Sono terrorizzata.

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    Ciao a tutti. Mi chiamo Alba, sono iscritta sul forum da un po’, ma non ho mai raccontato la mia esperienza. Ho sbirciato qua e là e sopratutto letto le varie storie su questa sezione (real experience). Ho davvero bisogno di una mano, di conforto o di consigli. Io e il mio compagno non sappiamo davvero a chi rivolgerci e i nostri familiari, non solo non ci credono, ma ridono di noi e pensano che il tutto sia il frutto del troppo stress accumulato nell’ultimo anno e mezzo a causa del trasloco e dei nostri nuovi lavori.
    Circa un anno e mezzo fa, siamo a settembre del 2020, io e il mio ragazzo Gabriele traslochiamo e ci trasferiamo in un appartamento a Cagliari, un vecchio appartamento in un condomino abitato per lo più da persone over 50. I classici appartamentini bruttini di quelli che affittano spesso anche agli studenti. Io tornai in città con lui qualche anno dopo la mia laurea (perché volevo staccare dal caos e vivere con i miei genitori in campagna per un po’, mentre lui rimase a Cagliari, abitava con altri 3 ragazzi). Lui già lavorava mentre io trovai lavoro in estate , nel 2020 appunto. Decidemmo di andare a convivere e a malincuore lasciai la campagna, con la speranza di poter avere una casa tutta nostra in un posticino tranquillo dopo aver guadagnato e messo da parte il necessario. Il 20 settembre portammo tutta la nostra roba nella nuova casa, con l’aiuto di una coppia di amici molto gentili e disponibili che si offrirono per darci una mano. Io ero già stressata di mio, il nuovo lavoro e i colleghi, i cambiamenti non li ho mai amati, e devo ammettere che i giorni del trasloco mi hanno dato il colpo di grazia. L’appartamento si trovava al 4 piano e inoltre eravamo senza ascensore, non vi dico il caldo e la fatica. In Sardegna a settembre ci sono ancora 40 gradi. Però tutto è andato per il meglio, l’autunno e il fresco arrivarono, la casa era bruttina ma ormai pulita e sistemata. Odio la città ma ero felice di vivere con la persona che amo, e sopratutto di vivere la quotidianità con questa persona.
    Voglio descrivervi in breve l’appartamento. Come ho già detto si trovava in un vecchio palazzo (classici vecchi palazzi che tutte le città hanno), al 4 piano. Le scale erano consumate, le persone che ci abitano erano grandi di età. Ma tutte persone distinte, sotto di noi abitava un medico in pensione con il suo cane, e sopra di noi una coppia dell’età dei miei genitori. La nostra “casa” aveva un grande portone, vecchio, di quelli belli grossi. Come entri ti si presenta subito l’andito davanti, a sinistra vicino al portone c’era un attaccapanni, e a destra io avevo comprato e messo una scarpiera. Percorrendo l’andito si arrivava quasi subito alla cucina (a sinistra) poi c’erano, sempre sulla sinistra e più avanti della cucina, i due bagni. Uno piccolino e uno bello spazioso, solitamente usavamo solo il grande e lasciavamo il piccolo per gli ospiti. Sulla destra tra i due bagni c’era la nostra stanza da letto con il matrimoniale, e più avanti una stanza inutilizzata con un lettino a castello. Penso che l’appartamento sia stato affittato anche a degli studenti in passato. Comunque la cameretta io la pulivo regolarmente e come il bagno la usavo per gli ospiti. Ho anche acquistato delle cosine carine come quadri, una poltrona, una piccola tv per renderla più confortevole quando venivano a stare da noi amici o parenti. In fondo, alla fine del corridoio, si trovava un piccolo sgabuzzino. Ovviamente veniva usato per metterci dentro il ferro da stiro e tutto ciò che non volevamo in mezzo ai piedi. O veniva usato anche come dispensa, c’erano dentro cose come il boccione dell’olio buono di casa, i barattoli del miele, la passata di pomodoro chiusa nelle sue bottiglie e via dicendo.
    Il primo mese di convivenza va alla grande, tutto è tranquillo, come ho detto prima l’autunno si era portato via i 40 gradi. Il lavoro procedeva bene, lo stress diminuiva e io iniziavo a sentire mia la casa. Trovandola sempre brutta eh, però mi ci abituai e mi calmai parecchio. Il giorno dopo il mio compleanno, il 21 di ottobre, iniziarono le stranezze. La mattina del 22 mi alzai prestissimo, ero felice. Ricordo che volevo preparare la colazione al mio fidanzato prima che si svegliasse, è una cosa che mi ero messa in testa la notte prima. Andai in cucina e iniziai a sistemare le cose nel vassoio, ad un certo punto avvertii un senso di nausea fortissimo, e iniziò a girarmi la testa. La cucina girava girava e girava e io mi accasciai sul pavimento, mantenendo con una mano la testa e con l’altra la pancia. Mi veniva da vomitare. Il mio ragazzo si svegliò e mi trovò stesa sul pavimento, mi portò a letto e si prese cura di me. Dopo una mezz’ora il tutto passò e mi sentii di nuovo in forma. Ma evitai di mangiare. La prima cosa che feci fu andare in farmacia e acquistare almeno due o tre test di gravidanza. Ero in panico. Ma niente, tutti e tre negativi. Mangiai patate bollite e pollo scondito per 3 giorni di fila pensando che mi avesse fatto male la torta del mio compleanno, sono una tipa sportiva e che sta molto attenta all’alimentazione, non poteva che essere la torta la causa del mio malessere. Pensai.
