Alfredo Gálan Sotillo

L'assassino del mazzo di carte

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    Alfredo Gálan Sotillo nacque a Puertollano, in Spagna il 5 aprile del 1978. Era un bambino introverso e non aveva mai creato problemi all’interno della scuola, anzi, alle superiori venne perfino eletto presidente della sua classe.

    A settembre del 1998 si arruolò nell’esercito spagnolo e divenne caporale della brigata dei paracadutisti, poi andò in Bosnia per delle missioni umanitarie.
    Nel 2003 si recò insieme ai suoi commilitoni sulla costa della Galizia dopo il naufragio della nave petroliera Prestige. È in quel momento che la vita di Sotillo inizia a cambiare, infatti è proprio a Galizia che commette il suo primo omicidio; sembrerebbe che l’uomo abbia ucciso a sangue freddo Juan Francisco Ledesma davanti agli occhi del figlioletto di appena due anni. Tuttavia questo omicidio non viene contato tra quelli commessi come “L’assassino del mazzo di carte”. Poco dopo il suo ritorno in Spagna venne portato in un ospedale militare di Madrid, dove gli vennero diagnosticate ansia e nevrosi e gli venne prescritta una terapia. Sfortunatamente l’uomo assunse i farmaci mischiandoli con l’alcool, rendendoli inefficaci.

    Ciò causò il suo congedo dal corpo militare, ma Sotillo riuscì ben presto a trovare lavoro come guardia di sicurezza all’aeroporto di Madrid.
    Con l’inizio della sua nuova vita l’uomo diventò anche quello che poi venne riconosciuto come l’Assassino del mazzo di carte.
    La sua prima vittima fu un giovane di diciotto anni, che si trovava ad una fermata dell’autobus. Senza alcun apparente motivo, Sotillo gli sparò un colpo in testa con la sua Tokarev, per poi lasciare un asso di coppe accanto al cadavere.
    Il secondo omicidio venne commesso con lo stesso modus operandi e la vittima era un uomo di nome Juan Carlos Martín Estacio. Anche in questo caso venne ritrovata una carta da gioco.

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    Dopo i primi due omicidi Sotillo decise di lasciare Madrid, probabilmente per evitare di essere rintracciato, e si recò ad Alcala de Henares, mentre i notiziari iniziarono a dargli l’appellativo di “L’assassino del mazzo di carte”.
    Dopo questo spostamento iniziò a commettere dei delitti ancora più atroci, partendo dal duplice omicidio di Mikel Jimenez Sanchez e Juana Dolores Uclés; il primo venne assassinato con un colpo che gli trapassò la zona temporale del cranio, per uscire dal lato sinistro e poi conficcarsi nella spalla, alla seconda sparò direttamente nell’occhio destro.

    Le sue ultime vittime furono George e Doina Magda, due coniugi che stavano passeggiando. George venne sorpreso da un colpo alle spalle che lo colpì alla testa mentre sua moglie, in panico, tentò invano di proteggersi dagli spari. Sotillo le sparò tre colpi di pistola, due dei quali la colpirono alla testa ad una distanza di quattro centimetri l’uno. Doina morì due giorni dopo in ospedale.

    Qualche tempo dopo l’ultimo omicidio l’uomo tentò di uccidere altre tre persone, le quali fortunatamente sopravvissero. Cosa alquanto curiosa è il fatto che Sotillo abbia lasciato sulla scena del crimine delle carte raffiguranti il due di coppe.

    A luglio del 2003 l’uomo si consegnò spontaneamente alle forze dell’ordine. Non è ancora chiaro se questa decisione sia stata dettata dal raggiungimento di un qualche suo obbiettivo personale o dal fatto che si era stancato di commettere omicidi. Dopo essere stato arrestato Sotillo confessò di essere “L’assassino del mazzo di carte”.

    Le indagini che si susseguirono dopo l’arresto rivelarono prove schiaccianti contro l’uomo, come l’arma del delitto e i vestiti che indossò per commettere gli omicidi, che vennero ritrovati nel suo appartamento. Anche il fatto che fosse stato in Bosnia, dove probabilmente si procurò l’arma dei delitti, e le dichiarazione dei sopravvissuti che lo incriminavano furono indispensabili per condannarlo. Tuttavia, dopo il suo arresto Sotillo iniziò a cambiare la versione dei fatti, asserendo anche che un neonazista lo minacciò di uccidere le sue sorelle se non si fosse preso la colpa degli omicidi. Questa dichiarazione, però, non venne presa in considerazione da giudice.
    Lo psichiatra che analizzò l’uomo al momento dell’arresto dichiarò che era “un predatore che usciva alla ricerca di prede per ucciderle ed umiliarle” e che un comportamento simile viene solitamente riscontrato negli animali.

    Alfredo Gálan Sotillo venne condannato dalla Corte Provinciale di Madrid a 142 anni e sei mesi di reclusione per aver commesso sei omicidi e tre tentati omicidi. Inoltre dovette pagare una multa di 609 182 euro alle famiglie delle vittime, inclusi i tre sopravvissuti.

    Curiosità: la storia di Sotillo ispirò la creepypasta di "The Alice Killings", nella quale una serie di omicidi irrisolti erano accumunati dalla presenza di una carta da gioco sul luogo del delitto.

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    Edited by Emily Elise Brown - 25/1/2019, 22:25
     
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