"La mia dolce figliola"

5°CLASSIFICATA DEL 22°CREEPYCONTEST

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    «Sei speciale…» le sussurrò l’uomo, facendo scivolare la mano dalla fronte fin dietro l’orecchio della ragazzina, spostando una ciocca di capelli biondi. Lei allontanò il bicchiere dalle labbra, gli prese la mano e la baciò sui punti in cui esse erano scavate da vecchie cicatrici. Il portafogli dell'uomo giaceva aperto su un comodino di vetro. Ci posò il bicchiere d’acqua.
    Le si avvicinò con il viso. La barba incolta le pungeva le guance flosce, un tempo rossicce.
    La voce ariosa:
    «Vali più di quanto io possa offrire…»
    Gli strinse le dita e le fece scendere sul collo pallido come quello di una dea intrappolata nella pietra. Il letto era coperto da un telo di cellophane impolverato, come la sedia su cui erano posati i vestiti e il televisore con lo schermo sfondato. Sudava, nonostante il freddo. Il sole era sorto tardi, dietro il cielo nebuloso. Presto avrebbe iniziato a piovere e lei stava a rota. Le braccia prudevano come se le avesse immerse nelle ortiche.
    «Mi basta quello che hai da offrire».
    L’uomo corse con la mano verso la forbice sul cuscino.
    «Solo un’ultima volta...»
    La ragazza deglutì, scosse la testa, come per allontanare un pensiero intrusivo e poi annuì. Non si sapeva molto di lui se non che frequentava il giro e che non voleva avere rapporti con nessuna ragazza, a patto di poter soddisfare una sua strana fantasia. Si diceva pure che pagava bene, ma bisognava fare ciò che diceva. La sua amica spiegò che aveva una sartoria, ma che chiuse alla morte della figlia, a soli tredici anni.
    Non aveva intenzione di concedersi a uno di quei porci, ma era disposta a fare qualsiasi altra cosa per guadagnare il denaro che le serviva. Stare a rota era un inferno e quella, in quel momento, le sembrò la via più veloce e indolore.
    Rimani immobile. Fallo per i soldi. Pensa ai soldi. Pensa ai soldi…
    La punta acuminata prese a scorrere dal mento fino alla scapola, fermandosi sulla spallina bianca del reggiseno. Non le si erano ancora sviluppate, e capiva dal sorriso sghembo dell’uomo che era la cosa che preferiva di lei. Quello che l’avrebbe spinto a lasciarle qualcosa in più.
    L’eroina era arrivata a costare 50 euro al grammo e, come disse l’amica che le aveva dato l’indirizzo di quella casa dalle stanze in perenne trasloco “Ogni volta che un bucomane si fa una dose, Dio dall’alto lancia la propria moneta”. Ma il vero dio, lei rispondeva, era la moneta stessa. Era il denaro ad averla portata lì, e non l’eroina, e nessuno poteva convincerla del contrario.
    L’uomo fece pressione. La punta arrugginita della forbice la stava pungendo piano. Sapeva che stava sorridendo, nonostante avesse chiuso gli occhi. Doveva aver notato che si era irrigidita, perché cercò di scioglierla posando le sue labbra proprio nel punto in cui le aveva bucato la pelle. La lama scattò dietro di lei, sulla nuca. Scendeva. Una vertebra alla volta.
    «Sei diversa dalle altre. Sei ancora una colombina…»
    Strinse i pugni. Si avvicinò verso il viso del sarto e sorrise.
    «Dovrei proprio tornare a casa ora e senza il mio compenso non so se potrò tornare qui.»
    L’uomo si ritrasse.
    Le dita affusolate attorno all’impugnatura.
    «Se aspetti qualche minuto, vado a prendere gli altri soldi. Li tengo nella vecchia cameretta della mia dolce figliola. Lì sono sicuro che nessuno ci metterà più piede...» la squadrò, senza incrociare il suo sguardo. Tremava, ingobbito. «Non toccare niente. Tutto deve rimanere incontaminato.» Di nuovo il suo sorriso sghembo. «Le impronte della mia dolce figliola sarebbero tutte da incorniciare».
    Quando la chiave girò nella serratura, si gettò sul portafogli.
    Un biglietto della lotteria, un abbonamento della metro e poi le pupille le si dilatarono. Avrebbe potuto saldare ogni suo debito e comprare qualcosa a sua madre, che spesso l’aspettava in piedi fino a tarda notte.
    Strinse le banconote e le contò.
    Quindici pezzi da cinquanta e sette da venti.
    Quando raggiunse la penultima, scivolò sul cellophane una fototessera ingiallita. La raccolse:
    la foto di una bambina poco più piccola di lei e dai capelli biondissimi che piangeva a dirotto. La rimise al suo posto senza pensarci troppo e rimase a osservare tutti quei soldi.
    Chi dice che i soldi non fanno la felicità, crede nel dio sbagliato.
    Li piegò e si fece aria, sorridente, poi li strinse al petto e si sentì più al caldo. Sbadigliò. Troppo al caldo. Provò a mettersi in posizione semi-seduta, ma tutto il corpo era terribilmente pesante. Aveva perso chili e si sentiva sempre più spossata, ma mai si era sentita così stanca.
    La realtà la investì in pieno.
    Gettò un’occhiata al bicchiere.
    Rimase con gli occhi socchiusi e i muscoli senza un briciolo di forza, quando la chiave girò nuovamente nella serratura.
    «Sei così simile alla mia figlioletta… ma dentro non sei diversa dalle tue altre amichette a cui piace battere per potersi bucare. Di solito le ragazze le lascio dormire un po’, così che io possa giocare ancora con le mie vecchie forbici senza che se ne accorgano» disse. «Ma io ti avevo detto di non toccare nulla e hai disobbedito...» Le si avvicinò all’orecchio. «Pure la mia cara figlioletta faceva sempre di testa sua, e adesso non fa più nulla...» le percorse le costole sporgenti con le dita fredde. Gli occhi le si serrarono. «Ormai lo sai quanto sei speciale.»
    Una donna ritrovò il corpo della ragazzina in un sacco nero ai margini della ferrovia che attraversava il paese.
    Le venne effettuata un’autopsia poche ore dopo:
    una decina di buchi sulle braccia a seguito dell'uso abituale di eroina in via endovenosa, due vecchie lire da cento fissate sulle palpebre con della colla a caldo e le guance, troppo gonfie per il suo fisico gracile.
    Scoprirono presto, e con orrore, a cosa fosse dovuto quello strano rigonfiamento:
    quindici pezzi da cinquanta e sette da venti.

