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Il bosco non era mai stato tanto silenzioso come in quel momento.
Mio padre era elettrizzato mentre, ancora incredulo della sua impresa, puntava ancora il fucile fumante verso il corpo senza vita del cervo dal manto bianco.
Quando partimmo la mattina per la battuta di caccia, tutti in città risero.
"Ecco che la follia del padre si insemina anche nel figlio" vociavano, sogghignando, guardando perplessi e divertiti in egual modo.
Mio padre era sempre stato ossessionato da questa angelica creatura, essendo convinto di averla vista, in giovane età, durante una notte innevata, addentrarsi nel bosco.
Aveva raccontato la storia a tutti, ma nessuno gli aveva creduto. Il cervo bianco, dicevano, non poteva esistere.
Da allora mio padre ne divenne ossessionato, a tal punto che imparò quindi l'arte della caccia così che, se un giorno avesse dovuto rivedere la creatura, l'avrebbe presa, viva o morta, e portata in trionfo in città.
Anche io non credevo molto all'esistenza della creatura, almeno finché non la vidi coi miei occhi, anche se non ebbi nemmeno il tempo di mettere a fuoco la sua figura che già un colpo di fucile la fece accasciare.
Mio padre aveva ragione, aveva sempre avuto ragione. Lacrime di gioia solcarono il suo volto come cascate in pieno vigore.
Gli appoggiai una mano sulla spalla e restai in silenzio affianco a lui.
Il silenzio però durò poco.
Un urlo straziante, disumano, animalesco, addolorato come mai avevo sentito in vita mia, face vibrare persino i tronchi dei pini che formavano il bosco che sarebbe stato teatro di una atrocità inaudita.
Passi, più simili a un trottare veloce di un cavallo, rimbombavano violenti, aggressivi, decisi, verso la nostra direzione.
Ci guardammo intorno, ma sembrava venire da qualsiasi direzione e allo stesso tempo da nessuna. Mio padre puntò il fucile qua e là senza un vero bersaglio. Io chiusi gli occhi e mi rannicchiai, piangendo a dirotto.
Nei secondi che seguirono, udii suoni indescrivibili, versi disumani, urla strazianti, mentre qualcosa di viscido mi bagnava ovunque.
Quando li riaprii, sia io che il bosco eravamo intrisi del sangue di mio padre, smembrato, fatto a pezzi, con gli occhi spenti, ma pieni di terrore.
Corsi via urlando, e quando fui abbastanza lontano, vidi in lontananza una creatura bianca, mezza cervo e mezzo uomo, cibarsi dei resti di quel che era mio padre.
Tornato in città raccontai la vicenda, il pallore sul mio volto non lasciava trasparire alcun altro sentimento se non il terrore.
Ma tutti risero. Ero pazzo anche io ora, come lo era mio padre.. -
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Ciao, Saverio, come stai? 
io ti dico subito che sono combattuta. La storia è scritta bene, non sono presenti errori, lo stile è fluido e c'è un certo climax. Ahimè, siccome non è una creepypasta (nonostante siano presenti elementi horror, la storia non termina con il famoso mindfuck. Non c'è quella sorpresa che ti lascia inquieto, che fa rabbrividire il lettore), la brevità della storia non aiuta. Sarebbe una buona Horror story se avessi giustificato per esempio la pazzia del padre, perché fosse così ossessionato... Cos'è questa creatura, da dove potrebbe provenire, da quanto tempo si aggira nei boschi, se ci sono state altre vittime... E tanto altro.
Insomma, la storia ha del potenziale, ma così com'è è troppo scarna di dettagli. Per me potrebbe andare in Work in progress, se sei d'accordo sul modificarla/riscriverla. Avresti l'opportunità di farla conoscere anche agli altri utenti. Altrimenti devo dire cestino.. -
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Beh, non posso che dire che concordo con Rory, purtroppo ora come ora non mi ha lasciato molto... magari proverei ad ampliare il fattore "ossessione" e magari spiegare meglio questa creatura e di come il padre ne è rimasto ossessionato. Ora come ora direi cestino, ma si può sistemarla. . -
.CITAZIONEMio padre era sempre stato ossessionato da questa angelica creatura, essendo convinto di averla vista, in giovane età, durante una notte innevata, addentrarsi nel bosco.
Questo periodo l'ho trovato abbastanza confuso nella sua costruzione. Io metterei "addentrarsi nel bosco" prima di "durante una notte innevata".
Il tuo racconto è senza dubbio scritto bene, ma l'ho trovato troppo corto e striminzito affinché potesse lasciarmi qualcosa. Per esempio, io mi sarei concentrato un po' di più sulla psicologia del padre e del figlio.
Sono in disaccordo con Rory riguardo un'ipotetica descrizione del cervo. Per mantenere il mistero, la lascerei relativamente abbozzata.
In ogni caso, così com'è non la trovo smistabile. Mi dispiace, ma per me è Cestino. Poi se vuoi puoi farla spostare in WiP e ricevere consigli dall'utenza.. -
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Grazie mille ragazzi per averla letta! La brevità è dovuta a un contest di scrittura brevissima prevedeva nemmeno 700 battute 😅 Però volevo portarla alla vostra attenzione come racconto horror e sicuramente mi piacerebbe assolutamente modificarla/allungarla, crearle il "giusto spirito". . -
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Ciao, c'è un periodo che non mi convince in quanto a congiunzioni: CITAZIONEface vibrare persino i tronchi dei pini che formavano il bosco che sarebbe stato teatro di una atrocità inaudita.
*fece, e poi c'è quella ripetizione di "che" congiunzione... mmh, non so. Andrebbe rivisto tutto il periodo. Probabilmente riscritto in altro modo.
Riguardo la storia, invece, a me è piaciuta. Solo il finale non mi ha lasciato nulla, forse perché sembra lanciato lì "senza contesto".
Voglio dire. Per tutto il racconto l'attenzione si focalizza sul cervo bianco, improvvisamente appare sul finale un semi-umano metà cervo, che a quanto pare ha istinti assassini... sembra un po', come dire, forzata.
Io mi sarei concentrato maggiormente sul cadavere del cervo, per scrivere un finale. Qualcosa di "angosciante" che potesse correlarsi ad esso e spiegarne le origini. Potrebbe essere una maledizione, un'altra morte improvvisa, le idee sono tante.
Non me la sento di dire Cestino, è troppo fluida, sarebbe un peccato. Con le giuste modifiche può diventare HS.. -
.Grazie mille ragazzi per averla letta! La brevità è dovuta a un contest di scrittura brevissima prevedeva nemmeno 700 battute 😅 Però volevo portarla alla vostra attenzione come racconto horror e sicuramente mi piacerebbe assolutamente modificarla/allungarla, crearle il "giusto spirito".
Caspita, eh i contest così sono il mio incubo. Quindi ti capisco.gif)
Se sei dunque d'accordo, la sposterei in WIP :3 così può essere letta da tutti, non solo dallo staff.
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A me va più che bene! Con la premessa che sicuramente farò su un lavoro di "restyling" . -
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Sposto in WiP. .
