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a leggenda vuole che Shanzar, la bellissima secondogenita del sultano Abdim Hagdar, fosse stata istruita per diventare la donna più letale del sultanato. La principessa era meravigliosa: aveva i capelli mossi corvini e degli stupendi occhi azzurri che facevano da contrasto con la pelle color del caramello, aveva i lineamenti delicati e una voce dolcissima e le storie sulla sua bellezza erano seconde solo a quelle della sua pericolosità.
Aveva l’abitudine di usare vesti rosse di raso e seta che svolazzavano ad ogni suo movimento creando una meravigliosa danza scarlatta e porpora che riusciva a incantare chiunque.
Per molti anni fu la migliore assassina che il mondo avesse mai visto, ma un giorno, ritornando da una missione, la ragazza passò dall’oasi Jemnos ‘Han e vide un manipolo di soldati intenti a riposarsi. Incuriosita si avvicinò furtiva lasciando il suo fidato cammello dietro una duna e si nascose per osservare la situazione. Un uomo dai capelli ricci neri si stava rinfrescando nel lago dell’oasi e dagli stemmi che avevano le vesti lasciate a riva, Shanzar capì che si doveva trattare del principe dell’emirato confinante al suo sultanato, il principe Loghar.
L’uomo era bellissimo agli occhi della ragazza e per la prima volta lei provò un sentimento fortissimo che la spaventò e rassicurò allo stesso tempo. Sentiva di doversi avvicinare e conoscerlo, di cercare di interagire con lui, ma non riusciva a muoversi. In poche parole, quella giovane principessa, addestrata fin da piccola a essere la più pericolosa arma del suo popolo, provò l’amore.
Shanzar non sapeva cosa fare e rimase ferma a spiare il principe per svariati minuti senza esser capace di guardare altrove, restò immobile anche quando fu scoperta dalla scorta dell’uomo, non cercò di scappare e lasciò che la portassero da lui.
Appena gli sguardi dei due si incontrarono l’intero deserto sussultò e il sole fu il testimone del riconciliamento di due parti di una stessa anima.
Per quasi un anno intero i due innamorati si incontrarono di nascosto all’oasi ignorando ogni pericolo.
Il sultano Hagdar notò delle differenze nel comportamento della figlia e decise di farla seguire, scoprì il suo segreto e comprese che la stava perdendo: un’arma non può amare.
Un giorno andò nelle sue stanze e, dopo essersi fatto annunciare, la raggiunse nello splendido terrazzo coperto di piante. La ragazza era distesa e stava distrattamente giocando con un piccolo serpente che teneva come animale domestico, appena vide il padre si mise a sedere e gli sorrise. Lui si avvicinò e le accarezzò i capelli fissandola negli occhi con un’espressione dolcissima.
«Figlia mia» iniziò facendo segno alle ancelle di lasciarli soli «temo che il tuo popolo abbia nuovamente bisogno di te.»
Shanzar conosceva bene questa frase e sapeva che presto sarebbe dovuta partire per eliminare una nuova minaccia, era sempre contenta di servire il suo paese, ma quando il padre pronunciò il nome del principe che aveva rubato il suo cuore, il mondo smise di girare.
Non poteva credere alla situazione in cui era. Da un lato l’idea di uccidere Loghar la faceva ammattire, ma dall’altro deludere il padre e rischiare la salvezza della sua gente era anche peggio.
Non sapeva cosa fare e passò la notte a piangere.
I giorni passarono e il momento della sua missione arrivò; ormai la poverina aveva capito cosa fare, a chi andava la sua lealtà, ma non era una cosa facile. Prima di partire andò nelle stanze della sorella maggiore e la salutò abbracciandola forte e regalandole il gioiello più bello che avesse; poi prese il suo cammello, un falco messaggero e sparì tra le dune del deserto in direzione dell’oasi in cui si sarebbe incontrata con il principe.
Avrebbe voluto poter scappare via con Loghar, correre nel deserto senza mai voltarsi indietro, ma gli ordini sono ordini e dopo aver baciato il suo amato, Shanzar roteò dietro di lui con un passo aggraziato e velocemente gli ruppe l’osso del collo.
L’uomo cadde a terra con una lentezza incredibile, il suono del suo viso che toccava la sabbia sembrò fortissimo e la principessa urlò con quanto fiato aveva in gola. Scrisse al padre che il lavoro era stato fatto nell’oasi di Jemnos ‘Han e lasciò andare il falco guardandolo allontanarsi verso il sole.
Abbassò lo sguardo e le lacrime iniziarono a rigarle le guance. Il corpo dell’uomo che amava era ai suoi piedi, senza vita.
Si lasciò cadere e gli prese la testa tra le mani per mettersela in grembo, aveva ancora gli occhi aperti; gli tolse la sabbia rossiccia dal volto e prese a passargli una mano tra i capelli.
Gli dette un bacio a fior di labbra e gli abbassò le palpebre, poi prese una piccola ampolla che aveva riempito del veleno di un cobra reale e si distese accanto al suo amato aspettando di morire, sperando che Loghar potesse capire il suo gesto e riuscisse a perdonarla nell’aldilà.
FINE
Edited by KungFuTzo - 21/6/2015, 23:24. -
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Grazie! Le immagini purtroppo non sono mie, prendo delle foto o disegni da internet (se sono foto le trasformo) . -
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Bel lavoro Kung, la storia è ben scritta, coinvolgente ed è spunto di riflessione.
Io sono assolutamente per Drammatico.
Edited by RullOmbra - 3/7/2015, 16:47. -
HeliocentricØ.
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La mia preferita delle fiabe che hai scritto fino ad ora. Mi ricorda molto Romeo e Giulietta, per il finale, seppur la chiave di lettura è leggermente diversa.
Drammatico senza indugio.. -
Lux Lisbon.
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Ho preso una decisione, sono per Drammatico anche io. Smisto 
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Carina, ma penso che un maggiore peso dato ai "background" dei personaggi (a costo di scrivere di più) avrebbe giovato notevolmente al racconto tutto. Ad ogni modo non mi è dispiaciuta. . -
¬Phantasmagoria.
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L'ho trovata un po' corta e semplicistica questa, non male ma meh, un po' sotto la media. . -
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Devo ammettere che i tuoi commenti mi mancavano: sei sempre molto esigente 
se lo vuoi sapere già sapevo che questa sarebbe stata poco nelle tue corde.SPOILER (clicca per visualizzare)Se ho compreso qualcosa dei tuoi gusti ti consiglio di dare un'occhiata a Trappola d'acciaio che trovi in fantastico. L'ho iniziata mentre non c'eri.... -
¬Phantasmagoria.
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Devo ammettere che i tuoi commenti mi mancavano: sei sempre molto esigente se lo vuoi sapere già sapevo che questa sarebbe stata poco nelle tue corde.SPOILER (clicca per visualizzare)Se ho compreso qualcosa dei tuoi gusti ti consiglio di dare un'occhiata a Trappola d'acciaio che trovi in fantastico. L'ho iniziata mentre non c'eri...
Sì, lo so, ma se vedo un capolavoro poi le storie semplicemente belle non mi bestano più.
Vadò!. -
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Beh il finale è tragico anche se è un po' prevedibile. Magari sarebbe stato meglio allungare un po' il racconto. Ma comunque è scritta bene.
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