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Una storia recente mi ha fatto pensare alla mia Lets Not Meet. Quando avevo tredici anni mia mamma, il mio fratellino ed io vivevamo con i nonni materni. Eravamo scappati dal marito molto abusivo e psicopatico di mia madre e vivere con i nonni non era l’ideale, avevamo bisogno di un posto sicuro per far tornare in forma la mamma.
Mia nonna aveva delle roulotte e dei capannoni da affittare alla gente che aveva bisogno di un luogo economico dove vivere ma che non aveva altre opzioni, come persone senza documenti lavorativi o con precedenti penali. Molti di loro erano gentili e si prendevano cura l’un l’altro. Poi c’era Steve.
Iniziò a chiedere a mia madre di uscire. Lei è stata chiara con lui e gli ha detto no, stava ancora affrontando le minacce del marito e non aveva l’intenzioni di frequentare qualcuno nei prossimi anni. Ma lui continuò a chiedere, poi implorare e a persuadere. Non voleva un no come risposta. Iniziò a seguirla. Eravamo ad una fermata dell’autobus e Steve ci fissava dall’altra parte della strada. Andavamo da qualche parte a cena e lui era fuori dal locale, che ci guardava dalla finestra. Lo vidi persino seguirmi quando andavo e tornavo da scuola. Abbiamo smesso di mandare mio fratello a scuola a piedi perché Steve seguiva anche lui. Ci era sempre intorno. Poi cominciò a sussurrare dalle finestre delle nostre camere.
Tutte le notti, per ore, noi tre ci sedevamo rannicchiati nel buio, ascoltando Steve farneticare e delirare, supplicare, gridare, minacciare. Per tutto il tempo chiamava mia madre angelo, anima gemella, puttana, civetta, demone, cercando di guardare tra le persiane nel buio. Stava degenerando.
Ma perché non avete chiamato la polizia, vi starete chiedendo. Semplice. Nonna disse chiaramente che Steve era un inquilino pagante e quindi molto più prezioso della sua stessa stupida ed inutile figlia. Se la mamma le fosse costata qualcosa, ci avrebbe sbattuti di nuovo in mezzo alla strada, il che ci sarebbe costato la custodia di mio fratello e lui non sarebbe sopravvissuto al padre da solo. Perciò avevamo le mani legate.
Una notte durante il suo sproloquio, Steve ebbe un’illuminazione. Ovviamente la mamma lo amava. Certamente voleva stare con lui. L’unica cosa che li teneva separati erano i suoi figli. Potevano stare insieme una volta che io e mio fratello fossimo scomparsi. Ricordo ancora come sembrasse calmo e comprensivo mentre la rassicurò che avrebbe pensato lui a tutto e che presto sarebbero stati insieme. Non doveva più preoccuparsi di noi. Ci avrebbe pensato lui a sbarazzarsi di noi.
Il giorno dopo la mamma chiamò il mio patrigno per chiedergli come difenderci fisicamente. Il mio patrigno, sapendo che mia madre non poteva difendersi neanche da un gatto arrabbiato, la convinse a dirgli quale fosse il problema. Le disse di andare a casa e di non preoccuparsi. Avrebbe parlato a Steve. Non so cosa gli disse. Non so cosa abbia fatto. Ma quel giorno Steve se ne andò prima che io tornassi da scuola. Prese solo ciò che poteva portare e sparì.
Steve, hai reso una situazione già difficile terrificante. Io e mio fratello non siamo più bambini, perciò per il tuo bene, non incontriamoci.SPOILER (clicca per visualizzare)
Edited by RàpsøÐy - 11/6/2018, 22:40. -
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Ma è peggio di Una serie di sfortunati eventi . Ripulisco e smisto . -
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Mamma mia, quel b andava ucciso e sciolto nel acido Inviato tramite ForumFree Mobile
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.Mamma mia, quel b andava ucciso e sciolto nel acido
Inviato tramite ForumFree Mobile
Magari è andata a finire proprio così.