Ybur gpj

Una creepypasta dedicata a Steven Universe

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    Steven Universe è un cartone della casa di produzione “Cartoon Network” uscito da poco, 2014, e che subito ha suscitato vivo interesse negli spettatori, proprio per il fatto che tratta temi molto differenti dai cartoni ordinari: uno di questi per esempio è l’omofobia.
    Mi considero una grande fan di questa serie. Adoro la trama e ogni singolo personaggio esistente: dal giovane protagonista Steven, esuberante ragazzino con un cuore d’oro, ai Diamanti, le potenti ed autorevoli regine del “Pianeta Natale”.
    E naturalmente, come ogni fan che si rispetti, non mi perdo assolutamente nulla di questa fantastica serie. Tengo sempre d’occhio la pagina ufficiale della “Cartoon Network” per non perdere nessuna delle novità riguardanti “Steven Universe”. E naturalmente, da fan attenta quale sono, non poteva di certo sfuggirmi l’ultima novità del mese di Ottobre 2017: Un videogioco, o meglio, il sequel di un altro, era stato appena rilasciato. Si trattava di un RPG a turni, con a disposizione diversi personaggi giocabili (tra cui anche Peridot, Greg, Connie). Il videogioco si chiama “Save the light” (“salva la luce” In italiano). Come già detto in precedenza, questo gioco non era che il sequel di un altro, chiamato “Attack the light”, un rpg in 2d, giocabile sullo smartphone, che raccontava una delle tante avventure delle Crystal Gems.
    Nel gioco, Steven e le gemme, per sbaglio, liberano una strana creatura composta di luce chiamata “il prisma” che subito diverrà nostro nemico e che noi saremo obbligati a sconfiggere (da qui il titolo del gioco). Ovviamente, da tipico finale di “Steven universe”, alla fine riusciremo a calmare il prisma, che diventerà nostro amico.
    Mi ricordo di aver giocato molto tempo fa a questo gioco e che, nonostante la trama fosse un po’ piatta e le lotte contro i vari nemici assai ripetitive, mi piacque molto. Così, non potei che essere entusiasta quando vidi la data di rilascio del sequel. Da quel che avevo letto nella descrizione, il gioco prometteva davvero bene: una trama tutta nuova, con una gemma mai vista prima, la possibilità di comandare le fusioni, Leone e molto altro. Non vedevo l’ora di giocarci!
    Ma, quando il gioco fu reso finalmente disponibile, mi accorsi con rammarico che non avrei mai potuto averlo: oltre ad essere a pagamento (costa ben venticinque euro) e quindi al di fuori della mia portata, era solo disponibile sulla “Xbox One”, una console che non avevo.
    Poiché sono ancora minorenne (17 anni)e dato che non avevo un lavoro per guadagnare i soldi di tasca mia ma desideravo tantissimo giocarci, supplicai i miei genitori di darmi i soldi per comprare sia la consolle sia il gioco. Ovviamente, come c’era da aspettarsi, i miei, che consideravano i videogiochi una perdita di tempo, mi negarono il prestito.
    Ma io non mi arresi. Volevo giocarlo a tutti i costi!
    Con questo desiderio, mi misi a cercare su internet un emulatore dell’Xbox One. Non ci misi molto a trovarlo e, subito dopo averlo scaricato, partì alla ricerca di una versione “piratata” di Save the light.
    Ma, per quanto mi impegnassi nella ricerca, controllando repentinamente ogni singola pagina di Google, Yahoo, eccetera, non trovai assolutamente niente.
    Dopo ore di ricerca passate inutilmente, mi arresi; a quanto pare, come c’era da immaginarselo, il tempo trascorso da quando era uscito il gioco a quando avevo iniziato la mia ricerca era troppo poco. Forse dovevo solo pazientare un po’.

