A Tape from Treasure Island

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    POST #1

    Salve a tutti. Oggi ho fatto un viaggio interessante. Mi ci è voluto un po’ per risparmiare i soldi per i biglietti dell’aereo, ma ne è valsa la pena. Prima di approfondire, dovrei presentarmi. Beh, non esattamente, sono molto paranoico quando si tratta di internet. Non rivelerò il mio nome vero, quindi chiamatemi solo Delmar. Non chiedetemi il motivo di quel nome, ma ultimamente mi piaceva.

    Ok, veniamo al sodo. Di recente ho comprato i biglietti per la Florida, e ho prenotato in un piccolo hotel vicino a un luogo particolare. Il luogo che avevo intenzione di raggiungere ripagava tutte e 6 le ore di aereo. Se non lo avete mai sentito, stavo pianificando di visitare un resort abbandonato della Disney chiamato “Discovery Island”. Ho fatto le mie ricerche, era originariamente conosciuto come “Treasure Island” all’inizio degli anni 70. Il mistero dietro all’isola mi sta interessando non poco, dato che è stata chiusa improvvisamente nel ’99. C’erano molte controversie riguardo all’isola, e questo è comunemente riconosciuto come il motivo dietro al suo abbandono. Ma io non ci credo facilmente come farebbero altri. Non fraintendetemi, io ci credo, ma solo perché non ci sono abbastanza informazioni sull’accaduto per provarlo. Questa teoria non mi va a genio.

    Non c’è nessun servizio di trasporto pubblico per l’isola, così ho dovuto chiamare un tipo che mi lasciasse lì. È passato circa un giorno dal mio arrivo in Florida, e il mio equipaggiamento è pronto. Mi sono portato un quaderno per prendere appunti, un portatile per scrivere i documenti, una vecchia mappa del parco (che ho trovato su internet), un navigatore satellitare e un geocache. Se stavo andando a un’isola della Disney abbandonata, volevo lasciarci un geocache. Stavo per portarmi una macchina fotografica, ma avevo speso tutti i miei soldi per i biglietti dell’aereo e la prenotazione all’hotel.

    Sono saltato sulla barca del tipo, e siamo partiti. L’aria calda della Florida scorreva sulla mia testa e tra i capelli, rilassandomi. Non appena l’isola fu nel mio campo visivo, questa sensazione cessò. È difficile da spiegare. Era un miscuglio strano di felicità, eccitazione, e terrore. Non potrei spiegarvi il perché provavo angoscia, ma era così. Ho anche notato che l’aria si faceva più densa man mano che ci avvicinavamo all’isola. Mi dissi che era a causa dell’umidità. Ma a pensarci bene, non aveva molto senso. Il cambiamento era stato troppo repentino. Non era stato abbastanza graduale da sembrare normale. Senza farci caso, il mio amico continuò verso l’isola. Strano; non ha commentato ciò che vidi.

    Arrivammo sull’isola. Finalmente, dopo tutte quelle ricerche, potrò mostrare al mondo intero cosa è accaduto in quest’isola misteriosa (Beh, sempre se trovo QUALCOSA da mostrare)! Dopo essere sceso, ho sentito un senso di soddisfazione. Tutto il mio duro lavoro mi aveva portato qui. Accennai un saluto al mio amico non appena se ne andò lasciandomi solo. Mi guardai intorno, in cerca di qualche punto di riferimento.

    Dopo averne trovato uno, capii dov’ero sulla mappa, e cercai qualche posto dove fosse più probabile trovare informazioni. Il primo posto che mi venne in mente era il chiosco informazioni. Dall’aspetto dell’entrata, sicuramente era un parco Disney. Era molto ben costruita e dettagliata. Gran parte della facciata appariva danneggiata dal sole e un po’ crepata. Alcuni di voi potrebbero dire che sembrava rovinata da una tempesta di sabbia. Beh, suppongo che gli anni di deterioramento dovuti allo spietato tempo atmosferico della Florida abbiano avuto la loro parte in questo. Continuai finché non raggiunsi ciò che sembrava essere il box informazioni. L’insegna era sbiadita e la pittura scheggiata. Era appesa a un chiodo e mi impediva la visione dell’interno. La scostai. Dentro, era come un ordinario box informazioni, come me l’ero immaginato. C’era un tavolo bianco, con molti biglietti sopra di esso. C’erano degli opuscoli in mezzo. Presi la libertà di prendermene uno, corsi verso la panca più vicina e ce lo distesi sopra. Essendo sbiadito e rovinato dall’acqua, cercai di decifrare il più possibile il testo e lo riscrissi su un documento word. Notai anche qualcosa di divertente. Avevo una connessione ad internet.

