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BlackFear.
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Il teatro si riempie, tutti son seduti. Una lieve musica di un flauto traverso viene da dietro il sipario, il silenzio cala sulla folla... il sipario si apre. Un qualcosa esce, con un flauto in mano, le persone si zittiscono, un po' per lo stupore, un po' per l'infinita bellezza di quella lieve musica. L'essere stacca lo strumento dalla bocca e dei violini che non sono lì iniziano a suonare una lenta, straziante e triste melodia. La creatura apre la bocca e comincia a proclamare il suo sonetto con voce rauca e baritona.
In oscure vie noi operiamo.
Perché non in altro modo possiamo.
Di una vita nuova sta sera son qui per raccontare.
In modo che anche voi questa idea possiate abbracciare.
Con la nostra voce noi la proclamiamo.
E con la musica che noi tanto adoriamo ci aiutiamo.
Un mondo che dal vostro differente è.
Dove segno di discordia, male o odio non c'è.
Solo pace e vita eterna noi conosciamo.
e in essa stanchi e placidi ci crogioliamo.
Perché anche voi ciò non potete fare?
Anche voi felici e sereni potreste stare.
La musica comincia a farsi sempre più lenta e tetra mentre la creatura punta il dito ed accusa la folla di semplici e normali persone che ormai sono diventate il simbolo del peccato umano ai suoi neri occhi. I poveretti tra il pubblico non possono fare altro che rimanere lì a fissarlo, ammaliati.
Voi! Che derubate il prossimo in cerca di ricchezza vana.
Voi! Che ferite i sentimenti dell'anima per mero capriccio.
Voi! Che uccidete in nome di una gloria insana.
Voi! Che la reale sofferenza non vi stringe in un abbraccio!
Voi! Che il cuore avete macchiato.
Voi! Che il sotterfugio per infossare il prossimo usate.
Voi! Che fiumi di sangue avete versato.
Voi! Che la morte amate!
La musica arriva al suo culmine, si velocizza, diventa vivace ma contemporaneamente più cupa, fatta solo ed esclusivamente da cacofonie sempre più rimbombanti e martellanti. La folla si alza e comincia a correre verso la porta, terrorizzata dal brusco cambiamento che ha spezzato la magia. Il mostro appoggia di nuovo la bocca sul suo flauto, inizia a suonare, gli altri strumenti si fermano. Un tenue bisbiglio esce dallo strumento, le persone si calmano di nuovo, si girano verso l'artista che sta creando il suono e ricominciano a fissarlo, perduti.
Poveri diavoli, non sapete cosa fate.
Come delle bestie sarete educate.
Il cruccio di accogliervi noi sopporteremo.
E, in fine, anche noi vi ameremo.
Il sipario cala coprendo la creatura. Il suo flauto, da dietro le rosse tende, comincia di nuovo a suonare flebilmente, sussurrando appena una dolce ninna-nanna. I violini e un tamburo si uniscono alla melodia, la musica si trasforma in qualcosa di puramente ritmico e molto forte. Le persone si svegliano dal torpore e cominciano ad applaudire. La terra e il teatro tremano, scossi da un forte terremoto, il pavimento si sgretola, tutto comincia a vorticare e poi...
Silenzio.
Edited by BlackFear - 13/11/2013, 12:51. -
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Ho gradito molto la scelta di aggiungere al racconto un po' di versi in rima, anche se, purtroppo, è un po' sbagliata la metrica. Comunque sia, trovo sia stato un vero azzardo volersi mettere in gioco in questo modo e l'ho apprezzato tanto.
Per il resto è scritta bene, nulla da dire.
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E' scritta bene, ma l'atmosfera è quasi assente. Il discorso che fa la creatura sembra un discorso ''epico'' piuttosto che riflessivo. . -
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A me è piaciuta, il tuo stile è inconfondibile. . -
BlackFear.
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Grazie. Rory, la metrica la ho voluta fare io così, so che non rispetta gli standard normali ma volevo che fosse esattamente come la hai letta, cioè nel suo essere erronea una cosa che volevo trasmettere come la ho scritta, per il resto sono contento che ti sia piaciuta. Kai, non proprio, non li sta incitando ma bensì condannando. Altro? Sapevo benissimo che non era una AC ma ci ho voluto provare lo stesso. . -
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bella tutto sommato,si può dire che un pochino incanta 
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Presentati Prima di Postare.
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Bella, ben scritta e, per me, piuttosto immersiva!
Ho avuto, sin dall'inizio, tutto chiaro e nitido in mente, facile da figurarsi e immaginarsi.
Questo, almeno per me, è molto importante in uno scritto
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Mmmmaaaa... eccezione va fatta per una cosa
La cosa, l'essere sul palco, che giudica l'uomo e lo condanna... che cos'è? :/
Avevo pensato ad un Diavolo, in ragione del finale.
Il suolo che comincia a creparsi a seguito di un terremoto e tutto il ricollegamento presente, quindi, al terreno...
Solo che, nei primi versi della parte scritta in rime, c'è questo passo: "Solo pace e vita eterna noi conosciamo.
e in essa stanchi e placidi ci crogioliamo."
Questo mi ha fatto pensare ai morti.
Ma perchè un morto dovrebbe essere descritto tanto diversamente da ciò a cui, inizialmente, apparteneva?
Quindi ho ipotizzato Dio, idea però bocciata dal Plurale che viene usato qui: "Il cruccio di accogliervi noi sopporteremo."
Allora ho ipotizzato una quarta ed ultima cosa di cui chiedo conferma, o magari, smentita...
Che sia un Angelo? Un essere celeste di qualche tipo?
Sono infinitamente curioso :')
E spero che non sia "Alieno" la risposta, perchè odio ogni cosa che tratti di Alieni, ne ho piene le scatole :'D
Salut
E ancora, complimenti
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† Mrs Lovett †.
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Quando ho letto il titolo non ho potuto fare a meno di pensare al professore di musica che avevo in prima media: era napoletano doc e quando voleva farci suonare il flauto gridava "Tirate fuori U' PIFFERU!" 
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