Can't rain all the time.
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Provate a chiudere gli occhi, stendetevi da qualche parte e tentate di visualizzare nella vostra mente qualcosa che vi faccia stare bene: un oggetto per voi importante, un paesaggio, o magari una canzone, un profumo, il vostro piatto preferito, il volto di una persona cara… è rilassante, non è così? Ma mettiamo il caso che per qualche motivo non ci riusciate, o meglio, che non possiate riuscirci; sembra impossibile a dirsi. E se la verità fosse che non siete in grado di visualizzare immagini concrete nella vostra testa? Questo vuol dire che probabilmente rientrate in quel 2% della popolazione mondiale che soffre di un’insolita “patologia” cerebrale chiamata afantasia.
Letteralmente il contrario del termine greco “phantasia” con cui Aristotele indicava li potere di immaginazione della mente, l’afantasia è una condizione mentale che acceca del tutto (o quasi) l’occhio della mente. La scoperta del fenomeno risale al 1880, quando l’intellettuale Francis Galton riscontrò delle singolarità durante uno studio statistico sulle immagini mentali. Gli studi al riguardo furono in gran parte abbandonati fino al 2005, finché il famoso neurologo britannico Adam Zeman non si ritrovò per le mani il caso di un paziente sulla sessantina che sosteneva di non riuscire più a “vedere con l’occhio della mente” dopo essersi sottoposto ad un piccolo intervento chirurgico. L’uomo sosteneva fermamente di avere sempre avuto un’ottima memoria visiva che gli permetteva di visualizzare con chiarezza immagini ed eventi, fino a quando non è uscito dal ricovero terrorizzato e confuso dalla nuova scoperta. Il dottor Zeman pubblicò quindi un articolo sulla rivista scientifica internazionale Cortex riguardante il primo caso di cecità della mente registrato per iscritto nella storia: una vera e propria novità nell’ambito della letteratura scientifica.
Successivamente, altri 21 pazienti provenienti da tutto il mondo si rivolsero a Zeman, con l’unica differenza che la loro condizione persisteva dalla nascita: 21 persone che hanno creduto per tutta la loro vita che non essere in grado di visualizzare immagini nella loro testa rientrasse nella normalità. Sottoponendo queste persone a una serie di test e questionari mirati venne fuori che i pazienti erano in possesso di spiccate capacità logiche, matematiche e verbali, allo stesso modo di come un cieco ha gli altri quattro sensi maggiormente sviluppati.
L’afantasia è una condizione mentale molto rara, tuttavia oggi sono in corso degli studi per approfondirne cause ed aspetti. È il caso del ricercatore australiano Joel Pearson che all'università del New South Wales di Sydney indaga sul funzionamento dell'immaginario mentale proprio studiando le persone affette da afantasia.
E se vi state chiedendo se questa "patologia" possa influenzare in qualche modo le vostre capacità produttive, vi basta pensare che persino il cofondatore di Mozilla Firefox, Blake Ross, soffre di afantasia, come egli stesso ha rivelato in questo articolo.
Edited by & . - 12/6/2020, 11:29
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