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    Gentlement

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    Consulente: Benvenuto a Mi Sa che Sto per Fare una Cazzata Consulting ®, sono Veronica come posso esserle utile?
    Davide: Mi sa che sto per fare una cazzata.
    Consulente: Be', allora è nel posto giusto. Di che tipo di cazzata si tratta?
    Davide: Sentimentale.
    Consulente: Ottimo, è la nostra specialità. Immagino abbia a che fare con un'altra donna.
    Davide: Immagina bene.
    Consulente: Vede noi forniamo diverse terapie per impedirle di fare una cazzata, terapie molto specifiche che dipendono dal livello della minchionata in questione.
    Davide: Capisco.
    Consulente: Ad esempio, se il cliente è sul punto di infatuarsi di una persona che non sia il partner, lo coinvolgiamo in sessioni di gruppo volte a distoglierlo dall'intento. Se il cliente è sessualmente attratto da un'altra donna, il nostro pool di psicologi provvede a strutturare un percorso di terapia volto a definire le cause sottostanti a questa sua pulsione. Nei casi estremi possiamo ricorrere persino all'ipnosi pur di sradicare la pervicace tendenza all'infedeltà. A che grado di cazzata ritiene di trovarsi?
    Davide: Non ne ho idea.
    Consulente: Facciamo così, mi provi a descrivere questa ragazza.
    Davide: Okay. Vediamo… ecco, quando avevo nove anni l'estate era diversa da adesso. Tanto per cominciare pioveva di più. Temporali caldi e spaventosi, da cui dovevi scappare pedalando forte. E poi la stagione aveva un lato più selvaggio, più imprevedibile e più avventuroso. Le giornate soleggiate duravano il doppio. E tutti i giorni di sole erano un miracolo. In un certo senso mi rendo conto che non dipendeva dalla stagione, dipendeva da me. Be', quando io la guardo negli occhi, ho di nuovo nove anni. Ed è estate.
    Consulente: Perfetto, le chiamo un collega che provvederà a spararle in testa.
    Davide: Ben gentile.

    Umberto: Ciao Luca.
    Luca: Ciao.
    Umberto: Come stai Luca?
    Luca: Bene.
    Umberto: Tutto bene?
    Luca: Sì, sì.
    Umberto: Sai perché sei qui?
    Luca: Per fare ripetizioni con te.
    Umberto: No.
    Luca: No?
    Umberto: No. Sei qui perché la tua mamma e il tuo babbo mi pagano un'oscena quantità di danaro nella pia illusione che tu possa trasformarti in qualcosa di più che un taggatore di treni. Ora, vogliamo dare a quei due poveri vecchi l'illusione che tu non sia solo un fermaporta a forma di adolescente?
    Luca: Ochèi.
    Umberto: Molto bene. Com'è andata l'interrogazione di storia?
    Luca: Ho preso tre.
    Umberto: Molto molto bene.
    Luca: Dici?
    Umberto: L'ultima volta era due, giusto?
    Luca: Sì.
    Umberto: Vedi? Poco alla volta si cresce. E, se posso permettermi, come mai la professoressa avrebbe deciso di darti tre?
    Luca: Boh. Io ho ripetuto quello che mi hai detto tu.
    Umberto: Ovvero?
    Luca: Che l'Impero Romano era una cloaca di corruzione morale, superstizione religiosa e prostituzione intellettuale e che in mille anni non è cambiato niente.
    Umberto: E ti ha dato tre?
    Luca: Sì.
    Umberto: Non me lo spiego.
    Luca: Le ho anche detto tutto sul buco romano.
    Umberto: Il buco romano.
    Luca: Sì.
    Umberto: Il foro romano?
    Luca: Quello.
    Umberto: Tu mi stai sul cazzo Luca.
    Luca: Ochèi.
    Umberto: Te lo dico così perché ci tengo che tra noi due ci sia un dialogo franco.
    Luca: Fico.
