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.SPOILER (clicca per visualizzare)Ho voluto soffermarmi poco sul significato di questa particolare iconografia. Preferisco che ognuno tragga le proprie conclusioni dai dati che ho riportato, dalle testimonianze ivi citate e dalle immagini stesse.
Insomma, non volevo lasciarmi andare a frasi stucchevoli e d'effetto come "e ora non è più il trionfo dei generali, ma della morte Sovrana".
D'altro canto, sono stata guidata dalla scelta di rendere l'articolo il più concisa possibile, così da renderlo una sorta di stranamente "piacevole" (un po' inquietante, capace a suo modo di far riflettere) chicca da leggere nel tempo libero.
Grazie a chiunque leggerà.[Danza Macabra, Johannes de Castua]
Si consiglia l'ascolto di "Danse Macabre" di Camille Saint-Saëns durante la lettura.
"Sono io la morte e porto corona,
io son di tutti voi signora e padrona
e davanti alla mia falce il capo tu dovrai chinare
e dell’oscura morte al passo andare.
Sono io la morte e porto corona,
io son di tutti voi signora e padrona
e così sono crudele, così forte sono e dura
che non mi fermeranno le tue mura."
["Ballata in fa diesis minore" di Angelo Branduardi]
Introduzione:
Poche epidemie sono riuscite a segnare un'epoca come ha fatto quella della Morte Nera, epidemia di peste che imperversò principalmente nell'Europa del Trecento, facendo strage di almeno un terzo della popolazione del continente, incidendo profondamente sul modo di pensare e di agire di migliaia di persone. Testimonianza diretta di questo cambio di mentalità, che vide la vita divenire tutto ad un tratto molto più precaria di quanto lo fosse mai stata, sono affreschi e dipinti raffiguranti nient'altro che il trionfo della Morte personificata, per lo più rappresentata come uno scheletro a cavallo, intento a scagliare frecce contro personaggi d'ogni ceto sociale: dal vestiario possiamo riconoscere vescovi, preti, borghesi, nobili e persino semplici contadini. Talvolta, come nel caso del "Trionfo della Morte" di Clusone, è intenta a pestare i corpi dei moribondi; tipica, poi, è la rappresentazione di anziani e malati che chiedono il suo aiuto, finendo per essere completamente ignorati. Ciò che più incuriosiscono, però, sono le varie "Danze Macabre", rievocate anche in Film come "Il settimo sigillo" di Ingmar Bergman e "Amore e Guerra" di Woody Allen.SPOILER (clicca per visualizzare)[Danza Macabra, "Il settimo sigillo" di Ingmar Bergman.]
Uomini e donne danzano assieme a degli scheletri, ancora una volta simboleggianti la morte. Non solo ricorre nuovamente il tema della sua ineluttabilità e della sua capacità di colpire indistintamente rappresentanti di ogni ceto sociale, ma anche la sua onnipresenza nel mondo dei vivi, che ne è più che mai come in quel periodo storico condizionato. Sebbene questo tipo di iconografia fosse l'espressione di un timore ormai radicato nella società dell'epoca, si tende a pensare che contribuì ad elaborare un'idea della morte diversa da quella concepita dalla morale cristiana, e, sebbene molti fossero effettivamente convinti che la peste fosse una punizione divina per i peccati individuali e collettivi, non mancò chi, invece, sembrava ormai ritenere la morte fuori dalla portata del Figlio di Dio, che ne è stato a sua volta vittima.[Anonimo, il Trionfo della Morte.]
Cristo indica la morte dicendo: "O tu che leggi pon chura ai colpi di chostei chocise me che so signior di lei [O tu che leggi, stai attento ai colpi di costei, che uccise perfino me, che sono Signore di lei"]. All'estrema sinistra dell'affresco, invece, vediamo rappresentata una coppia di anziani, che la invocano per liberarsi dalle loro pene: "Poiché prosperità ci ha lasciati, o morte, medicina a ogni pen, vieci a dare ormai l'ultima cena!".
"Quant'è dolcie mondo a chi s'apagasse [com'è dolce il mondo a chi se ne può appagare]" esordisce uno dei due giovani posti a destra del dipinto, a cui viene risposto con parole messe a ricordare la volatilità e la vanità della vita terrena: "Tu dì ben vero se prosperità durasse [Dici bene: ma il fatto è che la prosperita è destinata a svanire]".
Origini:
Le Danze Macabre e i Trionfi della Morte sono rappresentazioni con origini diverse, ma profondamente affascinanti, capaci come sono di darci un'idea della concezione della vita postuma alla peste del Trecento, dopo la quale cominciarono a diffondersi a macchia d'olio. Non era però la prima volta che temi del genere facevano capolino nell'arte occidentale, ma, in ogni caso, erano per lo più collegate all'Apocalisse biblica e al Giudizio Universale, ed avevano dunque un significato più o meno diverso da quelle di cui stiamo parlando.
Originariamente, però, i Trionfi erano processioni festose dedicate a Dioniso, basate su canti e litanie. Nel mondo romano, invece, il termine veniva usato per indicare la marcia celebrativa degli imperatori che tornavano a Roma vittoriosi.
Nel Medioevo, i Trionfi erano processioni popolari di carri allegorici, che si svolgerano durante le feste di Carnevale. Nel 1511, come testimoniato da Giorgio Vasari, un carro raffigurante il "Trionfo della Morte" venne fatto sfilare per le strade della città di Firenze.
