people who think oikawa should've gone to shiratorizawa are banned.
- Group
- Moderatore
- Posts
- 25,911
- Creepy Score
- +411
- Location
- aoba johcry
- Status
- Offline
|
|
Laika (in russo: Ла́йка, traslitterato: Lajka, "Piccolo abbaiatore", 1954 – Spazio, 3 novembre 1957) è uno dei nomi con cui è nota la cagnolina che il 3 novembre 1957 fu imbarcata a bordo della capsula spaziale sovietica Sputnik 2. Il suo vero nome era Kudrjavka, ma è conosciuta in Occidente come Laika perché, durante una intervista, quando il giornalista chiese quale fosse il nome del cane l'intervistata capì che la domanda si riferisse alla razza, e rispose "Laika". I laika sono infatti cani da caccia della Russia settentrionale ed è un nome generico per diverse razze; la scelta di mandare nello spazio proprio un laika venne considerata perché sono cani molto resistenti a condizioni di sopravvivenza estreme, specialmente alle basse temperature.
La storia di Laika è rimasta un po’ nebulosa, nei dettagli, persi nel tempo tra le pieghe dei segreti di stato sovietici. Fu il primo essere vivente lanciato nello spazio dall’uomo. Era una cagnolina randagia accalappiata a Mosca, fino ad allora anonima, senza identità. Fu scelta per la sua giovane età e le sue piccole dimensioni. L’urgenza di lanciare nello spazio questo satellite all’epoca non fu dovuta solo alla frenesia di segnare una nuova tappa dell'esplorazione dello spazio, ma anche per riaffermare la supremazia della tecnologia sovietica con lo Sputnik 1 e il primato spaziale sugli Stati Uniti. L’obiettivo dell’Unione Sovietica, nel 1957, era quello di mandare in orbita un nuovo satellite in occasione del quarantesimo anniversario della Rivoluzione d’ottobre e ovviamente battere sul tempo gli americani per la seconda volta.
Il lancio fu imposto dunque per batter sul tempo gli americani per la seconda volta. Il presidente Krusciov il 12 ottobre annunciò trionfalmente la partenza dello Sputnik 2 con un cane vivo a bordo. Per il lancio, i cani selezionati erano tre: Albina, Muschka e Laika. Mushka servì solo nella fase di preparazione per testare i parametri vitali nella capsula, mentre Albina avrebbe sostituito la povera Laika in caso di imprevisti. Tutte e tre le cagnette furono sottoposte a un duro addestramento: infatti, vennero prima chiuse per 20 giorni in gabbie molto strette per abituarsi a spazi ridotti, e poi a test ancora più disumani. I cani soffrirono molto e Laika stessa iniziò ad avere attacchi di panico e di rabbia. Le torture, ovviamente, non finirono qui. Per simulare il lancio, i cani vennero anche centrifugati. Chiusero Laika nella capsula tre giorni prima della partenza, per darle il tempo di "abituarsi".
Foto di preparazione e test prima del lancio: Laika nella cuccia, in vestizione, in tuta.
Il lancio avvenne alle 2:30 del 3 novembre 1957 dal Cosmodromo di Baikonur. I parametri vitali che servivano a monitorare la cagnolina mostrarono fin da subito un battito del cuore molto accelerato, e l'audio registrò i suoi guaiti. Non si può immaginare quello che sentì. Dopo tre ore circa dal lancio, Laika sembrò tranquillizzarsi. Riuscì a mangiare, dato che si sentì il biascichio della pappetta gelatinosa che aveva a disposizione. Ma le registrazioni fanno supporre – e sperare – che Laika sia morta presto, per shock termico, dato che la temperatura poi salì oltre i 40°C per via un guasto nel sistema.
Il satellite, o meglio, i suoi rottami bruciati, riatterrarono circa 5 mesi dopo il 14 aprile 1958, dopo aver compiuto 2.570 giri intorno alla Terra. La missione, fin dall'inizio della sua progettazione, non prevedeva il ritorno in vita della cagnolina a bordo. Non c'erano gli scudi termici per il rientro, e nemmeno le attrezzature per far sopravvivere alcunché nello spazio per più di poche ore. Il governo sovietico diffuse prima la notizia dell'esistenza di un paracadute, poi di aver previsto a bordo della capsula del cibo avvelenato per far morire "dolcemente" l’animale.
Chiunque conosca un cane e abbia visto gli occhi di Laika mentre la insaccarono dentro la sua gabbia, sa di che cosa è morta quella cagnetta: è morta di paura e di solitudine. Di stress, se si preferisce un'espressione più asettica. È morta, sognando la mano di quegli uomini ai quali si era sicuramente affezionata, senza sapere quello che loro stavano preparando per lei. Laika era infatti una cagnolina molto docile e mansueta, tanto che pochi giorni prima del lancio uno scienziato decise di portarla a casa con sé per farle vivere i suoi ultimi momenti "felici".
La verità è venuta a galla dopo 45 anni dalla confessione di uno degli scienziati di quel programma spaziale, mentre la Russia mentiva sulla sopravvivenza della cagnolina nello spazio indicata in "oltre quattro giorni" e l'America si rodeva nella sua goffa rincorsa con missili fallimentari che esplodevano subito dopo il lancio e scimpanzé africani che addestrava per inseguire i cani russi.
Laika fu cremata l'8 aprile del 1958, quando lo Spuntik-2 perse velocità e rientrò nell'atmosfera, consumandosi in un ultimo, piccolo falò delle vanità ideologiche e della crudeltà umana. Tre anni dopo, il 12 aprile del 1961, un coraggioso uomo, Yuri Gagarin, si fece spedire nello spazio sapendo che avrebbe potuto fare la fine della cagnetta che l'aveva preceduto e che era stata sacrificata per lui, da un regime che trattava gli uomini come cani e dunque i cani come gli uomini.
Edited by ´ kagerou. - 10/11/2020, 10:11
|
|