    Erano trascorsi circa quattro mesi dall’uscita del videogioco e quindi decisi di riprendere l'indagine. Ma anche stavolta, la mia ricerca non ottenne risultati. Delusa, stavo per chiudere internet e disinstallare l’emulatore, quando l’occhio mi cadde su un link apparso nell’ultima pagina del motore di ricerca.Il link recitava più o meno questa scritta:
    Download Cracked Save the ligh Free.
    Incuriosita, lo cliccai. Il link portava ad un sito chiamato “PirateForever-R-r”. Si trattava di un forum con lo sfondo grigiastro, senza pubblicità, con solo poche scritte, che servivano a descrivere più o meno, il contenuto di ciò che si sarebbe andati a scaricare.
    Un sorriso si stampò sul mio volto immediatamente. L’avevo trovato, finalmente!
    Immediatamente, cliccai sul link e il download del gioco partì.
    Ci mise circa una mezz’oretta per scaricarlo completamente, ma finalmente avevo il gioco! Ed era solo quello che contava.
    Con mia grande gioia, vidi che girava perfettamente sull’emulatore e, senza attendere neanche un istante, iniziai a giocarci.
    Il gioco, che era in inglese come avevo immaginato, iniziava con la classica schermata di uno Steven stilizzato a fianco della scritta “Save the light”, un po’ glitchata per ricordare la bizzarra natura del prisma.
    Cliccai su nuova partita, selezionai uno slot vuoto e cominciai a giocare.
    Il gioco iniziava con Steven che si trovava nel tempio delle Crystal Gems che, insieme alla sua compagna di mille avventure Connie, si stava dirigendo verso l’auto-lavaggio di suo padre Greg.
    La storia iniziò con un ritmo abbastanza lento: le solite facili battaglie contro i vari nemici e quelle più difficili contro i boss, ma la trama che si infittiva pian piano e i vari puzzle mi incoraggiavo ad andare avanti nel gameplay.
    Ci misi più o meno due settimane a completare tre quarti del gioco.
    Un pomeriggio di primavera, però, accadde qualcosa di insolito…
    Ero arrivata al punto in cui Steven e le Crystal Gems scoprivano un passaggio segreto nel tempio della piramide e lì c’era Hessonite (il nemico principale del gioco) ad attendere i nostri eroi.
    A quel punto, il prisma, prima che iniziasse una lotta contro il boss finale, sprigionò una luce accecante, com’era da copione, e le cristal gems si ritrovarono separate in due stanze diverse del tempio.
    Garnet, la loro leader, come ben sappiamo, è in realtà una fusione tra due gemme innamorate, Zaffiro e Rubino, che inevitabilmente si ritrovarono pure loro separate in due stanze differenti.
    Ma quando Zaffiro si rivolse per la prima volta a Connie, notai che il suo dialogo era stranamente glitchato.
    Quando poi fu mostrata la seconda stanza, durante il suo breve dialogo, l’avatar di Rubino sparì del tutto.
    Non ci feci molto caso, pensando che si trattasse di un bug e continuai con il gameplay.
    Stavolta, però, il gioco sembrava avere qualche problema: i pg si muovevano a scatti e lo sfondo ogni tanto sembrava glitchare.
    Ma stranamente, quando ricomparve l’altra parte della squadra, l’avatar di Rubino non era ancora ricomparso.
    Tuttavia il gioco continuò ad andare avanti. Garnet ricomparve dal nulla e così anche nemici.
    Durante quei quattro mesi, avevo dato un'occhiata ad alcuni gameplay e non mi sembrava che succedesse questo durante il gioco.
    Non ci feci troppo caso e andai avanti. Ma più avanzavo nei vari livelli, più il gameplay si faceva sempre più difficile: i nemici sembravano moltiplicarsi, le stelline diminuivano rapidamente e il costo degli attacchi (che si misurava appunto, in stelle) aumentava sempre di più.
    Ormai giocare era diventato quasi impossibile.
    Quando finalmente arrivai all'ultimo boss, che mi era stato detto doveva essere Hessonite, mi accorsi che qualcos’altro non quadrava. Il trono dove doveva essere seduta la gemma era completamente vuoto, e i dialoghi che comparivano sopra di esso… sfasati, a volte vuoti, a volte scritti ma glitchati. E fu proprio in quel momento che, poco dopo aver iniziato la lotta con un boss a quanto pare “invisibile”, tutto si interruppe.
    La schermata divenne completamente nera e una minuscola figura rossa apparve al centro dello schermo.
    Con stupore, notai che si trattava niente meno che di Rubino, il cui avatar era sparito poco prima che cominciasse il dialogo nel Tempio. Ma c’era qualcosa che non andava nella figura: era diversa da tutte le altre apparse nel gioco. Era sempre Rubino, sì, ma stavolta la sua figura era in posizione frontale (invece che di tre quarti come tutti gli altri) e sembrava che quasi mi fissasse con quei suoi piccoli occhi stilizzati.
    Sotto di essa vi era un text box, del tutto simile a quelli che comparivano durante i dialoghi del prequel, e come se tutto ciò non fosse abbastanza strano, le parole scritte all’interno di esso apparivano confuse, sparivano velocemente, mescolando le lettere, formando frasi senza un senso compiuto.
    A quel punto una persona con più cervello di me avrebbe spento subito tutto... ma io, come ipnotizzata, rimasi a fissare la schermata senza fare nulla, come se qualcosa mi stesse attirando. Ero più incuriosita che spaventata. Senza quasi accorgermene, premetti il tasto enter .
    Di colpo le poche lettere presenti nella text box si riunirono, ma questa volta formarono una parola:

