Abaddon

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    ABADDON
    Solo i raggi del sole, sfiniti dal continuo cadere delle bombe, coprono tutta la grande piana di Tev. Sono opachi, plumbei, come se le schegge di metallo che emergono a migliaia dalla terra rossa.
    Ciò che prima era una rigogliosa pianura è ora un deserto, il più grande del mondo.
    Scheletri di grandi palazzi, gigantesche biblioteche ed enormi torri, ora giacciono sotto metri di sabbia. Mani e dita di giganti di pietra emergono dalla rena come quelle di un uomo sepolto frettolosamente. D'altronde hanno incontrato dei titani troppo mostruosi anche per loro.
    Gigantesche colonne di fumo giganteggiano sulla piana, costellata di città morte.
    Rimangono lì, come mostri senza nome, rimasti a contemplare l'orrore che hanno generato.
    Le bombe non sono riuscite a distruggere del tutto questa nazione, anche se di questa città importante piana rimangono solo le grandi piramidi per la distribuzione dell'Energia, ormai inutilizzabili.
    Risalendo il grande fiume Iteru, cuore della nazione, ci sono decine di capitali che si armeranno e lanceranno le loro armi, come in un coro di morte contro il nemico, che risponderà a sua volta.
    Questo è il giorno in cui gli uomini piangeranno; anche gli dei lo faranno.
    Piangerà l'acqua del mare, rossa di sangue, piangerà la terra, resa sterile, benedetta dalla pioggia, annerita dalle scorie tossiche.
    Io sono qui a scrivere solo con la scusa di essere un saggio, uno scriba, ma tra poco anche la mia vita finirà, insieme a miliardi di altre.
    Proprio dalla piana di Tev sono partiti i missili che hanno distrutto il piccolo regno neutrale di Di-Nar. Le immagini della sua gigantesca piramide ormai ricoperta da metri di cenere mi getta nel più profondo terrore.
    Pensare che in quella polvere sono sublimate centinaia, migliaia di persone, mi blocca le mani.
    Anche lì i pini sono diventati pietra, e l’erba poco meno di polvere.
    Devo continuare a scrivere, altrimenti come faranno i posteri a non commettere di nuovo questo terrificante errore?
    I re-sacerdoti della Coalizione intendono reagire, l'ho saputo ora.
    La Coalizione a cui questo stato, questo continente, Kumari Kandam, fa da capo.
    I canali di informazione sono stati riempiti per qualche minuto e poi più niente, solo statico.
    La mia città è vuota, anche se qui non è ancora successo niente.
    Da noi i missili sono solo partiti, almeno per adesso.
    Le mura sono indifese contro quelle armi e non ci sono più guerrieri, ma tanto nemmeno loro potrebbero fare qualcosa. I posti di blocco sono abbandonati. L'unico esercito qui è quello degli avvoltoi, che per la prima volta non sono gli unici a fiutare la morte nell'aria.
    Non c'è più nessuno, sono tutti fuggiti nelle campagne, cercando disperatamente una via di fuga nelle foreste rigogliose di questa provincia.
    Perché abbiamo cominciato una guerra a cui non potevamo sopravvivere?
    Nel momento in cui questo regno, Kumari Kandam, ha dichiarato guerra a Wenhua, la terra del sud, il destino del mondo è stato scritto. Tutte le nazioni del mondo si sono aggregata all'una o all'altra alleanza, facendo cadere il mondo in una guerra globale.
    Guardo fuori dalla mia finestra, un attimo prima che il vetro esploda in mille pezzi, rivelando l'orrore più grande che questo mondo abbia mai visto.
    Un carro volante, un Vimana, di dimensioni gigantesche sfreccia nei cieli, tinti di rosso dal morire del sole, con un terrificante ronzio di ruote infuocate.
    Basta il suo grido a far crepitare il vetro a terra.
    Il macchinario emette un urlo tremendo, che mi fa cadere al suolo, mentre davanti alla sua bocca si condensa una fiamma primordiale, che scinde un singolo atomo.
    La parte più piccola del mondo basta a annientarne buona parte.
    Un singolo proiettile, carico con tutto il potere dell'universo si schianta a terra.
