Anamnesis

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    Cinque minuti. Sono in piedi solo da cinque stramaledettissimi minuti. Respira a fondo ecco, e fattene una ragione. Mica è colpa tua accidenti. Ah certo, per loro lo è sempre, non c'è da discutere. Figurati se ce ne fosse. Tanto varrebbe che scoppiasse una bomba se dicessi a tutti quello che penso. Ma sì, son sforzi inutili. che m'arrabbio a fare? Anche io sono una testa bella dura. Quando mai le cose sono andate diversamente? Uno alla lunga dovrebbe pure imparare a tollerare, no?

    Ed eccoli di nuovo! E giù di urla; bene così. E brava mamma. Ora sta attento se non mi chiam... Per l'appunto. Io la ignoro, tanto sai che grande emergenza sarà la sua. "Carl! Carl! Dì a tuo fratello di lasciarmi in pace che non ne posso più!". Ovviamente Ma'. Non c'è problema Ma'. La faccio io la parte del "cattivo" al posto tuo. Io non salgo tanto; ne ho le scatole piene di... e ti pareva. Va bene sì, sì arrivo.

    -Cosa? Cosa c'è?... E tu mandalo a letto no?... Allora ripetiglielo, e se non ti ascolta ce lo porti tu a dorm...-

    Vaff... Ecco lo sapevo che si svegliava anche l'altro. Sì, sì lamentati pure Ma', sicuramente questo lo farà smettere di piangere. Oh... s'è alzata lei. Meno male, almeno questo.

    -Ecco sta seduto lì che preparo qualcosa. Solita tazza, no Vic?... Vic?... Vic!... e rispondi accidenti sempre con quel telefono tra le mani. Cinquanta volte bisogna ripeterle le cose con te. Mettilo giù adesso. Ecco, quali cereali vuoi?... Ok dimmi basta... sì, sì non stare a preoccuparti, lo scaldo il latte. Dimmi quanti.-

    Ah... però, affamato stamattina. Niente tazza. Mi tocca lavarne una. Guarda il lavello che schifo. Ecco. Questo mi fa uscire di testa. Sto via una sera, dico una, e nessuno si prende la briga di lavare un accidente. Poi si domandano perché la casa non è mai in ordine. Datevela una risposta per la miseria. Ah, ma tanto c'è Carl. Eh sì, mica abbiamo da fare niente; no, no che ti credi?

    -CHE PALLE!!!-

    -Non è niente, scusa Vic... No che non ce l'ho con te figurati. Io mi lamento, ma lo sai pure tu che alla fine termina lì. Ecco. Buon appetito... Tranquillo lascialo raffreddare un attimo... Oppure ecco: aggiungi un poco di latte freddo... Ma come non hai più voglia? Dai, finiscilo. Vic! Vic!...-

    Strozzati.

    (...)



    -Dico solo che non è corretto ecco. Non si salta fuori di punto in bianco senza preavviso annunciando alle cinque del pomeriggio che si viene a cenare in massa a casa tua... Parenti o non parenti il discorso non cambia...-

    Ed eccola che attacca. Ma io a starmene zitto faccio davvero così fatica? Continua a fare le tue cose. Lasciala parlare. Si sfoga e poi le passa... Eh, mancava la parte in cui tira fuori il paragone tra me e papà. Adesso si lamenta che lei non ha mai modo di comprarsi nulla di bello che si sente grassa, che va in depressione e nessuno la supporta mai. Toh... Come da copione. Ah certo, non c'entra nulla col discorso di prima, ma prova a farglielo presente Carl. Su, prova. L'ho fatto. Bravo coglione. Adesso eccola che sbraita; sale di sopra e puoi giurarci che non scenderà fino a quando non si renderà conto che per una cena sarebbe meglio aver qualcosa di pronto da mangiare. Suvvia, suvvia c'è il buon Carl qui giusto? Di che ci si preoccupa? D'un cazzo di niente ecco di cosa! Ora... dov'è il coltello per il pane?

    (...)




