L'incidente di Tunguska

La più grande esplosione della storia moderna

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    Ser Procrastinazione

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    Foto recente dell'area coinvolta nell'esplosione
    Una fotografia dell'area coinvolta nell'esplosione

    L’incidente di Tunguska è un’esplosione avvenuta il 30 giugno 1908 in Siberia Centrale a seguito dell’impatto di un meteorite o di una cometa a 5-10 km dalla superficie terrestre. Si tratta dell’esplosione più grande mai registrata nella storia moderna. Prende il suo nome da un fiume che scorre in quella zona, la Tunguska Pietrosa. Per sensibilizzare le persone sugli asteroidi e sui loro pericoli, ogni 30 giugno si celebra l’Asteroid Day.


    Il cataclisma distrusse ben 2.200 km² di taiga e appiattì milioni di alberi. I suoi effetti furono visibili anche a 700 km di distanza e la forza d’urto fu tale da far deragliare un convoglio sulla Transiberiana (ferrovia che da Mosca passa per la Siberia meridionale fino a Vladivostok). Le sue onde d’urto fecero per due volte il giro del pianeta. In quel mese a Londra, Stoccolma e altre località europee il cielo restò illuminato anche di notte. La potenza dell’esplosione è stata stimata a 10-15 megatoni, ovvero mille volte più potente delle bombe atomiche usate trent’anni dopo su Hiroshima e Nagasaki.


    Questa catastrofe rimane tutt'oggi un mistero, in quanto non lasciò alcun cratere di impatto. Inoltre essa avvenne in una zona molto isolata, in un’epoca in cui le notizie si diffondevano con molta più difficoltà; a ciò bisogna aggiungere il fatto che gli abitanti del luogo, gli evenki (o tungusi), non conoscevano la lingua russa e credevano che si trattasse di una punizione inflitta da Ogdy, il dio del fuoco, ragion per cui erano restii a parlarne.


    Le prime fonti che testimoniarono l'evento furono il quotidiano siberiano Krasnojharets, il 13 luglio 1908, che trasse le proprie informazioni dalla città di Kezhma, a 200 km dal luogo dell’impatto; il giornale Sibir, che riportò le testimonianze da un altro villaggio di nome Nishne-Karelinsk, situato a 300-400 km dal punto dell’urto; il giornale Siberian Life del 27 luglio 1908. I testimoni sostennero di aver sentito un boato e di aver visto un corpo celeste abbagliante che squarciava il cielo con una doppia lingua di fuoco. Nel paesino di Vanavara, a 80 km dall’esplosione, il cacciatore Semenov sostenne che l’onda d’urto dell’esplosione distrusse tutti i vetri delle abitazioni; lui stesso venne scagliato a sei metri di distanza. Le renne fuggirono via spaventate, alcuni uomini si scottarono, altri persero momentaneamente l’udito e altri ancora svennero. La gente del posto credeva che il mondo stesse per finire.


    L’esplosione rimase ignota per più di un decennio; difatti di lì a poco scoppiarono la Prima guerra mondiale e la Guerra civile russa. L'esplosione venne riscoperta quasi per caso dal mineralogista Leonid Kulik. L’Accademia Sovietica delle Scienze gli aveva affidato il compito di investigare sulla caduta di meteoriti nel territorio sovietico. Egli durante le sue ricerche rinvenne un bollettino di un giornale nel quale si parlava di un convoglio ferroviario che si era improvvisamente fermato alla vista di una palla di fuoco nel cielo. Kulik, dunque, si incuriosì e decise di provare a risolvere il mistero, e organizzò quattro spedizioni tra il 1927 e il 1938.


    Foto scattata da Kulik
    Una fotografia scattata da Kulik nel 1927

    Nella prima spedizione, con l'aiuto di due guide tunguse, si avventurò nel territorio siberiano; tuttavia, una volta intravisti i primi alberi piegati, le guide tunguse si spaventarono e costrinsero Kulik a retrocedere. Nonostante ciò, egli tornò in seguito con altre guide e riuscì a determinare le coordinate del luogo: 60°53’40”N101°53’40”E. Per trovare il cratere, prosciugò vari acquitrini, ma i suoi sforzi furono inutili, in quanto erano cavità formatesi ai tempi del disgelo e dunque antecedenti all’evento.





    Ripresa aerografica 1938

    Nella sua ultima spedizione del 1938, Kulik, con il dirigibile LZ 127 Graf Zeppelin fece effettuare una ripresa aerografica del posto.