    “Hi… (ciao)”

    Questo non me l’aspettavo. Ormai era chiaro che qualcosa non andava con il gioco.

    Ripremetti di nuovo quel tasto.
    Questa volta si formò una frase (quasi) di senso compiuto:

    “… Dò U—know who I’n…-?-“ (sai chi sono io?)

    Non c’era possibilità di rispondere.
    Andai avanti.

    “…! don”t t-ink so…” (Immagino di no)

    Dopo quella frase si formarono tre puntini di sospensione e, per circa cinque minuti, non comparve nient’altro.
    Ero sul punto di chiudere il gioco, ma finalmente, apparve un’altra frase:

    “… -re you havin fu-?...” (ti stai divertendo?)

    Prima che potessi muovere un solo dito sulla tastiera, le parole cambiarono di nuovo:

    “…Better you”r ready, becaùse t-e real game starts now” (è meglio che tu sia pronta, perché il vero gioco inizia ora)

    Subito dopo, anche se per una frazione di secondo, accadde qualcosa che mi fece sobbalzare:
    L’immagine di Rubino invertì di colpo i colori, come un negativo, e un urlo stridulo e agghiacciante mi trapassò i timpani.
    Dopo di che il gioco tornò alla sala del trono di Hessonite, con quest’ultima tornata al suo posto, e Steven che era venuto a liberare il suo amico “Prisma”. Stavolta i dialoghi ripresero a scorrere normalmente e anche la battaglia che ne susseguì. Con un sospiro di sollievo, pensai che fosse tornato tutto in regola.
    Ma, quando ormai ero giunta alla fine e dovevo solo più scegliere cosa dire ad una Hessonite sconfitta riguardo la vera casa del prisma, appena premetti il bottone di risposta, tutto riprese di nuovo a glitchare.
    Invece di mostrare la schermata finale, il gioco mi riportò indietro, nelle lande innevate dove avevo battuto qualche giorno prima Squaridot. Ma stavolta era diverso: la colonna sonora era distorta, avevo solo Greg come compagno di squadra e zero stelle per lanciare gli attacchi. Anche qui i nemici cominciarono a moltiplicarsi ma, data la mancanza totale di stelle, non c’era modo di sconfiggerli. Ero obbligata ogni volta a saltare il turno, nella speranza che prima o poi mi avrebbero ricaricato le stelle, e allo stesso tempo a vedere i miei poveri personaggi subire attacchi continui senza poter far nulla per bloccarli. Ogni volta che un pg veniva colpito lanciava un urlo di dolore, si sentivano note stridule e lettere sparse apparivano a caso sullo sfondo.
    Dopo mezz’ora di inutili tentativi nel cercare di andare avanti, mi rassegnai e uscì dal gameplay.
    Il gioco mi riportò alla schermata iniziale e lì vidi che il personaggio di Steven era sparito. Il titolo, inoltre, era completamente glitchato ed era anche sparito il prisma.
    Spaventata, tentai di chiudere l’emulatore, ma ogni volta che provavo, il cursore ritornava sempre sulla scritta “Nuova partita”.
    Rassegnata, e spinta da chissà quale pazza idea, premetti quella scritta e selezionai uno slot vuoto per ri-iniziare a giocare.
    Anche stavolta, il gioco sembrò iniziare normalmente, ma appena uscii fuori dalla casa, ricominciò quanto era successo prima. Stavolta potevo solo comandare Steven e, siccome ero all’inizio, non possedevo attacchi e di nuovo ero a zero stelle, non c’era alcuna speranza di poter battere anche solo il più debole dei mostri.