    Ed eccoci qui. Tutto il quadretto. Ti sei calmata adesso eh, Ma'? Ha un bel sorriso stampato in faccia, e mi fa pure piacere. Cena per sette. Mica poco. Sette perché il buon Harold ha portato con lui la sua nuova compagna, che per l'amor del cielo, nulla da dire, ma guai ad avvisare vero? Ma non c'è problema. Carl mangerà più tardi. Carl si cucinerà qualcosa dopo aver sparecchiato.
    Sono qui in ogni caso, tutti accomodati al loro post... Cristo santo no, ti prego. Odio quando succede. Ma sentila mia madre. Adesso sono il suo "uomo da maritare". Giuro su Dio se non sembra bipolare.

    -Non la pensavi mica così poco fa mi pare... No, non faccio l'offeso. È solo un dato di fatto... Sì va bene, faccio la vittima... No, no zia. Anche lei ha cucinato qualcosa. Non ho idea né di cosa né durante quale pisolino lo abbia fatto però... Dai su, adesso chi è che sta facendo l'offesa? In fondo hai riempito la brocca dell'acqua, no?-

    Ma sì, qualche battuta. In fondo è meglio assecondare il lato piacevole della serata. Per la miseria, che faccia. Mi sa che se l'è presa parecchio. Peccato. Oh aspetta... no, non me ne frega un bel nulla se tiene il muso. Facciamo che sono problemi suoi. Magari mi va anche bene che alla fine le riesca di godersi la serata.

    Oddio Simon quand'è che taci? Tutte le volte gli stessi argomenti. "Una l'ho portata sul retro di una pizzeria. Un'altra in un vicolo in pieno giorno. C'era quella poi che ha voluto farlo nel posteggio del supermercato sul sedile posteriore dell'auto". Di scopare dentro un forno crematorio ci avrà mai pensato? Dio Santo. Stando a sentire lui pare che non esista più un buco vergine in città. E guarda che finta sua madre. Sta lì a coprirsi le orecchie in modo da non sentire. Poi vedi se appena Simon non c'è non decanta le "imprese di conquista" del suo ragazzone. Odio le cene in famiglia. Che poi va a capire perché; che alla fine ci si vuole sempre un gran bene. Non so. La parentela è una cosa intima già di per sé. Che bisogno c'è di volersela tenere ancora più vicina? Che ci vuoi fare Carl!? Sei fatto strano.

    Lo sapevo che sarebbe finita in questo modo. Non l'ha presa bene. Proprio no. Senso dell'ironia zero. Si è offesa di brutto. Neanche mi parla. E tanti cari saluti al buon sacrosanto proposito di fregarmene. Dove sta ora? Ah, è in cucina ADESSO! Carl, ricorda i respiri profondi che altrimenti son dolori. Ora ti alzi e ci vai a parlare. E niente, neanche hai fatto in tempo ad accennare una frase che già lei ti ha mandato a fare in culo.

    -Delicata come al solito, vero?-

    ...E sono due. Dai Carl provaci. Prova a spiegargli che non è il caso di prendersela a male. Che era tanto per ridere e che non erano cose che pensavi sul serio. Provaci Carl. Menti ancora. Inutile. Così è come mi definisce. Non è un buon momento certo, non si rende conto di ciò che dice. È una donna frustrata, stanca e depressa. Bisogna essere comprensivi e tutto quanto naturalmente. Ahi... questo ha fatto male. Ha nominato Doug. Sa bene quali bottoni andare a premere la putt... Carl! Fatti un favore. È pur sempre tua madre. Sì, sì certo, ma adesso come adesso in questo momento mi sembra la cosa più lontana dalla madre a cui sono abituato. Non la smette. Di là nessuno sente niente? Se ne stanno tutti quanti zitti? Figli di troia! Dio che strega. Dio che bestia di donna. Perché non tace?

