Sonnambulismo

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  1. {Barone Rosso}
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    Nel 1998 ottenni un posto da insegnante in una nuova città. Per risparmiare mi trasferii in una piccola casa in affitto e con Claire, la mia nuova coinquilina, entrammo subito in confidenza.
    Mentre stavo sistemando le mie cose trovai una vecchia fotografia. Tre uomini vestiti da inservienti d'ospedale sedevano insieme nel soggiorno di questa casa. Non volevo buttare la fotografia, non mi sembrava giusto, ma d'altra parte non volevo neanche tenerla. Alla fine decisi di appenderla nel soggiorno come decorazione e come ricordo dell'amicizia che un tempo c'era in questa casa.
    La prima notte venni svegliata da qualcuno che girovagava nell'oscurità della mia stanza. Accesi immediatamente le luci e vedendo Claire capii che era sonnambula. La chiamai e quando finalmente si svegliò lei, completamente confusa, si scusò e mi disse che non le era mai successo prima.
    Claire tremava visibilmente e mi raccontò di questo strano ma vivido sogno che aveva avuto. Era in un ospedale e una donna, una paziente, le teneva la mano e la conduceva lungo un corridoio, come se volesse farle vedere qualcosa.
    La mattina successiva sono andata a fare jogging e ho notato un edificio abbandonato a pochi isolati dalla mia casa. L'edificio era enorme, con le finestre rotte e le porte sbarrate. Non c'erano cartelli fuori ma aveva tutta l'aria di essere un ospedale. Ero ferma a fissare l'edificio come se fossi in trance quando notai che c'era qualcosa, o qualcuno, che mi guardava da una finestra del quinto piano. Appena entrai in contatto visivo diretto quella cosa sparì. L'intera area, l'edificio e la tranquillità mi diedero i brividi. Corsi a casa.
    Quella notte Claire ed io guardammo insieme un film, bevemmo del vino e parlammo. Quando raccontai del mio pazzo ex-fidanzato, Claire rise. Disse che gli ricordava molto se stessa durante i suoi giorni più folli. Mi disse che aveva avuto un crollo psicotico alcuni anni prima e che aveva iniziato a prendere dei farmaci ma che ora si sentiva bene e che ormai era tutto passato. Questa storia mi fece venire un brivido lungo la schiena. La conoscevo a malapena e ora venivo a conoscenza di questo.
    Più tardi, mentre ero a letto, sentii un rumore venire da fuori e, aprendo le tende, vidi che Claire aveva fatto cadere un vaso di fiori mentre usciva dal portico. Aprii la finestra e gridai il suo nome ma questa volta non mi rispose. Claire stava camminando verso l'ospedale abbandonato con la mano tesa, come se una qualche forza invisibile la stesse guidando. Mi misi in fretta e furia alcuni vestiti e corsi fuori continuando a chiamarla. Quando l'ebbi quasi raggiunta lei entrò dentro l'ospedale. Qualcuno aveva aperto le porte.
    Ero troppo spaventata per seguirla e ancora oggi mi pento di aver esitato quel giorno.
    Quando finalmente ebbi il coraggio di entrare trovai un'anziana donna senzatetto ad accogliermi. Le chiesi se avesse visto qualcuno entrare nell'ospedale poco prima ma tutto ciò che lei fece in risposta fu un sorriso e poi si girò dall'altra parte. Fui presa dal panico e tornai fuori nel cortile, sentivo che stava per accadere qualcosa e questo mi terrorizzava.
    Guardai in su e vidi Claire affacciarsi da una finestra del quinto piano. La chiamai ad alta voce ma non ottenni la sua attenzione. Non dimenticherò mai la sua espressione in quel momento: puro terrore. Claire si manteneva appoggiata alla finestra e guardava verso l'interno dell'ospedale, come se avesse paura di qualcosa o di qualcuno. A volte guardava in basso, apparentemente verso di me, ma era come se non mi vedesse. La chiamai disperatamente quando la vidi arrampicarsi sulla finestra e saltare. Morì davanti a me.
    Quando arrivò la polizia dissi loro tutto riguardo al sonnambulismo di Claire ma quando vennero a conoscenza del suo passato di problemi mentali liquidarono la storia come un suicidio e chiusero il caso.
    Uno settimana dopo lessi il suo necrologio sul giornale e nell'articolo confermavano che l'edificio abbandonato era stato un ospedale. Un ospedale psichiatrico.
    Quella notte feci uno strano sogno. Stavo camminando lungo il corridoio di un ospedale e una donna vestita con abiti da paziente mi teneva la mano. Mi stava portando da qualche parte e continuava a guardarsi indietro come per essere sicura che la stessi effettivamente seguendo.
    Lo schiocco delle dita e la voce di un uomo mi svegliarono. Stavo sognando. Ero sonnambula. Avevo camminato per quattro isolati dalla mia casa fino alla strada dell'ospedale abbandonato. Per poco quell'uomo non mi aveva investita e se non mi avesse svegliata non sono sicura di cosa sarebbe potuto succedere.
    L'idea di dormire ora mi terrorizzava. Era successo così tanto in così poco tempo e tentai di rimanere sveglia il più a lungo possibile ma alla fine, inevitabilmente, mi addormentai. Ebbi ancora lo stesso sogno sull'ospedale ma questa volta quando mi svegliai non ero nel mio letto o per strada. Ero stesa sul telaio di un vecchio lettino dentro l'ospedale.
    Spaventata camminai per le stanze cercando le scale per raggiungere l'uscita ma non trovai niente. Sentii voci soffocate e urla provenire dalle stanze vuote che fiancheggiavano il corridoio. Girai l'angolo e mi trovai faccia a faccia con tre persone vestite da pazienti. Una era la donna del mio sogno. Mi allontanai dicendomi che non erano reali e che se li avessi ignorati mi avrebbero lasciata andare.
    Continuai a cercare l'uscita e ancora una volta sentii delle urla venire da dietro una porta. C'era uno strano bagliore arancione che si diffondeva da sotto quella porta e dalla piccola finestra che si trovava sulla porta stessa. Sbirciai dentro e un uomo ricambiò il mio gesto. La sua faccia era bruciata, orribilmente bruciata! Mi implorò di lasciarlo uscire ma non riuscivo a toccare la porta. Mi voltai e vidi di nuovo gli stessi tre pazienti che avevo visto poco prima. Uno ad uno si avvicinarono alla finestra e saltarono fuori ma quando andai a vedere fuori dalla finestra non c'erano più; al loro posto vidi tre inservienti scappare via in preda al panico. Li chiamai ad alta voce ma non si fermarono. Questo fu il momento in cui sentii l'odore del fumo.
    Mi voltai e vidi le fiamme espandersi da sotto la porta e il fumo diffondersi per tutto il corridoio. Non avevo scelta. Dovevo saltare.
    Mi avvicinai alla finestra e poco prima di saltare una mano mi toccò il braccio. Vidi la donna senzatetto che mi allontanava dalla finestra. Mi portò all'uscita e corsi senza voltarmi.
    Passai il resto della notte sveglia a fare ricerche sull'ospedale.
    Era stato abbandonato venti anni prima a seguito di un incendio che aveva devastato l'edificio. Gli inservienti erano scappati lasciando i pazienti dentro a bruciare vivi.
    Ho lasciato la casa la mattina seguente e sono tornata a vivere con i miei genitori. Non ho mai più avuto problemi di sonnambulismo.



