Io e Sabrina

di come i sogni , a volte, diventino realtà

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    Conobbi Sabrina in infanzia: Fui adottato nella sua famiglia all'età di 6 anni, lei ne aveva 4 all'epoca. I miei genitori erano stati uccisi da dei sicari, cose da criminalità organizzata di cui però non seppi mai molto, né sulle attività dei miei genitori né sulle motivazioni del delitto. I miei genitori adottivi non cercarono mai di impedirmi di informarmi sulla mia famiglia naturale ma era chiaro, nei loro sguardi preoccupati quando veniva toccato l'argomento che questo dava loro un enorme dispiacere. Ed io non volevo dar loro un dispiacere, né tantomeno a Sabrina.

    Da piccola era una ragazzina intelligente e acuta: Da ogni sua attività, a scuola o con le amiche, traspariva la sua creatività, la sua personalità forte ed indipendente, una personalità che attirava tutto e tutti verso di lei, come una calamita. Tanto che non ricordo nemmeno un giorno, fino ad ora, che non abbia passato in sua compagnia.
    Quando andavo agli allenamenti e alle partite di calcio, da piccolo, lei era sempre oltre la rete del campetto, anche con la pioggia o il vento. Una volta si prese una brutta polmonite per essere stata un intero pomeriggio sotto la pioggia battente solo per assistere ad un mio allenamento. Rimase a letto per più di due settimane fra lo sconcerto dei suoi genitori, ricordo le loro parole -Sabrina, basta con queste follie, sei troppo legata al tuo amico- L'amico in questione, ovviamente ero io che origliavo dalla stanza accanto, non ci consideravamo fratello e sorella ma migliori amici.
    Anche io ero sempre con lei: Ai pomeriggi che passava a bordo campo si alternavano quelli in cui invitava le sue amiche a giocare con le bambole ed io, pur non partecipando al gioco, ero sempre presente nel grande salotto di casa, magari leggendo una rivista o facendo i compiti. La sorvegliavo, se così si può dire, sentivo che la mia presenza le dava sicurezza e pace, e la dava anche a me, ci completavamo a vicenda e perciò continuai a starle vicino, sempre.

    Gli anni passarono e quando fummo abbastanza grandi ci accorgemmo che la nostra amicizia era diventata qualcosa di più ed un pomeriggio di Aprile ci scambiammo il nostro primo bacio.
    Il nostro affetto, però non poteva avere futuro fra le mura domestiche: L'unica volta che Sabrina accennò ad una nostra possibile relazione provocò una reazione accesa e violenta da parte di suo padre. La colpì con uno schiaffo, non lo aveva mai fatto, e le intimò di cancellare dalla testa questo pensiero.
    In quel momento rimasi immobile, quasi stordito, colpito nel profondo dalla furiosa reazione e dalla rabbia, mista a disperazione che vedevo negli occhi del mio genitore adottivo. Quella sera i genitori di Sabrina rimasero alzati fino a tardi a parlare di lei, di me e di questa strana situazione. Dal mio letto non sentivo che bisbigli, ma una parola veniva ripetuta spesso, una parola che non poteva che significare la nostra separazione forzata e definitiva: Follia.
    Nei giorni seguenti Sabrina diventò distaccata e apatica, non usciva più con le amiche, non parlava più con i genitori, si confidava solo con me, io che ero stato la causa del suo male. La situazione era surreale: mi sentivo un estraneo che aveva distrutto la famiglia, pranzavamo in silenzio e poi ci chiudevamo nelle rispettive stanze, parlando attraverso il sottile muro di cartongesso che le divideva mentre in salotto i genitori discutevano per ore e ore, fino a notte fonda.
    Dopo circa un mese in questa situazione i genitori di Sabrina decisero di farla seguire da uno psicologo: non si poteva andare avanti così, dissero, e mi trovarono d'accordo.
    Alle sedute io non ero ammesso e Sabrina non mi parlò mai di quello che le diceva l'analista, mi accorsi, però, che le sedute non sembravano sortire effetti, anzi, ogni volta che finiva la seduta si chiudeva in camera e rifiutava di parlare persino con me. Era diventata l'ombra di se stessa, ed io di conseguenza.
    Fino ad una notte d'estate in cui mi svegliò con un pesante zaino sulle spalle:
    -Andiamo- mi disse - io scelgo te.-
    In un primo momento volevo farla ragionare, non poteva andarsene di casa, era giusto rimanere e andare avanti, giunsi persino a promettere di andare via io, in collegio o in qualche comunità, per farla rimanere con la sua famiglia. Non ci fu verso di farla ragionare: era decisa a fuggire ed io, naturalmente, non le avrei permesso di farlo da sola.


    Da quella notte calda e afosa sono ormai passati parecchi anni, dapprima difficili, ospitati dai frati o negli ostelli per pochi spiccioli che guadagnavamo con piccoli lavoretti saltuari. Poi Sabrina trovò un lavoro in una caffetteria ed io come manovale in un cantiere poco distante. Prendemmo una casa in affitto e finalmente realizzammo il nostro sogno, vivere assieme in libertà.
    Quando il tempo è piacevole sembra scorrere più velocemente e passarono parecchi anni felici, sempre uniti. Fino a questa mattina:
    Sabrina è morta in un incidente stradale, un camion non l'ha vista mentre attraversava la strada e mi ha portato via ciò che di più caro avevo al mondo, proprio davanti ai miei occhi.
    La corsa in ambulanza, l'attesa in terapia intensiva, i medici affannati e poi, in serata, il ritorno a casa disperato, sconvolto.

