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»Eris.
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“Andrà tutto bene, tutto bene”
La voce di Vanessa era bassa e carica di affetto.
No, non andava bene, niente sarebbe più andato bene, ma non poteva dirlo.
Doveva dominare le lacrime che le premevano contro gli occhi, cercando di uscire.
Doveva farlo per lei, perché gli ultimi istanti della sua vita fossero tranquilli e, per quanto possibile, felici.
La mano che reggeva la testa dell’amica iniziò a tingersi di un rosso acceso.
Sangue. Era il suo sangue.
“Tutto…bene…?”
La voce dell’amica era bassa e spenta, senza tono, senza spessore.
La giovane ragazza bionda iniziò ad accarezzarle i lunghi capelli blu, sorridendole dolcemente mentre cercava di trattenere le lacrime.
“Sì, tutto andrà bene”
Cercava di essere il più convincente possibile, ma si rendeva conto di quanto la sua voce suonasse falsa.
“Ho freddo, Van, ho tanto freddo”
Senza dire niente, la ragazza si tolse con una mano la lunga giacca, e la sistemò sopra l’amica, sempre reggendole la testa con la mano sinistra.
Le labbra rosa gemettero leggermente, poi tutto sembrò placarsi.
Tutto era calmo, fermo, quasi irreale.
“Ti voglio bene, Van”
Gli occhi cobalto della giovane erano chiusi, ormai era troppo debole anche per tenerli aperti.
Van le accarezzò di nuovo i capelli, togliendoglieli dal viso.
“Anche io, Karis”
Non l’aveva mai detto.
Non gliel’aveva mai detto, ed ora era contenta di avere quei pochi, preziosissimi secondi a disposizione.
Era giusto dirglielo.
Lei doveva sapere quanto le aveva voluto bene in quegli anni, quanto era stata importante per lei.
Sentì il respiro dell’amica farsi a mano a mano più lieve, finché scomparì del tutto.
Tutto finito. Era tutto finito.
“Karis…”
Un flebile sussurro. Non voleva crederci, non voleva credere che lei se ne fosse davvero andata, che l’avesse davvero abbandonata.
La scosse leggermente, finché non si arrese all’evidenza.
Non era più lì, era andata via.
Appoggiò delicatamente il corpo senza vita della ragazza sul terreno e rimase lì, immobile.
Non esisteva più niente.
Tutto il mondo, tutto l’universo, si riduceva ad un enorme vuoto.
Lasciò che le lacrime, troppo a lungo represse, le sgorgassero dagli occhi e si alzò in piedi, stringendo i pugni.
Si sentiva debole.
Si appoggiò con la schiena ad un muro poco distante, perché sentiva che le gambe non reggevano più il suo peso.
Vuota.
Non era così che doveva andare.
Non si sarebbe dovuta arrabbiare?
Non avrebbe dovuto sfoderare tutta la sua rabbia per poi lanciarsi contro quell'uomo che le aveva sottratto la sua amica?
Non si sarebbe dovuta sentire viva, piena di energia, pronta alla vendetta?
Ma non era così.
Si sentiva vuota.
Una bambola rotta abbandonata da qualcuno in un angolo del mondo.
Chiuse gli occhi, appoggiando la testa al muro.
Quel vuoto che sentiva intorno a sé la stava divorando lentamente, senza sosta.
Le sembrò di sentire il peso del mondo sulle sue spalle.
La testa le faceva male e le sembrava più pesante del solito.
Le sue gambe cedettero e lei scivolò in un lungo sonno senza sogni.
Un tunnel profondo e nero si estendeva davanti a lei.
Prima di perdere completamente i sensi, pregò di non rivedere più la luce.. -
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Drammatico . -
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drammatico. . -
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Ci penso io. . -
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Bellissima storia 
SPOILER (clicca per visualizzare)soprattutto il titolo... Broken...Get It? Huahuahua
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† Paradøx †.
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I miei poveri feels .