    Questo posto è stato chiuso negli anni 90, perché dovrebbe esserci un hot-spot Wi-Fi qui? Anche se avessi potuto spiegarne il motivo, come ho fatto a connettermi senza saperlo? Non avevo l’impostazione di connessione automatica attivata o altro. Controllai il nome del router e l’indirizzo IP. Il nome del router era “Radio Nick”. Non mostrava un IP. Sembrava andare bene. Il mio browser funzionava perfettamente. Non me ne importai e decisi di approfittarne per fare un altro po’ di ricerche. Non trovai nulla che non conoscessi già. Continuai a copiarmi il testo dell’opuscolo. Una volta terminato, chiusi il mio portatile e continuai il mio giro.

    Si stava facendo buio, il che era strano. Erano solo le due, secondo il mio portatile. Chiamai il mio amico e lui venne a prendermi. Gli chiesi a che ora faceva buio di solito in Florida. Mi disse che in quel periodo dell’anno (era giugno comunque) il sole tramontava grossomodo alle otto, otto e mezza. Perplesso, aprii il mio portatile per vedere che erano effettivamente le otto e mezza. Dieci minuti prima segnava le due!

    ‘Non andare fuori di testa’, mi dissi. ‘Probabilmente è stato quel router del cavolo a cui ti sei connesso a cambiarti l’orario. Forse era impostato su un fuso orario sbagliato o qualcosa del genere.’ Arrivammo sulla sponda, e raggiunsi l’hotel con la macchina che avevo noleggiato. Dopo che ho scritto questo, si può veramente avere la prospettiva di quanto tutto ciò sia strano. Continuerò la mia esplorazione domani. Ho ancora quattro giorni di prenotazione, e ho intenzione di sfruttarli al meglio.



    POST #2

    Quell’isola nasconde qualcosa. Qualcosa di GROSSO. Non sono in grado di trovare una spiegazione logica a ciò che ho visto oggi. Mi sento… impuro. Questo è l’unico termine che mi viene in mente per descrivere come mi sento. Dev’essere successo qualcosa di immorale in quell’isola, e credo sia mio dovere scoprirlo. Ok, prima che vi spieghi che cosa è successo, lasciate che metta in chiaro una cosa. Ecco l’informazione che ho raccolto. Ricordate che nel post precedente vi ho detto di chiamarmi Delmar? Pensavate fosse un nome a caso e, onestamente, lo pensavo anch’io. Ricordate il nome di quel misterioso segnale Wi-Fi che prendevo? Era “Radio Nick”.

    Questi due nomi sono collegati. Ho scavato ancora più a fondo nella storia del parco e ho scoperto che il proprietario originario dell’isola era un uomo di nome è Delmar Nicholson. Il suo soprannome era “Radio Nick”. Non sono riuscito a trovare alcun documento su di lui, ma ho recuperato qualche dettaglio facendo domande a qualche cittadino locale. Hanno detto che era un tipo introverso. Era come se avesse continuamente una nuvola scura sopra la sua testa. Era asociale e non parlava con nessuno. Ho persino udito alcune voci secondo le quali fosse, sentite qua, un satanista. Un fottuto satanista.

    È un pensiero confortante, mentre giro un’isola, sapere che prima fosse di proprietà di un dannato satanista. Ma altre voci dicevano che fosse un wiccan. Altri dicono fosse entrambe le cose; o come lo hanno descritto, un wiccan che credeva nel potere di Satana. Tenetelo a mente mentre leggete cosa mi è accaduto. Ero appena arrivato sull’isola. Potete capire che io non mi trovassi a mio agio, diciamo con i nervi a fior di pelle, dopo le nuove “informazioni” che conoscevo. Avevo ancora la stessa sensazione di inquietudine del giorno precedente. Ma questa volta, mi sentivo più triste che altro. Entrai comunque nel parco, determinato a scoprire tutta questa faccenda di “Radio Nick”.

