Fantasmi d'italia #7

I capelli di Lucrezia Borgia

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    Morbidi, delicati, setosi, l'unica parte viva del nostro corpo che resta per sempre: i capelli.
    I teschi chiomati terrorizzano, perché danno la sensazione che i defunti possano essere ancora vivi, con quei capelli che sembrano continuare a crescere anche dopo la morte.

    La scienza oggi ci racconta che in realtà è colpa della pelle, che ritraendosi per disidratazione fa apparire un'anomala crescita pilifera.
    Eppure da sempre i capelli hanno avuto una valenza magica e divina; si pensava che l'anima ne fosse in qualche modo legata divenendo sacri (Gesù Cristo e la Maddalena)o motivo di forza invincibile (Sansone) o regale (Meroving), rappresentando così nella storia un importante simbolo di immortalità.

    Un'arma di seduzione devastante: in alcune culture le donne nascondono la chioma che altrimenti farebbe impazzire gli uomini, motivo per cui durante l'inquisizione i preti tagliavano i capelli alle streghe convinti che vi fossero racchiusi magia e potere satanico.
    Regalare una ciocca di capelli al proprio innamorato era un gesto d'amore di grande importanza, perché ammaliava, conquistava, ma allo stesso tempo indeboliva la fanciulla che si metteva a nudo, per aver così donato la propria anima.

    Alla pinacoteca Ambrosiana di Milano una ciocca di capelli aurei è coperta da una teca di vetro come un autentico gioiello. Ma di questo si trattava, di un prezioso regalo che l'amante portava con sé.

    teca_ciocca_capelli_fantasmi_ditalia_7

    Sono i capelli di Lucrezia Borgia, conosciuta non certo per imprese affettuose. Ma l'amore in lei non mancava: regalò a Pietro Bembo questa ciocca, ciò che di più erotico aveva, perché, stando adagiati sul seno, i capelli profumavano della sua pelle.
    Ancora oggi i capelli di Lucrezia Borgia sembrano vivi, brillano di un colore intenso e mai appassito. Lo avrebbe notato non solo il poeta Byron, ma tutti coloro che hanno il piacere di osservarli alla Pinacoteca.

    M c'è un segreto. Dal 1519, quando Lucrezia morì di parto a soli 39 anni, ogni anno nel giorno dedicato ai morti il suo spirito farebbe visita al museo, alla ricerca dei suoi capelli per pettinarli e prendersene cura proprio come faceva in vita.
    È forse questo il motivo che li rende così vivi e tanto perfetti, nonostante siano passati 500 anni?

    I fantasmi sono spesso legati ai capelli: dando l'impressione di continuare a crescere dopo la morte, fanno credere che il corpo sia ancora vivo, motivo che porta l'anima a restare sulla terra nell'attesa di un possibile risveglio.
    Ecco perché i fantasmi sono spesso chiomati, come il caso degli yurei giapponesi, esseri dai capelli lunghi, lisci e neri come la notte, perché nei capelli c'è la speranza di continuare a vivere.

    Lucrezia, rifiutata dal Paradiso per la sua condotta immonda, è ancora oggi attesa dai diavoli, ma la donna sembra rimanere legata all'unico simbolo "buono" di cui si è sempre rivestita con grande orgoglio. Il suo spirito avrebbe dunque deciso di restare qui per svolgere l'azione che più la rende beata tra i beati: prendersi cura dei propri capelli per l'eternità.

    Mistero Magazine Marzo 2017


    Edited by DamaXion - 17/5/2019, 20:39
     
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