Profezie

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  1. Mike Enslin
         
     
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    Le profezie del Ragno Nero


    Nostradamus


    Era un monaco e visse in Baviera nel Cinquecento, ma nulla è certo di lui, anche perché, in tutte le culture popolari, la figura del frate è associata alla malizia ed alle furbizie del folletto più che ad una vera immagine di ecclesiatico. In Germania e negli altri paesi del Nord Europa il 'monaco nero' si associa addirittura all'idea del diavolo. Il tenebroso profeta bavarese è quindi un monaco, forse per effetto di tradizioni leggendarie.

    Chiunque fosse veramente, è meglio conosciuto con l'appellativo sinistro e inquietante di Ragno Nero (in tedesco, Schwarze Spinne), perché con il disegno del cheto animaletto appeso alle sue trame, completava le trascrizioni delle sue orrifiche visioni.

    A differenza di Nostradamus, il più conosciuto indovino di tutti i tempi ma anche il più difficile da interpretare, il Ragno Nero collega le sue visioni a date precise della storia.

    A proposito del 1789 parla di 'turbine di sangue' e il responso quadra con l'inizio della Rivoluzione Francese.
    Il 1821 è 'la morte di una speranza', che coincide con la morte di Napoleone.
    Per il 1914 è descritta una 'pianura delle croci', che collima perfettamente con l'inizio della prima guerra mondiale.
    Riferendosi al 1946, il profeta indica il 'germoglio dell'ulivo': la pace che concluse la seconda guerra mondiale. In queste e diverse altre occasioni il pronostico è, o sembra, perfetto ma restano dubbi di altra natura.

    I testi conosciuti del Ragno Nero sono quelli trascritti e rielaborati da un certo Ludwig Birzer, un sedicente sensitivo tedesco incaricato da Hitler di ricavare presagi dai testi del passato.

    Pare certo che il consulente esoterico del Fuhrer modificò la tela del Ragno, per buona pace sua e del Terzo Reich.
    Di conseguenza, abbiamo i risultati positivi delle visioni del presunto monaco bavarese, ma non sappiamo se e quante volte si trovano errori. A proposito della Germania nazista, il veggente comunque, non sbagliò. Aveva definito il Fuhrer come 'lupo vorace' (frase che Birzer trasformò in 'astro nascente'), che avrebbe provocato grandi spargimenti di sangue. Ancora più precisa è la descrizione della Germania divisa in due dopo il conflitto; una situazione che l'interprete si guardò bene dal raccontare ad Hitler.

    Il nostro futuro è profilato in termini a volte poco rassicuranti ('sangue dal cielo' nel 2015), a volte più tranquillizzanti.
    Nel 2037 molte malattie saranno debellate, la terra darà frutti nuovi (alimenti transgenici?) e gli uomini parleranno tra loro senza aprire la bocca.
    Quet'ultimo è l'evento più probabile, che forse è già avvenuto con gli sms ed internet.




    La profezia di Nostradamus


    Più di due secoli dopo la morte di Nostradamus, durante la rivoluzione francese, un gruppo di militari sbandati si fermò di notte in un cimitero.

    Per allontanare la paura della morte, i soldati imbandirono un banchetto sopra una tomba.

    Mangiarono e bevvero a dismisura e, alla fine, il più brillo di tutti scoperchiò il sepolcro.

    Morì all'istante, fulminato dallo sguardo allucinante del cadavere, che era stato sepolto in piedi, e da una scritta che era stata interrata con il morto. Sul cartello si leggeva "Michel de Notredame" e poi la data di quel macabro festino.

    Nostradamus aveva firmato la sua ultima profezia.


    Si chiamava Michel de Notredame (1503 - 1566) e fu medico, astrologo e profeta. E' passato alla storia con lo pseudonimo di Nostradamus.

    Scrisse un'opera dal titolo "Centurie e presagi", con cui si delineava il futuro del mondo e dell'umanità.

    L'opera è in rima, priva di sequenze cronologiche e di riferimenti temporali precisi. Ciò consente a chiunque di trovare qualunque avvenimento, ma solo dopo che lo stesso si è verificato.

    Frasi sibilline come:

    "Il fuoco si avvicinerà alla grande città nuova/All’istante una grande fiamma sarà sparsa"

    o del tipo:

    "Saranno viste in cielo armi combattere/Chi sarà nel mezzo i divini nemici/Vorranno le leggi religiose ingiustamente distruggere/Per fuoco e guerra molti credenti saranno messi a morte messi"

    possono riferirsi, a scelta, a diversi avvenimenti degli ultimi 400 anni.