    Umberto: Vuoi sapere perché mi stai sul cazzo?
    Luca: Va bene.
    Umberto: Mi stai sul cazzo perché hai sedici anni. Perché sei giovane. Perché sei bello. E perché hai l'intelligenza, la curiosità e la sensibilità di un colino per la pasta.
    Luca: Ochèi.
    Umberto: Quante ragazze hai Luca?
    Luca: Boh, tre.
    Umberto: Tre. Sai quante ragazze avevo io alla tua età?
    Luca: Quante?
    Umberto: Zero. Era una domanda retorica. Ti ricordi che abbiamo studiato le figure retoriche? Cosa vuol dire retorico?
    Luca: Che è uguale a zero?
    Umberto: Che è uguale a zero. Bravissimo, Emilio. Ora, mentre tu tiri fuori i libri io vado un attimino di là a sbriciolare dello Xanax.
    Luca: Ochèi.
    Umberto: Che ci tocca oggi?
    Luca: Italiano.
    Umberto: Che cosa di italiano?
    Luca: Gli stilnovisti.
    Umberto: Ah, gli stilnovisti! Bellissimo argomento. Facciamo lo schema come ti ho insegnato. Scrivi. “Stilnovisti” in grande, poi fai una freccia e metti “stalker”. Fai una freccia in basso e metti “questi loschi pervertiti, ossessionati dal sesso ma troppo terrorizzati per metterlo in pratica, hanno trascorso le loro inquietanti brevi vite a scrivere e pentirsi di cose che non osavano fare. La fortuna che ha permesso loro di ottenere l'immortalità letteraria è dovuta al fatto che, a quel tempo, le donne non potevano pubblicare raccolte in versi. Altrimenti staremmo qui a leggere centinaia di sestine che raccontano con varie sfumature la sgradevole esperienza di essere oggetto delle attenzioni di un trentenne ossessivo, vergine e religiosamente contorto”. Scritto tutto?
    Luca: Sì, ma…
    Umberto: Ma?
    Luca: Non è che mi dà tre anche qua?
    Umberto: Va be', allora approfondiamo. Quale metodo ti ho insegnato per mettere bene a mente le informazioni?
    Luca: La droga.
    Umberto: No, mio ottuso padawan. L'altro metodo.
    Luca: Era tipo...tipo...tipo...
    Umberto: Tipo. Tipo. Tipo. Tipo usare concetti familiari per memorizzare concetti non familiari.
    Luca: Quello.
    Umberto: Eh, quello. Allora, cosa ti è familiare?
    Luca: Niente.
    Umberto: Andiamo. Escludendo per decenza il più sfrenato onanismo, ci sarà qualcosa in questo periodo che fai con maggior frequenza del solito.
    Luca: Dragon Ball Fighterz.
    Umberto: Cos'è Dragon Ball Fighterz?
    Luca: Un videogioco su Dragon Ball.
    Umberto: Benissimo. Dragon Ball allora. Ascoltami bene. Gli stilnovisti sono una serie di poeti toscani a cavallo fra il Milleduecento e il Milletre. Dante è Goku. Il più famoso del gruppo, quello che alla fine ci ricordiamo un po' tutti. Ottuso, infantile, perso nella contemplazione di sé stesso, ma si fa amare dal grande pubblico. Fin qua ci siamo?
    Luca: Sì.
    Umberto: Okay. Guido Cavalcanti è Vegeta. Nobile, arrogante, con una bassissima soglia di tolleranza per le stronzate. L'unica valida alternativa a Dante e alle sue facezie naïf. Segue Guido Guinizzelli, che è il Genio delle Tartarughe. Maestro del gruppo e ossessionato dalla bernarda in ogni sua forma e manifestazione. Poi ci sarebbe pure Lapo Gianni. Lapo Gianni è Yamcha, quello di cui non frega mai niente a nessuno. Un po' separato dal gruppo, troviamo Rustico Filippi. Rustico Filippi è Crilin, grottesco e inferiore. E poi c'è Cecco Angiolieri. Vediamo se sei stato attento. Secondo il ragionamento fin qui delineato, chi è Cecco Angiolieri?
