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In poche parole dovreste scrivere la vostra personalità è dire i problemi che avete per colpa di essa. Inizio io.
Io ho una personalità di merda. Sono una persona che non prova tristezza, o senso di colpa. Tendo ad allontanarmi dalle persone da solo, comincio a convincermi che le persone mi odiano. ogni tanto mi rendo conto di questo mio comportamento che mi allontana dalle persone. Quindi provo ad avvicinarmi a qualcuno esempio i miei compagni di classe. Però finisco sempre a ripensare le stesse cose. Ma con la letteratura è un po' diverso, provo ad essere più cordiale possibile, anche se faccio sempre qualcosa di sbagliato, ma cerco di non dare fastidio a nessuno. Poi quando ritorna il mio solito carattere che mi allontana dalle persone tendo a fare delle cose che effettivamente mi fanno odiare. Tipo: Insulto facilmente, Divento manesco, Dico solo bugie, ecc...
Diciamo che è come se avessi 2 personalità. Una che mi allontana dalle persone, è che si fa odiare dalle persone. Mentre l'altra, la seconda, cerca in qualche modo di riparare il rapporto con le altre persone, tipo: cercando di uscire con loro, facendo il simpatico, fare favori quanto capita, ecc...
Beh, credo che io abbia finito. Spero che abbia scritto il tutto in una maniera compressibile, comunque credo che abbiate capito un po' come funziona questo topic.. -
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Allora, io sono un po ' come te. Preferisco stare da solo, nonostante non penso che tutto il mondo mi odi. Sono anche un po' sociopatico: difficilmente riesco a provare empatia verso gli altri, e solitamente non ne ne frega (quasi) nulla di nessuno. . -
.Allora, io sono un po ' come te. Preferisco stare da solo, nonostante non penso che tutto il mondo mi odi. Sono anche un po' sociopatico: difficilmente riesco a provare empatia verso gli altri, e solitamente non ne ne frega (quasi) nulla di nessuno.
credo di essermi spiegato male. A me piace stare in mezzo alle persone, solamente che dopo un po' di tempo comincio a sentirmi odiato è non voluto nel gruppo. è ovviamente ciò mi porta ad allontanarmi dalle persone, sono d'accordo sul fatto dell'empatia. Che poi c'è una cosa che penso che sia strana, da poco tempo è morta mia madre ma quando è morta non ero triste. Credo che possa essere normale non provare empatia per le persone esterne, ma non credo che sia normale con la famiglia.. -
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Infatti ho detto che è un carattere simile al tuo, non del tutto uguale. Comunque mi spiace per tua madre. Condoglianze.
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.Infatti ho detto che è un carattere simile al tuo, non del tutto uguale.
Comunque mi spiace per tua madre. Condoglianze.
grazie per le condoglianze. Comunque io volevo solo correggermi perché hai scrittoCITAZIONEio sono un po ' come te. Preferisco stare da solo
per farti pensare che io preferisca stare da solo è colpa del fatto che mi espresso male. Quindi mi sono coretto.. -
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Completa e totale incapacità di normalizzarmi senza sembrare stupida. Generalmente passo per alieno, mi interesso poco agli altri. Non ho mai neanche avuto una relazione amorosa o un rapporto che vada oltre l’amicizia con l’altro sesso. Ne’ esperienze un tal senso. Questo fatto non mi strugge, purtroppo è legato ad una lieve misandria che non ho problemi ad ammettere.
Molti mi descriverebbero come un alieno o come una idiota totale. O forse entrambi.
Spesso sono assente, principalmente perché sono molto riflessiva. Questo non esclude un carattere forte che mi crea diverse problematiche con le altre persone. Scendo raramente a compromessi. Non ho paura di non essere gentile, anche se tendo ad essere molto calma e buona a prima vista.
Raramente mi piace qualcuno come persona. Ho poche amicizie ma molto durature. Frequento tre persone da all’incirca dieci anni. Ho tante conoscenze ed esco con molte persone diverse, ma simpatizzo raramente.
Ho proprio interessi diversi, o non ne ho affatto rispetto agli altri. Non mi pongo su un piano di superiorità.
Tendo ad essere molto autodistruttiva su alcune cose, ma nonostante ciò conduco un’esistenza abbastanza felice proprio perché ho una capacità di auto-dominio che a molti manca.
Purtroppo sono molto autocritica, come accennavo. Ultimamente ho iniziato a lavorare e tendo a campare di paranoie su come svolgo o meno quello che faccio, al punto da non dormirci la notte. Non riesco ad intascare i soldi e basta.
Come studentessa... quello è il campo in cui manco completamente di organizzazione. Eppure riesco meglio di molti altri, anche se riconosco di non sfruttare fino in fondo le mie doti. Purtroppo mi infastidisce da morire il dovermi applicare su qualcosa. Non per pigrizia ma perché sono quel tipo che o riesce subito o si ritiene incapace. Rimanere tanto tempo su un argomento di studio (cosa necessaria per alcune materie giuridiche, abbastanza complicate) mi porta ad entrare in loop strani.. -
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Io mi sento stupida nel provare a fidarmi di qualcuno quando dovrei fare come dice timon nel primo re leone:"quando vedi che il mondo ti volta le spalle non devi far altro che voltargli le spalle anche tu", e sono anche diventata molto ostile e diffidente.
Sarà forse in parte per la disabilità che ho,ma è anche colpa della mia cosidetta "famiglia".
Non voglio scendere nei dettagli... vi dirò solo che hanno fatto cose che mi hanno fatto perdere la fiducia e la voglia di socializzare.
Poi è anche colpa di alcune persone che ho conosciuto online che me ne hanno fatto perdere ancora di più.
Fortunatamente non ho mai avuto esperienze amorose.
Avrei sì ancora due amiche ma non voglio che stiano male per me.. -
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Mm, capisco, però sul fatto di non fidarsi sono d’accordo, molte volte fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio. Anche se mi pare che questo tuo carattere sia colpa della tua disabilità e della tua famiglia, ammetto che sarei curioso di sapere cosa hanno fatto per farti perdere la fiducia nelle persone, ma non vorrei insistere su qualcosa che non vuoi raccontare. . -
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Ho una personalità introversa, avvolte ci rido sulle battute, altre volte le prendo a male. Mi piace stare in compagnia, solo in estate, ho parecchi momenti in cui voglio stare solo. Vita sentimentale abbastanza scarsa: ho avuto qualche storia, ma niente di che. .