    Due versi del veggente parlano, ad esempio, di un Papa che perde sangue. Naturalmente, la previsione è stata collegata all'attentato del 1981 a Giovanni Paolo II. In mancanza di date il pronostico non fu compreso in anticipo.

    In questo caso, più precisa era stata la profezia del cosiddetto Ragno Nero, che aveva parlato apertamente del 1981 con un accenno a difficoltà della cattedra di Pietro.

    Una profezia di Nostradamus, fino a qualche anno fa, metteva ansia nelle aspettative del nostro tempo. in due versi delle Centurie, infatti, si legge:

    "L'anno millenovecentonovantanove, sette mesi/Verrà dal cielo un grande Re del terrore..."

    In quel luglio, alla fine del millennio, non accadde proprio niente. E' una delle pochissime volte che una data è indicata nelle Centurie: naturalmente, senza risultato.

    Nostradamus è tuttavia nella leggenda dell'astrologia. Da 4 secoli, il mito del famoso 'astrologo' continua a lusingare la fantasia della gente.

    Alla leggenda che circonda il personaggio, si aggiunge il racconto della tomba profanata.




    La profezia sui papi


    Il penultimo Papa



    Secondo una profezia, Benedetto XVI è il penultimo Papa.

    Lo affermò nel 1140 un vescovo irlandese passato alla storia con la beatitudine del nome (San Malachia) e con l'incertezza delle sue previsioni sul futuro del papato.

    Le profezie di Malachia descrivono, con un breve motto o una frase allegorica il governo della Chiesa di tutti i Papi, da Celestino II (1143-1144) a Pietro II.

    Quest'ultimo dovrebbe concludere, in un clima di incertezze e di guerra, il ciclo dei pontefici romani, in concomitanza con la fine della Chiesa stessa.

    Quando accadrà tutto questo? Fra non molto, o non moltissimo tempo, perché tra Giovanni Paolo II e Pietro II c'è solo un Papa: quello che è stato da poco eletto, che quindi sarebbe il penultimo.


    Cosa aveva detto Malachia



    su Giovanni Paolo II

    La tanto temuta profezia sulla fine della Chiesa, viene confrontata con le altre di Malachia. Il vescovo del medioevo aveva definito Giovanni Paolo II con la frase 'De labore solis'.

    C'è un'allusione alla forte attività svolta, secondo alcuni, e, secondo altri, al Sole come astro dell'oriente, da cui il pontefice veniva.
    In pratica: una frase ambigua e sibillina.


    su Benedetto XV

    In altri casi però la previsione è molto più vicina alla realtà.
    Il pontificato di Benedetto XV (1914-1922) fu segnato dalla 'grande guerra'.
    Malachia aveva descritto il periodo con la frase 'Religio depopulata'.
    E' un riferimento allo spopolamento delle nazioni cristiane per i milioni di morti determinati dal conflitto?


    su Giovanni XXIII

    Colui che è passato alla storia come 'il Papa buono' era stato indicato dal profeta medievale come 'Pastor et nauta'. L'interpretazione del brano considera la parola 'nauta' (che significa 'navigatore') collegata al fatto che Giovanni XXIII era Patriarca di Venezia, città di mare per eccellenza, al momento dell'elezione.

    La conclusione sembra forzata e la previsione di Malachia poco azzeccata. Ma qualcuno afferma che non è così. Nel celebre libro dal titolo 'Il Santo Graal', gli autori (Baigent, Leigh e Lincoln) fanno notare che nel pronostico del 1140 potrebbe nascondersi una grande verità occulta. Giovanni XXIII potrebbe essersi affiliato alla 'Rosacroce' nel 1935.
    Si trattava di un'organizzazione semiclandestina di tipo massonico, che tendeva a modificare il messaggio cristiano in chiave esoterica.
    Quando il Cardinale Roncalli diventò Papa, la scelta del nome Giovanni XXIII fu considerata strana e inopportuna perché Giovanni XXIII era stato un antipapa del Quattrocento. Perché riesumare quel nome abbandonato da più di cinque secoli?

    La chiave di lettura sarebbe questa: i Rosacroce erano omologhi al Priorato di Sion, l'ordine occulto o confraternita invisibile cui molti attribuiscono trame e intrighi internazionali che avrebbero da sempre effetti sulle grandi vicende del mondo. Nel credo di questa setta c'è la convinzione che Cristo non morì sulla Croce, che sposò Maria Maddalena ed ebbe dei figli con discendenti ancora esistenti in Francia.

    Giovanni XXIII sarebbe un omaggio all'ordine di Sion, perché Giovanni è nome privilegiato dei capi della setta e perchè in quel momento era in carica il ventitreesimo Gran Maestro. Se così fosse, 'il Papa buono' sarebbe stato in realtà un eretico.

