"Yeah, that's right!"
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Una donna stringeva a sé la borsa, si accostò ad una bancarella. Dal suo soprabito lasciò uscire una mano indecisa, tesa verso una prima, seconda, infine sesta mela. Il fruttivendolo, col capo puntato al cielo e la schiena stirata, alzava stancamente la stanghetta degli occhiali. E fu così – in quell’impazienza – che lo vide. Emise allora un verso umido, e prese ad incamminarsi. La proprietaria della mano ingurgitò con gli occhi il canovaccio dell’uomo. Ripose la sesta mela, guardò dietro di sé. E, come per magia, come lei altre persone cominciarono a seguire l’esempio di ciascuno; a imitarsi, a darsi un’occhiata intorno, poi a notare, poi a muoversi in fretta - come affette da un fischiante e avvincente contagio. I bambini di quelle strade cessarono i loro giochi amatoriali, gli adulti colsero i loro cenni. Guardando in alto. Marce celate tra i fumi dei tombini, visi nascosti in respiri condensati, uccelli confusi nel grigiore del cielo. D’un tratto l’intero mercato alimentare si spogliò dei suoi ospiti. L’orologio della chiesa mormorava appena le ore dell’ultimo pomeriggio. Gli angoli, i ritrovi, i bozzetti di vita cittadina adiacenti al mercato si fecero contaminare spettacolarmente dalla sua gente. Dalla velocità del passo alla velocità del suono, il passaparola era iniziato. Un’ora. Bastò un’ora che da ogni ferita di strada, vicolo di palazzo e bocca metropolitana la Città prese a serializzare la sua calca umana. Da ogni parte giungeva guardando in alto, strisciandosi, accalcandosi, scattandosi, spintonandosi infine. Chi poté, quel giorno, si strinse nella Avenue conquistando il proprio posto da spettatore privilegiato, per lì rimanervi. Bocche spalancate, gli occhi e i telefoni puntati verso l’alto. Le volanti, il traffico chiuso, le telecamere.
Si fece sera, poi la prima notte. Le teste, da sopra, sembravano diventate intermittenti, azzurre e bianche.
Il ragazzo, con le gambe a penzoloni sul cornicione, lasciava ripetersi un motivetto infinito che non ne voleva sapere di lasciarlo in pace. Osservò i lampeggianti della polizia, poi rimbalzando di luce in luce si perse nel notturno orizzonte metropolitano. Un sacco di gente. In silenzio. Un'altra ora. Non appena il giovane si alzò, l’intera folla cittadina cominciò a riprendersi dal torpore dell’attesa – e, inconsciamente, iniziarono ad incoraggiarsi i primi cori d’incitamento e di speranza. Il ragazzo, ora in piedi sul cornicione e provato dalle folate di vento, cominciava a lentamente gonfiarsi di ardore. Tese le braccia in orizzontale, la massa umana rispose fischiando e a battendo le mani. I telefoni, prima mandati a dormire nelle tasche, si riaccesero nuovamente. Dai van dei telegiornali i fuochi della presa diretta divamparono inquieti – ripresero a tossire i vari altoparlanti, i cori della folla si trasformarono in un commentario confuso, insensato e al contempo eloquente, come i versi di un lattante: un’onda di empatia che, ad ogni movimento del ragazzo, si verbalizzava in una cascata di cori adeguata e corrispondente.
Il ragazzo annotò altri particolari del quadro che aveva appena creato, li assaggiò tutti. Portò le braccia in alto e congiunse le mani, lasciando che i timpani facessero il bagno di folla, il respiro lo gonfiasse di orgoglio e dignità – chiuse gli occhi, immaginando di essere un atleta prima del tuffo acrobatico. Dalla testa ai piedi, non appena il corpo e la mente si misero d’accordo, una sensazione di calore avvampò il ragazzo; un bruciore da fuoco d’artificio punzecchiava il petto; una resistenza cordata dal profondo dell'inconscio veniva ignorata. Il controllo, finalmente. Un passo nel vuoto, una vertigine. Un sorriso. Questa è la sensazione che provano tutti quando scendono uno scalino. Ma non gli applausi, e il tuffo.
Il motivo per cui ho deciso di presentare questo testo non è per la sicurezza, l'orgoglio (lol) etc... che ripongo in questo racconto - ma è per la sua stessa esistenza. Questa è la prima volta in vita mia che parto da un'idea, la rendo breve, e la concludo. Non sarà il massimo (forse un po' cringe, sta a voi) ma è davvero un inizio.
Edited by Sixtyten - 7/2/2021, 22:58
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