Creepypasta Tips & Tricks

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  1. Kalinicta
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    Vi sono tre principali tipi di paura.



    1. Shock.
    L'obiettivo primario della paura da shock è di cogliere di sorpresa lo spettatore.
    Esempio - Un rumore forte o un'improvvisa figura spaventosa che si lancia fuori da un armadio.

    2. Paranoia. L'obiettivo della paranoia è di far sentire lo spettatore nervoso e insicuro riguardo all'ambiente.
    Esempio - Una storia di fantasmi ti fa venire i brividi quando senti un'asse del pavimento scricchiolare.

    3. Spavento.
    L'obiettivo ultimo è quello di creare una suspance tale da sopraffare lo spettatore con una sensazione di timore intimo. Un sentimento di pericolo imminente, forse la più potente forma di paura, fatta della stessa sostanza degli incubi.


    Anonimità vs. Specificità



    1. Anonimità. L'utilizzo di città e persone anonime spesso fa erroneamente pensare al fatto che l' "inconoscibile" sia più adatto a spaventare la gente. Non è sempre efficace. Molte volte invece rende la tua storia/il tuo video più risibile che pauroso.
    "C'era una volta una piccola cittadina nella quale viveva un ragazzino che..." etc.

    2. Specificità.
    Essa può essere spesso più efficace dell'essere vaghi. Quando le persone sono dell'umore di spaventarsi, l'idea che la storia possa essere verosimile potrebbe rivelarsi più stuzzicante di "accadde in un bosco da qualche parte". Anche se il luogo effettivamente non esiste, chiarire dove succede, e a chi, può rendere il racconto molto più impressionante.

    Come si inizia



    1. Tirare in ballo la gente direttamente nella vicenda. Questa, solitamente, non è una buona idea. Una storia che inizia con "sta per venirmi a prendere, questa potrebbe essere la mia ultima nota sul diario" è debole. Oh no, qualcosa sta per "venire a prendere" qualcuno di cui non so nulla, e fargli qualcosa forse. La storia potrebbe riguardare Anna Frank, o un grottesco rapitore o altro ancora.

    2. Introducili nel racconto. Incomincia a descrivere gli avvenimenti in modo normale, e lentamente inserisci elementi che presagiscano gli eventi nella storia. Da al lettore l'impressione che "è tutto normale... aspetta, c'è qualcosa di strano qui..." e via dicendo. Se riesci a costruire una suspance abbastanza penetrante, la gente andrà in paranoia e forse si spaventerà anche.

    Strutturare la storia



    1. Sottigliezza. Un po' di delicatezza fa il suo lavoro. Leggere di un leggero grattare su una finestra è molto più spaventoso di una finestra che all'improvviso sbatte. Vedere qualcosa con la coda dell'occhio è più spaventoso di entrare nella tua stanza e vedere una ragazza senza volto sul tuo letto. Il bello della sottigliezza è che puoi condurla verso qualcosa di meno fraintendibile.
    Esempio - La storia inizia con te che vedi roba con la coda dell'occhio, poi questa smette di guizzare via velocemente e alla fine vedi la cosa per intero.

    2. Non tirarla per le lunghe. Le storie DAVVERO lunghe devono essere INCREDIBILMENTE BEN SCRITTE, o non scriverle affatto. Il racconto deve proseguire su un filo logico e narrativo, creando un crescendo di terrore per tutta la durata della narrazione. Non spendere 10 paragrafi per riflettere sul fatto che quella volta andasti in un negozio e vedesti il poster di una persona scomparsa, e di come vedesti quel poster in altri tre negozi ma il nome era diverso tutte le volte. Ciò può essere spiegato in poche frasi.

    Cosa spaventa?



    1. L'inconoscibile. Sfrutta qualche fatto inspiegato e cerca di dargli una risposta terrificante e verosimile. Notizie o fatti insoluti sono grandi spunti dai quali trarre storie, piuttosto che qualcosa di totalmente esplicabile nel linguaggio comune.

    2. Scienza. Parlando in gergo tecnico, puoi raggirare la gente facendogli credere nell'autenticità di ciò che dici.

    3. Bambini e ragazze.
    Una storia che tratta di un bambino o di una ragazza è più spaventosa rispetto ad una che riguarda un uomo adulto almeno nell'80% dei casi, perché sono generalmente visti come innocenti.

    4. Specchi. Gli specchi sono sempre stati oggetto di terrore, per una buona ragione. Ci permettono di vedere noi stessi, ma come gli specchi deformanti dei Luna Park, le cose non sono sempre come sembrano.

    5. L'incomprensibile.
    Lo statico, le foto sfocate, ecc... Ciò da alle persone la chance di fantasticare. Se la mente è nella condizione giusta, queste cose non comprensibili le guideranno verso le loro personali, orrorifiche conclusioni.

    6. L'abbandono.
    Una casa abbandonata può essere un argomento. Una casa luminosa e gioiosa ovviamente non è spaventosa.

    7. Le facce.
    Occhi, denti, sorrisi, tutto può essere descritto in modo che possano impressionare il lettore.

    8. I quadri. Che sia un dipinto vittoriano con occhi semoventi, o una stampa digitale dove il tuo amico ha un 666 stampato in fronte, le immagini sono pensate per essere statiche e immobili, quando non lo sono è terrificante.

    9. Tecnologia. La tecnologia è un'espressione del controllo dell'uomo sul mondo conosciuto. Quando essa agisce in modo strano, può essere fulcro di spavento.