    Come si inserisce Malachia in tutto questo? Il Capo del Priorato di Sion ha il titolo di 'Nautonnier', cioè 'Nauta' come precisamente dice Malachia.


    su Giovanni Paolo I


    Questa profezia di Malachia è la più sconcertante di tutte. Il pontificato di Albino Luciani era stato definito con la frase 'De medietate lunae'.

    Il tempo di una lunazione è di circa un mese, e tanto durò in carica Giovanni Paolo I.


    sul nuovo Papa

    Malachia dice soltanto: 'De gloria olivae'.

    L'ulivo è da sempre simbolo di pace. Vuol dire che finiranno le guerre, o che il 265 ° romano pontefice viene da una terra di contadini?

    Dopo di lui: Pietro II e la fine della Chiesa.




    Previsioni della Bibbia


    L'Apocalisse


    Si definiscono profezie le previsioni di eventi futuri ispirate da dio o da altre entità superiori.
    Le precognizioni sarebbero, più semplicemente - secondo alcuni parapsicologi - delle anticipazioni di tempo legate ai poteri della mente umana.
    Il concetto è più laico ma, nell'insieme, il risultato non cambia. In entrambi i casi si avrebbe la possibilità di prevedere il futuro.

    Leggermente diverso fu il caso di Emanuel Swedenborg, veggente e mistico svedese, che descrisse "in diretta" l'incendio di Stoccolma del 1759, mentre lo stesso si verificava. Swedenborg si trovava in quel momento a Göteborg, a quasi 500 chilometri di distanza dal luogo del disastro.
    Il fenomeno si ritiene attinente alla chiaroveggenza: capacità di vedere eventi lontani nello spazio, ma non nel tempo.


    Casi famosi

    "Suonò la terza tromba, e cadde dal cielo una grande stella ardente, e cadde sulla terza parte dei fiumi e sulle sorgenti delle acque.
    Il nome della stella è Assenzio e la terza parte delle acque divenne assenzio. e molti uomini morirono a causa di quelle acque, perché erano diventate amare."


    Il brano che precede si trova nella Bibbia, nel libro dell'Apocalisse, altrimenti noto come previsione della fine del mondo, in vista del Giudizio Universale.
    La profezia ricorda un fatto poi verificatosi: precisamente a Chernobyl nel 1986.
    L'esplosione di un reattore della locale centrale nucleare liberò una nube tossica che invase la Bielorussia. Fu la più grande catastrofe ecologica del XX secolo.
    Il libro dell'Apocalisse chiama "assenzio" la "stella ardente" causa di morte e disastri.

    Nella lingua della Bielorussia la parola "assenzio" si traduce "Chernobyl".

    Titanic


    Un mediocre autore di romanzi d'avventura scrisse, nel 1898, un libro in cui si racconta la storia di un transatlantico, che finisce in rotta di collisione con un iceberg e affonda. I due terzi dei passeggeri a bordo trovano la morte in mare perché le scialuppe di salvataggio non sono in numero sufficiente. Il tutto si svolge in poche ore, durante il viaggio inaugurale della grande nave, pochissimo tempo dopo la pomposa cerimonia del varo. Lo scrittore del romanzo era, ed è rimasto, ignoto. Un minimo di fama (postuma) gli è venuta dal mondo della parapsicologia più che da quello della letteratura.

    L'ignoto romanziere si chiamava Morgan Robertson; il piroscafo del suo viaggio immaginario tra i ghiacci dei mari del Nord si chiamava Titan.
    Il tonnellaggio, il numero dei passeggeri, il numero delle imbarcazioni di salvataggio, il numero dei morti e dei sopravvissuti, sono tutti... incredibilmente simili ai numeri di un'altra nave, realmente esistita e realmente calata a picco per l'urto con un icesberg. Stavolta il viaggio non fu immaginario. Il piroscafo non si chiamava Titan, ma si chiamava Titanic. Il Titanic affondò nel 1912. Morgan Robertson aveva raccontato (o predetto) tutto, 14 anni prima. Forse è un caso. Ma il caso esiste?




    Edited by Mike Enslin - 13/9/2014, 20:39
     
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    Ok, quella del Titanic mi ha lasciata molto basita :omfg:
     
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  5. Mike Enslin
         
     
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    CITAZIONE (VampyrQueen @ 3/2/2013, 17:16) 
    Ok, quella del Titanic mi ha lasciata molto basita :omfg:

    Ha sbalordito anche me la prima volta... :sisi:

    Edited by Mike Enslin - 10/2/2013, 00:05
     
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    Secondo voi chi sarà e cosa farà "pietro il romano" citato nelle famose quartine di Nostradamus?
     
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