    Mentre riguardavo le nostre foto con le lacrime agli occhi, questa stessa sera, un articolo di giornale piegato fra le sue cose attirò la mia attenzione: Era un vecchio articolo di cronaca: “Coppia uccisa in una sparatoria” erano i miei genitori! Aveva conservato quell'articolo per tutti questi anni?
    Lo lessi d'un fiato, fiato che fu spezzato già alle prime righe: “Morto nella sparatoria anche il figlio della coppia, di soli 6 anni”.
    Com'era possibile? Io ero lì, vivo e vegeto, che ci sia stato uno scambio?
    Cercai altre pagine di giornale fra le cose di Sabrina ma quello che trovai furono parecchi vecchi blocchi di appunti scritti a mano. Ne lessi qualcuno: descrivevano, come in un romanzo, la mia vita con lei. Nei più piccoli dettagli, anche dettagli che le avevo solo raccontato.
    Ogni giorno della nostra vita assieme era stato ricordato e trascritto su carta.
    Trovai anche altro: Gli appunti del suo analista e le lettere che erano state spedite ai suoi genitori, evidentemente le aveva sottratte il giorno della nostra fuga, ed evidentemente erano state proprio queste a farle maturare la decisione di fuggire. Il loro contenuto per me fu sconvolgente:

    “Dalle mie sedute appare chiara una sindrome paranoide, la paziente soffre di un grave disturbo psichiatrico. Consiglio l'immediato ricovero in una struttura sanitaria, il suo legame con la figura immaginaria che si è creata risulta oggi come non mai tangibile e pericoloso.
    Se in infanzia la creazione di un “amico immaginario” può essere trattata come una normale manifestazione della fantasia infantile oggi Sabrina sembra essere davvero convinta della presenza di questo fratello/amico che voi avreste adottato e la sua presenza nella mente della ragazza potrebbe portarla ad una pericolosa alienazione dalla società.
    Nonostante i miei sforzi ella continua a sostenere che questo amico esiste davvero e che vuole perseguire il suo sogno di una vita con lui, con tutti i mezzi a disposizione. Il mio consiglio, perciò, rimane un immediato ricovero in una struttura sanitaria specializzata in disturbi mentali.”


    Gettai la lettera a terra madido di sudore, non capivo.
    Sconvolto andai a sciacquarmi il viso ed alzando gli occhi sullo specchio del lavabo... non vidi più nessuno.


    Edited by Astaroth IV - 31/7/2012, 23:45
     
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  2. Dulaan
         
     
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    HS.
    Bella storia :sese:
     
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  3. ~Ãchenãr~
         
     
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    Bella, bravo.
    Purtroppo avevo già intuito la fine, quindi non me la sono gustata appieno, ma è comunque molto ben fatta.
     
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    Purtroppo avevo già intuito la fine, quindi non me la sono gustata appieno,

    Effettivamente è intuibile, un sola cosa: a che punto della storia hai capito dove volevo andare a parare?
    Perché se è verso la fine poco male ma se uno lo capisce già a metà storia mi sa che devo rivederla...
     
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  5. ~Ãchenãr~
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    L' ho intuito relativamente presto, circa ad un terzo della narrazione, un po' per il fatto dei due protagonisti che non si lasciano mai, un po' per i genitori che reagiscono in maniera così violenta nei confronti della figlia e tirano in ballo il tema "Follia".
    La mia ipotesi è andata confermandosi nel corso dell' intero racconto, soprattutto visto ilfatto che nesssuno, a parte Sabrina, si rivolge direttamente a lui. Non i genitori, non lo psicologo, nessuno.
    In ogni caso, secondo me, non dovresti modificarla subito; capita che qualcuno intuisca il finale della storia, ma magari sono uno dei pochi. Fossi in te aspetterei il commento di altri utenti. :peoflow:
     
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  6. Violent World
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    mi è piaciuta davvero molto, e il finale io invece non me lo aspettavo.
     
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    Grazie. :)

    Siamo 1-1, palla al centro...
     
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    .Allons-y!

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    CITAZIONE (Astaroth IV @ 15/7/2012, 18:41) 
    Grazie. :)

    Siamo 1-1, palla al centro...

    famo un 2-1 perché neanche io me lo aspettavo così

    Bella :zizi:

    Del finale conto quello da cui inizia a raccontare dei genitori e di lui...
     
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    Grazie :)

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    Del finale conto quello da cui inizia a raccontare dei genitori e di lui...

    Beh, sì. Spiego tutto nell'ultimo paragrafo, da lì in poi è normale intuirne il senso, anche se... Dite che è meglio togliere (o spostare) la parte del giornale?
     
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  10. Shella
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    Ti amo.
     
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    Lo prendo come un 3-1 :D

    Resta il dubbio sulla pagina di giornale, forse è troppo esplicativa.
     
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  12. SashaGrimes
         
     
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    CITAZIONE (Astaroth IV @ 17/7/2012, 17:32) 
    Lo prendo come un 3-1 :D

    Resta il dubbio sulla pagina di giornale, forse è troppo esplicativa.

    3-1? Puoi dire tranquillamente 4-1. Non me l'aspettavo il finale, questa entra immediatamente tra le mie storie preferite.
     
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    Grazie :D

    L'ho rivista, corretto qualche errore, qualche virgola di troppo (come mio solito) ed ero sul punto di invertire il ritrovamento del giornale con quello dei blocchi d'appunti...

    Per ora la lascio così, comunque accetto consigli..
    con questa: accetta-sangue

     
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    Molto bella.
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    Grazie! ^_^
     
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