Solo un "Incubo"

Traduzione di Just a "Nightmare"

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    ...and he travelled through the graveyard of time

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    Ti svegliasti dal tuo sogno in un bagno freddo di sudore, guardandoti intorno impaurita, nella stanza debolmente illuminata.
    Non ricordavi nulla di ciò che era accaduto tranne un sonoro BANG! alla fine, ma ti decidesti a pensare che fosse stato solo un incubo. Lo stesso incubo ricorrente che avevi avuto per un paio di giorni. Riemergesti lentamente dal letto, preparando il pranzo prima di dirigerti al lavoro, fermandoti in un negozietto lungo la strada giusto per comprare una cosuccia.

    Mentre guidavi, stavi riflettendo su come si fosse svolta la tua vita fino a quel momento. Su come il tuo compagno di una vita fosse scomparso da poco, dopo aver combattuto un cancro sconosciuto in così giovane età.
    Su come i vostri figli avessero appena concluso il college e stessero godendosi le loro vite, indipendenti, con un lavoro ben pagato e le loro relazioni amorose.
    Ti sentivi contenta ed orgogliosa di loro, ma non potevi fare a meno di percepire quel particolare sentimento, nel profondo.
    Una sensazione di vuoto disarmante.

    Andasti nel tuo stanzino, a lavorare sulla tua piccola scrivania. Avevi un lavoro decente, ben pagato per l'epoca, considerando la situazione economica generale, ma era monotono. Sembrava che dopo un po', tutto quello che facessi non fosse altro che pigiare gli stessi tasti ancora ed ancora, spostando il mouse in qua e in là per dare comandi ad un computer ormai obsoleto. Click, click. Ripetevi quelle stesse azioni da mesi, senza il minimo aumento per poter migliorare le cose, riconoscendo che alla fine eri completamente sola.
    Dopo un paio di ore arrivò la pausa pranzo, che sapevi bene cosa significasse. Velocemente ti alzasti, portando con te il tuo pranzo, dirigendoti dove tutti gli altri stavano mangiando.

    Stanly, un collega e un tuo caro amico, ti stava aspettando al distributore dell'acqua. Indossava la sua solita divisa da lavoro: una camicia bianca su dei pantaloni eleganti neri ed una cravatta rossa. Ti salutò cordialmente mentre camminavi verso di lui, sistemandosi gli occhiali marroni. Ti piaceva Stanly; era sempre un piacere parlare con lui, almeno all'inizio. Ma poi finiva presto per rimbambirti.

    Voi due, così, sempre a parlare delle stesse cose, degli stessi discorsi ad ogni pausa pranzo. Non volevi ammetterlo, ma stava diventando noioso. Tutto stava diventando noioso, in verità.
    Ma temevi la sua reazione, temevi che potesse anche importargli troppo di te. Non volevi sconvolgerlo in maniera esagerata. Alla fine fu lui ad osservare che stavi diventando sempre più silenziosa e cinica, ma tu lo assicurasti che andava tutto bene e lui smise di preoccuparsi.

    Dopo pochi minuti, spesi in questo incontro senza senso, decidesti di cominciare a mangiare. Era sempre la stessa roba ogni giorno: un panino al prosciutto e una banana. A volte ti portavi dietro una soda; altre volte una semplice bottiglietta d'acqua. Anni prima, quando il tuo amore ancora camminava su questa terra, aveva l'abitudine di aggiungerci sempre qualcosa di diverso.
    Anche se era un'aggiunta insignificante come qualche cetriolino, sapevi sempre coglierne la bellezza. Era un modo per rompere quella routine alimentare.

    Allora, non avevi più tempo per le aggiunte speciali. Eppure ne avevi per le sorprese, quel giorno. Trangugiasti il panino in velocità, facendovi seguire la frutta. Nessuno sembrò accorgersi di quanto rapida fossi nel consumare quel pasto. Era davvero troppo facile, pensasti.
    Normalmente saresti tornata immediatamente al tuo stanzino, ma quel giorno c'era quella sorpresa in più.

    Estraesti dalla borsa una piccola pistola che avevi comprato quella mattina, grazie al tuo ultimo stipendio.

    Nessuno se ne accorse per qualche secondo, prima che una donna cominciasse ad urlare, indicando il revolver.
    Alcuni ti implorarono di fermarti, allungandosi verso di te. Stavano cercando di convincerti a non farlo.
    Gli ruggisti dietro, giurando che avresti ucciso chiunque si fosse avvicinato. Era una sensazione orribile; tu eri una persona gentile ed altruista. Uno di loro chiamò in fretta la polizia, dicendo che sarebbero venuti ad aiutarti. Te ne fregasti.

    Le cretinate, la nostalgia, il vuoto; doveva finire tutto quanto.

    Guardasti alla folla, Stanly avanti a tutti. Si prostrò, scongiurandoti di pensare a quel che stavi facendo. Disse che ti avrebbe aiutato, se glielo avessi permesso. Senza nemmeno considerarlo, apristi la bocca e ci ficcasti la canna della pistola. Sentisti il grido di tutti prima che l'immagine di loro svanisse nel buio mentre premevi il grilletto.

    Ti svegliasti dal tuo sogno in un bagno freddo di sudore, guardandoti intorno impaurita, nella stanza debolmente illuminata.
    Non ricordavi nulla di ciò che era accaduto tranne un sonoro BANG! alla fine, ma ti decidesti a pensare che fosse stato solo un incubo. Lo stesso incubo ricorrente che avevi avuto per un paio di giorni. Riemergesti lentamente dal letto, preparando il pranzo prima di dirigerti al lavoro, fermandoti in un negozietto lungo la strada giusto per comprare una cosuccia...



    Edited by DamaXion - 6/12/2016, 20:51
     
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    Sono Lady Cupcake, prima del suo nome. Madre dei Pennuti, distruttrice della mia autostima. Creatrice del ciclo del Disagio e stermimatrice di germi.

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    Io la metterei assolutamente in Drammatico, non è un horror, è una storia drammatica parecchio triste...
     
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    If I could buy Forever at a price, I would buy it twice ~

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    Sono anche io per drammatico, il senso di ineluttabile fine che lascia lo scritto fa presupporre che sia fatta per questo :asd:
     
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    Ripulisco e smisto in Drammatico, effettivamente sull'elemento inquietante prevale il fattore drammatico qui.
     
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    Qui ci starebbe bene una citazione seria e professionale ~AChineseAteMyDog

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    Ohhh mi piace, adoro i loop
     
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    Povera, provo pena per lei, bella storia comunque!!
     
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