    Passò una settimana e mi dimenticai dell’accaduto. Fino a quando non si ripresentò, sempre in cucina, questa volta dopo cena, mentre lavavo i piatti. Anche questa volta il tutto durò 20/30 minuti e poi mi sentii di nuovo benissimo. Per la seconda volta non gli diedi la minima importanza, ma alla terza iniziai a preoccuparmi. Anche la terza volta mi capitò in cucina, nel pomeriggio, mentre pulivo. Decisi di andare dal medico, fare le analisi del sangue e tutti i controlli necessari. Niente, la mia salute era impeccabile.
    Dicembre arrivò velocemente, tra COVID e tutto non potevamo passare le vacanze di Natale in montagna come nel nostro solito. E decidemmo di tornare dalle nostre famiglie. Io tornai dai miei il 23, e il mio ragazzo dai suoi il 24 pomeriggio dato che lavorava la mattina. Abbiamo passato la vigilia separati, l’anno non si poteva fare altrimenti. Nessun gran cenone, nessun grande pranzo. Un Natale semplice e anche un po’ solitario. Ci siamo passati tutti. Il giorno di Natale e Santo Stefano idem. Decidemmo di fare il capodanno soli soletti per rimediare, dato che da quando stiamo insieme quello è stato il primo Natale lontani. Io tornai nel nostro appartamento la mattina del 28, già pronta per andare a lavoro. Sistemai velocemente la mia roba, e aprí le finestre per arieggiare la casa. Chiusi tutto, uscì e tornai nel pomeriggio verso le 5. Aprí il portone di casa, mi tolsi le scarpe e appoggiai capotto e sciarpa. Sentii un odore nauseabondo, tutta la casa era impregnata di questo odore. Sembrava che fosse morto un animale in casa e che qualcuno gli avesse messo successivamente fuoco. Questa è la descrizione iniziale che io ho dato a quello schifo che ho sentito. Corsi in cucina, aprí le finestre, feci lo stesso nei bagni e nelle camere. L’odore era ovunque. Guardai nella dispensa e non c’era nulla di rotto, spalancai il frigo e non c’era nulla di marcio. Chiamai il mio ragazzo e gli chiesi di tornare a casa subito, lui uscì prima dal lavoro e arrivò dopo circa 15 minuti (anche lui tornò il giorno in città ma andò direttamente in ufficio senza passare per casa). Lui fece un giro e disse di non sentire nessun odore brutto, anzi, disse di sentire il solo profumo della candela che io avevo acceso per coprire quello schifo. Vi giuro che io continuavo a sentirlo fortissimo nonostante la candela alla vaniglia. Dopo pochi minuti sparì, nello stesso modo in cui si era presentato, e non lo avvertii più. Chiusi le finestre ma ero spaventata. Un odore così forte e disgustoso ed ero l’unica a sentirlo? Iniziai a convincermi di aver bisogno di un bravo terapista.
    La notte di capodanno.
    La notte di capodanno io e il mio compagno stavamo cucinando cose buone, sorseggiando vino e ascoltando buona musica. Tutto era tranquillo, l’odore in cucina era quello del pollo che dorava nel forno con le patate e di rosmarino. Ad un certo punto il mio compagno urlò “Il pollo si sta bruciando!!”, aprii il forno ma il pollo non aveva nulla. Pochi secondi e realizzai che quell’odore schifoso che avevo sentito solo io era tornato, ma questa volta lo sentiva anche Gabriele. Gli chiesi “Ma cos’è?” e lui rispose senza alcuna esitazione “Questo è zolfo”. Ok, che ci faceva l’odore di zolfo nella nostra casa? Per la seconda volta! Ci affacciammo in strada ma niente, nel balcone dell’odore nessuna traccia, salimmo dai nostri vicini, spaventati, e chiedemmo loro se fosse normale sentire odore di zolfo in quella zona della città. Ci guardarono basiti, risposta negativa. Tornammo a casa e l’odore non c’era più, anzi, era tornato il buon profumo di cibo di prima. Decidemmo di cenare e la serata filò liscia. Io iniziai a essere turbata, nelle settimane successive iniziai ad avere l’ansia di restare a casa da sola. Gennaio passò lento, ero letteralmente sommersa dal lavoro. Mi ero dimenticata di tutto.
