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Quella mattina mi svegliai con uno strano sapore in bocca. Provai a bere dell'acqua e del latte, ma non se ne andava via facilmente. Prima di andare a scuola, a colazione mio padre mi chiese se stessi bene, io replicai dicendo che non c'era nulla che non andasse. Lui però mi disse che era preoccupato per me, dato che quella notte ero stato sonnambulo. Mi aveva visto vagare per casa fino a rientrare in camera come nulla fosse, e cosi aveva deciso di non svegliarmi. A scuola, chiacchierando con i miei compagni di classe, venne fuori la discussione e a un certo punto uno di loro mi consigliò una app chiamata Somnia. In pratica il funzionamento era semplice: mentre le altre app registrano se russi o parli nel sonno, questa faceva molto di più: prima calcola i tuoi cicli del sonno e della veglia e poi, sulla base di algoritmi complicati, indovina il momento esatto in cui inizia il sonnambulismo, aiutata dal giroscopio del cellulare, percepisce il movimento e attiva la fotocamera del telefono per registrarti alcuni minuti. Immagino che lo scopo di questa app sia avere qualcosa da mostrare allo psicologo, per cercare di capire le origini della patologia. Così incuriosito mi convinsi a scaricarla e provarla. La riempii di dati personali come altezza, peso, età, orario di addormentamento e di risveglio. Infine, partì un tutorial breve in pochi passaggi con delle animazioni che spiegavano come tenere il cellulare vicino al corpo durante il sonno. Si consigliava l'acquisto di una fascia da avvolgere al braccio, tipo quelle che usano gli sportivi quando fanno jogging, per poterci mettere il cellulare e avere anche informazioni sul battito cardiaco. Decisi quindi di acquistarne una e di indossarla prima di andare a dormire, infilandoci il cellulare con la app in funzione ma lasciata in latenza per risparmiare sulla batteria. Dopodiché spensi la luce, coricandomi. La mattina seguente era domenica, mi svegliai tardi ancora con quel saporaccio nel palato, e preso dalla curiosità decisi di consultare il cellulare, che aveva ancora una buona carica. Vidi che il filmato era un po' pesante, sui 50 mb, allora lo esportai sul portatile usando la connessione bluetooth. Vista la lentezza con cui lo faceva, decisi nel frattempo di darmi una sciacquata, fare colazione e infine farmi un giretto. Appena rincasai, vidi che l'uploading era finito e feci per aprire il video, ma in quel momento mi chiamarono degli amici al cellulare, e mi vennero a prendere per andare a giocare a pallone. Feci ritorno a pranzo e nel pomeriggio giocai ai videogame dimenticandomi del filmato, finché non si fece buio e decisi di fare i compiti. Dopo cena, mi chiamarono altri amici e uscimmo in città, andando a bere e facendo le due del mattino. Rincasai silenziosamente e feci per mettermi a letto quando mi ricordai finalmente del video. Misi le cuffie e mi sedetti nel buio della camera davanti all'unica luce emanata dal mio laptop. Cliccai due volte e vidi che i primi minuti erano neri, e così decisi di saltarli andando più avanti. A un tratto, vidi che qualcosa nel filmato si muoveva e tornai un po' indietro, godendomi lo spettacolo. La mia soggettiva nel video era cambiata: ero in piedi, finalmente. Vidi che mi stavo muovendo fino alla porta della camera, girando la maniglia con un movimento meccanico del polso destro. Avevo camminato scalzo fino alla portafinestra della veranda che dava fuori nel cortile e avevo aperto anche quella, uscendo al freddo. Una volta fuori, ero andato nel buio del giardino fino in fondo verso i cespugli di rose di mia madre, e lì mi ero fermato, per poi inginocchiarmi e iniziare a scavare nel terriccio, fino a trovare qualcosa ricoperto di insetti e vermi. Con un altro gesto del braccio avevo raccolto una grossa manciata e l'avevo portata all'altezza della testa. Sentii schioccare le mascelle e poi masticare rumorosamente piu volte. Rimasi ammutolito con gli occhi sbarrati e le mani che mi ero istintivamente portato alla bocca. Quello lì ero davvero io? Cominciai a capire da cosa veniva quel sapore cattivo con cui mi svegliavo ultimamente ogni mattina. Ma perchè facevo tutto questo? Avevo lo stomaco pieno di insetti adesso? Occorreva una lavanda gastrica? Ma le cose non finirono lì. Nel video, terminato lo spuntino macabro, mi ero alzato ed ero tornato sui miei passi rientrando in casa. Prima di tornare in camera entrai in bagno, che era a malapena illuminato dalla luce lunare fuori dalla finestra. In quella scarsa luce, vidi che la fotocamera aveva ripreso un frammento dello specchio, che mostrava il mio volto con gli occhi chiusi e il resto della faccia avvolto in una penombra sinistra. A un tratto, il mio viso aveva fatto un'espressione strana con la bocca, che si era aperta divaricandosi oltre i limiti consentiti dall'anatomia... Misi in pausa il video, pieno di paura e nausea verso me stesso. Non chiusi occhio quella notte, e neanche la seguente. Attualmente sono seguito da uno psichiatra che trova il mio caso piuttosto interessante, e mi prescrive oltre ai sonniferi dei farmaci che dovrebbero rallentare o tamponare alcune aree del cervello per intorpidirlo ulteriormente, da assumere prima di andare a dormire. Ho provato a usare l'app Somnia altre volte, ma non è più successo niente di così eclatante, per cui l'ho disinstallata. Ultimamente però ho ripreso a svegliarmi con un nuovo sapore in bocca. Stavolta mi pare di identificarlo. Ricorda qualcosa a metà fra il metallico e il marcio.
Edited by DamaXion - 30/4/2021, 12:24
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