    -TACI!!!-

    Che dire adesso? Un bel niente. La mannaia stava prima là sopra il tavolo, e poi giuro non so come, me la ritrovo stretta in mano con la lama che spaccava in due il cranio di mamma. Adesso son guai Carl. Questa ora tace, ma di là quelli stanno iniziando a fare casino. Stanno iniziando ADESSO? Prima nessuno muoveva un fiato. Ah, guai a farlo vero? "Siamo gente riservata noi altri, mica ficchiamo il naso". Però adesso chi è l'ipocrita che strilla e che dice agli altri di chiamare la polizia? Sì, zia Talia. C'è l'ho con te. Non è necessario dirglielo però. Penso che la forbice per il pollo che gli ho ficcato nell'occhio sia eloquente a sufficienza. Vic urla e frigna ovviamente. Figurati se non lo fa.
    "La mamma, la mamma". Mai una volta che l'ascoltasse e adesso se ne dispiace? E Cristo iddio, non ha finito la cena nemmeno stavolta! Alla lunga mi metto a pensare che quando si è fatto trenta, tanto vale che si faccia trentuno. Vic lo sistemo abbastanza alla svelta colpendolo col batticarne. Due volte. Dio mi fulmini se con lui le cose non le devi ripetere. Harold si è fatto desiderare parecchio. Più codardo di quello che non desse a vedere. Mica volevo colpirla la ragazza. Neanche la conosco, poveretta. È persino carina. Lui la spinge verso di me a mo' di scudo umano e non ci posso fare granché. Lo scemo mi chiede cosa intendo fare. Come se non lo sapesse. Oddio magari non lo sa davvero. Gli pianto il coltello in bocca per poi colpirlo più volte sullo stomaco. Più chiaro di così.
    Raggiungo Simon, che lo ammetto è stato un osso duro. Nella vasca si è nascosto. Va a capire perché non se ne è uscito dalla porta, ma tant'è che non ho idea di come ragioni una scimmia. Ci metto parecchio. Colpa mia però. Simon me lo son voluto godere e la mazza da golf non si rivela così tanto efficace quanto pensavo. Gli ficco poi la testa all'interno del water che mi pare il metodo più adatto a lui. Nel mentre mi rammento di quella volta che raccontò di aver fatto sesso nel bagno di un fast food. Spingo ancora più forte. Ovviamente faccio parecchio baccano. Ovviamente il piccolo si sveglia. Ovviamente esco dal bagno, e vado a risolvere la situazione. Ah sì, ci pensa Carl.

    Son sceso poi di sotto ed è tutto un macello. I corpi se ne stavano là dove li avevo lasciati. Ovunque guardo non c'è un centimetro di pavimento pulito. Un disastro cazzo. Paglia. Paglia dappertutto. Va sempre a finire così. Mai che muoiano senza lasciare in ordine. Sì d'accordo, sai poi quanto ho da pretendere. Che in fondo in fondo la zappa sui piedi me la sono tirata io. Un bel respiro Carl. Un bel respiro profondo. Non credere di andare a dormire adesso, eh no col cavolo. Ti aspetta una gran bella notte altroché. A volerla dire tutta tra l'altro ho poco di cui lamentarmi. La prima volta, accidenti. Quella sì che è stata un'impresa. Sangue e budella non vanno certo via con ramazza e paletta, nossignore. Ci puoi provare certo, ma tanti auguri.

    E niente, eccomi di nuovo qui a rimettere tutto a posto, DA SOLO. Ma che vuoi farci Carl!? Conosci la prassi. Raccogli i corpi; rificcaci la paglia dentro, ricucili a dovere e mettili tutti a nanna. Meglio scusarsi tra l'altro che altrimenti questi sono capaci di tenermi il broncio per due giorni filati.

    -Ecco Ma' non c'è problema... Sì lo so ho sbagliato a comportarmi così... Nemmeno tu sei facilissima però... Sì... Sì... Sì anch'io ti voglio bene. Cerchiamo però di non azzannarci anche domani... Ok?... Ok.-



    Edited by Ilsignorottopiumato - 4/7/2017, 15:23
     
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    Ser Procrastinazione

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  3. The Squid
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    Affascinante, specialmente lo stile di scrittura, che dà un tocco di personalità unica e spiccata.

    Un piccolo refuso: "daccordo" al posto di "d'accordo":
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    Sì daccordo, sai poi quanto ho da pretendere.
     
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  4. Levy
         
     
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    Ma... Ci sono rimasta malissimo per la fine! Certo che sto qui è proprio svitato...
    Comunque bel lavoro, mi piace come storia
     
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    Ho appena visto il video e sei davvero fantastico, hai talento sia nello scrivere che nel recitare, mi è piaciuto tantissimo
     
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    Riverenza per la signorina Gnana, Tizio. Questo pennuto apprezza il complimento.
     
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5 replies since 4/6/2017, 10:28   393 views
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