Happy Urepi Yoropiku ne~
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Sei in un vecchio centro commerciale ormai abbandonato. I tuoi piedi rimbombano nel grandissimo spazio vuoto, e intorno a te vedi solo saracinesche abbassate, giostrine vuote ed arrugginite e un singolo tubo al neon che lampeggia e ronza.
Scatti una foto con il flash, e dentro di te senti impresso uno strano sentimento, tra l'inquietudine e la nostalgia: "Qui dovrebbero esserci persone" pensi, "Sono in un'altra realtà?".
Ecco, questo è ciò che si può definire uno Spazio liminale.
Liminale:
CITAZIONE [dall’ingl. liminal (der. del lat. limen -mĭnis «soglia»), attrav. il fr. liminal]. – In psicologia e fisiologia, di fatto o fenomeno che è al livello della soglia della coscienza e della percezione.
Gli spazi liminali sono un fenomeno recente, nato attraverso piattaforme quali 4chan e Reddit: si tratta di foto di spazi vuoti, oggetti irriconoscibili e luoghi abbandonati, ma anche immagini molto ritoccate; sono tutte accomunate da un'unica costante: l'assenza di spiegazione o di contesto.
Non è raro trovare anche compilation su Youtube con titoli come "Luoghi che hai visto in sogno" oppure "Lista delle immagini più inquietanti del web".
L'esplosione del fenomeno nasce dall'unione di due fattori: prima di tutto qualcuno decide di pubblicare una delle prime foto considerate liminali, dopo di che, questa foto inquietante viene utilizzata per la creazione di una famosa creepypasta, "The Backrooms".
E da lì, come tutti i fenomeni virali, inizia l'interesse che si transforma in una vera e propria community di ricercatori del fenomeno, e nasce il subreddit r/LiminalSpace, che conta più di 44mila membri ed è in continua crescita.
Ma cosa rende queste immagini così inquietanti e malinconiche?
Non esiste una vera e propria spiegazione a questo fenomeno, ma ci sono varie teorie: utilizzando come base il concetto stesso di liminalità, si può pensare che forse queste immagini rappresentino un momento transizione e fuga dalla realtà che conosciamo. Forse una casa vuota ci ricorda di quando, da bambini, abbiamo dovuto traslocare o quando un centro commerciale da noi frequentato ha chiuso i battenti.
Queste immagini non rappresentano veri ricordi, perché non sono state scattate da noi, ma "attivano" il nostro centro dei ricordi dandoci quindi un senso di irrealtà, di dejà-vu: come può esserti familiare questo luogo, se non ci sei mai stato?
Andando indietro nel tempo, vediamo come questo concetto non sia in realtà nuovo e che già alcuni pittori del passato sembravano conoscere ed utilizzare un simile approccio per dare alle proprie opere un tocco di irrealtà.
Un esempio può essere Edward Hopper e il realismo americano, fatto di grandi spazi vuoti e di persone malinconiche che guardano lontano in silenzio:
 
E voi? Queste immagini vi ispirano qualcosa, oppure secondo voi non sono niente di speciale?
Per vedere altre immagini di questo tipo, cliccate qui: www.facebook.com/200301623444980/posts/2399974496811004/
Edited by & . - 17/9/2020, 20:39
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