La notte

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    «Matt?» lo chiamò Ben.
    «Sì?»
    «Guarda lì.»
    E guardò nella direzione che suo fratello indicava col dito. Vide le solite cose che vedeva da più di quattordici anni: lo steccato della loro fattoria, colorato di rosso l’anno prima da loro padre; la stalla in cui le vacche dormivano beate, muggendo alacremente; l’erba che cresceva alta e rigogliosa coprendo l’intera zona e trasformandola in un tappeto verde bagnato. Altro non vide, e grazie al Cielo. Due settimane prima uno stronzo mezzo matto – il vecchio Tobia, che aveva una cattiva reputazione in tutta Rockmond - aveva cercato di oltrepassare lo steccato per venire a rubare delle mucche. Erano riusciti a prenderlo a calci nel sedere prima che facesse danni, e pensavano di avergli dato una buona lezione di vita che avrebbe ricordato per sempre.
    Tirò un altro tiro di sigaretta. Suo padre non voleva che fumasse, ma il vecchio aveva da tempo passato l’età in cui si è ancora abbastanza lucidi per capire certe cose. L’aria era fresca, il che, per gli standard dell’Arizona, pure quella settentrionale, non era affatto normale. I due fratelli erano sempre stati abituati al caldo torrido; com’era possibile che da qualche giorno a quella parte piovesse quasi in continuazione? Il meteo aveva detto che il freddo sarebbe continuato a durare fino alla fine di quel mese, e tenuto conto che a suddetta fine ci mancava sì e no una settimana, andava benissimo così. Tuttavia con le piogge il raccolto era andato a gonfie vele e non c’era più bisogno di farsi due docce al giorno per sentirsi freschi.
    Quel giorno dell’agosto 1967 era stato abbastanza normale: si erano svegliati entrambi alle sette del mattino; avevano aiutato papà a raccogliere il mais; avevano dato da mangiare alle vacche; poi, nel pomeriggio, si erano riposati guardando qualche programma trasgressivo che mostrava donne in abiti succinti, donne con bellissime labbra e sedere sventolante. Avevano finito di mangiare quindici minuti prima – pollo arrosto con insalata – e sentivano ancora lo stomaco pesante, Matt in particolare.
    «L’hai visto?» chiese Ben. Matt si voltò a fissarlo. Come lui, il fratello era seduto su una sedia, ma non fumava: aveva una birra mezza piena nella mano destra. I suoi occhi verdi, eredità della defunta madre, parevano quella sera tristi e al tempo stesso curiosi. Eh, sì. Aveva quindici anni, uno in meno rispetto a Matt.
    «Cosa avrei dovuto vedere, Ben? Non c’è un cazzo di niente!»
    Suo fratello scosse la testa, e Matt vide che sembrava quasi… che sembrava quasi spaventato. Ben… spaventato! Anche se era il fratello minore, aveva sempre avuto più coraggio di Matt, e per questo papà lo preferiva un po’ di più.
     
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