Dr. Ramsey

LNM (Traduzione)

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    Ser Procrastinazione

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    Di recente ho risposto a un post su Askreddit riguardo le esperienze più spaventose e, dopo aver letto quello che avevo da dire, un paio di persone mi hanno suggerito di postarlo qui, quindi eccomi. :)

    Una settimana o giù di lì prima del mio decimo compleanno, andai al minimarket con una banconota da 5 dollari e comprai un barattolo di ragù per mia madre. Mentre tornavo a casa, un uomo che non avevo mai visto prima mi venne incontro e iniziò a parlare.

    “Ciao!” disse allegramente. “Io sono il Dr. Ramsey. Sono un pediatra. Sai che cos’è un pediatra?”

    Camminai in silenzio senza rispondere e sperando intensamente che l’avrebbe preso come segno che avrebbe dovuto lasciarmi in pace. Tuttavia le sottigliezze non erano il suo punto forte, in quanto continuò a chiacchierare imperterrito.

    “I tuoi genitori stanno cercando un pediatra per te? Naturalmente tu ora sei quasi una ragazza grande e presto avrai bisogno di un altro tipo di dottore, non è vero? Va bene lo stesso. Ti possono portare da me fino ad allora. Come ti chiami? Hai dei bellissimi capelli. Stavo proprio andando a prendere dei lecca-lecca per il barattolo delle caramelle nel mio ufficio. Ti piacciono i lecca-lecca?”

    Fortunatamente eravamo arrivati a casa mia, quindi corsi in avanti fino ai gradini posteriori e attraverso la porta della cucina. Allora non lo sapevo, ma quello fu l’inizio di un tormento molto lungo e spaventoso. Non ci volle molto perché il Dr. Ramsey iniziasse a farsi vedere. All’inizio sembrava abbastanza innocuo… almeno per una bambina. Ci passava davanti quasi ogni giorno, sorridendo e salutando. Lo dissi a mia madre, che rispose che magari stava tornando dal lavoro. Ma poi iniziarono le telefonate.

    Mio padre mi chiamò in soggiorno e mi fece sedere. Mi chiese del giorno in cui il Dr. Ramsey mi aveva seguito fino a casa e se gli avessi parlato. Mi disse che non ero nei guai, ma che dovevo dirgli la verità. Gli dissi di no e mi chiese se fossi sicura… forse mi stavo scordando qualcosa? Gli dissi di nuovo di no e aggrottò le sopracciglia, e chiese: “Allora come conosce il tuo nome?” Non lo sapevo.

    Venne fuori che non era tutto ciò che sapeva. Conosceva anche il nome di mia sorella. Poco dopo, né io né mia sorella fummo autorizzate a rispondere al telefono. Chiamava molte volte al giorno; all’inizio nessuna di noi sapeva cosa dicesse. In seguito, una notte, uno dei nostri fratelli ci rivelò che diceva ai miei genitori che mi avrebbe fatto del male (e in seguito a mia sorella).

    Da allora le cose si complicarono. Mio padre chiamò la polizia, ma poiché ciò accadde prima che ci fossero le leggi sullo stalking, non c’era molto che potessero fare. Dissero ai miei genitori di richiamarli se lui “avesse provato a fare qualcosa”. Poi mio padre chiamò un suo vecchio amico, che casualmente era un poliziotto. Nel mese successivo, l’amico di mio padre mi accompagnò all’andata e al ritorno da scuola. Improvvisamente, la vita come la conoscevo finì bruscamente. Non potevo andare a scuola da sola, non potevo giocare fuori, non potevo andare a SuperAmerica (una sorta di 7-Eleven per chi non lo conoscesse).

    Quando l’accesso a me fu totalmente precluso, le cose peggiorarono. Fu in questo periodo che iniziò a minacciare anche mia sorella. Poi un pomeriggio mia sorella, due dei miei fratelli, mia madre e io eravamo in cucina. Uno dei miei fratelli vide la sagoma di qualcuno nel garage; lo avevano visto anche loro. Dr. Ramsey scappò dal garage e i miei fratelli lo inseguirono. Loro corsero fino a Cherokee Park, dove li seminò fra gli alberi. I miei genitori chiamarono di nuovo la polizia, ma non portò a nulla. Le uniche informazioni che avevano erano una descrizione e un nome che era quasi sicuramente falso.