    Luca: Non so…
    Umberto: Dai, dai.
    Luca: Io…
    Umberto: Non ci sono risposte sbagliate.
    Luca: Freezer?
    Umberto: Sbagliato, braccine strappate a youtube! Freezer è Petrarca, ci arriviamo poi. Cecco Angiolieri è Mr Satan, ovvero la spalla comica. Vedi che non segui. Se non segui devi dirmelo però.
    Luca: No, no, ho scritto tutto.
    Umberto: Bene. E con lo Stilnovo abbiamo chiuso. Poi?
    Luca: Ci sarebbe la verifica di inglese giovedì.
    Umberto: Argomento?
    Luca: Shakespeare.
    Umberto: Scrivi. Shakespeare, in grande. Poi tre frecce. Prima freccia, tragedie, due punti muoiono. Seconda freccia, commedie, due punti si sposano. Terza freccia, drammi storici, due punti fanno la guerra. Altro?
    Luca: No.
    Umberto: Tutto qua? Be' oggi va di lusso.
    Luca: Veramente…
    Umberto: E guarda, ti avanzano ancora tre quarti d'ora buoni per esercitarti sulla creazione di siti web.
    Luca: Ma io mi rompo a fare i siti web.
    Umberto: Piccolo ingrato, guarda che qua io ti sto insegnando un mestiere! Ma dove credi di andare te? Ma quale futuro pensi ti aspetti lì fuori? Quando ci sarà sto benedetto olocausto nucleare e il mondo diventerà una sterile landa postatomica popolata da mutanti, assassini e stupratori, saper costruire bei siti one page farà la differenza tra vivere e morire. E ora raus, che ti voglio vedere fluido con quell'html.
    ...

    ...
    Umberto: Pronto?
    Veronica: Pronto, sono la mamma di Luca.
    Umberto: Ah signora, mi dica, Luca ha fatto l'interrogazione di italiano?
    Veronica: Sì.
    Umberto: E allora?
    Veronica: Ha preso quattro.
    Umberto: L'altra volta aveva preso tre. In economia questa si chiama crescita intensiva.
    Veronica: Pare abbia detto che Guido Cavalcanti è Goku.
    Umberto: Vegeta.
    Veronica: Come dici?
    Umberto: Non importa. Comunque qui da me l'argomento lo sapeva bene.
    Veronica: E poi c'è un'altra cosa...
    Umberto: Dica, dica.
    Veronica: Ha sviluppato una strana ossessione per Pyongyang e l'apocalisse nucleare.
    Umberto: Bizzarro.
    Veronica: Tu cosa mi consigli di fare. Lo mando da uno psicologo?
    Umberto: Ma ci mancherebbe! No, no. Ascolti me. Faccia così. Quest'anno lo bocciano e amen. Vivaddio ha tutti tre. L'anno prossimo me lo iscrive al Cepu, gli fa fare due anni in uno e paga per vederselo diplomato. Combo Smart più vacanzella premio a New York in cui si rompe i coglioni e si fa rapinare. Poi l'università. Una triennale agonica dove gli facciamo pigliare la media del venti e ogni tipo di malattia venerea nota all'uomo. Poi vediamo... suo marito è avvocato no?
    Veronica: Sì.
    Umberto: Lei è medico, capirà, me lo parcheggiate da qualche parte a fare un lavoro ad alto stipendio e bassa responsabilità. In tutto questo lo facciamo drogare, tradire la moglie e non andare mai a votare. Tutto senza un pizzico di poesia o autoironia. Prestanome partime, indifferente a quello che succede nel mondo, miope sia a bellezza che a tristezza, sensibile alla coercizione. Quindi sindaco prima, per un partito che ha sempre bisogno di gente ottusa e determinata, Consigliere Regionale poi. Presidente della Regione. Dopo chissà, il Parlamento…
    Veronica: Oddio lo credi davvero?