    Mi svegliai una mattina di inizio febbraio e feci una doccia. Cercai di rilassarmi sotto l’acqua bollente, ma quando aprii gli occhi vidi che l’acqua era sporca, color rame. Saltai immediatamente fuori dalla doccia e controllai tutti i rubinetti della casa, l’acqua era pulita. Tornai in bagno con il cellulare per fotografare la doccia ma quando arrivai l’acqua era limpida. Chiamai subito il proprietario dell’appartamento e chiesi spiegazioni, chiesi se fosse mai capitato. Lui mi disse che era impossibile, che l’acqua non poteva essere sporca, che in quel palazzo nessuno aveva mai riscontrato problemi del genere. Entrai di nuovo in doccia e finii di lavarmi, aprii e chiusi l’acqua più volte ma era sempre pulita. La notte raccontai l’accaduto al mio ragazzo. Dopo quell’episodio le stranezze si intensificarono, e da febbraio a ottobre circa il tutto si trasformò in un incubo vero e proprio.
    Iniziai a sentire dei rumori provenire dallo sgabuzzino, rumori come dei vasetti di vetro che si rompono, oppure la porta che sbatte fortissimo (anche quando era chiusa a chiave). Una notte io e il mio compagno sentimmo dei tonfi fortissimi provenire dal muro della nostra stanza da letto. Colpi prima alla parete davanti a noi, poi a quella sinistra. Io urlai fortissimo, in preda al panico supplicai Gabriele di chiamare i nostri amici e di farci ospitare per la notte. Oppure di venire loro a casa, non volevo stare sola, ne in quella casa ne in nessun’altra. A costo di invitare a dormire tutta la rubrica.
    I mesi successivi a quelli invernali furono orrendi dal punto di vista fisico, la nausea era tornata e avevo delle terribili emicranie. Il mio compagno si sentiva sempre stanco e affaticato, senza energie. Ovviamente la nostra famiglia ci diceva che la colpa era dell’arrivo della primavera, la famosa stanchezza primaverile. Ma io sapevo che non era così, e ormai anche G sapeva che in quella casa non stava succedendo nulla di buono, e che la terribile energia negativa che aleggiava in quel posto ci stava come risucchiando.
    Dopo l’ennesimo brutto episodio, avvenuto il giorno dopo il 1 maggio, decidemmo di cercare un altro appartamento. Eravamo in cucina e stavamo guardando un film su Netflix, eravamo semi addormentati sul divano. G mi toccò, lo guardai ed era terrorizzato. Mi disse di ascoltare attentamente. Sentii un lamento, qualcuno che piangeva, più precisamente sembrava il pianto di una ragazzina adolescente. Ci alzammo, il pianto proveniva dallo sgabuzzino. Io mi precipitai in balcone terrorizzata e pregai il mio fidanzato di non avvicinarsi al corridoio. Il pianto si fece sempre più forte e terminò con un bel tonfo, sempre dentro lo sgabuzzino. Dopo esserci calmati aprimmo la porta e controllammo dentro. Il ferro da stiro e altri oggetti erano impilati uno sopra l’altro, come a formare una torre. Io sono ordinatissima, non avrei mai potuto lasciare le cose in quel modo, impilate. Iniziai a piangere. Ero veramente al limite.
    Un mese dopo incontrai il vicino di casa (il medico pensionato), iniziammo a chiacchierare e io gli confessai che avevamo intenzione di cambiare appartamento. Il signore mi appoggiò la mano sulla spalla e mi disse “Siete durati anche troppo in quel buco”. Dopo quella frase io, estremamente scioccata dissi BASTA. Mandai un messaggio a G “Dobbiamo andarcene e subito”. Ormai era giugno, un trasloco in estate, di nuovo? Un suicidio. Ma non me ne fregava nulla. Cercammo case su case, volevo assolutamente che l’appartamento fosse nuovo e che non fosse situato in un vecchio palazzo. Ne avevo abbastanza dei vecchi palazzi. Beh indovinate? Non trovammo niente, ogni volta che eravamo interessati a un appartamento il proprietario ci diceva che aveva già affittato a qualcun altro. Tutta l’estate la passammo fuori casa. Tornammo dai nostri genitori per un po’. Passammo due settimane da amici ad agosto. Erano gli unici a capire, almeno gli amici. La famiglia (come ho detto prima) ci prendeva per i fondelli. Ci dissero che eravamo troppo suggestionati. A inizio ottobre riuscimmo a trovare un grazioso appartamento leggermente fuori città. Non esitammo. Ora vi scrivo dal letto di questo nuovo appartamento, vivo qua da ottobre, ma mi sembra ancora di impazzire. Ho paura che quel qualcosa (non so cosa fosse esattamente) ci abbia seguiti. Ho paura ogni volta che sento un po’ di nausea e ogni volta che sento un rumorino sospetto. Questo incubo ci perseguita da un anno e mezzo e ancora adesso io e il mio ragazzo siamo molto provati. Ci sentiamo a volte stupidi e pazzi, ma sappiamo bene quello che abbiamo visto e sentito.
     