    Avevo progettato il mio itinerario la notte prima. La mia prima tappa era “Explorer's Outpost” (“L'avamposto dell'esploratore”). A giudicare dal nome, era una sorta di area per i dipendenti. Non sono riuscito a trovare informazioni a riguardo, ma ho dato ascolto al mio istinto. Mi sono diretto al molo e ho girato a sinistra. C’era una costruzione con il tetto di paglia che dopo la chiusura era rimasta in balia delle intemperie, e muri fatti di varie stecche di legno, molte delle quali spezzate a metà. C’era un piccolo cartello davanti: “Explorer's Outpost”. Credo che fossi nel posto giusto.

    Prima di procedere all’interno, guardai in alto e memorizzai la posizione del sole. Camminai attraverso quello che rimaneva della porta frontale deteriorata, entrando in una stanza tropicale. C’erano un banco informazioni e alcune panchine. Tutte le corde usate per formare le file erano per terra, e la porta che conduceva dietro al tavolo era stata fatta a pezzi, più del resto della stanza. Era come se qualcuno l'avesse forzata per passarci. Procedetti con cautela nella stanza sul retro. C’erano un mucchio di schedari dentro. Gran parte di essi erano aperti, e metà delle cartelle erano sul pavimento.

    L’angolo in particolare era molto buio, di un’oscurità quasi innaturale. Ma qualcosa in esso mi fece raggelare. Qualcosa girò la testa, e i suoi occhi rifletterono la luce proveniente da fuori. Gli occhi puntarono su di me; la luce rivelò che era un avvoltoio. Fissò brevemente la mia faccia, e invece di attaccarmi, volò tendendo le ali verso di me, come per cacciarmi via. Caddi sulla schiena e l’avvoltoio atterrò sul pavimento sottostante. Chinò la sua testa su di me. Il mio cuore era a mille, ma quel gesto mi fece sentire al sicuro. Mi guardò e puntò il suo becco verso uno schedario. Picchiettò sulla parte frontale. Diceva “Proprietà immobiliari”.
    Lo aprii mentre l’avvoltoio guardava. C’erano solo qualcosa come 5 cartelle. Le presi; l’avvoltoio librò le sue ali. ‘Ok, hai la mia attenzione.’ Colpì con il becco un altro schedario. Erano gli archivi degli impiegati. Presi con me anche quelli. Mi girai per altre “istruzioni” e, con mia sorpresa, l’avvoltoio se n’era andato. Non lo avevo sentito volare via o altro. Era semplicemente sparito.
    Non direi di essere “fuggito” dall’isola, tuttavia me ne andai con passo abbastanza svelto da sembrare che stessi scappando per la paura.

    Mi sedetti sul molo e aspettai che il mio amico venisse a prendermi. Quando arrivò, mi sentii sollevato. Ma non appena salii sulla barca, quest’opprimente sensazione di paura e terrore mi travolse e mi vennero le vertigini. Caddi nelle braccia del tipo, e lui mi accompagnò all’hotel. È un buon amico. Da quel momento cominciai a calmarmi. Mi sento ancora molto triste e a disagio a causa di, beh, non so. Per qualche ragione mi sento oppresso, come se qualcosa incombesse su di me, qualcosa che non sono in grado di controllare. Beh, nonostante le mie condizioni mentali, sto ancora cercando di capire cosa è successo sull’isola. Forse dovrei cominciare a guardare tra quelle carte. Ci vediamo presto.



    POST #3

    Ragazzi, questo sarà un post breve, ma queste sono le informazioni che ho per ora. Coincidono perfettamente con quello che è successo ieri. Stavo guardando fra quei documenti degli impiegati, e i miei sospetti sono stati confermati. Quel Radio Nick era un GRANDE satanista. Il prospetto dei dipendenti dice che, quando l’isola venne venduta alla Disney Corporation Radio Nick, che noi chiameremo Nicholson, ha fatto domanda come impiegato dopo che la costruzione dell’isola fu completata. Pensarono fosse perché “non sopportava di abbandonare la sua amata isola”. Nei primi due anni fu tutto normale.

    Ma negli ultimi anni poco prima della chiusura, gli altri dipendenti notarono che il suo comportamento era cambiato. Tutti i giorni, preciso come un orologio, entrava nella Sezione Volatili del Sud America della giungla, per poi non essere visto per un paio d’ore. I suoi superiori continuavano a dirgli che questo suo comportamento influiva sulla sua produttività. Questo finì per provocare il suo licenziamento. Una cosa abbastanza interessante è che il prospetto dei dipendenti finisce bruscamente qui. Ma c’era un testo in russo scritto a mano alla fine del documento. Mi ci volle mezz’ora per decifrare i caratteri uno per uno, e infine li ho tradotti online nella frase “Il gioco del pollo di Lucifero”. Questo mi ha sbalordito e mi ha lasciato un po’ confuso.

