Uno sconosciuto sul mio divano

LNM

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    people who think oikawa should've gone to shiratorizawa are banned.

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    Questo è successo nel luglio 2016, una settimana dopo il mio diciottesimo compleanno. Per contestualizzare: sono una ragazza, sono alta 1,55 e vivo in una piccola città molto compatta, con mio padre e mia sorella di quattordici anni. Mio padre usciva di casa per andare a lavoro sempre alle sette del mattino, e non ha mai pensato fosse necessario chiudere a chiave la porta, siccome a quell'ora la mattina è già inoltrata. Essendo un'adolescente senza lavoro, né impegni scolastici per via delle vacanze estive, stavo tutta la notte al computer e dormivo il giorno seguente, e così faceva anche mia sorella.

    In quel particolare giorno mi svegliai alle quattro del pomeriggio, e non ne vado fiera, ma perlomeno mi svegliai prima di mia sorella. Vivo in una casa di un solo piano, e la mia camera si trova all'estremità di essa. Mi alzai e percorsi il corridoio fino in cucina, per prendere qualcosa da mangiare. La casa ha un po' la forma di una T maiuscola, con il salotto e la cucina in cima, l'uno accanto all'altra. Nel tragitto fino alla cucina puoi riuscire a guardare nel salotto, con una vista completa del divano all'estremità della stanza.

    Lungo la strada diedi un'occhiata al salotto e vidi un uomo che non riconobbi, in posizione supina, che dormiva sul mio divano. Rimasi pietrificata, ma la mia testa non pensò immediatamente "è un intruso". Rimasi lì e scrissi un messaggio a mio padre, chiedendogli se avesse lasciato che uno dei suoi amici collassasse sul divano. Poi indietreggiai di qualche passo nel corridoio e andai in camera di mia sorella, svegliandola e dicendole dell'uomo. Era più preoccupata di me, a sua volta scrisse un messaggio a mio padre e non volle uscire da camera sua per dare un'occhiata dall'uomo. Tornai nel corridoio per guardarlo, e siccome sono un'adolescente idiota che documenta tutto per scriverlo su Twitter, gli feci una foto. Poi tornai in camera mia e aspettai che mio padre mi rispondesse.

    Me ne stavo seduta sul bordo del mio letto, non troppo preoccupata, finché mia sorella non mi scrisse un messaggio del tipo "Vieni in camera mia, adesso". Mi spiaccicò il telefono sulla faccia e c'era un messaggio di mio padre che diceva "Ho chiamato la polizia, uscite di casa, subito". Ed è stato lì che ho iniziato a dare di matto.
    Ci sono due porte per uscire da casa mia; sfortunatamente una è nel corridoio vicino al salotto, e l'altra è dopo la cucina, e ciò significava che in ogni caso avremmo dovuto camminare accanto all'uomo. Scegliemmo di uscire dalla finestra di camera mia, il che non era un problema, siccome la casa ha un solo piano, ma con la mia ansia riuscii a demolire un paio delle veneziane e a fare molto rumore, e ciò mi fece andare ancor di più nel panico.

    Insieme attraversammo la strada di corsa per andare dai vicini, i quali erano molto amichevoli con papà, ma io non ci avevo mai parlato. Spiegammo la situazione e ci portarono nel loro salotto, e la moglie fece sistemare suo marito al loro ingresso per dare un occhio alla nostra abitazione, nel caso l'intruso provasse a scappare. La polizia ci mise venti minuti ad arrivare, mio padre aveva già finito di lavorare e tornò a casa prima che arrivasse.

    Venne fuori che il tizio fosse completamente strafatto e che fosse finito nella nostra casa ad una certa ora del mattino, decidendo di fare un sonnellino sul nostro divano. Gli agenti riuscirono a malapena a riportarlo in uno stato di coscienza e lo trascinarono nella loro macchina per portarlo via, anche se lasciarono che mio padre gli parlasse, quindi lo minacciò per averci spaventato, ma decise di non denunciarlo. Dubito che l'uomo abbia sentito ciò che gli disse mio padre, comunque.

    Gli agenti tornarono poco dopo per farci alcune domande, giusto per pochi minuti, e se ne andarono promettendoci che avremmo ricevuto una lettera di scuse dall'intruso, che però non ricevemmo mai. Sono sollevata che nessuno si sia fatto male, e che lui avesse deciso di dormire sul divano piuttosto che infilarsi in camera di qualcuno.

    Questa è la foto che scattai.




    Edited by ´ kagerou. - 28/1/2017, 14:59
     
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    Gentlement

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    Perché in America non chiudete le cazzo di porte, madonna Vi entro in casa e vi massacro, ma che avete in quel paese ?


    Ah giusto... L America .... Le armi da fuoco, ma Cristo santo se volete usarle esistono i poligoni di tiro !
     
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    Madonna che ansia
     
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    geni a non chiudere la porta a chiave -_-
     
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