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    Se era suggestione non sarebbe durata per cosi' tanto tempo.
    Il vicino di casa con cui conversasti, non gli chiesi piu' dettagli su che cosa intendeva con la sua dichiarazione riguardo la vostra "lunga" permanenza nel buco?
    Avete provato a ricercare il passato dell'appartamento?

    Non sto saltando al soprannaturale perche' e' troppo presto per confermare cio', ma da dove provengo, nella nostra cultura, c'e' questa credenza che le entita' utilizzano come metodo di apparizione e comunicazione la transfigurazione in animali oppure bambini (la cosidetta bambina che sentiste piangere nello sgabuzzino, non so).
     
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    CITAZIONE (Olivia_em @ 14/3/2022, 22:38) 
    Azz.
    Se era suggestione non sarebbe durata per cosi' tanto tempo.
    Il vicino di casa con cui conversasti, non gli chiesi piu' dettagli su che cosa intendeva con la sua dichiarazione riguardo la vostra "lunga" permanenza nel buco?
    Avete provato a ricercare il passato dell'appartamento?

    Non sto saltando al soprannaturale perche' e' troppo presto per confermare cio', ma da dove provengo, nella nostra cultura, c'e' questa credenza che le entita' utilizzano come metodo di apparizione e comunicazione la transfigurazione in animali oppure bambini (la cosidetta bambina che sentiste piangere nello sgabuzzino, non so).