    Ho analizzato cosa potrebbe significare, e sono giunto alla conclusione che tutto questo ha a che fare con i volatili. Gli avvoltoi sono la chiave. Ho letto che in alcune culture l’avvoltoio è considerato un segno positivo. Mi fa pensare che quegli avvoltoi stessero cercando di proteggermi da qualche cosa, oltre ad aiutarmi a scoprire la verità. Ho anche letto che c’era stata una controversia riguardante gli avvoltoi, quando il parco era ancora attivo. Lo staff della Disney stava uccidendo gli avvoltoi con la scusa che “stavano danneggiando la fauna aviaria dell’isola”. Io credo che gli avvoltoi stessero cercando di sbarazzarsi degli uccelli perché erano collegati a qualcosa di malvagio. O qualcuno, qualcuno con il nome di Radio Nick.

    Questo è tutto ciò che sono riuscito a ottenere finora in termini di speculazione, quindi se qualcuno di voi avesse una critica da fare alla mia teoria o qualsiasi informazione che potrebbe tornare utile, per favore non esitate a contattarmi. Dovrei anche tenere presente che ho speso tutti i soldi per il cibo per acquistare una fotocamera digitale. Niente di vistoso, in realtà è molto economica. Vi invierò delle immagini, se posso. Fra poco lascerò l’isola. Auguratemi buona fortuna.



    POST #4

    Ciao ragazzi, sono l’“amico di Delmar”. Quello che lo sta portando avanti e indietro dall’isola. Ho delle notizie insolite per voi, ragazzi. Delmar è incapacitato al momento, e non è in grado di pubblicare post. Ora è nel letto dell’hotel con l’influenza, e ha avuto degli incubi notturni. Sono preoccupato su cosa stia facendo su quell’isola. So solo che è sempre più teso ogni volta che lo porto lì, e durante l’ultimo giro che gli ho fatto fare, ha provato a usare una di quelle macchine fotografiche usa e getta del negozio “tutto a un dollaro” per la vacanza. Gli ho lasciato prendere in prestito la mia, e lui ha accettato riconoscente. Dopo essermene andato, sono rimasto a casa mia soltanto per quindici minuti prima di ricevere un messaggio da lui. Diceva “Vieni. Ora.” Così sono corso verso la mia macchina.

    Quando arrivai sull’isola, lo trovai a faccia in giù, crollato a terra. Dopo aver provato inutilmente a svegliarlo, lo caricai nella barca e lo portai all’ospedale. I dottori dissero che stava bene. All’inizio, con concisione, ipotizzarono che fosse stato tramortito, ma dopo che lo ebbero esaminato non trovarono nulla. Gli raccomandarono solo di riposarsi. Così gli feci fare. So che questo blog è importante per lui, così ho pensato che fosse giusto postare qualcosa mentre lui è impossibilitato a farlo. Volevo solo aggiornare coloro che seguono questo blog. Dovrebbe essere sveglio per domani.



    POST #5

    Basta. Ho finito. Non metterò mai più piede su quell’isola. Sono appena tornato a casa dalla Florida. Ho aspettato un po’ prima di scrivere questo post, per il bene della mia salute mentale. Lasciate che vi spieghi cos’è successo. Mi sono appena alzato e non ricordo nulla. Il mio amico era lì e mi raccontò cosa vide. Parlammo per un po’, prima che se ne andasse perché aveva delle commissioni da fare. Mi misi comodo sul mio letto e accesi la TV. Essa illuminò la stanza e notai la fotocamera che mi aveva prestato il tipo. Diamine, se l’era dimenticata. Scesi dal letto e la presi, poi l’accesi per vedere se aveva bisogno di essere ricaricata, per pura curiosità. È stato allora che mi accorsi che erano rimasti solo un paio di minuti liberi sul nastro. Mi aveva lasciato un nastro vuoto con quasi due ore di riprese. Vuol dire che avevo registrato qualcosa. Eppure è impossibile, sono stato sull’isola per circa mezz’ora. Fui colto da una morbosa curiosità, così decisi di collegarla alla TV e guardare il video.

