Lettera da un futuro quasi presente

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    Arda

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    Anno **74.
    Questa lettera-testimonianza ci è stata fornita da uno del mondo là fuori.
    Ha scritto per noi a proposito della situazione attuale.

    Il mondo è malato.
    È impossibile negarlo.

    Non è un male fisico.
    È un male etico.
    Che fine ha fatto il vecchio mondo?
    Il mondo pieno di noiose regole morali e bizzarri ideali.
    Quel mondo dove tutti eravamo così diversi ed avevamo un valore troppo grande per essere pesato.
    Dove una persona contava per quello che aveva dentro; tesoro troppo difficile da vedere.
    Gli anni dove esisteva ancora l'attaccamento per gli altri.

    Che fine ha fatto quel mondo?
    Scomparso.
    Schiacciato dal nuovo.
    Ora siamo liberi.
    Le persone l'hanno voluto.

    Tutti nascono se lo Stato lo consente.
    Quando un individuo desidera un figlio porge domanda al governo.
    Se si ha un lavoro, una casa e uno stipendio consono, la domanda viene soddisfatta.
    Il primo figlio è gratuito; per averne altri bisogna pagare.
    Perché l’uomo ha un valore. Ed è giusto così.
    Mano a mano che il numero di bambini aumenta, il costo di ulteriori figli viene incrementato.
    Perché l’uomo è fonte di guadagno.
    Il genitore può decidere addirittura l’aspetto fisico del proprio bambino.
    Di che ci lamentiamo? In fondo anche noi esistiamo per il “gusto” di chi c’era prima di noi.

    Tutti i bambini vengono sterilizzati dalla nascita.
    C’è un unico sesso: un sesso uguale per tutti.
    Gli organi genitali servono solo per il Piacere.
    Siamo schiavi del Piacere.
    Senza il Piacere, che mondo sarebbe?
    Nessuno fa l’amore per donare la vita o per vero affetto dell'altro.
    Nessuno sa cosa significa donare se stessi.
    E nessuno sa cosa significa portare un bambino in grembo.
    Forse nessuno lo vorrebbe sapere.

    Tutti i bambini ricevono la stessa educazione.
    Vengono indirizzati a cercare un guadagno materiale da tutto quello che fanno.
    Tutti sono buoni e perfetti.
    Non ci sono le armi giocattolo.
    Non ci sono ideali per cui combattere.
    Non si formano le bande di amici.
    Le amicizie impongono dei limiti.

    Tutti si vestono con abiti sfarzosi, colorati: nessuno vuole passare inosservato.
    Per questo ci si ingegna, ci si sforza di creare un abito che non passi inosservato.
    Creare?
    Non dal nulla, certo.
    Perché nessuno sa più creare da zero.
    Mischiare.
    Questo è il termine corretto.
    Le persone mischiano vari elementi dello stile di chi va più di moda.
    Tutti hanno i loro idoli.
    Ci mancherebbe.

    Ogni piccolo individuo di questo mondo cerca, con tutto se stesso, di porsi sopra gli altri.
    Vuole entrare nell’elite.
    In quell’elite di popolari.
    Ed annaspa, si dibatte, per farvi parte.
    Non capisce che anche tutti gli altri stanno facendo come lui.
    Tutti vogliono essere belli.
    Tutti vogliono saper fare ogni cosa.
    Curano l'esterno dimenticando l'interno.
    Sono come scrigni dorati.
    Forzieri di madreperla che all’interno conservano sterco.
    Perfetti fuori, putridi dentro.

    Dentro di noi non c’è nulla, siamo pieni d’aria.
    Siamo quello che vuole lo Stato.
    Crediamo a quello che vogliono farci credere.
    Chi sogna qualcosa di meglio di ciò che il Mondo ha da offrirgli, chi vede il marcio che c’è, viene emarginato.
    Chi ha nuove idee, contrarie alla moltitudine, alla fine si conformerà.
    Il conformismo è l’unica via.
    Il conformismo è un bene.
    Almeno c’è la Pace.
    Almeno c’è l’Amore.
    E non c’è più la Guerra.

    Ogni individuo è libero.
    Libero da legami familiari.
    Chiunque sta con chi vuole.
    Non esiste il matrimonio.
    Puoi andare a letto con una persona diversa ogni giorno della tua grande vita.
    Non ci sono amicizie.
    Esiste solo un rapporto di complicità, di convenienza.
    Finché stai bene con qualcuno lo frequenti, poi, se non ti serve più, fuggi.
    È divertente vedere come, talvolta, qualcuno si innamori di un altro.
    Ed è buffo perché nessuno vuole rimanere con un partner fisso.
    Così capita di sentire che molti si suicidano per delusione.
    La gente si toglie la vita per tutto.