    La morte è sopravvalutata



    1. Riguardo al finale. "Lui morì", "L'ha ucciso" OCCRIBBIO E'MORTO CHICOSAMACHECHECAZZ... sì, morire non è spaventoso. E' così sfruttato che la gente ne è diventata immune. Qualcuno che scompare è molto meglio di "E lo ritrovarono morto due settimane dopo".

    2. Riguardo al tema. "La gente continuava a morire misteriosamente" non è spaventoso neanche questo.

    3. Lo stesso con l'omicidio. A meno che l'omicidio non sia palesemente sadico, allora scrivere di un serial killer è eccessivo.


    Dovremmo combattere "Lui"?*



    1. Sì. Alcuni personaggi tentano di combatterlo e falliscono sempre, questo è diventato un cliché. E' anche leggermente irreale, il 99% delle persone, in caso affrontassero qualcosa di terrificante, sarebbero troppo spaventate per reagire, per paura di farlo arrabbiare.

    2. No. La maggior parte dei personaggi tenta di nascondersi/ignorarlo. Generalmente è meglio, perché ciò lo rende più difficile gradualmente da ignorare o sfuggirgli.

    3. Non lo sanno.
    Questo ha un potenziale epico. Tipo, nei film quando l'inquadratura si muove dietro al cespuglio e si muove un pochino? Noi spettatori sappiamo che qualcos'altro sta guardando, e il personaggio no. Quando è usato bene, è horror puro, ma quando è fatto male è inguardabile. Usalo con cautela.

    Narratore



    1. Prima persona.
    1a. Sei l'eroe. "Eroe" intentendo che tu sei la persona alla quale capitano quegli eventi. Quando le persone sono spaventate (come il narratore) hanno i sensi acuiti.
    Possono sentire improvvisamente i venti più quieti e i bisbigli più inudibili. Conta sui dettagli per rendere l'atmosfera, quando le cose si fanno grame, prova a svelare solo ciò che il narratore sa. Non usare "più tardi scoprii che" "ero completamente all'oscuro di" "ma alla fine venne fuori che" etc. Si devono usare solo gli elementi sperimentati in prima persona.
    1b. Sei "lui". No, non farlo e basta.

    2. Terza persona. La più semplice e probabilmente la migliore. Non dire MAI, MOSTRA sempre. "John iniziò ad aver paura" vs. "John chiuse gli occhi e cominciò a mormorare un motivetto allegro ma dovette fermarsi per ingoiare la sua stessa saliva, ogni volta che doveva fermarsi, chiudeva gli occhi ancora più forte"

    3. Seconda persona. "Tu" il lettore è colui che guida, fa attenzione però. Nella migliore delle ipotesi spaventerai a morte qualcuno, nella peggiore la gente ti riderà dietro. E generalmente la peggiore è la più gettonata.


    Punteggiatura e linguaggio



    1. Uso corretto. USA SEMPRE (o almeno provaci) UNA CORRETTA PUNTEGGIATURA E UNA GRAMMATICA ACCETTABILE. Una virgola ben piazzata, una lineetta o un punto interrogativo possono davvero fare la differenza. Noti come tutte le storie stupide sono scritte male, in caps lock e non hanno punteggiatura? Quando mangi un pasto prelibato, te lo scofani tutto il prima possibile o fai bocconi moderati, mastichi, e ingerisci a intervalli decenti?

    2. Ripetizioni. Le ripetizioni sono sempre state alquanto sinistre. Prova ad usarle con moderazione.

    Movimento



    1. Movimento regolare. "Cominciò a corrermi incontro". Ronf ronf...
    2. Movimento irregolare. "Cominciò a muoversi lentamente verso di me, stava... agitandosi, contorcendosi..."
    3. Immobilità. "Si sedette là, immobile, imperturbabile..."

    Scelta delle parole



    1. Le parole ideali. C'è sempre un modo perfetto per dire qualcosa, devi solo trovarlo. Considera il coinvolgimento delle seguenti frasi.

    "Cominciò a distorcere il suo corpo in strane forme"
    "Iniziò a contorcere la sua figura in strane posizioni"

    L'epilogo della storia



    1. Lasciarla aperta.
    Aggiunge carica alla paranoia, perché le persone non sono sicure di dove "Lui" sia andato, tutto ciò che sanno è che è ancora là fuori, da qualche parte.

    2. Concluderla.
    Quasi interrompe la storia. Potrebbe non lasciare il pubblico spaventato, perché sanno che lo spirito malvagio è stato scacciato.

    3. Dafuq è successo? Prova ad essere chiaro su ciò che è accaduto, anche se non è successo niente, chiarisci.

    4. Dafuq è successo x2? Finire con una nota misteriosa, una che sia ambigua e lievemente "trainante", può essere di grande effetto. Fanne buon uso.

    Come iniziare una storia



    1. Inizia dalla fine, non dal principio. Tieni a mente l'idea spaventosa nella tua testa e procedi a ritroso da là. La parte più importante in una storia è l'elemento inquietante, perciò accertati che sia il punto focale e che sia sviluppato prima di qualsiasi altra cosa.
    Prova con qualcosa che impaurisca TE. In quel modo ne sai di più a riguardo, e le sensazioni e le sfumature di cui si è parlato, così puoi svilupparla correttamente.

    2.
    Poni un elemento inquietante in un ambiente non creepy, sviluppa l'ambientazione.

    3. QUINDI ORA preoccupati dei personaggi.

    4. Scrivi una descrizione sommaria.

    5. Usa tutti i suggerimenti precedenti per creare una storia coerente.

    6. Rileggi tutto come se fossi un coglione che legge su 4chan, rideresti di te o è un buon lavoro?

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    * Per Lui si intende l'entità antagonista.
     
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0 replies since 24/1/2013, 03:41   1332 views
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