    Ciao Olivia, grazie per la tua risposta.
    Per quando riguarda il signore, il signor Alberto, la conversazione non durò più di tanto perché stava uscendo per portare a spasso il cane e io invece stavo tornando a casa. Ci siamo incrociati nel marciapiede. Dopo esserci salutati mi chiese come stavo e come stava andando il lavoro, io risposi tutto bene. Mi chiese del mio fidanzato e risposi che anche lui stava bene. Poi gli confessai che volevamo lasciare l’appartamento, mi disse quella frase, disse qualcosa anche al suo cane e poi si incamminò per la solita passeggiata.
    Mentre sul discorso “Passato dell’appartamento” so solo che prima in quella casa ci abitavano i genitori del proprietario, persone distinte, lei era una casalinga ma lui faceva l’avvocato. Un palazzo di gente abbastanza benestante devo dire, anche se la casa ovviamente ha la sua età diciamo. Poi sono palazzi vecchi, e Cagliari brulica di storie paranormali anche a seconda della zona. Per sapere certe cose bisognerebbe indagare veramente a fondo.
     
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    Sai per quanto tempo l'appartamento era rimasto inabitato?
     
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    CITAZIONE (Olivia_em @ 14/3/2022, 22:57) 
    Sai per quanto tempo l'appartamento era rimasto inabitato?

    Il tipo che ce l’ha affittato avrà su i 60 anni, quindi i genitori potrebbero essere morti da un bel po’. Prima di noi l’ha affittato sicuramente a qualche studente perché le camere sono due, una fornita di letto a castello quindi può ospitare ben 3 studenti. Poi l’annuncio diceva “Appartamento per studenti e/o lavoratori”. Noi l’abbiamo reso il nostro appartamento da coppia. Pagando ovviamente quanto un bilocale.
     
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    Novità ragazzi, non ho ricevuto molte risposte però mi mantengo attiva per aggiornarvi. Ho contattato su Facebook il signor Alberto (Dio benedica il social dei boomer). Gli ho chiesto come stava (ovviamente non potevo andare dritta al sodo e chiedere dell’appartamento, sarebbe stata una cosa scortese e morbosa). Tutto questo perché non riesco a togliermi dalla testa quella casa nonostante il terrore e nonostante ora nella vita mia e del mio partner vada tutto bene. Comunque, dopo una “chiacchierata” di circa 20 minuti mi faccio coraggio e domando al signore chi vive adesso nella casa e se è stata affittata più volte. La risposta mi ha scioccata e sono ancora più convinta di prima, sia delle cose che ho visto e sentito e sia del mio stato psicofisico in quella situazione tanto brutta. La casa è stata affittata nuovamente a degli studenti, ragazzi in questo caso. I ragazzi vivono tuttora nell’appartamento ma si sono lamentati con il proprietario più volte. Hanno lamentato dei rumori fastidiosi che impediscono loro di dormire, tanto che ho saputo anche di un diverbio con la famosa coppia del piano di sopra. Ovviamente persone silenziose e rispettose, quindi i rumori notturni non c’entrano assolutamente con loro, ne sono convinta. Il signor Alberto mi ha anche detto che i ragazzi si sono lamentati di una “puzza sospetta” che ogni tanto avvertono in casa e che in più circostanze hanno chiamato l’idraulico per “problemi con l’acqua”, testuali parole. Vorrei contattare questi studenti ma la paura mi paralizza. Inoltre non vorrei sembrare una pazza ai loro occhi, o anche solo fastidiosa.
     
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    Ciao, è una storia davvero molto interessante, certo immagino che viverla non sia stato semplice...spero che continuerai ad aggiornare su eventuali sviluppi.
    :)
     
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    CITAZIONE (Mente Indipendente @ 9/5/2022, 19:18) 
    Ciao, è una storia davvero molto interessante, certo immagino che viverla non sia stato semplice...spero che continuerai ad aggiornare su eventuali sviluppi.
    :)

    Grazie per avermi risposto, ho chiesto il nome e cognome dei coinquilini al signor Alberto e sto aspettando una risposta. Se non ci fosse stato lui non avrei potuto continuare ad aggiornarvi, ho bisogno di mettermi in contatto con i ragazzi e scoprirne di più. Penso di essere al sicuro ormai nella nuova casa, indagherò a distanza, in quel palazzo non ci tornerò mai più, nemmeno in quella via. 😰
     
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    Nella nuova casa sei sicuramente al sicuro, scusa il gioco di parole ;) Stai tranquilla!
     