    Un paio di settimane dopo, quando ci svegliammo, trovammo la nostra cagna appesa al portico laterale. Lei era uno splendido pastore tedesco nero focato, nata nel mio stesso giorno. Eravamo tutti distrutti. I poliziotti dissero che non c’era nessuna prova che fosse stato lui e la archiviarono come morte accidentale, ma nessuno di noi ci credeva.
    Le sue chiamate nel frattempo divennero più specifiche. Parlava di chi era a casa e di chi non lo era. Se mio fratello affermava che mio padre fosse a casa, gli diceva chi ci fosse realmente. Parlava anche della casa stessa… della finestra nella cucina che poteva facilmente aprire da fuori con un coltello anche quando era chiusa e delle porte francesi che collegavano il salone al portico laterale, e di come la serratura potesse essere aperta dall’esterno se la forzavi nel modo giusto. Quella notte mio padre mise dei chiodi da carpentiere sotto le porte francesi fino a quando non poté prendere una nuova serratura.

    I miei genitori dovettero andare ad un evento aziendale per il lavoro di mio padre. I miei fratelli più grandi erano alla Pista di Pattinaggio a rotelle di Saints West. Mia sorella era al telefono con la sua migliore amica. Mio fratello piccolo era addormentato per terra. Stavo guardando Devo nello speciale di mezzanotte con Wolfman Jack. Era tardi. All’improvviso, la parte superiore delle porte francesi oscillarono in avanti e, nei pochi millisecondi prima che i chiodi alla fine le fecero tornare indietro, vidi la sua sagoma. Mia sorella lanciò il telefono verso la televisione e corremmo per le scale. Circa a metà strada, ci ricordammo che nostro fratello era ancora addormentato sul pavimento del salone. Scendemmo di nuovo le scale il più discretamente possibile per prenderlo. Andammo tutti nelle nostre camere e non accendemmo le luci; in questo modo potevamo vedere fuori. Osservammo la finestra per un po’ e, quando non lo trovammo, attraversammo il corridoio verso le camere dei nostri fratelli per dare un’occhiata. Guardammo giù e vedemmo qualcuno davanti alla porta posteriore. Bussò rumorosamente.
    “Cosa vuoi?” chiese mia sorella dalla finestra. Lui indietreggiò e disse: “Questa è casa Mercy? Ho una pizza a domicilio. Puoi venire alla porta?” Lei lo schernì, dicendo di non essere stupida, di vedere che lui non aveva una pizza e che avrebbe chiamato la polizia. Se ne andò.

    Poco dopo, i miei fratelli tornarono a casa. Raccontammo loro quanto successo e loro gironzolarono nel cortile, facendo la guardia. Tornarono in casa e le cose si aggiustarono. A quel punto avevamo praticamente rinunciato a chiamare la polizia poiché non era mai stata d’aiuto, quindi tornammo dentro, con ognuno di noi (tranne mio fratello più piccolo, che ancora dormiva) che portava un coltello dalla cucina “per sicurezza”. In seguito, uno dei miei fratelli andò in cucina per prendersi una ciotola di cereali come spuntino.
    Avete presente la sensazione che si prova quando senti che qualcuno ti sta osservando? Beh, lui la aveva a palate. Continuò a osservare la cucina, attraverso la porta per la sala da pranzo, verso le finestre. Non vedeva niente, ma poteva ancora sentirsi gli occhi addosso, quindi si avvicinò alla porta per provare a vedere meglio. Le luci della cucina si riflettevano nelle finestre della porta (aveva tre file di tre finestre), quindi non poteva ancora vedere. Si avvicinò ancora e ancora, finché non fu proprio davanti la porta, poi si mise le mani a coppa in modo da poter vedere. Dall’altra parte del vetro della finestra c’era il Dr. Ramsey che gli sorrideva. Si girò e urlò per chiamare i miei fratelli più grandi, ma quando guardò di nuovo indietro, non c’era più. Uscirono di nuovo per cercarlo, ma non lo videro.

    La notte successiva stavamo al tavolo a giocare ad Otto americano e mio fratello era agitato. Mia sorella gli chiese cosa non andasse e lui rispose che si sentiva sempre come se da un momento all’altro ci sarebbe stato un “boom boom boom!” su una porta o su una finestra. Subito dopo aver finito di parlare, “BOOM BOOM BOOM!” sulla finestra proprio dietro di lui. Nella confusione, i due più grandi uscirono fuori, ma già se n’era andato.

    Un paio di settimane dopo, ero a scuola e stavamo fuori in cortile durante la ricreazione. Stavo dondolando a testa in giù quando vidi la ora familiare Ford Galaxy blu nei paraggi che si muoveva lentamente. Lui era là, a sorridermi e a salutarmi. Mi chiamò per nome e corsi dalla maestra e glielo dissi. La scuola fu informata di tutto su di lui e lei mi portò subito dentro e chiamò mia madre. In quello stesso giorno mia madre aveva ricevuto una chiamata dall’ufficio scolastico che le chiedeva di verificare che mio padre fosse venuto a prendermi, visto che aveva chiamato per dire che stava arrivando. Non era lui.