    Umberto: Le premesse sono incoraggianti.
    Veronica: Oh, mi togli un peso.
    Umberto: Son qui per questo.
    Veronica: Pensavo non fosse normale.
    Umberto: Stia tranquilla. Me lo rimanda giovedì?
    Veronica: Sì, grazie mille.
    Umberto: Ah signora.
    Veronica: Sì?
    Umberto: I soldi.

    1990: Perché?
    1960: Perché sì.
    1970: Perché abbiamo deciso così.
    1990: No, adesso voi mi date una spiegazione valida del perché non posso venire con voi.
    1970: Se no che fai?
    1960: Ci scateni contro Bim bum bam?
    1970: Son qua che tremo. Dai, smamma nano. Vai a liberare un po' Mandela va'!
    1990: Siete proprio degli stronzi!
    1970: (accendendosi virilmente una sigaretta): Vuoi sapere perché non ti portiamo con noi? Perché sei troppo piccolo.
    1990: Ma portate '00 e '10!
    1960: '00 e '10 hanno stile.
    2000: lol
    2010: #lol
    1990: Ma anche io ho stile!
    1970: No, tu hai i New Kids on The Block, Arafat e Macaulay Culkin. E fidati, quello non è stile.
    2000:: Powned!
    2010: #powned!
    1990: Io... io... non è giusto! Voi non potete!
    1970: Non possiamo? Ma lo sai con chi stai parlando? Le cose che abbiamo fatto...
    1990: Anch'io ho fatto grandi cose!
    1960: Come no...
    1970: Dai, finiamola qua che se no questo scassa tutto il giorno. Sentiamo, cos'hai?
    1990: Kosovo.
    1970: Vietnam.
    1990: Titanic.
    1970: Il padrino.
    1990: I... i Take That?
    1970:Dio santo, un po' di amor proprio. Il punk.
    1990: Io... uhm... ah ecco! Ho la morte di Lady Diana!
    1960: Assassinio Kennedy.
    1970: Aldo Moro. Stragi di stato. Anni di piombo.
    2000: 9/11.
    1990: Eddai questo non può campare di rendita tutta la vita sull'undici settembre!
    2000: 9/11. Vinto. Suca.
    2010: #suca.
    1990: Però non è giusto! '10 non ha niente. Ha appena otto anni!
    1990: Lui ha lo swag.
    2010: #swag.
    1970: Esatto.
    1990: Va be' però io ho avuto Clinton, il boom della borsa, un periodo di quasi pace globale. Friends...
    1970 (sbadiglia): Fatti due mesetti a Khe Sanh e poi ne riparliamo...
    1960: Sì, vatti a sparare in faccia Kurt! Quando avrai organizzato una tua Woodstock, allora forse se ne potrà ridiscutere.
    2000: Lady Gaga!
    1970: Inappropriato.
    2000: Scusa.
    1990: Ma... ma io...
    1970: Dai, non fare così, non ti lasciamo mica a casa da solo, rimane '50 a farti compagnia.
    1950: Hai mai linciato un negro, ragazzo?
    1990: '50 non mi piace.
    1950: Dico linciato come si deve. Ti posso insegnare.
    1970: '50 non piace a nessuno. Però è innocuo...
    1950: O un comunista. O un alieno comunista. Quelli sono i peggiori.
    1970: ...credo. Bon, tutti pronti a partire?
    1990: Ehi! Ho trovato: caduta del muro di Berlino!
    1980: Non ci provare neanche, brutto figlio di puttana.
    1990: Ah, '80... non pensavo ci fossi anche tu...
    1980: E invece guarda un po' ci sono anch'io, stronzetto! Scusate il ritardo...c'è questo maledetto cubo… mi sta facendo impazzire...
