Dottore nelle materie de "La vita e altri disastri"
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"Mi sveglio nel cuore della notte, il mio sogno è appena stato interrotto da un allarme scattato nelle profondità del mio cervello, lì dove si annida quell'ancestrale senso di paura che avvertiva i nostri antenati di un pericolo imminente.
Sento chiaramente un impulso viaggiare nella mia scatola cranica, andando ad aggiungere informazioni per ogni neurone in cui passa, fino a prender sempre più la sua forma definitiva, una voce che riecheggia nel cervello:
«C'è un mostro nella stanza».
Lancio sguardi nelle tenebre nella vana speranza di intercettare qualcosa senza il bisogno della luce, ma tutto è inutile.
Allungo la mano per accendere la lampada, ma esito un attimo.
So che è insieme a me, tuttavia se non accendo la luce, l'ignoto rimarrà tale...non avrà una forma... e potrei fingere che niente di mostruoso sia con me nella stanza.
Ma alla paura si aggiunge un barlume di logica... devo sapere... devo identificare la minaccia... così prendo fiato... e accendo.
Ciò che mi trovo davanti è... è... il niente.
Non c'è niente! Nessun mostro!
Balzo giù dal letto e inizio a fendere l'aria agitando le braccia, quasi in preda a un'estasi mistica. Non c'è niente! Non c'è niente!
Sbraccio e rido, fregandomene del fatto che è notte fonda, ma poi... di nuovo.
Di nuovo quel dannato senso di panico!
Il sorriso di folle gioia si trasforma in una smorfia.
«Dov'è!?! Dov'è il mostro!?!» echeggia nella mia mente, dove la gioia è morta e ha lasciato il posto alla rabbia che, combinatasi con la paura, si trasforma in frustrazione.
Inizio a mettere a soqquadro l'intera camera da letto, lanciando e spostando senza ritegno, ma non importa dove cerchi, non trovo niente, mentre i neuroni continuano a mandare messaggi di pericolo, facendo quasi rimbombare le pareti all'interno mia testa.
Poi un'illuminazione.
Non ho idea da che parte del mio cervello provenga, ma in attimo mi ritrovo a darmi dello stupido, a ridere istericamente per non aver pensato a l'unico posto sensato, se di sensato si può parlare data la situazione.
Sotto il letto!
Come ho fatto a non pensarci, è cosi... ovvio.
Dove altro dovrebbe stare un mostro nel cuore della notte?
Mi fiondo sul pavimento, inclino la testa per controllare e... non c'è... o per lo meno, il mostro non c'è ma, a suo posto trovo... uno specchio?
Rimango stupito, poi lo afferro per trascinarlo fuori, guardandolo solo per una frazione di secondo prima di lanciarlo a infrangersi su una parete.
Cristo santo!
Una lacrima mi solca il viso.
Il segnale di pericolo nella mia testa, cessa per lasciare posto ad altro.
Ora ricordo... c'è veramente un mostro nella stanza.
SONO IO."
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