    Non molto tempo dopo, mi svegliai una notte, assetata. Scesi in cucina per un bicchiere d’acqua e lì, seduto da solo nell’oscurità, c’era mio padre. Sul tavolo, un fucile. Era stanco della polizia che aspettava che il Dr. Ramsey “provasse a fare qualcosa”, era stanco che i suoi bambini fossero sempre terrorizzati, era stanco di aver paura, ogni volta che andava a lavoro, che ci sarebbe successo qualcosa mentre stava via. Mi sono seduta con lui per un po’, guardando, prima che mi rimandasse a dormire.
    Questi eventi, e molti altri, sono avvenuti in un periodo di circa 18 mesi. Poi tutto finì altrettanto improvvisamente com’era cominciato. Era scomparso dalle nostre vite; le chiamate, i giretti con i saluti spaventosi, tutto. Per un lungo periodo, durante e dopo le giornate con il Dr. Ramsey, ho avuto un incubo ricorrente in cui mi svegliavo e lo trovavo in piedi davanti a me mentre dormivo. Ci volle un bel po’ prima che mi sentissi di nuovo una bambina.

    Anni dopo ho scoperto che, quando chiamava, il Dr. Ramsey diceva ai miei genitori che mi avrebbe stuprata e uccisa, e in seguito mia sorella… e non c’era niente che potessero fare al riguardo. Non so cosa gli sia successo quando è sparito. Non so se sia stato vittima di un incidente stradale, rinchiuso in prigione, in coma… ma a volte mi chiedo se l’attesa sia finita per mio padre quando era seduto nella cucina buia quella notte. Non lo so, e non sono sicura di volerlo sapere.

    UPDATE: mi sto dando da fare per trasporre questa storia in un libro, una specie di raccolta di memorie. Lo sto facendo in parte perché scriverne si è dimostrato catartico per me, e in parte perché voglio aiutare altre persone a vedere che questo è sopportabile. Ho cominciato una campagna gofundme per questa poiché per poterla scrivere completamente, devo poter ospitare mia figlia e io mentre sono al lavoro, e anche perché mi piacerebbe mettere le mani su quante più informazioni/testimonianze possibili in modo che sia un libro quanto più esaustivo e accurato possibile. D'inverno in Minnesota ho passato il tempo a "intervistare" la mia famiglia in modo da poter riempire i buchi della mia memoria... Ho anche (finalmente) chiesto a mio padre se sapesse cosa fosse successo alla fine a Dr. Ramsey.

    Se poteste donare, sarebbe fantastico. In caso contrario, per favore passate il link ad altri che potrebbero farlo. Significherebbe molto per me e per mia figlia.
    www.gofundme.com/booioc



    Edited by & . - 8/6/2020, 19:58
     
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    Per la miseria, che storia. Inquietante è dire poco, queste persone non dovrebbero esistere. Povera famiglia.

    LNM.

    Edited by & . - 20/8/2020, 13:24
     
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    Sono Lady Cupcake, prima del suo nome. Madre dei Pennuti, distruttrice della mia autostima. Creatrice del ciclo del Disagio e stermimatrice di germi.

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    Miseria... poveracci... non sapere come finisce mi mette un'angoscia spaventosa sinceramente, ci sarebbe da controllare meglio per altri incontri. LNM sicuramente.
     
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    CITAZIONE (Captain Soyuz @ 8/6/2020, 10:41) 
    Miseria... poveracci... non sapere come finisce mi mette un'angoscia spaventosa sinceramente, ci sarebbe da controllare meglio per altri incontri. LNM sicuramente.

    Secondo me il padre della protagonista lo ha ucciso. Nei commenti, l'autrice ha scritto che sua madre le aveva raccontato che suo padre, poco prima di quella fatidica notte, si fosse fatto una "chiacchierata" col dottore. Ciò spiegherebbe il fucile sul tavolo.

    Edited by & . - 20/8/2020, 13:24
     
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    Emily, ma sei bisessuale? ( ͡° ͜ʖ ͡° )

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    piccolo appunto... non so se in questo contesto "gun" fosse inteso come "pistola" o "fucile", sono entrambe corrette come traduzioni ma forse pensare che avesse un fucile è più "figo". Lascio a te la scelta

    Storia agghiacciante... In qualsiasi modo sia finita, l'importante è che sia finita.
    LNM

    Edited by & . - 20/8/2020, 13:25
     
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    QUOTE (& . @ 8/6/2020, 10:46) 
    Secondo me il padre della protagonista lo ha ucciso. Nei commenti, l'autrice ha scritto che sua madre le aveva raccontato che suo padre, poco prima di quella fatidica notte, si fosse fatto una "chiacchierata" col dottore. Ciò spiegherebbe il fucile sul tavolo.
    In ogni caso, ho corretto l'errore segnalato da Rory.

    Ma non ci sono stati spari o altro se non erro, almeno... non in quello che ha scritto. In ogni caso creppyssima
     
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    Smisto in LNM.
     
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