Le Lettere di Zapata

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  1. Kalinicta
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    Le Lettere di Zapata sono una serie di missive, corte e scritte a mano, inviate da un ignoto "benefattore" ad un tale Richard Zapata, un fotografo quasi sconosciuto che viveva a Greenwich Village, New York. Le fotografie di Zapata non ebbero mai particolare successo, neppure tra i cultori "indie", con una sola eccezione. La questione maggiore della fotografia è, senza alcuna sorpresa, la fortuna; bisogna essere nel posto giusto al momento giusto. Zapata ottenne una pubblicazione sola in una piccola rubrica del New York Times, e fu questa foto a fungere da catalizzatore per l'ignoto "benefattore". La fotografia era solamente un pretesto. Zapata rientrò tardi una sera, si diresse a casa dopo una festa, ed era leggermente brillo. Erano circa le 5 del mattino, ma prima dell'alba, Zapata scattò una foto ad un insignificante angolo di strada proprio quando le luci dei lampioni si stavano spegnendo e poco prima che il sole sorgesse, creando un gioco di foschia e luce quel tanto che bastava per riempire lo spazio.

    Entro la prima settimana dalla sua pubblicazione, Zapata ricevette la prima lettera, e tutte le lettere seguenti giunsero esattamente a cadenza settimanale, senza mai farsi attendere.

    La Prima Lettera (Datata Luglio 31, 2001)

    "Caro Mr. Zapata.
    C'è una magia intrappolata nella sua fotografia. Una bellezza rubata.

    Un Benefattore."


    Non vi era alcun mittente, e la lettera, come furono tutte le seguenti, era firmata semplicemente con "un Benefattore".

    La Seconda Lettera (Datata Agosto 7, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,
    Forse lei non capisce. La bellezza non è una fonte rinnovabile.

    Un Benefattore."


    La Terza Lettera (Datata Agosto 14, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,
    Lei continua a scattare fotografie. Non che questo importi; ciò che lei mi ha rubato non può essere restituito.

    Un Benefattore."


    La Quarta Lettera (Datata Agosto 21, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,
    Non c'è più alcuna bellezza. Non per me.

    Un Benefattore."


    La Quinta Lettera (Datata Agosto 28, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,
    Devo rubare qualcosa a lei, allora.

    Un Benefattore."


    Cinque settimane dopo l'arrivo della prima lettera, Zapata presentò la lettera al Dipartimento di Polizia di New York per avere assistenza, credendo che la quinta lettera fosse una minaccia. Mentre la polizia non prese troppo sul serio le preoccupazioni del signor Zapata, i timbri postali vennero ricondotti ad un Ufficio Postale di Greenwich Village, che serve oltre 10.000 utenti del servizio. Le possibilità di rintracciarle erano assurde, e dopo due giorni di sorveglianza, il signor Zapata venne lasciato in balia di se stesso.

    La Sesta Lettera (Datata Settembre 4, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,
    Io sono divenuto la Morte, Distruttrice di Mondi.

    Un Benefattore."


    Esattamente una settimana dopo, due aerei di linea di scontrarono sulle torri del World Trade Center a New York, uccidendo centinaia di persone e impegnando gli Stati Uniti in una serie di apparentemente infiniti conflitti in Medio Oriente. Le statistiche indicano che tre persone di cognome Zapata rimasero uccise nell'attacco terroristico, sebbene non sia chiaro quali siano direttamente imparentate con Richard Zapata. Nonostante non ricevette nessuna lettera fino al giorno dopo, essa recava la stessa data di quella degli attacchi.

    La Settima Lettera (Datata Settembre 11, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,
    Non dubiti che quella sia opera mia, ma che le sue mani non siano intrise di sangue.

    Un Benefattore."


    Non è chiaro perché, a questo punto, il signor Zapata non portò la Settima Lettera alla Polizia, che sarebbe stata certamente presa molto più in considerazione, e si sarebbe probabilmente organizzata un'investigazione su larga scala.
    Però i contenuti della lettera, e le sue conseguenze, erano troppo duri da poterli pubblicare.

    L'Ottava Lettera (Datata Settembre 18, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,
    Non c'è più niente che tu possa rubare.

    Un Benefattore."