    1960 Da' un po' qua... (lo getta lontano)... che ste cose ti fondono il cervello (fa un profondo tiro da una pipa di peyote)...cinghiali blu caricano all'orizzonte...pioverà!
    1980: Siete sicuri che non devo portare anche io un po' di musica per il viaggio?
    1970: No!
    1960 No!
    2000: No!
    2010: #no!
    1970: Non è cattiveria '80, ma davvero no.
    1980: C'è questo nuovo singolo di Madonna...
    1970: Ho detto no. Alla musica ci pensiamo io e '60. C'è un solo motivo per cui ti portiamo con noi.
    1980: Le commedie?
    1970: Le commedie. Quindi ringrazia John Landis che nessuno ti chiede perché hai quel cazzo di Reagan tatuato su un bicipite e metti su i Blues Brothers...
    1960 Okay, i bagagli son tutti caricati. Quando volete si va.
    1990:Il partito socialis ...uhm ...no ...la discesa in campo di Berlu...
    1970: Smettila. Ti stai rendendo ridicolo.
    1940: Che state facendo, voialtri?
    1970: Ecco, bravo, hai svegliato il vecchio. Nonno, noi partiamo, andiamo a vedere un po' il mondo.
    1940: A vedere un po' il mondo? Uh signùr, l'ho visto io il mondo. Io ho fatto la guerra!
    1960: No però il pistolotto sulla guerra no.
    1940: Che voi non avete idea di cosa significhi stare...
    1970: ..."col fango fino a qua a combattere i tedeschi a Montecarotto" ...va be', senti, noi si va eh...(sottovoce) pure sto vecchio rincoglionito ci mancava...
    1930: Che odo!
    1960: Eh no!
    1930: Insulti fellamente questo italico avo tuo e con disprezzo per l'altrui senilità, facendoti barba del più sacro dei vincoli di parentela?!
    1970: '30, dai non mi rompere i coglioni. Stavo semplicemente dicendo...
    1930: Me ne frego! Sei confinato nella tua camera, ad acqua e fette di pan tosto! Da subito! Al passo! Raus! Savoia!
    1960 Dai rilassati, stiamo solo cercando di farci una gitarella...
    1930: Non prendo ordini da un bolscevico vestito come un pagliazzo che puzza di alcole e viltà! Tornatene nel tuo Soviet prima che si decida d'impartirti la dura lezione del ri-ci-no! (estrae un manganello)
    1960 Oh ma il fratello qua è fuori di testa...
    1930: Non sono tuo fratello!
    1950: Qualcuno ha detto negro?
    1970: '50 te devi veramente farti vedere. Ma da uno bravo. E spettinati quei capelli!
    1930: '50 è molto più assennato di voi, mezze calzette! Guardate la balda postura! Il profilo littorio! Ora, se non volete assaggiare la cinta dei miei calzoni e il dorso ruvido del mio italico stivale, sarà meglio per voi disfare i bagagli! A noi!
    (Un gemito strozzato. '30 cade a terra in una pozza di sangue)
    1970: Oddio!
    1960: Che è stato?
    2000: WTF!
    1789: Parbleu!
    1990: Adesso posso venire con voi?
    1970: Tu… cosa... no! Tu l'hai ammazzato. Hai ammazzato un povero cristo a sangue freddo!
    1990: No, io non ho ammazzato nessuno.
    1970: Ma sì che l'hai ammazzato, ti abbiamo visto. L'hai... l'hai pugnalato a morte.
    1940: Eh, voi non sapete cos'è la morte, la morte vera. Ricordo che sul San Martino, col CNL...
    1970: Zitto un po'! '90 sei un assassino.
    1990: Non avete prove.
    1970: Come non abbiamo prove? Noi...aspetta un secondo. O.J. Simpson di che anno era?
    1950: Qualcuno ha detto negro? Ho sentito distintamente la parola negro!

    Edited by KingRyuX - 11/5/2018, 22:11
     
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