L'ecologista

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  1. Isabel.
         
     
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    Ciao!
    Per quanto mi riguarda, non mi sembra di aver trovato scritto un racconto con lo stesso concept, nel forum - da questo punto di vista è certamente originale. Ammirabile il fatto che tu sia qui per imparare, anche, questa è una cosa buona per tutti: se sei appassionato di scrittura, ti consiglio anzi di consultare la nostra sezione "Scuola Creepy", che serve proprio a questo proposito, e può rappresentare una buona base di partenza per chiunque si cimenti per la prima volta a scrivere storie. Il Creepy Pasta, d'altronde, è sempre stato un grande raccoglitore. Premettiamo, però, che la storia ha alcuni problemi; non sono problemi legati alla lunghezza - Creepypasta corte possono funzionare benissimo, nel tuo caso sicuramente il "messaggio" arriva al lettore bene e risulta di impatto.
    I problemi maggiori, tuttavia, affliggono sia forma che contenuto: innanzitutto, il fatto che ogni frase sia spezzata da tutta una serie di punti. E', sì, un espediente che rende la tensione, che funziona, certo, ma non è qualche cosa che fa una buona storia; funziona, ma in una maniera che definirei semplicistica - mi rendo conto sia però uno stratagemma veramente molto usato, ma, davvero, ti sconsiglio di farlo e di provare ad imparare, invece, altri modi per suscitare la tensione. Come saprai, anche nella prosa si può ricorrere alle figure retoriche: dal punto di vista della forma, certe lettere, e dunque certe parole, sono capaci di richiamare diverse sensazioni. Una selezione del linguaggio può essere infatti importantissima per fare in modo non solo che la storia abbia uno stile originale, ma anche che riesca a trasmettere una sensazione di inquietudine, nel caso di una che si pone di essere creepy. Passando a segnalare qualche errore di forma in una maniera un poco più pratica, ecco qui:

    CITAZIONE
    non smettevo di piangere così mia madre mi disse

    Tra "piangere" e "così" ci vuole una virgola. Prova a leggere la frase, ti renderai conto da solo che si fatica a farlo, dal momento in cui non c'è una pausa, un momento per respirare.

    CITAZIONE
    mi disse "Tranquillo la nonna non è scomparsa per sempre, lo vedi l'albero di mele fuori in giardino? Ecco lei si è trasformata in quell'albero e vivrà molto più a lungo adesso"

    Inoltre, nella prosa è sempre meglio scrivere i numeri non a cifra, ma a lettere, quindi sostituirei '7' con 'sette'.
    Manca della punteggiatura e, nello specifico, i due punti dopo al "mi disse" e il punto fermo dopo alla fine dell'ultima frase. Altro problema, invece, sono le frequenti ripetizioni di vocaboli, quando invece si sarebbero potuti usare dei pronomi o dei sinonimi - magari volevi sottolineare la cosa, ma il modo in cui l'hai fatto mi suggerisce sia stata probabilmente una svista, niente di grave. Ad esempio, è ripetuto il verbo 'amare', è ripetuta la parola 'albero', declinata sia al singolare che al plurale. Per il resto, il linguaggio usato è abbastanza elementare, ma ci può stare, trattandosi di un racconto in prima persona - per quanto io tenda a dire che non conti molto, questo fatto, che un testo in prima persona può avere dignità da un punto di vista letterale (mooolto relativamente, siamo su un forum, alla fine...) tanto quanto uno in terza.

    Per il resto, il contenuto. Ora, qualsiasi cosa sia legata alla morte, al ricordo, e a traumi del genere può fornire un espediente creepy; sono le prime cose che vengono in mente quando si scrive qualcosa di volutamente creepy e, alla fine, gran parte delle cose intelligenti sono già state pensate, e non ci tocca che rielaborarle. Di per sé, la tematica scelta può essere buona. Lo schema che hai scelto è quello classico di alcune creepypasta scritte dal punto di vista di chi racconta, però ci sono molte cose che non tornano. L'effetto che si vuole creare è chiaramente quello di scioccare/confondere il lettore, ma non è riuscito, perché è uno stratagemma TROPPO usato, TROPPO abusato per funzionare, poiché non è declinato, in questo caso, in maniera originale - questo, a livello di forma, più che di contenuto in sé per sé: il risultato è che la storia sa di "già letto". Sostanzialmente, nel 2008 questa tipologia di creepypasta funzionava - però adesso s'è sviluppata, nel web in generale, una mentalità più complessa in proposito: il trucco dello 'spaesamento del protagonista', che finge di non capire che cosa accade, e fatti improbabili come quello che la polizia non lo abbia mai cercato sebbene si sappia del suo essere un serial killer... non possono essere giustificati come una semplice necessità per fare in modo che la storia tenti di dare un certo effetto. Io ti consiglio, anche solo per esercizio: riprendi il concept, sviluppalo in maniera diversa - sono esistiti davvero serial killer che dalla morte di un parente, dalla vista di un cadavere in età infantile, hanno sviluppato vere e proprie nevrosi: magari fai qualche ricerca in proposito, e, se ti piace lo stile in prima persona, scrivilo come una sorta di diario (per le creepypasta possono funzionare, se usati con criterio).

    Ora come ora, purtroppo, opterei per il Cestino.
    Ma bisogna vedere i pareri dei redattori più esperti di me, su questo. Mi piacerebbe comunque vedere una versione rivisitata di questa storia, magari seguendo i consigli che ti ho dato - anche solo per esercizio, come dicevo, perché può esserti utile. Per il resto, secondo me potrebbe esserti utile anche consultare la "Scuola Creepy"... qui credo che nessuno sia uno scrittore affermato, ma qualche consiglio tra noi, che siamo su un forum, nonché qualche parere, riusciamo sempre a darcelo.
     
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9 replies since 27/11/2018, 11:04   208 views
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