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TUMULI
Ficco la pala nella terra sotto la betulla, faccio leva e sollevo. Due vermi schifosi si dimenano nella zolla. Adesso faccio uno scherzone. Lancio i due invertebrati verso Vanessa: Il terriccio la colpisce e le sporca il vestito.
«Giovanni!»
«Ahahaha!» Non riesco a smettere di ridere!
Vanessa agita la mano e si scrolla la terra di dosso. «Volevo usare questo vestito per il primo giorno di scuola media, stupido lancia-terra.»
«Allora non te lo saresti dovuta mettere il giorno prima, andare nel bosco è stata una tua idea» continuo a ridere.
«Quasi mi viene voglia di fare un altro bigliettino di insulti verso di te da mettere nel barattolo.»
Cosa? «Non mi avevi detto che potevo scrivere insulti nel barattolo!» le mostro il broncio. «Credo di non aver capito bene come funziona.»
«Te l’ho già spiegato, stupida testa dura» Vanessa sorride. «Nel barattolo dovevi scrivere almeno un bigliettino per ogni persona che conosci e a cui vuoi bene, poi tra dieci anni a mezzanotte torniamo qui, li tiriamo fuori e li rileggiamo.»
«Ma perché dovrei insultare qualcuno a cui voglio bene?» A volte Vanessa non è proprio chiara.
Rotea gli occhi castani «Certe volte un insulto è più di un insulto. Ma voi maschi proprio non ci arrivate?»
Continuo a non capire. «In che senso? Forse è come prima che mi hai detto “stupida testa dura” e mi hai insultato una volta, ma in realtà ci sono più insulti?»
«Continua a scavare e ne riparliamo tra dieci anni a mezzanotte» rotea gli occhi, di nuovo.
Mezzanotte? «Perché proprio a mezzanotte? Fa paura il bosco senza luce…»
Vanessa scoppia in una fragorosa risata «Stupido fifone! Tra dieci anni non avremo più paura del buio.»
Se lo dice Vanessa… «Vorrei che non ti fosse mai venuta quest’idea.»
«L’ho presa da un cartone alla TV. Vedrai che sarà divertente. Poi facciamo anche un tumulo di terra così ci ricordiamo dove li abbiamo sotterrati.»
***
Appiattisco il tumulo con la pala. «Sei sicura che tra dieci anni saranno ancora qui?»
Vanessa si asciuga il sudore dalla fronte con il braccio. «E dove dovrebbero scappare?»
«E noi due?»
«Che intendi, stupido?»
«Potrebbero dividerci già da domani. Alle elementari eravamo in classe insieme, ma per le medie le classi le cambiano.»
Vanessa mi afferra la mano. «Anche se siamo in classi diverse, possiamo restare amici. Stupido amico!»
Ha ragione.AMICI E AMICHE
Il vento esterno s’intrufola dagli spifferi della porta dell’obitorio. Non devo piangere. Non devo piangere, non di nuovo. Già abbastanza acqua sta cadendo dalle nuvole là fuori, le mie lacrime non servono. E poi qua dentro frignano già tutti.
Un suono di passi si fa sempre più intenso: è l’infermiera. «Potete vederla.»
Le persone sedute accanto a me scattano in piedi e si gettano verso la salma. Ma che fretta avete? Volete davvero rovinarvi il ricordo di Vanessa? Quelli che si occupano dei cadaveri possono anche aver fatto un ottimo lavoro, ma un corpo maciullato da lamiere di metallo…
Il suo fidanzato, quell’idiota. Al solo pensiero le mie unghie penetrano la carne della mano mentre stringo forte. Come l’avresti chiamato, Vanessa? Stupido neo-patentato in stato di ebbrezza? Però se oltre a chiamarlo così avessi fatto qualcosa, se solo ti fossi opposta a salire su quell’auto… Tra due anni avremmo dissotterato i barattoli e io… Io non starei soffrendo come un cane.
