Stanza 308

Traduzione

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +2    
     
    .
    Avatar

    Member

    Group
    Member
    Posts
    994
    Creepy Score
    +226

    Status
    Anonymous
    Io e il mio amico Mark amiamo esplorare luoghi abbandonati. Lo facciamo da anni, e lo giuro, non ci stanca mai. La costante sensazione di pericolo, scoprire nuove zone, immaginare la loro storia - crea quasi dipendenza.

    Da quando lo abbiamo fatto la prima volta, non abbiamo più smesso. Tuttavia, dopo aver esplorato così tante case si deve passare a qualcosa di più grande, ed è questo che ci ha portati a ciò che accadde l'anno scorso.

    C'era quest'enorme ospedale abbandonato vicino a noi, nei pressi della nostra città. Non lo avevamo mai visto di persona, ma sapevamo che era abbandonato da parecchi decenni, l'avevano chiuso per lasciare il posto a uno più piccolo e moderno.

    Mark mi respinse le prime volte che lo proposi, poiché aveva paura di essere beccato dalla polizia. Tuttavia alla fine riuscii a convincerlo, sottolineando che probabilmente ci avrebbero solo detto di andarcene.

    Erano circa le 7:30 di sera quando partimmo, ma era estate, perciò il sole splendeva ancora. Durante il tragitto, ripassammo il piano un'altra volta. L'ospedale era piuttosto isolato e lo spazio intorno era coperto di vegetazione. Pensavamo di guidare fino a un parcheggio distante un quarto di miglio. Da lì, avremmo sgattaiolato fra i cespugli e, una volta arrivati, sarebbe stato abbastanza buio per percorrere di nascosto l'ultimo tratto spianato.

    Quando arrivammo al parcheggio, rimanemmo per qualche minuto accanto all'auto. La strada vicino al parcheggio fiancheggiava l'ospedale, e volevamo farci un'idea del traffico (e, di conseguenza, le probabilità di essere visti). Sembrava che ci fosse andata bene: nei dieci minuti che aspettammo, non passò neanche un'auto.

    Poi, controllammo le provviste. Per ciascuno di noi: una torcia elettrica, una bottiglia d'acqua, del disinfettante, una scatola di cerotti e una radiolina, per quando avremmo inevitabilmente deciso che dividerci sarebbe stato più pauroso.

    Quando mi incamminai verso gli alberi, Mark mi diede un colpetto sulla spalla.

    "Mi ero quasi scordato, prima ho trovato questo in libreria."

    Mise la mano nello zaino e tirò fuori un pezzo di carta arrotolato.

    "È una pianta dell'edificio, ci sono pure le uscite di emergenza. Prendila tu."

    Io chiesi: "Che esploriamo a fare se abbiamo una mappa?"

    "La guarderemo solo se dobbiamo. Se uno di noi si fa male, sarebbe penoso morire dissanguati cercando l'uscita."

    "Va bene, ma perché devo prenderla io?"

    "Perché 'uno di noi' significa io."

    Non aveva tutti i torti. Negli anni in cui avevamo esplorato, le ferite totali erano tre. Tutte sue. Mi misi la mappa nella tasca posteriore e ci incamminammo verso l'ospedale.

    Come avevamo pianificato, era buio quando ci arrivammo. A causa degli alberi circostanti, non riuscivamo a distinguere dal cielo i contorni dell'edificio. Puntare le torce verso di esso rivelò una facciata di mattoni e tre piani. La maggior parte delle finestre erano rotte.

    L'ingresso principale era spalancato. Una delle doppie porte era a terra nelle vicinanze, mentre l'altra era introvabile. Sicuramente non eravamo i primi a dare un'occhiata, cosa che ci aspettavamo. Credo che non abbiamo mai dovuto forzare una serratura.

    Entrammo.

    Quel posto non aveva un gran bell'aspetto. Il pavimento era coperto di terra, e quasi tutte le porte erano state abbattute. C'erano buchi in gran parte dei muri, mostrando che i ladri avevano preso i cavi di rame. C'erano anche molti danni dovuti all'acqua. Dopo tutto questo, devo anche parlarvi dei graffiti?

    Il primo piano probabilmente era il più interessante. Aveva la mensa, la stanza del personale, e, la cosa più interessante, l'obitorio. C'erano persino degli strumenti lasciati lì. Di regola, non prendiamo oggetti dai luoghi abbandonati, ma quella volta volevamo davvero farlo. Salimmo le scale fino al secondo piano.

    Lì, la maggior parte delle porte era intatta, e non c'erano graffiti. Immagino che i ragazzi in cerca di guai fossero troppo pigri per salire una scalinata. Però i ladri erano motivati, e c'erano altrettanti buchi nel muro.

    Fu allora che, come sempre, Mark volle separarsi. Io in genere vado con calma, e lui va abbastanza veloce a confronto. Io cerco i dettagli, lui mira a vedere tutto. A causa di ciò, sapevo che sarebbe finito lontano da me. Mi andava bene però, perché il silenzio in un certo senso mi piaceva. La paura è la cosa che ci fa divertire di più, e se non ci avesse separato lui, probabilmente lo avrei fatto io.

    Al secondo piano c'erano più che altro stanze per i malati. Letti e tavoli. Niente di che. Mentre esploravo, potevo sentire i passi di Mark al piano di sopra. Proseguivano un po', si fermavano, sentivo il debole suono di una porta che si apriva, poi sentivo che se ne andava. Si era allontanato molto.

    Avevo soltanto esplorato circa la metà del piano, perché poi mi ero imbattuto in una sala d'attesa relativamente grande, che si trovava al centro dell'edificio. Era illuminata piuttosto bene dalla luce lunare, grazie al finestrone che si apriva in un muro. Guardando fuori, potevo vedere la zona spianata da cui eravamo entrati.