    Le fatture indicano che, nella settimana seguente all'Ottava Lettera, il signor Zapata acquistò 4 macchine fotografiche, 36 rullini, e una quantità eccessiva di attrezzatura per lo sviluppo, tutto proveniente da diversi luoghi.

    La Nona Lettera (Datata Settembre 25, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,

    Non ho altre parole simpatiche o vuote minacce per lei. Lei ha rubato un pezzo di bellezza privata che non può più essere restituita, e per questo in risposta ho rubato tutta la bellezza dal suo mondo. L'ho lasciata in un mondo di guerra, privato di strade nebbiose ed albe lente. Il futuro che verrà sarà il nero più nero, l'inferno più crudo, e non vi sarà più l'ombra di un'anima. Ho fatto tutto questo a causa del suo ladrocinio, e ancora lei continua a rubare. Ruba cose di nessun valore.

    Un Benefattore."


    Gli investigatori del caso delle Lettere di Zapata indugiarono pesantemente sulla Nona Lettera, principalmente per la sua lunghezza. In essa, possiamo scorgere un lato personale del "Benefattore" del signor Zapata, e le precedenti accuse persero il loro senso di rabbia ideologica in favore di un tono quasi egoistico, futile. Mentre l'opinione comune era che Zapata si fosse scritto da solo le lettere, quei pochi che non concordavano con la prima opinione portavano come tesi la descrizione del futuro della Nona Lettera. Quando l'appartamento di Zapata venne finalmente perquisito, due settimane dopo l'arrivo della Nona Lettera, centinaia di fotografie sviluppate vennero alla luce nel piccolo studio, foto di qualsiasi cosa, dalle matite alla volta del cielo, che andavano dal fuori fuoco al mozzafiato. Quella produzione instancabile non rifletteva affatto la psiche di un individuo che non vede alcun futuro di fronte a sé.

    La Decima Lettera (Datata Ottobre 2, 2001)

    "Caro Mr. Zapata,
    Non più.

    Un Benefattore."


    Quando l'appartamento di Richard Zapata venne visitato di nuovo una settimana dopo (su richiesta di un vicino che aveva chiamato la polizia), La Decima Lettera venne trovata proprio accanto la buca delle lettere dell'appartamento, intonsa e non ancora letta. Le mura erano seminate di centinaia di fotografie recentemente sviluppate. Zapata venne trovato più tardi, in una camera oscura improvvisata nel retro dell'appartamento.

    Si era, probabilmente, cavato via gli occhi ed aveva bevuto parecchi litri di acido acetico (usato per lo sviluppo delle pellicole), considerate causa della morte. La conclusione più comune è che Zapata credeva di aver raggiunto una sorta di perfezione in quella prima fotografia di un angolo di una strada, e lui, incapace di replicarla, scaricò la sua frustrazione con quella serie di lettere bizzarre e, infine, con l'orrendo suicidio. Questa teoria è ben giustificata, tranne che per un piccolo particolare che sembra volerla sfidare. Non c'erano tracce di sangue o di carne sotto le unghie di Zapata, e non c'erano graffi attorno alle cavità oculari; era come se gli avessero rimosso gli occhi, con precisione chirurgica, da una posizione sopraelevata rispetto al fotografo. Ovviamente, questo è altrettanto improbabile, in quanto tutte e tre le serrature sulla porta dell'appartamento erano chiuse a chiave, dall'interno.



    Edited by DamaXion - 6/1/2017, 14:48
     
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    Io idealizzo la figura del Benefattore come quella di un Dio. Calza alquanto, nel personaggio.
     
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  5. Syncnor
         
     
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    Carina,ma sinceramente non mi entusiasma particolarmente :nono:
     
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  6. mateko97
         
     
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    invece a me è piaciuta, brava
     
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  7. Nathan Zane
         
     
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    Mi piacque molto, la wikizzo.



    CITAZIONE (Kalinicta @ 14/12/2012, 22:18) 
    Io sono la Morte, Distruttrice di Mondi.

    Se l'originale era "I am become death, the destroyer of worlds", forse è meglio tradurlo con "Sono diventato Morte, il distruttore dei mondi", essendo una citazione. Vedi tu se vuoi modificarla o no :sese:
     
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  8. Kalinicta
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    A dire il vero dice "I am made Death, Destroyer of Worlds." e non sapevo come rendere la frase :asd:.
     
