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«Svelta Leila!» Dovevano scappare. «Dobbiamo andarcene di qui!»
Una forza maligna li stava per raggiungere. Erano arrivati allo stremo e i loro fiati ansimanti ne erano la prova. La donna aveva in braccio un fagotto, stretto a se come se fosse la cosa più preziosa che esista al mondo. Quel fagotto emanava perpetui lamenti. Lui le era avanti che le mostrava la strada.
Erano entrambi coperti da un velo, per non mostrare il viso. Ma l'essere oscuro era lì e a momenti sarebbe arrivato da loro con la sua furia distruttiva.
Ogni istante non doveva andare perso.
Si sentivano le urla strazianti delle povere persone ormai prigionienre di quel caos, il tremar delle mura del palazzo che cadevano in pezzi, man mano che s'avvicinava.
Avevano perso ogni speranza ma continuavano a fuggire. Lei sempre con il suo fagotto stretto, lui a farle strada. Si udiva da non lontano il rumore della distruzione.
Della morte.
A lei tremavano le gambe tanto che cadde, in preda alla disperazione, ma lui con prontezza la alzò, e con forza la fece appoggiare a lui. Il viso di lei era stravolto dalle lacrime, però continuarono a correre a più non posso, per trovare una via di uscita. Per cercare la salvezza. Ma l'essere era troppo veloce e potente per essere seminato. Ogni cosa che sfiorava andava in pezzi, distruggeva qualsiasi cosa l'ostacolava: persone, speranze, vita di ogni creatura vivente... non aveva pietà per nessuno.
Si trovarono in un vicolo cieco.
Era finita per loro, lo sentivano.
Ogni secondo sembrava l'ultimo. Mentre la forza distruttiva si avvicinava, loro caddero in preda al terrore. Quand si voltarono per guardare indietro video le mura bianche - ache andavano man mano a scurirsi - del palazzo cadere, e riempirsi di crepe.
Lui trasse dalla giacca un talismano azzurro dal laccetto di cuoio e la pietra dalla forma romboidale, lo prese per la cordicella e si concentrò. Dilatò la mente per diventare una sola cosa, lui e il talismano. La figura di un triballo, somigliante ad un serpente alato, azzurro scintillante comparve sulla sua fronte. Riuscì ad aprire un varco dimensionale. Emanava una luce calda.
«Questo è il varco per la vostra salvezza...» Mormorò ancora lui. «Adesso vai. Io devo rimanere qui con la mia gente.»
«Ma ti ucciderà!» Lei era in preda al panico. «Non voglio!»
Lo implorò, strattonandogli il braccio, ma lui fu impassibile. Scoprì il fagotto. Nascosta in quelle fasce c'era una bellissima bambina dai ricci color dell'oro, che piangeva.
«Eleisabet, abbi cura di questo.» E le mise al collo il talismano azzurro dandole un bacio sulla fronte, poi si rivolse alla donna. «E tu abbi cura di lei...»
Detto questo, si abbracciarono in un addio solenne per poi spingerle nel vortice caldo.
Il male li raggiunse.
Un'altissima figura nera si presentò, con tutto il suo spettrale aspetto e si avvicinava con impetuosa velocità. Alitava ombre fumanti che oscuravano tutto, ma non fu abbastanza veloce da raggiungerle, e il vortice si chiuse in un soffio di vento.
L'essere indossava un mantello nero, che non lasciava trasparire niente del suo essere, tranne per quegli orribili occhi rossi, che squadravano la preda, con una rabbia accecante.
«Tu! Morirai per questo!» La voce del mostro era cupa e tozza, piena di disprezzo e ferocia. Prese per il collo lui - che era inorridito da tanta veemenza - e lo scrutò con occhi spaventosi. «Anzi no...» Prese tempo per trattenere un ghigno «Presto conoscerai le pene dell'inferno.»
Il succube cercò inutilmente di liberarsi, dimenandosi. Ma fu inutile. La presa era troppo forte e gli bloccava le vie respiratorie. Il velo che gli copriva il viso cadde mostrando i suoi lineamenti, a tratti dolci e a tratti spigolosi, i capelli biondi e le orecchie appuntite. Prese gli ultimi respiri che gli rimanevano il corpo, e con le unghia cercò di scorticare la pelle del mostro, dura come la pietra.
«Non riuscirai nel tuo intento, maledetto!»
L'essere lo guardò con i suoi bulbi rossi accecati dalla rabbia, poi una grossolana risata susseguì «Questo lo vedremo.»SPOILER (clicca per visualizzare)Prima di tutto devo premettere che questo è il prologo di un mio romanzo (incompiuto, tra l'altro XD) Ma volevo proporlo a voi come semplice NR
Spero vi piaccia 
Ringrazio Mordekai per alcune dritte
Edited by RoryJackson - 9/12/2012, 11:40. -
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Nessuno mi pensa 
Forever Alone...
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Davvero? Io l'ho letta in anteprima e ho già detto che mi piace,ma lo dico nuovamente. Mi piace.
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Light’.
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Anche a me è piaciuta. 
L'avevo letta poco dopo che l'avevi postata, avevo messo il più uno dimenticandomi però di commentare.
L'antagonista, ed anche come è narrato l'inseguimento, mi ricordano molto il Dahaka. :v. -
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Grazie Light 
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Nazibiru the führer.
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Quel walltext non è esattamente invitante, impagina meglio . -
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Nel senso che dovevo dividere di più il testo? (cioè: punto e accapo?) . -
Light’.
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Nel senso che dovevo dividere di più il testo? (cioè: punto e accapo?)
Exactly.
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Molto bene, provo a modificarlo... SPOILER (clicca per visualizzare)Effettivamente, è un po' pesantuccio leggerlo così... purtroppo questo non è un libro aperto Scusate.. -
Light’.
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Molto bene, provo a modificarlo...
Effettivamente, è un po' pesantuccio leggerlo così... purtroppo questo non è un libro aperto Scusate.
Figurati. Se hai voglia inizia dai dialoghi, che sono quelli che si notano di più. :vSPOILER (clicca per visualizzare)Forza lavora!. -
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Rory, usa il mio stratagemma nei racconti.
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Fatto. xD Spero sia migliore, adesso
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Light’.
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Molto meglio. La lettura ora è decisamente più scorrevole e incalzante, ed in più il testo risulta meno ostico.. -
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Troppo gentile 
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Light’.
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Nabba.
SPOILER (clicca per visualizzare)
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