"Fra questi (Trionfi), che assai furono et ingegnosi mi piace toccare brevemente d’uno, che fu principale invenzione di Piero già maturo di anni, e non come molti piacevole per la sua vaghezza, ma per il contrario per una strana et orribile et inaspettata invenzione (…): questo fu il carro della morte da lui segretissimamente lavorato alla sala del papa (...). Era il trionfo un carro grandissimo tirato da bufoli tutto nero e dipinto di ossa di morti, e di croci bianche, e sopra il carro era una morte grandissima in cima con la falce in mano, et aveva in giro al carro molti sepolcri col coperchio, et in tutti que’ luoghi che il trionfo si fermava a cantare s’aprivano et uscivano alcuni vestiti di tela nera, sopra la quale erano dipinte tutte le ossature di morto nelle braccia, petto, rene e gambe, che il bianco sopra quel nero, et aparendo di lontano alcune di quelle torcie con maschere che pigliavano col teschio di morto il dinanzi e ’l dirieto e parimente la gola, oltra al parere cosa naturalissima era orribile e spaventosa a vedere. E questi morti al suono di certe trombe sorde, e con suon roco e morto, uscivano mezzi di que’ sepolcri, e sedendovi sopra cantavano in musica piena di malenconia quella oggi nobilissima canzone:
(…)
Morti siam come vedete,
così morti vedrem voi.
Fummo già come voi siete,
vo’ sarete come noi..."SPOILER (clicca per visualizzare)
["Il Trionfo della Morte", Pieter Bruegel il Vecchio]
Nel suo "L'art religieux de la fin du moyen age en france", lo storico dell'arte E.Male sostiene che l'origine del tema della Danza Macabra così come lo conosciamo, sia da ricercare in Francia, da cui si è diffusa dal Mar Baltico all’Adriatico, fino alle Alpi orientali, per poi trovare piena espressione nell’Europa settentrionale dal XIV al XVI secolo. Egli ne evidenzia l’origine popolare e pertinente al repertorio della predicazione: infatti, ritiene che la più antica testimonianza sia la rappresentazione mimata di un sermone sulla morte, per iniziativa di predicatori francescani o domenicani: la morte, segno della maledizione divina, avrebbe esordito nel mondo per la disobbedienza di Adamo ed Eva.
Nel corso di queste rappresentazioni, i personaggi venivano presi per mano e condotti via da mummie avvolte in un lenzuolo, come voleva una nota superstizione medievale, secondo la quale di notte i morti uscivano dalle proprie tombe per danzare con i vivi e condurli, infine, nell'oltretomba.
Per il resto, c'è da prendere in considerazione l'idea che la danza come forma di movimento propria dei morti possa derivare dal concetto che ogni movimento di entità sovrannaturali come déi e spiriti sia danza.SPOILER (clicca per visualizzare)[Danza Macabra, Abbazia di Chaise-Dieu, XV Secolo]
Bibliografia:SPOILER (clicca per visualizzare)E. Mele - "L'art religieux de la fin du moyen age en france"
Sintesi Dialettica: www.sintesidialettica.it/leggi_articolo.php?AUTH=210&ID=432
Le didascalie e la resa in Italiano moderno del Trionfo anonimo sono tratte dal testo didattico "Sulle Tracce del Tempo".
Testimonianza di Vasari: www.latelanera.com/abisso/articolo.asp?id=188
Edited by ;Isabel - 12/1/2017, 22:20. -
Sandwich.
User deleted
Ben fatto!
Dritto in WT.. -
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Davvero un bellissimo articolo, anche per me WT! . -
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Felice che ti sia piaciuto . -
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Un articolo affascinante. WT . -
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Bhe direi che "ci sta zia" bella e coinvolgente complimenti🤓 . -
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Ottimo articolo, complimenti. . -
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Grazie mille
Mi sono dimenticata, però, di trascrivere la frase che la Morte dice "Trionfo" dell'Anonimo. Penso di metterla appena avrò tempo!. -
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Non vedo l ora . -
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Prima di tutto, devo dire che scrivi davvero bene, poi le notizie sono davvero intriganti e dettagliate; i miei più sinceri complimenti .
Per me la prima iconografia si può riassumere con "tutti sono uguali agli occhi della morte", essendo le persone messe tutte in fila senza distinzione di rango sociale.
E niente, davvero notevole come primo lavoro.. -
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Grazie ancora! . -
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Di nullaSPOILER (clicca per visualizzare)ho letto il messaggio prima che lo cancellasti. -
.Di nullaSPOILER (clicca per visualizzare)ho letto il messaggio prima che lo cancellasti
Era un sermone assurdo, sembrava che avessi frainteso il tuo post, ed è per questo che l'ho cancellato. -
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Cestino col proposito di riscriverla in maniera decente. . -
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So che non è una giustificazione, ma scrissi quest’articolo quando avevo quindici anni. Non è molto approfondito ed è in qualche modo superficiale. Avevo fatto cestinare quest’articolo, ma oggi ho chiesto di ripristinarlo. Ho ancora il proposito di approfondirlo in futuro, oggi che ho anche mezzi maggiori dell’epoca. Lo farò. Attualmente, l’articolo è da prendere come una piccola curiosità su un tema assolutamente molto più vasto. Non è affatto esaustivo, ma permetto di intervenirvi appena mi sarà possibile. Besos. .