Lo Strambo.

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    Era un’allegra famigliola, quella degli Angelini, in via Cesare Balbo 33, di un paesino di poco più di un centinaio di anime, che soffriva quell’estate come un fiore senz’acqua.
    Erano in sette e Christian era il più grande di due sorelle e un fratellino.
    C’era una cosa sola che infastidiva quella famiglia più delle zanzare e del caldo afoso, che premeva sulla pelle e che avvolgeva i polmoni:
    Il rombo del decespugliatore del vicino che veniva acceso ogni giorno per dodici volte allo scoccare delle ore pari, per un’ora intera.
    la madre di Christian, già dopo il secondo giorno da quando si erano ritirati a P. per sfuggire dalla città, spinse il marito a parlare con l'uomo dall'altra parte della ringhiera.
    Ma lui sosteneva che non c'era niente da fare.
    Era un tipo strambo.
    Il sorriso di quell'uomo, estremamente forzato, unito all'abbigliamento pesante e alla sciarpa di cotone invernale, lo rendevano uno strambo di prima categoria.
    La mattina, verso le dieci, appariva una bottiglia di Rum sulla sedia bianca a destra dello zerbino, davanti allo stretto viale.
    Non mancava mai e non sembrava mai esaurirsi.
    La famiglia si rese conto dopo la prima settimana che il suo comportamento era ancora più insolito di quello che credevano:
    smetteva immediatamente di lavorare quando veniva salutato, ma se lo si ignorava quando gli si passava davanti, allora non avrebbe smesso per un momento di tagliare l'erba del piccolo giardino che, inutile dirlo, era sempre raso e non opponeva alcun ostacolo al "vecchio barbiere", come gli piaceva chiamare il suo decespugliatore.
    Il momento peggiore era la notte.
    I figli più piccoli piangevano a dirotto e avevano marcate occhiaie violacee e capillari che si erano moltiplicati sulla cornea.
    La notte di cui vi parlo, la più torrida degli ultimi 62 anni, quella del 27 giugno 2019, Christian era riuscito ad addormentarsi all'01:33, dopo essersi fatto aria per lungo tempo con un vecchio libretto di istruzioni per la macchina fotografica, rimasto sul petto.
    Poi, due rumori, come piccoli botti, a meno di un secondo l'uno dall'altro, lo svegliarono.
    01:56.
    Nel mezzo della stanza c'era un sassolino.
    Doveva aver rimbalzato contro l’armadio ad angolo.
    Lo guardò stranito e si portò alla finestra, che aveva aperto verso l’una di notte per far entrare un po’ di aria e che si era dimenticato di richiudere.
    L'uomo con la sciarpa di cotone e il giubbotto nero lo stava salutando, sorridendo più che mai, con la sua risata singhiozzante.
    Christian fece l'errore di cedere alla rabbia:
    -Che cazzo vuoi dalla nostra vita! Eh?!
    Che cazzo vuoi?-
    Gridò, sporgendosi con il busto oltre la finestra.
    L'uomo, che era vicinissimo alla ringhiera, abbassò il braccio e si fece serio.
    Solo la parte alta del corpo si stagliava dal buio.
    -Andate a fanculo, te e il tuo giardino di merda-
    E così dicendo chiuse la finestra e tornò a letto.
    Non ci fu più alcun rumore.
    Forse era proprio questo che serviva, pensò:
    dire le cose come stavano, ma con le cattive.
    Si svegliò solo due volte, quella notte.
    La prima perché gli sembrò di sentire una chiave girare nella serratura della porta d’ingresso, scricchiolando, ma pensò fosse suo padre che cercava un filo d'aria.
    La seconda quando sentì il vicino cercare di azionare il decespugliatore.
    Un rombo, due rombi.
    Gli sembrò un'allucinazione, perché la sveglia segnava le 3.
    Accese la luce della camera, ma dalla finestra non vide nulla.
    Prese la vecchia torcia che teneva nel cassetto per leggere la notte, e questa quasi gli sfuggì di mano quando il fascio di luce raggiunse i genitori, le due sorelle e il fratellino, disposti dal più piccolo al più grande, legati l’uno accanto all'altro, che gridavano e si dimenavano.
    Le parole rimanevano bloccate nello scotch che copriva le loro bocche.
    L’odore di erba tagliata e alcool era pungente.
    Dei vecchi CD appesi con dei fili ai rami dell'albero sopra una minuscola porzione di orto rimandavano la luce accecante verso Christian mentre dondolavano su se stessi, prima a destra, poi a sinistra, con la lentezza del vento leggero.
    L'uomo vide Christian, lo salutò alzando il braccio, sorridendo ancora, più emozionato che mai.
    I suoi singhiozzi isterici sembravano ovunque, nella notte umida e buia.
    Le urla del ragazzo aprirono le danze al vecchio barbiere, che si inceppò più e più volte nel mezzo del suo faticoso lavoro.
    Un quarto d’ora dopo, una chiamata anonima avvisò la polizia del massacro, da poco concluso.
    Il vicino era appena salito sulla volante, ammanettato e sporco di sangue.
    Salutò Christian con un cenno di capo, con l’estrema naturalezza del buon vicino di casa.
    Due poliziotti chiesero a Christian, unico superstite, di dare dei dettagli sull'uomo e su quello che aveva visto.
    Nel suo giardino, un enorme telo copriva ciò che rimaneva degli Angelini, circondati da mosche e zanzare ronzanti.
    -Era un tipo strambo- recitò inespressivo, spento, sciupato di ogni cosa -cosa volete che ci facciamo?-
    I poliziotti conclusero che era in stato di shock.
    L’avrebbero portato con loro in centrale per assicurarsi che non facesse qualche assurdità.
    Vide l’auto con sopra l’uomo, con l’immancabile sciarpa, scomparire dietro una curva.
    Ma la gente come lui -e dentro di sé lo sapeva- non se ne va mai via per davvero.
    Soprattutto quando hanno ancora un conto in sospeso.
     
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    Mr. Canotta

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    Ci può stare l'ispirazione, ammetto di non essere a conoscenza della scena da cui hai preso spunto. Quindi ti dico che in generale non mi è dispiaciuta e sono giunto alla fine soddisfatto.

    Edited by Captain Soyuz - 10/6/2020, 11:40
     
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    Sono Lady Cupcake, prima del suo nome. Madre dei Pennuti, distruttrice della mia autostima. Creatrice del ciclo del Disagio e stermimatrice di germi.

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    Concordo con il fatto che mi ricorda moltissimo la scena orrenda del decespugliatore di sinister. Mi è piaciuta comunque!

    Edited by Captain Soyuz - 10/6/2020, 11:40
     
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    Smisto :)
     
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    io invece sono rimasta un'pò delusa dal finale perchè mi aspettavo la descrizione del massacro ma per il resto è carino
     
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4 replies since 27/4/2020, 20:36   203 views
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