    Senza poter far più nulla, continuai a saltare i turni, finchè il mio pg non perse tutta la vita. A quel punto si sentì di nuovo un urlo agghiacciante e l’avatar di Steven crollò a terra.
    Prima che potessi far qualcosa, la sua immagine fu sostituita da quello di ametista e, come se non fosse successo niente, riprese la lotta. Ogni volta che un personaggio veniva sconfitto, subito veniva sostituito da un altro che irrimediabilmente moriva subito dopo. Come se non bastasse, sullo sfondo comparivano di nuovo delle frasi.

    “—she lef! Me alone…” (mi ha lasciato sola)

    ...

    “… -re you havin fu-?...” (ti stai divertendo?)

    ...

    “…I think-so!” (penso proprio di sì)

    Tutto sembrava ormai andare fuori controllo. I colori dello sfondo si muovevano in modo psichedelico, la musica mandava suoni acuti e i personaggi glitchavano.
    Quando poi fu il turno di Garnet, al suo posto comparve Zaffiro che, siccome non era un personaggio giocabile e che quindi non possedeva attacchi, subì anche lei il tragico destino degli altri.
    Non ce la facevo più. Avevo l’impressione che mi stesse andando letteralmente il cervello in pappa e che, se non avessi fatto subito qualcosa, non sarei uscita viva da lì.
    Rimisi di nuovo in pausa il gioco e stavo per cliccare il tasto esci, quando lo schermo ritornò tutto nero, con solo l’avatar glitchato di Rubino e poche frasi nel solito text box.

    “…No| you won”t!--…” (No! Non lo farai!)

    “Com- back and play with me again!” (torna indietro e continua a giocare con me!)



    “…Play-wit- mè!--…” (Gioca con me!)

    A quel punto, l’unica cosa che desideravo ormai era chiudere con questa storia. In un ultimo disperato tentativo, mollai i comandi di gioco e premetti “Ctrl-Alt-Canc” e subito dopo “Gestione attività”.
    E finalmente riuscì a chiudere il programma.
    Mi buttai sul letto esausta e, per qualche ora, non toccai più il computer.
    A tarda sera, mi rimisi al pc e cercai il sito da dove avevo scaricato il “gioco”, per segnalarlo alla polizia ed impedire che altri ragazzi commettessero il mio stesso errore. Ma stranamente, il link era sparito. Era probabile che Google lo avesse chiuso, ma, per qualche strano motivo, avevo come l’impressione che non fosse mai esistito.
    Stavo per arrestare il sistema, quando notai che qualcosa di strano era apparso sul mio desktop.
    A parte il solito sfondo con il mio cane e un paio di cartelle e programmi sparsi qua e là, era apparso un nuovo file, un immagine:
    YBUR.jpg
    Lo cliccai. L’immagine era completamente nera, ma sembrava esserci qualcosa sullo sfondo.
    Utilizzando un programma di grafica, con il comando “luminosità e contrasto”, rimasi a fissare con orrore quello che il file celava.
    Un'immagine di Rubino in bianco e nero, disegnata in modo cartoonesco e allo stesso tempo realistico... impiccata.
    Da una delle guance scendeva un'unica lacrima nera e dalla mano sinistra cadeva quello che sembrava qualche frammento dalla sua gemma.
    Terrificata, chiusi il programma e proprio in quel momento sullo sfondo del mio deskstop riapparve quella frase.