    Edited by DamaXion - 18/12/2016, 11:53
     
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    Happy Urepi Yoropiku ne~

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    Ripulisco e smisto!
     
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    Bellissima,complimenti barone.
     
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    Non è una brutta cp, il problema è che non convince sulle reazioni umane; a seguito del primo attacco di sonnambulismo della protagonista non regge proprio che "L'idea di dormire ora mi terrorizzava. Era successo così tanto in così poco tempo e tentai di rimanere sveglia il più a lungo possibile ma alla fine, inevitabilmente, mi addormentai.". Non siamo in "Nightmare", poteva tranquillamente farsi tenere in osservazione in ospedale oppure farsi semplicemente controllare da un amico o parente. Se capitasse a me di svegliarmi per strada non cercherei di restare sveglio il più possibile, non ha senso.
     
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  5. {Barone Rosso}
         
     
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    CITAZIONE (Professor Zapotec @ 19/12/2016, 14:27) 
    Non è una brutta cp, il problema è che non convince sulle reazioni umane; a seguito del primo attacco di sonnambulismo della protagonista non regge proprio che "L'idea di dormire ora mi terrorizzava. Era successo così tanto in così poco tempo e tentai di rimanere sveglia il più a lungo possibile ma alla fine, inevitabilmente, mi addormentai.". Non siamo in "Nightmare", poteva tranquillamente farsi tenere in osservazione in ospedale oppure farsi semplicemente controllare da un amico o parente. Se capitasse a me di svegliarmi per strada non cercherei di restare sveglio il più possibile, non ha senso.

    Amici o parenti in città la protagonista non ne ha perché si è trasferita da poco.
    In che senso farsi tenere in osservazione in ospedale? Per sonnambulismo non credo che andando in ospedale ti possano ricoverare.
     
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    Se ti risvegli in mezzo alla strada devi essere tenuto sotto controllo, andare da un medico.
    Il sonnambulismo normale non ti fa fare quattro isolati, in queste situazioni si va da uno specialista del sonno, il sonnambulismo normale dura poco e fai pochissime azioni.
    Questo riguarda la parte "naturale", a maggior ragione ti fai vedere se pensi che durante il sonno ti dirigi verso un palazzo per lanciarti dalla finestra, lì si cerca il ricovero psichiatrico.
     
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5 replies since 13/12/2016, 11:37   289 views
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