    Cominciava all’aperto con me che facevo un cenno al mio amico. Cominciai la mia escursione attraverso l’isola. Il video tagliò su di me alla Sezione Volatili dell’isola. Tenete a mente che io non ricordo nulla di tutto questo. Stavo cercando qualcosa che rispondesse a degli interrogativi. Mi diressi verso la sala manutenzione dietro alle teche dei volatili. Mi chiusi la porta alle spalle, dato che sono un genio. Era piuttosto buio lì. C’era abbastanza luce da vederci, ma abbastanza buio da sentirsi a disagio. Era una stanza piena di sacchi di mangime per uccelli; alcuni strappati e sparsi sul pavimento. C’era un secchio nell’angolo, vicino a dei raschietti, da quel che sembra.

    Potei solo immaginare a cosa servivano. Proseguii dentro alla fioca stanza, quando trovai un’altra stanza con un mucchio di piedistalli sparpagliati sul pavimento. Sembrava che fossero stati strappati da qualcos’altro e buttati alla rinfusa nella stanza sul retro. Misi la fotocamera sopra a un condizionatore, e mi guardai prenderne su uno da terra. Sembravo sorpreso, e un po’ spaventato. Mostrai alla fotocamera la facciata del piedistallo. Era uno di quei piedistalli informativi che dava informazioni sulla specie di uccello che era esposta. Aveva un pentacolo rovesciato marchiato con il fuoco. Misi in pausa il video per schiarirmi le idee, dopodiché continuai, preparato al peggio.

    Ne presi un altro e lo mostrai alla fotocamera. Una croce rovesciata con incisa quella che sembrava una brutta sagoma di Topolino. Lo poggiai lentamente, ma un colpo mi fece gelare il sangue. Stetti lì per circa dieci secondi, prima che qualcosa mi fece afferrare la fotocamera e correre.
    Il video tagliò su di me che camminavo in giro. Fuori era buio ora. Usando una torcia per vedere la strada, camminai frettolosamente attraverso il parco. C’era un silenzio inquietante. Gli unici suoni che potevo sentire erano un respiro pesante, e passi silenziosi. Questo continuò per una decina di minuti. Il video tagliò di nuovo. Questa volta, ero in quello che pareva un bagno. Ero inginocchiato sul pavimento, con la faccia rivolta verso il lato del gabinetto. Ci stavo appoggiato come se fossi stato privato della forza fisica. Mi girai verso la fotocamera, e cominciai a piangere lievemente. Mi sentivo a disagio a guardare, dato che solitamente non piango. Dopo un po’ di singhiozzi, una voce distante, che sembrava femminile, disse semplicemente “Smettila” con tono deciso. Feci come diceva. Esitai un momento e, senza avvertimento, feci un buco colpendo la plastica dura del muro del gabinetto, e cominciai a urlare, prima che il video tagliasse su una nuova scena.

    Questa volta, ero in una stanza della sicurezza. Tutte le TV erano perfettamente funzionanti. Mostravano tutte una parte differente dell’isola. La gente correva e spingeva per vedere le esposizioni e le teche. La telecamera fece zoom sulla data mostrata sull’angolo. Tutto ciò che lessi era “-1999”. Io credo che si trattasse della data di chiusura del parco. Si vide un uomo che scavalcava la ringhiera entrando nel bosco. Il video della sicurezza andò avanti veloce, e si fermò dopo dieci secondi. Quello che vidi dopo, non riesco a toglierlo dalla testa. Tutte le persone in tutti i filmati della sicurezza si coprirono le orecchie e si piegarono in preda all’agonia.

    Le uniche persone che non lo facevano erano i dipendenti, che iniziarono a comportarsi in maniera inaudita. Potrei capire il perché. Se tutti, eccetto me e i miei colleghi, cominciassero a comportarsi così, anch’io andrei nel panico. Provarono a scuotere o colpire le persone. Non servì a nulla. Uno degli impiegati si rizzò in piedi, urlò qualcosa agli altri, e poi corse via con loro, come se scappassero da qualcosa. Subito realizzai di cosa si trattava quando una nebbia nerastra avvolse i visitatori dell’isola a una velocità sorprendente. Non sembrava nemmeno nebbia; solo una massa nera che oscurò la visuale della telecamera. Stoppai il video della sicurezza, e mi girai per mostrare tutte le altre TV. Proprio in quel momento, una voce sottile parlò da dietro. “Ciao.”

    La fotocamera cominciò a ruotare per mostrare Biancaneve mentre fissava inespressiva l’obiettivo. “Hai già conosciuto Nick?”.