    I: Non avrai altro Dio all'infuori di me
     
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    "Yeah, that's right!"

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    Pronto, sono il critico.
    Sì... sì, è... la stavo leggendo proprio adesso. Certo. Ti farò avere il pezzo entro oggi.

    ...
    scherzol'hofinitadileggereungiornofa :shifty:
    Ma adesso mi viene da dire pertanto diciamo. Il voto è 3 - rima - t'illustro il perché:

    L'ho trovata scritta bene. Ci sono certe descrizioni ispirate (bel mood) - l'uso del comandamento è originale. La figura del tipo è interessante per come si muove, ma non il suo retroterra. Un altro pazzo killer che esplicita la sua essenza col discorso finale in cui «Pure la mia cara figlioletta faceva sempre di testa sua, e adesso non fa più nulla...» .............................. da qui i fatti scaturiscono, determinati da queste motivazioni che non sono riuscite - sarà la relativa brevità del testo - a discostarsi da qualcosa di un tantino imbarazzante.
    Di per sé il personaggio suggerisce qualcosa di sfaccettato. Approfondendolo in una maniera più originale, non sarebbe male.
    Carina la trovata del bicchiere. Non era affatto telefonata, proponendosi all'inizio come un oggetto di scena ben incastrato nella fluidità della resa di elementi e gesti. Quando poi suggerisci che c'è stato qualcosa dentro, spendi una riga che ha del pregio registico.
    Interessanti anche le riflessioni della protagonista, mutuate da una pulita focalizzazione narrativa. La medietà positiva ti si addice - e ti faccio i complimentoni.