Una lacrima calda si stacca dal mio occhio e colpisce il pavimento verdastro. Cazzo. Vorrei aver avuto la forza di vederti per l’ultima volta, ma ancora di più vorrei averti confessato i miei sentimenti prima che incontrassi quell’idiota in stato di ebbrezza.
***
Il buio umido della cantina mi opprime. Che ore saranno? Da quanto sono qui? Scorro la mano sul tavolo da lavoro e trovo il manico del mio amico: la lama manda bagliori della poca luce lunare che entra dalla finestrella. Questa è davvero l’unica soluzione? Le persone bevono per dimenticare. Ma non posso bere: sarebbe come ridere in faccia a Vanessa. E non la voglio dimenticare.
Coltello, tu sei mio amico. Gli utensili da cucina sono miei amici. La forchetta mi ha sempre aiutato a mangiare, il cucchiaio mi ha reso facile il compito dove la forchetta falliva, come nelle zuppe.
Porto la lama alla gola: è gelida.
Il coltello è mio amico.
Mi trema la mano, faccio una leggera pressione e la gola inizia a bruciare.
Vanessa, sto arrivando, il coltello è mio amico.
Serro la presa sul manico. Sono pronto.
Ora. No. Adesso. No.
Perché? Perché sto esitando?
Pianto la lama nel tavolo da lavoro con una vibrazione metallica.
Perché il coltello è mio amico. Ma il mio migliore amico stanotte sarà un apri-barattolo.
La mezzanotte è passata e i dieci anni non lo sono ancora. Ma sono sicuro che Vanessa mi capirebbe, anzi, lei mi incoraggerebbe a farlo.
Andrò in quel bosco, troverò i tumuli e leggerò il contenuto dei barattoli. Forse allevierà il mio dolore. O forse… basta pensarci! Quando avrò quei barattoli lo saprò.BARATTOLI
I tumuli sono illuminati dalla luce lunare e ricoperti da foglie di svariati autunni. Pensavo sarebbe stato più difficile trovarli. Scavo con la pala.
«Chi è?» Un uomo barbuto e grasso si alza da dietro un albero caduto.
Deglutisco e il pomo d’adamo rimbalza su e giù. Come ho fatto a non notarlo prima? «Nessuno. Non sono nessuno. Scavo e me ne vado.»
«Ma che è sto baccano?» è una voce roca, altri due uomini si alzano da dietro l’albero caduto.
«Un tizio che dice che scava.» il grassone barbuto si rivolge agli altri due.
«Cazzo, adesso sa dove siamo però. E se lo va a dire in giro?»
«Aspetta, non fare cazzate che passiamo dei guai.»
«Se lo dice in giro i guai li passiamo lo stesso, prendilo.»
Ma dove cazzo sono finito? Un ritrovo di criminali? Brandisco la pala e la punto verso il grassone. «Fermo» arretro.
Delle braccia mi avvolgono da dietro. Sono quattro? Le mie gambe volano in aria e mi ritrovo con la schiena a terra. L’uomo sudicio sopra di me mi alita in faccia: puzza di alchol. Solleva una bottiglia di vetro rotta. La cala.EPILOGO
Antonio prese una patatina e se la mangiò. Giacomino sbraitò davanti al video-poker. Chissà quanti soldi ancora ci avrebbe buttato. «Non è ora di finirla per oggi, Giacomino?»
Giacomino si girò e si scostò i capelli unti dal viso. «Ma non ho vinto niente Antonino!»
«Il terzo avvenimento della settimana: il video-poker esplode e Antonino muore.»
Giacomino si alzò e gli si sedette vicino. «Non fai ridere manco per il cazzo. Un incidente ad alta velocità e un omicidio sono ben altra cosa.»
Antonio inarcò le sopracciglia «Non ti facevo così sensibile. Magari hai anche una vena da detective. Secondo te sono connessi quei due avvenimenti?»
«Ma che cazzo dici, Antonino.» Giacomino esibì un sorriso a cinque denti. «Al massimo avranno in comune l’imbecillità dei giovani. Guidare a centocinquanta chilometri orari da ubriachi e andare da soli nel bosco di notte... Se la sono cercata.»