    Non mi serviva tanto la torcia, perciò la spensi. C'era un tavolino al centro della stanza, circondato da quattro poltrone vecchie. Mi sedetti su una di esse per bere un po' d'acqua. Era abbastanza inquietante, star seduto lì da solo, il tutto immerso in una tenue luce blu. Continuavo a vedere ombre con la coda dell'occhio, ma in quella luce, c'era da aspettarselo.

    Stavo posando la bottiglia quando sentii la radio gracchiare.

    Mark disse: "Ehi, sono un po' spaesato. Mi aiuti a trovarti?"

    Mi avrebbe infastidito usare la mappa, ma dopo aver visto ombre per alcuni minuti ero un po' impaurito e volevo che ci riunissimo.

    "Va bene," domandai, "qual è il numero della stanza più vicina?"

    "Sono nella stanza 308."

    "Okay... sei nell'ala Est, al terzo piano."

    "Adesso dove vado?"

    "Prosegui verso i numeri decrescenti. Dovrebbe esserci una scalinata vicino alla 301."

    Passarono circa due minuti. Stavo per chiamarlo ancora una volta quando si fece sentire di nuovo.

    "Okay, queste scale sono bloccate. Dove sei?"

    Risposi: "Sono in una sala d'attesta al centro del secondo piano. Suppongo che tu sia vicino alla 301 adesso?"

    "Sì."

    "Okay, adesso spostati in ordine crescente. Dovrebbe esserci una scala per gli impiegati vicino alla 349. Quella scende qui sotto."

    Dall'altro lato del corridoio rispetto alla sala d'attesa, secondo la mappa, c'era una stanza per il personale. Le scale andavano lì.

    Dopo altri dieci minuti, potevo sentire i passi di Mark sopra di me. Ancora una volta, la radio gracchiò.

    "Queste scale qui?"

    "Sì, ti sento sopra di me."

    Mentre sentivo che si allontanava, andai alla porta della stanza per il personale. Dal lato opposto, sentivo Mark che scendeva i gradini e percorreva la stanza. Quando raggiunse la porta, la maniglia ondeggiò, ma era chiusa.

    Gli urlai dall'altro lato di sbloccarla. Stranamente, rispose con la radio, anche se era proprio davanti alla porta.

    "La serratura è rotta. Devi aprirmela tu."

    Non mi piace affatto fare danni, ma ero troppo agitato per restare lì fermo mentre lo conducevo a un'altra scalinata. Indietreggiai e mi preparai e sfondare la porta a calci. Proprio mentre stavo per colpirla, il mio telefono squillò. Sobbalzai quasi fino al soffitto.

    Risposi al telefono.

    "Che c'è? Cristo, mi hai fatto venire i brividi."

    "E tu li hai fatti venire a me!"

    Era Mark.

    Domandai: "Come mai ti ho fatto paura?"

    "Non rispondevi alla radio. Aspetto qui fuori da tipo venti minuti, dove sei?"

    Tornai alla sala d'attesa e guardai fuori dalla finestra. In effetti, era lì nel piazzale.

    Dissi: "Okay, sono al secondo piano, il finestrone al centro."

    Lo vidi guardarsi intorno per un attimo.

    Disse: "Sì. Sì, ti vedo."

    Fu allora che sentii una serie di urti potenti. Mi precipitai nel corridoio. La porta della sala per il personale tremava a ogni colpo. Chiunque stesse all'altro lato la stava sfondando, cercando di uscire. Mi girai e uscii di volata.

    Mi incontrai con Mark fuori e, senza dire una parola, scappammo attraverso il bosco fino al parcheggio. Entrammo in macchina, e filammo verso casa sua.

    Quando arrivammo, gli dissi cosa era successo. Poi, mi diede la sua versione.

    "Quando ti ho superato per arrivare alla fine del secondo piano, ho cercato di salire le scale. Erano bloccate dai detriti, ma sentivo passi là sopra. Ho provato a lungo a parlarti per radio per chiedere come avevi fatto, ma non rispondevi. Pensavo che volessi farmi uno scherzo, ma ero impaurito. Ti ho aspettato fuori, e alla fine ho pensato di chiamarti al telefono."

    Ero fuori di me, ma aveva un ultimo dettaglio da dirmi.

    "C'è un'altra cosa," disse. "Ricordi quando ti ho chiamato e mi hai chiesto se ti vedevo? Ti vedevo. Ma..."

    Si fermò.

    "Non ho voluto dirti niente in quel momento, ma giurerei di aver visto delle persone dietro le finestre del terzo piano..."




    Edited by Markrath - 11/5/2020, 01:40
     
    .
  2.      
     
    .
    Avatar

    Sono Lady Cupcake, prima del suo nome. Madre dei Pennuti, distruttrice della mia autostima. Creatrice del ciclo del Disagio e stermimatrice di germi.

    Group
    Veterano
    Posts
    13,688
    Creepy Score
    +115
    Location
    In un dungeon sperduto

    Status
    Anonymous
    smisto :)
     
    .
  3. Michele_Baldari
         
     
    .

    User deleted


    Affascinante davvero. All'inizio sembrava troppo poco realistica, poi però tutto il contrario. Ottima traduzione.
     
    .
  4.      
     
    .
    Avatar

    "Il solo immaginare che ti sto uccidendo mi ha fatto venire un sorriso in volto "

    Group
    Member
    Posts
    10,846
    Creepy Score
    +136
    Location
    In un mondo di orrore e oscurità

    Status
    Offline
    Mi dispiace ma non l'ho trovata tanto creepy. :huh:
     
    .
3 replies since 1/8/2019, 01:21   620 views
  Share  
.