    Negli anni ’30 l’astronomo britannico Fred Whipple suggerì che l’esplosione fosse stata causata da una cometa che poi si era sciolta durante l'impatto, ipotesi tutt'oggi appoggiata dalla maggior parte degli scienziati.


    Con lo scoppio della seconda guerra mondiale, le esplorazioni si interruppero. Nel 1942 Kulik morì prigioniero in un campo di concentramento.


    Dopo la guerra, negli anni '50 gli studi di Kulik vennero ripresi dagli scienziati sovietici Florensky, Krinov e Fesenkov, i quali sostennero anche la teoria di Whipple. Nonostante ciò non si riuscirono a trovare prove certe; di conseguenza, proprio in questo periodo, si svilupparono varie teorie pseudoscientifiche. La più famosa di queste è la teoria extraterrestre formulata dallo scrittore sovietico Alexandr Kazanscev nei suoi racconti fantascientifici. L’autore riteneva che la catastrofe fosse stata causata dall’esplosione di un’astronave marziana che sfruttava un combustibile nucleare; difatti Kazanscev aveva riscontrato delle analogie tra l’evento di Tunguska e i bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki. La flora del posto aveva sì subito delle mutazioni simili, ma non furono mai rinvenute tracce di radiazioni nucleari.


    Nel 1973 i fisici texani Michael Ryan e Albert Jackson teorizzarono che l’impatto fosse stato causato da un buco nero dalle dimensioni di un piccolo asteroide. Secondo loro, questo fantomatico buco nero avrebbe attraversato la Terra in 15 minuti, provocando un’altra esplosione dall’altra parte del mondo, nell’Oceano Atlantico. Questa ipotesi fu presto smentita in quanto non fu rinvenuto alcun cratere.

    Un’ipotesi simile afferma che l’evento fosse stato causato da un fascio di antimateria proveniente dallo spazio, ma non vi sono praticamente prove a sostegno dato che si sa pochissimo sull'antimateria.

    Secondo un’altra versione, l’esplosione sarebbe stata causata da un esperimento fallito di Nikola Tesla.

    Un’altra tesi riguardava l’impatto di una cometa carica di deuterio, ma anch’essa ha trovato poco seguito in quanto comete simili non esistono.

    Altri, infine, ritengono che sia tutto una montatura.


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    Una foto del lago di Čeko

    Nel 1991, vari esperti dell’Ismar-Cnr e del dipartimento di fisica dell’Università di Bologna hanno iniziato a interessarsi al caso e hanno condotto varie ricerche. Nel '99 fu condotta da loro una spedizione, la Tunguska99. Nel 2016, sulla rivista scientifica Terra Nova, i ricercatori italiani, guidati da Luca Gasperini, hanno pubblicato tutti i loro studi. A quanto pare il cratere dell’esplosione risulterebbe il lago di Čeko, situato a dieci chilometri dall’epicentro, formatosi dal fiume Kimciu. Difatti la sua forma è molto simile a quella di un cratere conico, e inoltre sono state rinvenute delle anomalie risalenti proprio al 1908 nei depositi sedimentari.
    Nel 2017 però degli scienziati russi hanno analizzato i sedimenti situati in profondità del lago e hanno scoperto che risalgono a circa 280 anni fa.


    Secondo un altro studio del 2017 condotto dall’astronomo Khrennikov, l’esplosione potrebbe essere stata causata da un asteroide ferroso tra i 100 e i 200 m di ampiezza, che avrebbe percorso 3000 km nell’atmosfera, ma che non sarebbe mai sceso sotto un’altitudine di 11 km. Stando a questa ipotesi, l’asteroide non avrebbe lasciato detriti o crateri d’impatto in quanto l’asteroide non avrebbe toccato l’epicentro e si sarebbe mosso troppo velocemente.


    Le possibilità che si verifichi di nuovo un'esplosione simile, almeno a breve termine, è molto bassa, ma dobbiamo ritenerci fortunati, in quanto, se l'impatto fosse avvenuto qualche ora prima in Europa, sarebbero morte milioni di persone.
    Nonostante tutte le teorie e gli studi menzionati qui sopra, l'incidente di Tunguska resta tuttora un mistero.





    Edited by Rory - 10/11/2020, 11:33
     
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    in quanto, se l'impatto fosse avvenuto qualche ora prima in Europa, sarebbero morte milioni di persone.

    Ma perché, che c'entra l'ora non ho capito?
    comunque ottimo articolo bravo :3
     
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2 replies since 8/11/2020, 23:05   313 views
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