Antonio tamburellò le dita sul tavolo di plastica. «Eppure non succede mai niente in questo paesello.»
«Ma sì, Antonino. Sai cosa ti dico? Non ci pensare. Beviamoci su.»
«Forse hai ragione.» Antonio sollevò il bicchiere con dentro il vino. «Beviamoci su.»SPOILER (clicca per visualizzare)Non commettere atti impuri
Sì, è vero, ci sarebbe anche il non uccidere, ma la storia non ruota attorno a quello.
EDIT: Formattazione
EDIT 2: Formattazione fallita
Edited by ~Cedric - 23/10/2020, 14:33. -
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Cedrata.
Ciao Cedrata.
Come ti butta Cedrata.
Patatine prese e mangiate.
Lascia che ti dica una cosa, e ascoltami attentamente. Ho bisogno della tua massima concentrazione, e come sai conoscendo i tuoi saperi, non sono ammesse distrazioni. Occorre che tu ti dia una calmata; nessuno si farà male ammesso che tu non ti faccia prendere dal panico; datti modo di riuscire a prepararti per un ascolto assorto, ed eventualmente a contenere e governare quella che ti posso assicurare essere una severa gravità nella situazione. Ma certo, fai con calma! Prendi un bel respiro, fa' in modo che le mie parole non ti sfuggano e andrà tutto bene. Non c'è niente di cui preoccuparsi: scaccia via l'ansia e tieniti ben stretto, perché adesso apprenderai di cose terribili - ma non esitare! Solo con la tua piena partecipazione potremo far fruttare questa discussione, pertanto ripetiamo il processo - non ti vedo ancora tra di noi, sei un po' fra le nuvole, eh? Raccogliti solo un momento, un momentino...!, dimentica il mondo circostante ma, ed è fondamentale, non perdermi di vista. Orecchie, le voglio aperte. Occhi, li voglio fissati. La mente, la voglio distesa.
Bene.
Ripeti.
Bene.
Cedrata.
Ciao Cedrata.
Come ti butta Cedrata.
Voto 2,5.
Sarà, come mai? Uva Marcia e parliamo di bere, in genere. L'alcol ha causato la morte di entrambi, in modi diversi. E quei cretini alla fine ci bevono su. Uffi.
maiononvogliomicaberecioèdimenticarequestoracconto.
Onestamente l'ho trovato piacevolissimo. Sarà forse lo stile narrativo 100% focalizzato sull'amico dei coltelli, che personalizza spesso persino i pochissimi spazi di descrizione. Chiarissimi e puntuali pensieri e dirette sensazioni del protagonista. Sarà quindi la storia infatti molto puntuale, e se fossi nei panni dei miei colleghi azzarderei, non so si è capito, un posticino in Drammatico.
Che dramma, giovane Cedrata!
Questo racconto, be', renderebbe senz'ombra di dubbio se esteso. Sono davvero delle finestre brevissime, e va bene così perché rese bene. Ma, al di là di quello che è, già a partire dall'introduzione si intuisce un potenziale carisma. Ci farebbe davvero disperare conoscere meglio il protagonista, Vanessa, il modo in cui sono cresciuti, i momenti prima e dopo la morte di tizia e poi be' in effetti ti ammazzeresti solo tu a scriverla una roba del genere.
Chissà che insulti avevano scritto lì........................................................................
Non c'è molto altro da dire. Sono curioso del parere altrui, forse esprimeranno pensieri che adesso non ho testa di approfondire. Due virgola cinque.
Cedrata.
Ciao Cedrata.
Come butta Cedrcstretto, perché adesso apprenderai di cose terribili - ma non esitare! Solo con la tua piena partecipazione potremo far fruttare questa discussione, pertanto ripetiamo il processo. -
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Per me invece, considerando il metro da me utilizzato fin'ora per le votazioni, il voto è SPOILER (clicca per visualizzare)
Sono d'accordo con Oessido quasi su tutto, tranne il voto appunto.