    Hanno aperto diversi centri per il suicidio assistito.
    Siamo liberi no?
    Liberi di morire.
    Tutti possono scegliere di farla finita, fin da giovane età.
    Basta pagare un po’ di soldi e potrai chiudere gli occhi per sempre.
    Se non ne hai molti puoi pagare donando il tuo corpo alle associazioni.
    E fanno forse male? Non è un male più grande vivere in questo mondo malato?
    Critichereste coloro che si tolgono la vita davanti ai costumi di questa società?
    Si comprano la morte, se la sono guadagnata.

    E poi naturalmente c’è chi compra la vita.
    Coloro che desiderano vivere in eterno.
    Perché a loro piace il Mondo.
    A loro piacciono le feste, piene di buon cibo.
    Dove vomiti e ricominci.
    A loro piacciono i party pieni di alcol, droga e sesso.
    Banali, perché si festeggia il Nulla.
    Ed è per questo che vogliono vivere la loro vuota vita.
    Non tutti se lo possono permettere però.

    Di solito chi ha molti soldi vive centinaia di anni.
    Chi ne ha troppo pochi si fa iniettare il veleno nel cuore.
    Il denaro.
    Fin da piccoli ci hanno abituato a usarlo.
    Ad adorarlo.

    Tutti agiscono perché sono liberi.
    Ma in realtà sono veri schiavi.
    Tutti agiscono perché vogliono farsi notare.
    Ma in realtà sono dei piccoli borghesi.

    Non c’è una legge morale.
    Si agisce per avere qualcosa in cambio.

    Ora io sto testimoniando.
    Ora io sto criticando il mio mondo.
    Perché?
    Semplicemente perché dei pazzi rivoluzionari mi hanno dato del denaro.
    Non me ne frega nulla del resto.

    Cambiare il mondo?
    Forse è un bene... o forse è un male.
    Prima di certo non si stava meglio.
    Schiavitù, razzismo, omofobia, persecuzioni religiose non erano certo belle cose.
    Non c'è quindi una soluzione?
    Sembra quasi che il mondo non possa essere sanato.
    Forse, qualunque strada prendiamo, finiremo sempre nel baratro.
    L'abisso del degrado...
    Il fine stesso del Mondo è il Degrado.

    Ma in fondo, io sto bene in questa società malata.
    E anche se ammiro il coraggio di coloro che vogliono cambiare, non ho voglia di rischiare.
    In fin dei conti, non ho nulla di cui lamentarmi.
    E forse, nemmeno se fossi nato mille anni fa mi sarei lamentato.
    L'importante è che io stia in pace con il Mondo.

    Ed ora devo andare: ho una festa importante a cui partecipare...


    Edited by Annatar - 17/5/2014, 15:27
     
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    L'idea di una distopia che non è molto distante (sotto ogni punto di vista) dalla nostra realtà, non è niente male, e se non altro porta a riflettere. Lo stile paratattico rende la lettura molto scorrevole. Anche il modo originale in cui il racconto è stato strutturato è qualcosa di fresco, se non altro. Sicuramente molto più che un walltext buttato in una pagina word e copincollato nel forum, ma qui il paragone non va neanche fatto...
     
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    Hey, non è male l'idea dei bambini "su richiesta" :P La parte del suicidio mi ha ricordato il film "La bottega dei suicidi", ma non so se l'hai visto. Ad ogni modo un bel racconto
     
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    Un mondo che doveva essere perfetto ma che diventa invece più malato del suo "antenato", il tema fa riflettere molto, davvero un bel racconto.
    Poi la disposizione del testo è perfetta.

    Complimenti! :)
     
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    Molto bello, scritto bene ed è interessante e come già detto dagli altri, spinge a riflettere. Sono anche d'accordo con Pisy, questo racconto non è poi così tanto distante dalla realtà, magari un giorno il mondo sarà un posto migliore chissà. :ahse:
     
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    Hai per caso preso spunto da Il mondo nuovo di Huxley? Perché certi passaggi della lettera mi ricorda quel romanzo.


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    No, ma probabilmente gli stessi concetti racchiusi in quel romanzo si possono ritrovare in giro su altre opere o saggi che sicuramente ho letto...
     
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    dopo aver visto Demolition Man (pesantemente ispirato dal Mondo Nuovo, che è un libro così inquietante che è l'unico che non rileggo mai) sono tornato su questo bel racconto. Attualissimo. Purtroppo
     
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