The internet "Slavemaster"

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    Avviso dalla Polizia di Stato - Per favore, state attenti!!!!
    Avviso dalla Polizia di Stato!!!!! Serio
    Questo proviene dalla Polizia di Stato - per favore, leggilo con "molta attenzione"... e poi invialo a tutte le persone che conosci online. Qualcosa come questo non è da prendere alla leggera; è qualche cosa cui tu DEVI prestare attenzione. Prendilo anche come una sorta di consiglio. Se una persona con il nickname SweetCaliGuy4evr ti contatta, non rispondere. Non parlare con questa persona; non rispondere a nessuna sua e-mail o messaggio istantaneo. Chiunque sia, lui/lei è sospettato dell'assassinio di cinquantasei donne (all'incirca) contattate attraverso internet.
    Per favore, mandalo a tutte le donne della tua lista amici e chiedigli di farlo girare, allo stesso modo. Questo nickname è stato visto su Yahoo, AOL e Excite, fino ad adesso. Non è uno scherzo! Per favore, invia questa e-mail anche agli uomini... per sicurezza!


    [Email prank ispirata al caso dello ''Internet Slavemaster''.]


    Quella che avete appena letto è un’e-mail risalente all'anno successivo (2001) all'arresto del serial killer che, per quanto chiaramente "prank" (o allarmistica, che dir si voglia), lascia intendere la risonanza a livello popolare che il caso dovette avere nei primi anni del duemila. Non è neanche l'unica, tra l'altro, e qui potete facilmente trovarne altre in inglese, poiché per comodità ho deciso di non riportarle e tradurle tutte.
    Ci è capitato di sentir parlare almeno una volta di serial killer che adescano vittime su internet, che fossero casi reali o una delle tante leggende urbane che infestano la rete e non a caso il tema della sicurezza sul Web è diventato preponderante negli ultimi anni. A detenere il triste primato in proposito, è Slavemaster, al secolo John Edward Robinson, l'uomo che per primo se ne servì per trovare quelle che sarebbero poi diventate le sue vittime - sebbene si abbia notizia di appuntamenti effettivamente andati a buon fine, senza che alcun delitto o violenta sessuale venisse consumata. I delitti si sono svolti nel Kansas, ma lui nacque nel '43 non lì, ma a Cicero, nell'Illinois, terzo di cinque figli, nati da una tipologia di coppia che non vi suonerà certo nuova, in storie del genere: madre legata ad una ferrea idea di disciplina, padre alcolista. Pare che inizialmente avesse intenzione di lavorare in campo medico, come tecnico per le apparecchiature a raggi X talvolta adoperate, ma lasciò gli studi intrapresi al Morton Junior College dopo soli due anni. Dovete sapere che prima di diventare un assassino, Robinson venne arrestato diverse volte, e per crimini altrettanto vari, ben lontani da ciò che avrebbe invece fatto anni più tardi: appropriazione indebita, contraffazione, anche perché si era procurato delle false credenziali per poter praticare il lavoro di tecnico senza, chiaramente, averne la licenza - finì per lavorare in un ospedale a Kansas City, grazie a questo stratagemma. A ventuno anni, inoltre, si sposò con una donna di nome Nancy Jo Lynch e nello stesso periodo perse il lavoro a causa della sua ovvia incompetenza, trovandone, tuttavia, uno simile in un breve lasso di tempo e riuscendo persino a guadagnarvi diverse migliaia di dollari; in questo periodo ebbe diversi approcci di carattere sessuale con colleghe e pazienti. Quando la stampa espose le sue frodi, gli unici che sembravano soffrirne davvero erano sua moglie e i suoi figli e, intanto, lui aveva iniziato a lavorare per alcune associazioni dedite alla carità, istituendo e autoassegnandosi, in una di quelle, il titolo di "Uomo dell'Anno": questo avvenne tra il 1969 e il 1991, e si sostiene che il suo primo omicidio sia stato compiuto a cavallo di questo lasso di tempo, nel 1984.