All'inizio non avevo colto il fil rouge della storia e lo avrei capito pensandoci un altro po' e rileggendo il titolo, invece l'ho capito leggendo la recensione di sopra LOL
Questa storia è più migliore delle tue precedenti, che neanche ricordo molto, invece questa sento che la ricorderò anche fra 8000 anni perché mi ha spezzato il cuore. Ok non ho scritto niente di utile fin'ora aspetta che ci penso un attimo.
La storia è breve, breve brevissima quasi illegale, però gli eventi sono ben spartiti, i personaggi hanno una personalità pur esistendo per un tempo narrativo molto limitato. Le scene sono, come dire, dei frammenti effimeri di memoria, che il narratore ci lancia lasciando a noi il compito di metterli insieme anche se non si dovrebbero lanciare i frammenti perché se ti vanno nell'occhio ti fai male. Ed è come se io fossi lì, capisci Cedrucco, come se fossi un anima che guarda inerme questi eventi che accadono a distanza di molti anni l'uno dall'altro. Insomma ben lavoro voto il numero di lettere contenute nella parola Gigi 4/5. -
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Ho colto la filiera di commenti che Rory sta facendo adesso per rileggere tutti gli altri racconti.
In effetti, 2.5 non è corretto. E' lo stesso voto che ho dato a Tacet (quando dovevo ancora tastare il terreno e capire come calibrare le cose) e ne parlavo come se fosse da 1.5 o 2. Non cambierò quel voto. Gli altri li trovo pertinenti per il mio metro di giudizio.
Ma questo sì. Perché in effetti la storia mi è davvero piaciuta - e per gli stessi motivi del ratto.
Dal precedente 2.5, signori giurati, lo sposto a 3. Sempre se è possibile, ovviamente.. -
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Mi spiace ma i voti sono definitivi, anche quelli dello staff.
Ti ringrazio però della correttezza, avresti potuto modificare il commento originale e basta, ma hai voluto chiedere prima.. -
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Ahinoi... . -
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Caro Donny, compagno di mille avventure, ho letto con piacere la tua storia e ho apprezzato il riferimento finale che si ricollega al titolo della storia. Tuttavia, non ho ben compreso la scelta del comandamento. Il mio voto comunque è 3.5.
Drammatico.. -
.SPOILER (clicca per visualizzare)CITAZIONECosa? «Non mi avevi detto che potevo scrivere insulti nel barattolo!»
"Cosa?" fa parte del dialogo?CITAZIONE«Ma che è 'sto baccano?»
Come già scritto da Oessido, avrei aggiunto qualche altra scena tra il protagonista e Vanessa (magari ambientata durante la loro adolescenza) per rendere il tutto più triste. Inoltre l'uso del comandamento mi è parso... improprio. Nella sua accezione tradizionale esso contempla la sfera matrimoniale e sessuale.
Nonostante ciò, la storia comunque è breve e coincisa e fa il suo lavoro.
Do 3.5/5 al racconto e 0/1 al comandamento. È smistabile in Drammatico dopo la fine del contest.. -
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Ehilà, Ced! Un altro buon racconto, non c'è che dire. Apprezzo molto come scrivi, lo trovo molto vicino al mio stile, quindi è come se sentissi sempre una sorta di sintonia. Mi piasce. Voto DIESCI! No vabbè, Borghese a parte, ho apprezzato molto la storia, solo che non ho trovato il senso del comandamento all'interno. Mi chiedevo tu cosa intendessi per "atti impuri" (visto che io ho una visione abbastanza ristretta della cosa, ovvero relativa alla sfera sessuale, ho pensato si potesse intendere anche in senso lato, come il non eccedere, oppure "comportarsi bene", essere buoni, etc) e ho fatto perciò delle ricerche in merito. Però nonostante tutto io non sono riuscita a cogliere il senso del comandamento.
Forse io non avrei diviso in paragrafi: non lo so, li vedo troppo brevi e la storia perciò risulta come una raccolta di frammenti di una storia più ampia. Avrei preferito forse che ti soffermassi di più su certe cose, magari se avessi approfondito l'aspetto di Antonio, Giacomo e compagnia bella.