    “Come back and Play with me”

    A questo punto, chiusi il computer e la mattina dopo lo portai in un negozio di elettronica per formattarlo.



    Sono passati parecchi mesi.
    Ormai non mi fa più impressione ripensare a quel videogame.
    Devo ammettere che, se in un primo momento l'immagine mi aveva impressionata, ora mi viene addirittura da ridere.
    Come può esistere gente così malata di mente da andare a modificare un gioco, tra l'altro diretto ad un pubblico di bambini, per farlo sembrare un film horror?
    Tutte le persone a cui ho raccontato la mia avventura, mi hanno sempre detto che sicuramente si trattava di una trappola tesa da un hacker con un "macabro senso dell'umorismo".
    Già! Deve essere proprio così.
    ...
    Ad ogni modo. Ho continuato a guardare la serie.

    Ma, ogni volta che inizia un nuovo episodio, mi sale un brivido lungo la schiena.
    Non riesco fare a meno di fissare la mano sinistra di Garnet e, le poche volte che compare nello show, Rubino.

    Ho paura.

    Ho paura che Rubino esca fuori dallo schermo e che mi trascini in quell’inferno.

    Per giocare ancora con me.


    Ybur.jpg
    Ybur2


    Edited by Anonima00 - 23/7/2018, 17:36
     
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    Un posto brutto, molto brutto!

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    Ciao Anonima00! A te il merito di aver riportato una categoria molto apprezzata in auge, le Gamepasta. È una gamepasta dallo stile molto classico, molto ben narrato. Ci sono alcuni errorini di battitura (deskstop) e di logica (Google può oscurare un risultato ma non può chiudere un sito). Purtroppo di Steve Universe conosco poco, non lo seguo e ho solo delle conoscenze sparse poco approfondite (le gemme non sono asessuate? In che senso tratta l'omosessualità il cartone?) e non so assolutamente nulla dei suoi videogiochi. Questa mia ignoranza e gli avvenimenti creepy un po' clichè della tua pasta non me l'hanno fatta apprezzare al 100%. Resta il fatto che è ben scritta e che hai fatto un eccellente lavoro.
    ("Consolle" non si usa molto, meglio console)
    (Elimina il tuo commento sullo Spoiler 😉)
     
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    Ciao Pasta alla creepy,
    Lieta che ti sia piaciuta!

    CITAZIONE
    (le gemme non sono asessuate? In che senso tratta l'omosessualità il cartone?)

    Anche se sono assessuate, quello che conta tra sesso biologico e psicologico, è il secondo (Quindi, se Rubino e Zaffiro "pensano" di essere femmine e si amano, beh, fai due più due…).
    Ma l'autrice, anche se ha detto esplicitamente nell'intervista che il cartone vuole parlare di "libertà omosessuale e compagnia bella", insiste dicendo che sono assessuate...
    Il che mi da leggermente fastidio, non per il fatto che non abbiano un sesso, ecc... ma perchè mi sento presa in giro dal''autrice stessa che sembra farci voler credere una cosa ma che in realtà è un altra

    Avevo provato a mettere il link della pagina di Wikipedia di Steven universe, per premettere le persone di capire qualcosa, ma il sito continuava a dirmi "Link errato/ malfunzionante".
    Ora lo rimetto:
    https://it.wikipedia.org/wiki/Steven_Universe


    Edited by Anonima00 - 24/7/2018, 12:00
     
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