    Cringio personalmente con 'sta cosa che voto sempre 2,5. Solo per quello (ma sono i pareri che contano davvero, nn ironicamente). Ti do un bel 3. A noi la critica c'ha rotto il Caspio! Non me ne frega nulla, sono un critico fallito dopo quella cosa di Cedric. Mi ha fatto male, staff. Mi ha fatto molto male... adesso tutta la mia credibilità è a pezzi, staff.
    staff.
     
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    Apprezzo la critica e i complimenti. Grazie mille!
     
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    Dimmi la verità: hai letto "Noi, i ragazzi dello zoo di Berlino", vero? No, perché mi sembrava proprio di leggere la routine della protagonista. A parte ciò: ho apprezzato molto questa storia per com'è stata scritta. Hai un bel modo di scrivere, descritta davvero bene e la brevità del testo l'ha resa ancora più apprezzabile. Io non sarei capace, per esempio, di essere tanto descrittiva utilizzando così poche parole. Ecco perché scrivo solo mattoni. Ma ritornando a noi: ho apprezzato l'idea del comandamento. Forse non mi ha entusiasmato l'esecuzione. Voglio dire: benché sia presente nel testo che la ragazza ormai è accecata dal denaro per il bisogno impellente di drogarsi, non credo che il dio denaro sia il focus della storia. Anzi, paradossalmente è più importante il dio "droga", in questo caso, che non il resto. A parte ciò, mi piacerebbe avere una delucidazione sul finale: il tizio la uccide lui, bucandola? E poi come glieli infila quei soldi sotto le guance? Cioè, glieli infila in bocca?

    Ad ogni modo la storia è descritta bene, quindi il mio voto è 3,5. Per il comandamento, ahimè, non me la sento di assegnare ulteriore punteggio.

    A fine contest per me può essere smistata in Drammatico :)
     
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    Mi hai beccato! L'ho finito da pochi giorni e ho trovato lo scenario perfetto per cimentarmi in questo contest :)
    Grazie mille
     
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    Mr. Canotta

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    Ho apprezzato anch'io la tua storia che trovo scritta bene, forse un po' meno l'utilizzo del comandamento che non spicca per quello che è. E in questo mi trovo d'accordo con quanto detto da Rory. Comunque penso che in definitiva meriti un 3.5/5.

    Drammatico.
     
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    La storia è scritta bene, la parte che mi è più gradita è stato l'inizio. Direi che il mio voto è 3,5/5
     
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    Ser Procrastinazione

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    Corta ed efficace. La ragazzina mi ha fatto pena, ma al contempo ho provato un po' di frustrazione quando ha toccato quella foto. Aggiungo che, come ha scritto Oessido, mi sarebbe piaciuto leggere qualcosa in più sul "sarto" e sulla sua "fantasia".
    In linea di massima concordo con i commenti di Rory e di Kohei, tranne che per l'uso del comandamento. Anche se non si tratta di un "dio" vero e proprio, è tutto sommato originale.
    Do 3/5 alla storia e 0.5/1 al comandamento.
    Dopo il contest, si può smistare in Drammatico.
     
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    Happy Urepi Yoropiku ne~

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    Un altro racconto sullo squallore umano, vedo che il contest ha tirato fuori tutto il cinismo di cui eravamo capaci eh?

    Comunque, il racconto mi è piaciuto, non c'è bisogno di ampliarlo o approfondirlo perchè c'è abbastanza da capire la maggior parte delle cose: e poi siamo dal punto di vista di qualcuno che non sa e non saprà mai tutto quindi ha senso che non venga spiegato quasi niente al lettore.

    Il problema è che, per qualche motivo, non sono rimasta particolarmente colpita dal racconto ma non saprei spiegare al 100% perchè, dato che tecnicamente è tutto ineccepibile.

    Per me è un 3,5 e per l'uso del comandamento direi 0,5.

    Concordo anch'io su Drammatico, oppure lo vedrei bene anche in Crime
     
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    Sarò forse un po' più duro dei miei colleghi, dando a questa storia un 2.5, e al comandamento un 0.5.
    Non fraintendermi, è scritta davvero bene e le descrizioni sono efficaci, ma è anche... troppo, troppo prevedibile. Da quando l'uomo ha preso le forbici sapevo che la ragazza sarebbe morta; nel momento in cui l'uomo ha menzionato la figliola ho capito che c'era una qualche psicosi di mezzo. Poi, sarò io, certamente, ma ho iniziato a essere... stanco, per così dire? dell'usare "ah si è pazzo" come spiegazione per le azioni di qualcuno. Nel senso, può essere efficace, ma onestamente non ho capito perchè il tizio fa quello che fa oltre a un qualche tipo di pazzia o delirio.
    Forse, se lo avessi spiegato meglio, avrei apprezzato di più. Per come stanno le cose, questi sono i miei voti.
    Per fare alcuni appunti meno rilevanti, ci sono alcuni punti dove potevi formattare meglio il testo, ma sono dettagli.