In definitiva alla storia darei 3.5, come voto. Ma purtroppo non mi sento di dare nessun voto aggiuntivo.
Al termine del contest, la storia per me può andare in Drammatico.
PS:
Antonio prese una patatina e se la mangiò. -
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Purtroppo ho toppato alla grande con il comandamento xD pensavo che tra gli atti impuri ci fosse anche quello del bere alcolici, ma mi sa che ho sbagliato religione.
La patatina è ovviamente una citazione a quello U_U non ho nemmeno bisogno di aprire il link
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E' inutile stare a parlare dell'uso del comandamento, direi che ormai abbiamo capito la situazione xD
Il racconto in sé mi è piaciuto, ma come ti hanno già detto altri potrebbe essere ampliata un po' per essere più... pregnante? Diciamo che colpisce un po' poco proprio perché sembra incompleto, o perlomeno poco approfondito: forse i balzi sono un po' troppo repentini, oppure ci vorrebbero più elementi che spieghino non tanto Antonio, Giacomo ecc. quanto il rapporto tra il protagonista e Vanessa: vuoi far soffrire con la sua morte? Parti in quarta, fammi sentire il dolore di Giovanni, il suo amore non corrisposto, la solitudine senza di lei. Dammi la botta di tristezza e poi disgustami con il menefreghismo degli uomini al bar.
Ci vuole più sentimento, il racconto scorre troppo in fretta e una volta finito... boh.
Per me è 3 come punteggio, bene ma non benissimo
Come sezione direi proprio Drammatico. -
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Lo letta tutto d'un fiato, e devo dire che non mi è dispiaciuta, soprattutto la citazione, il mio voto 3/5. . -
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Questa è la prima storia che commento dopo sette anni in questo forum, e sono ben felice di farlo.
La storia è senz'ombra di dubbio, ben scritta.
Alcuni passaggi non sono molto chiari, come il passaggio dalla foresta al bar, l'utilizzo di nomi che non erano mai stati usati, ma la prima parte, beh, chapeau.
Sei riuscito a farmi sentire in quel pavimento verde, complice anche alcuni avvenimenti che ho vissuto in prima persona, ma l'uso delle parole è stato impeccabile.
Se vorrai migliorarla in futuro, può potenzialmente diventare un ottimo drammatico.
Aggiungere qualche dettaglio su Vanessa, qualche ricordo condiviso dal protagonista, qualche dettaglio sul posto, sul perché potevano esserci dei malintenzionati proprio lì.
Il mio voto è 3.5, sperando che tu abbia voglia di sistemarla un po'.. -
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Allora, caro Ced il friendzonato...
La storia l'ho trovata piacevole, tuttavia avrei preferito un po' più di sentimento, come già detto da qualcuno. Specialmente la relazione tra il protagonista e Vanessa adesso risulta superficiale e qualche accenno in più non guaterebbe imho e anche qualche chiarimento sulla scena del bar: chi sono i due che parlano? Sono in qualche modo legati a Giovanni e/o a quelli che l'hanno ucciso? Sono i classici pensionati ubriachi di paese che passano il loro tempo al bar a bere e parlare del più del meno?
Inoltre... chi erano quelli che hanno ucciso Giovanni? Perché erano lì?
Cosa ciera scrito nei foglieti di cuei barattolih???1???!1??
Anyway, il mio voto per la storia è 3.5/5, per il comandamento purtroppo devo dare 0/5
Per la sezione di destinazione non so, credo che direi Altri Racconti
Edited by Emily Elise Brown - 30/10/2020, 18:19. -
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È bella, ma devo ammettere che è passata un po' troppo in fretta, forse.
Non fraintendermi, capisco la scelta ed è efficace, ma come risultato le scene passano troppo velocemente e non lasciano l'impatto che dovrebbero.
Il mio voto è 3 per la storia, e quanto al comandamento 0.25. Si, c'era, era lì, non solo usato un po' impropriamente, ma anche sapendo la tua interpretazione l'ho sentito molto... secondario, per così dire..