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    CITAZIONE (FREYA.00 @ 9/5/2022, 19:30) 
    Grazie per avermi risposto, ho chiesto il nome e cognome dei coinquilini al signor Alberto e sto aspettando una risposta. Se non ci fosse stato lui non avrei potuto continuare ad aggiornarvi, ho bisogno di mettermi in contatto con i ragazzi e scoprirne di più. Penso di essere al sicuro ormai nella nuova casa, indagherò a distanza, in quel palazzo non ci tornerò mai più, nemmeno in quella via. 😰

    Concordo su tutto. La decisione di contattare i ragazzi può essere utile, almeno per loro, ma non so quanto possa darti risposte in merito a chi, o cosa, davvero abiti in quell'appartamento.

    Per caso avete animali da compagnia, come gatti o cani, o ne hanno i nuovi coinquilini che tu sappia? Non che possano essere causa dei rumori, ma potrebbero percepire fenomeni a noi irraggiungibili.
     
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    Ciao a tutti. Scusate la lunga l’assenza ma ho avuto molto da fare, il lavoro mi ha tenuta impegnata, non avevo nemmeno il tempo di leggere un libro o rilassarmi con una serie tv. Vi aggiorno subito.
    Uno dei ragazzi dell’appartamento “maledetto” mi ha risposto su Instagram, sapete che quando una persona non è tra i tuoi contatti e non avete mai parlato in direct instagram mette in automatico il tuo messaggio tra quelli in attesa di approvazione. Lo ha infatti letto dopo settimane e si è anche scusato. Ci siamo incontrati una settimana fa circa, abbiamo preso un aperitivo io, il mio compagno, il ragazzo in questione e un suo amico (che non abita in quella casa ma sa tutto). Il ragazzo lo chiamerò P, iniziale del suo vero nome. P ci ha raccontato che i suoi coinquilini hanno già incominciato a cercare un nuovo appartamento per settembre, adesso con la sessione estiva nessuno di loro ha tempo per un trasloco. E anche lui non è intenzionato a restare, tanto che parecchie volte resta a dormire dal suo amico (quello che ci ha fatto conoscere). Le cose che abbiamo visto e sentito io e il mio ragazzo si sono manifestate sotto gli occhi dei giovani studenti per tutta la durata della loro permanenza in casa. L’odore di zolfo si è presentato più volte sopratutto quando i ragazzi si trovano in cucina per pranzare o cenare, ma P mi ha raccontato anche di altri strani odori nauseabondi, come l’odore di fiori appassiti. Avete presente l’odore dell’acqua quando ci lasci dentro dei fiori per taaaaanto tempo fino a farli appassire? Un odore che io associo al cimitero, quando ero piccola e mi recavo al cimitero con mia nonna era un must. Acqua stagnante con i fiori putridi lasciati a marcire per mesi e mesi. Ecco, per farvi un’idea. Inoltre anche loro hanno avuto problemi con l’acqua, e come noi si sono sentiti dire che è tutto nella norma, e che nessun altro nel condominio ha mai riscontrato problemi con l’acqua e il suo colore. Per quanto riguarda la salute dei ragazzi P ha affermato che hanno preso tutti il COVID una volta, ricordate che io avevo spesso dei mancamenti e altri problemi vari? Uno di loro ha avuto l’otite per ben 2 volte a distanza di 1 mese, pur non avendo mai avuto problemi alle orecchie e non avendo preso chissà quale colpo d’aria (a Cagliari ha fatto caldo anche nel periodo invernale, gennaio e febbraio). P ha dichiarato di aver avuto spesso problemi di stomaco, pur mangiando bene e allenandosi costantemente. Ma la cosa che più mi ha scioccata sono stati i racconti su i rumori notturni. I ragazzi hanno passato notti insonni a causa di forti tonfi provenienti dalle pareti del bagno o della cucina. Vari rumori provenienti dalla famosa dispensa/sgabuzzino dove io e il mio ragazzo avevamo trovato vari oggetti impilati, ricordate? Loro lo sgabuzzino lo hanno chiuso a chiave per la paura, e più volte lo hanno trovato aperto, lo chiudevano a chiave e la mattina seguente magari trovavano la porta spalancata. P mi ha raccontato anche di un giorno in cui era solo a casa, stava studiando per l’esame di diritto del lavoro. Il giorno pioveva, una delle poche volte forse in cui ha piovuto nel sud Sardegna durante l’inverno. P ci ha detto che dal nulla ha sentito un rumore fortissimo, la finestra della cucina si è spalancata da sola e come è entrato in cucina si è trovato davanti un vero e proprio disastro. Piatti, pentole, bicchieri e vari oggetti da cucina tutti sparsi per la stanza. Oggetti che si trovavano DENTRO gli appositi scaffali erano sul pavimento. La finestra era ben chiusa e il giorno anche se pioveva non c’era vento. Ci ha detto di essere scappato a casa dell’amico dopo aver sistemato molto velocemente tutte le cose che erano finite sul pavimento. Questo è quanto. Ci siamo salutati e siamo rimasti in contatto, ogni tanto mi scrive per aggiornarmi, in quest’ultima settimana non è successo niente, anche perché quasi tutti i ragazzi restano ben poco chiusi nelle stanze: o vanno al mare o vanno a studiare in biblioteca con l’aria condizionata. Insomma, ragazzi io non mi sono inventata tutto e la conferma (che arriva da questi studenti) mi ha fatto tirare un sospiro di sollievo ma mi fa anche tanta tanta paura.