    Paula Godfrey era una ragazza di diciannove anni, assunta come rappresentante commerciale di due compagnie cui Robinson aveva dato vita per potersi fabbricare le stesse false credenziali di cui parlavamo poco prima. Formalmente, fu "mandata altrove" per avere la possibilità di migliorare a livello lavorativo, ma la verità è che nessuno ebbe mai più modo di vederla, anche se alla sua famiglia fu recapitata una falsa lettera in cui la ragazzina sosteneva di "stare bene" ma di "non voler più vedere i suoi genitori". Su questo caso, almeno in un primo momento, non fu fatto alcun tipo di investigazione, anche perché la ragazza aveva già compiuto diciott'anni e niente poteva far sospettare di un coinvolgimento del suo datore di lavoro. Nel 1983, suo fratello Don e la moglie Helen decisero di adottare un figlio, dopo avere tentato invano di concepirne uno. Sostenendo di avere contatti nel business delle adozioni, Robinson cominciò a cercare una singola donna incinta che potesse, in qualche modo, fargli avere un bambino. Tentò in primis tramite i social, ma non ebbe alcun riscontro, e così decise di incontrare dal vivo la diciannovenne Lisa Stasi, assumendo uno dei suoi numerosi alias: quello di John Osbourne. La famiglia della ragazza ricevette due telefonate dalla stessa, in una delle quali la ragazzina terrorizzata diceva "ecco che arrivano" - fu l'ultima cosa che seppero di lei, come avrete già immaginato. Dopo la denuncia della scomparsa da parte della famiglia Stasi, Robinson fu sospettato di aver violato il Mann Act, che vietava la schiavitù e il trasporto di donne per "fini immorali", cosa che però non impedì all'uomo di diventare un magnate dell'industria del sesso. L'FBI tentò di incastrare Robinson mandando nei suoi pressi una agente che fingesse di essere una prostituta, che si tirò però indietro quando ci si rese conto che la sua vita era in pericolo. Quello di Teresa, altra prostituta che lavorava per lui, è invece un nome importante: fu lei a testimoniare la violazione della libertà vigilata in cui Robinson era stato posto e che riferì, inoltre, che l'uomo le infilò una pistola carica nella vagina poiché non aveva soddisfatto a dovere un cliente. Teresa fu dunque presa sotto custodia dalle autorità, e non poté trovarsi faccia a faccia al processo con l'accusato, cosa che risultò essere un forte vantaggio per quest'ultimo, tanto che fu arrestato soltanto (di nuovo, tra l'altro) qualche anno più tardi e per un furto, dal 1987 al 1993, anno in cui fu rilasciato... anno in cui nacque "Slavemaster".

    Dopo il suo rilascio, infatti, Robinson iniziò ad usare internet per accedere a materiale BSDM e, chiaramente, a siti che gli avrebbero permesso incontri a tema, usando proprio quel nickname con cui sarebbe diventato famoso. Nel frattempo, sua moglie aveva iniziato a lavorare per supportare economicamente la famiglia, che nel frattempo, avendo perso la vecchia casa, aveva dovuto trasferirsi nuovamente. In questo periodo, l'uomo uccise la libraia della prigione, Beverly Bonner, che sedusse e convinse ad abbandonare suo marito; anche lei scomparve dopo aver intestato i propri assegni di alimenti - che riceveva dal marito, dopo il divorzio - a Robinson. Ancora, Sheila Faith, disabile, e sua figlia: entrambe uccise affinché l'assassino incassasse la pensione della prima. Nel 1997, egli fece conoscenza, sempre tramite un sito BSDM, di un'immigrata polacca di nome Izabela Lewicka, che accettò di diventare la sua sottomessa e firmò un "contratto di schiavitù" dalla durata di 115 anni, che permetteva a Robinson di essere in possesso di tutto ciò che le era intestato, conto bancario compreso, per poi venire uccisa, chiaramente a sua insaputa, nel 1999. L'ultima sua vittima fu Suzette Trouten, altra ragazza adescata nella stessa maniera e che di giorno lavorava come balia, convinta dal suo assassino ad accettare di lavorare come badante del suo anziano padre; partì per il Kansas e scomparve, anche se, per coprire il tutto, l'uomo inviò diverse lettere ai genitori della ragazza, che erano però scritte con un linguaggio troppo complesso rispetto a quello generalmente usato dalla Trouten.
    Due care amiche della ragazza, che avevano avuto modo di conoscerla su chat a tema BSDM, ricevettero da lei stessa delle e-mail che subito compresero essere fake, e che recitavano: "Se sei interessata ad un padrone veramente eccellente, scrivigli.
    È un PADRONE eccezionale. [email protected]"
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    Nel 1999, "Slavemaster", sconsideratamente, smise di nascondere le proprie tracce, e le prove dei suoi coinvolgimenti negli assassini di cui si era reso artefice, e il 7 Giugno 2000, in Italia, un giornalista di Repubblica scriveva:

    "L'FBI setaccia anche Internet e il mondo delle chat-room dedicate al sadomasochismo nelle quali Robinson, con il nome di 'Slavemaster', avrebbe adescato le sue vittime e diffuso le loro foto. Il punto di partenza dell'indagine federale è un sito che ha lo stesso nome usato da Robinson nella sua caccia on-line, 'Slavemaster.com', un luogo di incontro sul web tra appassionati del sesso estremo che adesso viene analizzato a fondo, nella convinzione che possa nascondere altri segreti sul passato del serial killer.

    Robinson, intanto, tace. La polizia lo ha arrestato sabato scorso, dopo aver indagato sulla denuncia di due donne che avevano acconsentito ad incontrarlo (una era arrivata dal Texas) e a sottoporsi a riti sadomaso in un motel: la denuncia era scattata poiché 'Slavemaster', secondo le due donne, si era spinto troppo oltre. Robinson per il momento è accusato solo delle aggressioni sessuali: "E' in cella con una cauzione di 5 milioni di dollari, non può andare da nessuna parte, per le accuse di omicidio c'è tempo", spiega un investigatore.

    Dal passato di questo signore di 56 anni, semicalvo, con gli occhiali, proprietario con la moglie di un parco per case mobili, emergono particolari inquietanti. Come i racconti dei vicini sulle avances che faceva alle loro mogli. O come un'accusa di 15 anni fa, quando era finito sotto inchiesta per la scomparsa di una donna, Lisa Stasi e della figlia Tiffany di 5 mesi."


    Robinson uccise per lo più per ragioni economiche e prese di mira donne di età differenti. E' probabile che le abbia compiesse gli omicidi con l'ausilio di un martello, dando alle vittime uno o due colpi alla testa. Alcuni dei cadaveri di queste non furono mai più ritrovati, mentre altri cinque furono smaltiti in dei barili chimici e fu, pertanto, possibile recuperarli, quanto meno in parte. Di "Slavemaster" sappiamo soltanto che al giorno d'oggi sconta ancora la sua pena.

    Edited by ;Isabel - 16/5/2020, 00:42
     
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    Uppo. Dall'alto della mia ingenuità credevo che queste cose accadessero solo nel dark web, ma a quanto vedo mi sbagliavo. Sarà che all'epoca Internet era mooooolto meno diffuso...
     
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    CITAZIONE (& . @ 8/5/2020, 18:42) 
    Uppo. Dall'alto della mia ingenuità credevo che queste cose accadessero solo nel dark web, ma a quanto vedo mi sbagliavo. Sarà che all'epoca Internet era mooooolto meno diffuso...

    Sicuramente era anche meno controllato e chi navigava sul web meno tutelato.

    Bell'articolo, complimenti Isa!
     
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