    Sono d'accordo su Drammatico, tuttavia.
     
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    Ecco la questione. La storia è accettabile, per me ovviamente ma è implicito perché solo Dio potrebbe esprimere un parere oggettivo. Quindi scrivere che è una mia opinione è superfluo. Ok.
    La storia presenta un serial killer. I serial killer non mi sono mai piaciuti neanche nei film e nei libri mainstream, ma a dire il vero neppure nella realtà. Preferenza personale, ovviamente, però vedere un serial killer in una storia breve mi fa storcere il naso, perché non c'è il tempo di sviluppare il personaggio in alcun modo.
    Per il resto, la storia non mi ha lasciato molto. Forse ti sei stancato/a di leggere questa cosa senza una vera giustificazione, quindi cerco di motivare la mia critica: la protagonista è una prostituta di cui non sappiamo molto, tranne che è una prostituta e che si droga. La sua unica azione notevole è quella di rubare un portafoglio. La morale spinge a compatirla, ma il mio cinismo mi suggerisce che questo non sia un personaggio molto simpatico. Ciò non significa che sia antipatica, solo che non me ne frega molto di quello che succede a lei. Quindi non c'è il fattore "spero che si salvi", anche perché, cosa che non va tralasciata, è abbastanza scontato che non si salverà. A queste motivazioni si aggiunge quello che ho scritto all'inizio. La tua storia andrebbe benino all'inizio di un romanzo giallo, come introduzione alle tematiche e all'antagonista. Ma così, da solo, mi hai lasciato solo un meh, senza cattiveria.
    Dunque, sto pensando che ho votato la storia di Tacet 2.5, e la povera Emilia 2. Quale voto assegnerò a te? Un bel 3. POF!


    Un pensiero finale: non reputo necessario, ovviamente, che una storia abbia personaggi buoni, bravi, o più in generale personaggi in cui ci si possa rispecchiare in qualche modo. Dunque devo aggiungere una specie di postilla, specificando che il problema della storia è, in generale, l'assenza di qualcosa di memorabile, che colpisca, appunto... Non che io voglia essere colpito da un treno ogni qualvolta leggo quattro righi in croce, ma insomma... (inserire parole epicamente eloquenti qui)


    P.P.S. XDDDDD: ho votato tre, nonostante la recensione sia praticamente un unico blocco di critiche negative, perché dal punto di vista formale la storia è superiore alle altre dei due menzionati sopra.


    Edited by Markrath - 30/10/2020, 13:38
     
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    Emily, ma sei bisessuale? ( ͡° ͜ʖ ͡° )

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    La storia l'ho trovata davvero gradevole ma mi trovo d'accordo per quanto riguarda il comandamento: secondo me non traspare troppo, risulta un po' "blando".
    Per la sezione sarei più propensa per Drammatico.

    Il mio voto è 3/5 per la storia e 0.25/1 per il comandamento
     
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    Eccomi a metà della carrellata delle storie di questo contest.
    Io sono rimasto molto affascinato dalla storia.
    La stesura è uniforme, scorre bene, ci sono le pause giuste, nel complesso è una bella storia.
    Sicuramente alcune parti sono leggermente ricorsive e presentano alcuni cliché che non me la fanno godere a pieno.
    Per la fine, avrei dato un taglio più netto, magari con un estratto di un articolo di giornale che racconta la vicenda, o di lui che incornicia qualcosa, però sono soddisfatto di ciò che ho letto.

    Motivo per cui, il mio voto per questo racconto è un 3.5/5
     
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    Grazie a tutti per i commenti e le critiche! ^_^
     
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    Ser Procrastinazione

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    Smisto in Drammatico.
     
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