    Per caso avete animali da compagnia, come gatti o cani, o ne hanno i nuovi coinquilini che tu sappia? Non che possano essere causa dei rumori, ma potrebbero percepire fenomeni a noi irraggiungibili.


    Noi ora abbiamo un gattino, i ragazzi non hanno animali domestici.
     
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    Ciao Alba! (✿^‿^)

    Ho posto alcune domande a mio padre, che perfortuna è molto bravo in diversi ambiti del sapere, ho formulato le risposte in modi semplici, per saperne di più ti consiglio di fare un'attenta ricerca su internet, in quanto non riesco a dare una definizione semplice di un concetto che a suo modo è complesso.

    Il problema dell'acqua può essere spiegato poiché la tubazione è fatta in ferro, in passato le case e i palazzi venivano fatti così.

    Invece lo sbattere della porta può essere causato da un fenomeno fisico dell'aria in cui il vetro quando viene in contatto deforma il vetro (lentamente) e fa entrare dell' aria in casa.
     
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    Grazie per avere risposto. Le tue spiegazioni sono abbastanza plausibili, tuttavia ci sono tanti altri fenomeni che non hanno spiegazioni logiche. Come gli oggetti che si spostano da soli e si impilano l’uno sull’altro, l’odore di zolfo, il malessere fisico provocato dalla permanenza nella casa e tutte le altre cose elencate. 🫣
     
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    Si può sapere il nome dell'abitazione o la via? Giusto per curiosità.

    Comunque può essere che la persona che gestisce l'Hotel abbia volontariamente deciso di spaventare le persone per il puro gusto di divertirsi. Ovviamente è una supposizione, ma potrebbe rispondere a tutte queste stranezze, sai in giro ci sono persone strane.

    ₍₍◞( •௰• )◟₎₎


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    Non credo, è un condomino di persone grandicelle di età, non penso che un pensionato o due coniugi abbiano il tempo, l’immaturità o la voglia di spaventare coppie o studenti. 😅
    Il condominio si trova in via Bacaredda, a Cagliari. Abbastanza famosa come zona. Vicino c’è il mercato di San Benedetto.

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