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  9. Light’
         
     
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    CITAZIONE (Kalinicta @ 15/12/2012, 14:33) 
    A dire il vero dice "I am made Death, Destroyer of Worlds." e non sapevo come rendere la frase :asd:.

    La traduzione più fedele, secondo me, si deve cercare su una frase del genere: "Qualcuno ha fatto di me la Morte".

    E' il soggetto che parla e, siccome usa "I am made", esprime una situazione di fatto, consolidata e definitiva che è stata determinata da qualcun altro. Inoltre dato che usa "Death" con la maiuscola intende riferirsi alla Morte come valore assoluto, non ad una qualsiasi morte.
     
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    Non è che il significato cambi di molto. Che sia stato fatto Morte, lo sia diventato, o lo sia da sempre il succo è che lo è. Cioè, non che non ci si debba curare delle sfumature, ma tanto non sappiamo chi l'abbia trasformato... Mi piacciono le storie così.
     
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    CITAZIONE (Light’ @ 16/12/2012, 09:57) 
    CITAZIONE (Kalinicta @ 15/12/2012, 14:33) 
    A dire il vero dice "I am made Death, Destroyer of Worlds." e non sapevo come rendere la frase :asd:.

    La traduzione più fedele, secondo me, si deve cercare su una frase del genere: "Qualcuno ha fatto di me la Morte".

    E' il soggetto che parla e, siccome usa "I am made", esprime una situazione di fatto, consolidata e definitiva che è stata determinata da qualcun altro. Inoltre dato che usa "Death" con la maiuscola intende riferirsi alla Morte come valore assoluto, non ad una qualsiasi morte.

    Non posso che concordare... E' proprio come l'avrei tradotta io!
     
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  12. Light’
         
     
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    CITAZIONE (SilviaSalvatore @ 16/12/2012, 20:01) 
    CITAZIONE (Light’ @ 16/12/2012, 09:57) 
    La traduzione più fedele, secondo me, si deve cercare su una frase del genere: "Qualcuno ha fatto di me la Morte".

    E' il soggetto che parla e, siccome usa "I am made", esprime una situazione di fatto, consolidata e definitiva che è stata determinata da qualcun altro. Inoltre dato che usa "Death" con la maiuscola intende riferirsi alla Morte come valore assoluto, non ad una qualsiasi morte.

    Non posso che concordare... E' proprio come l'avrei tradotta io!

    :peoflow:
     
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    CITAZIONE (Light’ @ 16/12/2012, 20:06) 
    CITAZIONE (SilviaSalvatore @ 16/12/2012, 20:01) 
    Non posso che concordare... E' proprio come l'avrei tradotta io!

    :peoflow:

    sono abbastanza pignola con l'inglese... English Nazi insomma.

    comunque bella l'interpretazione in cui il "benefattore" è una divinità!
     
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    CITAZIONE (SilviaSalvatore @ 16/12/2012, 20:01) 
    CITAZIONE (Light’ @ 16/12/2012, 09:57) 
    La traduzione più fedele, secondo me, si deve cercare su una frase del genere: "Qualcuno ha fatto di me la Morte".

    E' il soggetto che parla e, siccome usa "I am made", esprime una situazione di fatto, consolidata e definitiva che è stata determinata da qualcun altro. Inoltre dato che usa "Death" con la maiuscola intende riferirsi alla Morte come valore assoluto, non ad una qualsiasi morte.

    Non posso che concordare... E' proprio come l'avrei tradotta io!

    "Qualcuno ha fatto di me la Morte" è bruttissimo da dire in Italiano... Sarebbe, al limite, da cercare una traduzione migliore, qualcosa del tipo "Sono stato fatto Morte, Distruttore di Mondi"... Ma è brutto anche così. In tal caso direi di affidarci al buon vecchio Word Reference, che ci consiglia provocare. E direi che questo significato gli calza a pennello ---> "Ho provocato la Morte, distruttrice di mondi". A questo punto fila, direi
     
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  15. Kalinicta
         
     
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    Per me va bene anche come ha suggerito Natale, infatti ho cambiato la forma per rendere la frase più fedele all'originale.
     
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16 replies since 14/12/2012, 22:18   294 views
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