    Poi subì un’orribile trasformazione. Le orbite dei suoi occhi divennero di un nero scuro e le vene attorno agli occhi schizzarono fuori dal centro. I suoi occhi diventarono bianchi, poi inclinò la sua testa violentemente da un lato scricchiolando forte. La sua mandibola cadde fin quasi a toccare la sua spalla, mentre lei faceva uscire un suono simile a un urlo. Era così forte che distorse l’audio. Mise le sue braccia dritte di fronte a sé e si scagliò verso la telecamera, prima che il video tagliasse nuovamente.

    Mi stavo aggirando attraverso quella che sembrava una specie di piazza. Ogni tanto davo un’occhiata a una delle teche o nei bar; ogni volta trovavo un altro pentacolo inciso con il fuoco sul pavimento all’interno. Il mio silenzio mi preoccupò. Divenne udibile un sussurro, ma erano più voci. I miei passi andavano pari con altri, e poi altri, e altri ancora. La mia camminata divenne una corsetta veloce, e smisi di controllare le esposizioni. Ero tentato di fermare il video, ma raccolsi tutto il mio coraggio e continuai. Mi fermai improvvisamente, mentre i sussurri e i passi divenivano più forti. Mi girai velocemente attorno e non vidi nulla, mentre intanto i sussurri e i passi erano cessati. Lanciai un doloroso sospiro di sollievo, o almeno è quello che mi sembrò di sentire. Mi girai ancora per poi essere salutato da Topolino. Disse “Hai già conosciuto Nick?”.

    Cominciò a scuotersi violentemente, dopodiché i suoi occhi esplosero, lanciando interiora e sanguinando dalle orbite. Udii un urlo da una voce indefinita e poi, a metà dell’esplosione, il video tagliò un’altra volta.

    Era più chiaro fuori. L’obiettivo era macchiato di sangue, ma solo un poco. Stavo singhiozzando ancora, ma stavo tenendo in mano la fotocamera e camminando in mezzo al bosco. La fotocamera sobbalzò in avanti, e la feci quasi cadere. Essa puntò verso terra dove un braccio spuntava dal terreno, afferrandomi la caviglia. Lo spinsi via, e spinsi via anche il resto del corpo che gli apparteneva. Era una versione macabra di Mowgli, il protagonista de Il libro della giungla. Appariva grigiastro, e aveva stranamente più contrasto rispetto al resto dell’inquadratura. I suoi capelli erano caduti lasciando solo un paio di fili penzolanti. Cominciai a chiamare aiuto.

    Lasciai cadere la fotocamera, mostrando un’inquadratura di diversi Mowgli che si arrampicavano sugli alberi. Stavano tutti latrando e strillando. Il mio piede era appena sfuggito dalla visuale, che tutti i Mowgli si avventarono su di me, che sfuggii anch’io fuori dalla visuale. Dopo ciò, tutto tornò tranquillo.
    La fotocamera rimase lì approssimativamente per 30 secondi. Rientrando nell’inquadratura, mi misi in piedi, e la tirai su. Camminai attraverso la giungla per un pezzo, finché non raggiunsi una rupe. Avevo dovuto saltare oltre una ringhiera per arrivare lì. Posai a terra la fotocamera, e camminai in direzione dell’orlo della rupe, mi inclinai oltre il bordo, e caddi.

    Basta. Ho finito di farmi domande. Ho finito di essere curioso. Ho finito di cercare risposte. Ho finito. Mi rifiuto di provare ad analizzare ciò che ho visto in quella registrazione. Mi rifiuto di andare oltre con l’argomento. Ho finito con questo blog. Questo sarà il mio ultimo post. So che magari questo finale è deludente, ma sinceramente non mi interessa. Sentitevi liberi di ipotizzare e discutere tutte le teorie che volete; sappiate soltanto che non risponderò a nessuna domanda. No. Non renderò pubblico il video. Non ho intenzione di sprecare il mio tempo a convertirlo. L’unica cosa che fornirò è questa immagine che ho trovato nella mia fotocamera digitale che mi sono portato. Arrivederci a tutti. Ho finito. Basta.


    La storia non appartiene alla serie Abbandonato da Disney, è di un altro autorehttp://creepypasta.wikia.com/wiki/A_Tape_f...Treasure_Island


    Edited by DamaXion - 14/1/2017, 12:04
     
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    All' immagine finale ho bestemmiato così tanto che Mosconi mi ha detto di smettere.
    Per il resto, mi é piaciuta
     
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