    Il vento è così forte da strappare i palazzi sin dalle più profonde fondamenta, come se fossero fatti di carta.
    Una colonna incandescente di fumo e fiamme, brillante come mille soli.
    Un'esplosione verticale che spiana le nuvole come argilla, creando intorno a sé cerchi incandescenti di vapore acqueo, come se la natura stessa cercasse di scappare da quel fuoco inestinguibile.
    Un'arma sconosciuta, un fulmine di ferro, un crepitante messaggero di morte.
    La foresta è divenuta sabbia e chiunque ha voltato lo sguardo verso la luce è stato infettato. I cadaveri dei malati sono più simili a statue di sale che a esseri umani.
    Questa è la fine dell'inizio.
    Anche il signore di quel carro ora morrà, gli dei si stanno riprendendo ciò che era loro, mentre i ghiacci ricoprono le infami città di Wenhua, trasformandole in gelide catacombe.
    Ormai il ghiaccio e il fuoco purificatore stritoleranno il mondo, per cento secoli.
    La scienza e la blasfemia sono divenuti un tutt'uno, facendoci diventare Morte: distruttori di mondi.
    Siamo tutti equamente sconfitti oggi.
    L'oceano divora questa terra, per non permetterle di avvelenare il continente a cui è aggregato da un sottile istmo, come il medico che taglia un arto in cancrena.
    Le montagne diventano isole, mentre la mia tunica di sacerdote brucia, insieme alla mia biblioteca e a tutte le altre.
    Il carro volante cade nei flutti, spinto dalla forza superba degli dei, implodendo in un ringhio metallico, in una pioggia d'acciaio.
    Tutto il mondo brucia in un olocausto di libertà.
    Oggi è Sodoma, oggi è Gomorra, questa è Atlantide che si inabissa.
    È questo l'ultimo momento dell'età dell'oro, prima che i pochi sopravvissuti si rintanino nella sicurezza di una nuova età oscura.
    Sarà oggi il giorno in cui El mandò in frantumi Babele e la nostra maledetta ignoranza.
    Oggi cade, oggi sorge Babilonia la grande.
    Sono ora tutte le piaghe dei Signori e diluvio giunto a fare giustizia.
    Infinite apocalissi spianeranno la terra così come infinite apocalissi l'hanno spianata per far posto a altri, che cadranno sempre nello stesso errore.
    Le fiamme avvolgono tutto, questo sogno non mi lascia svegliare.
    Sempre, la mano dell'uomo verrà a portare la spada, finendo per rivolgersi sempre verso sé stessa.
    Continueremo a lanciare le nostre frecce dalla torre di Babele, ma non riusciremo mai a colpire Dio.

    Edited by RàpsøÐy - 1/9/2018, 20:52
     
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    Can't rain all the time.

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    non so se considerarla bella o triste :siga:
     
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    CITAZIONE (Girl Killer @ 1/9/2018, 21:45) 
    non so se considerarla bella o triste :siga:

    Beh, queste due cose non sono certo incompatibili ^^
     
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    Il titolo mi ricorda il videogioco Darksiders
     
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  6. Sandwich
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    User deleted


    Dal titolo pensavo fosse il memoriale di dimissioni alla pugliese di Pasqui

    E niente, sarà per la prossima
     
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    CITAZIONE (Devilz @ 4/9/2018, 05:53)
    Il titolo mi ricorda il videogioco Darksiders

    In ebraico antico significa ''Luogo di rovina'', o ''abisso'', è anche il nome dell'angelo Apollyon.
    CITAZIONE (Sandwich @ 4/9/2018, 07:57) 
    Dal titolo pensavo fosse il memoriale di dimissioni alla pugliese di Pasqui

    E niente, sarà per la prossima

    Perché vuoi che mi dimetta? XD
     
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6 replies since 31/8/2018, 16:21   176 views
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