Pokepasta - Come follow me

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  1. Deviljam
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    COME FOLLOW ME


    Durante i primi giorni del rilascio di Pokémon Rosso e Verde in Giappone, il 27 febbraio 1996, un picco di morti apparve nella fascia di età compresa tra i 10 e i 15 anni.
    I bambini morivano per suicidio, di solito per impiccagione o salti da altezze significative. Un po’ di casi registrati erano bambini che avevano iniziato a segarsi gli arti, appiccicare le loro facce al forno, strangolarsi da soli, stringendo le loro braccia attorno al collo.

    I bambini che erano stati salvati dal suicidio mostravano comportamenti solitari. Quando veniva chiesto loro perché volevano farsi del male, loro rispondevano con urla caotiche e iniziavano a graffiarsi gli occhi. Quando hanno dimostrato quella che sembrava la connessione a questo comportamento, il gameboy, non ebbero risposte; ma quando lo combinarono con i loro Pokémon Rosso o Blu, le urla sarebbero continuate e i bambini avrebbero fatto del loro meglio per lasciare la stanza in cui si trovava il gameboy.

    Questo confermò alle autorità i sospetti sul gioco, che in qualche maniera, aveva una connessione con questi bambini e le morti. Era uno strano caso, perché molti bambini che avevano lo stesso gioco non mostravano questi comportamenti, solo alcuni. La polizia non aveva altra scelta se non proseguire con quello, siccome non avevano altri collegamenti.

    Raccolsero tutte le cartucce che i bambini avevano comprato, le misero via con l’evidenza di esaminarle più tardi. Decisero che la prima cosa da fare era parlare con i programmatori. La prima persona che incontrarono fu il direttore dei giochi originali, Satoshi Tajiri. Quando gli raccontarono delle morti nelle circostanze dei suoi giochi, lui sembrò lievemente a disagio, ma non ammise niente. Li portò dai programmatori principali del gioco, le persone responsabili dei contenuti attuali.

    I detective incontrarono Takenori Oota, uno dei programmatori principali del gioco. Diversamente da Satoshi, non sembrarono a disagio, solamente molto riservati. Spiegarono che non era possibile usare qualcosa come un gioco per causare quelle morti, e arrivarono al punto di dire che non tutti i bambini erano “affetti”, buttando giù l’ipotesi di strane coincidenze o isteria di massa. Sembrava che lui stesse nascondendo qualcosa, ma non voleva darlo a vedere. Finalmente, lui disse qualcosa di interessante.

    Takenori aveva sentito una voce riguardante la musica di Lavandonia, una delle località del gioco, la quale aveva fatto impazzire alcuni bambini. Era solo una voce, e non aveva basi reali, ma era ancora qualcosa da analizzare.

    Indirizzò i detective da Junichi Masuda, il compositore della serie. Anche Masuda aveva sentito quelle voce, ma disse che non c’erano prove che la musica ne era la causa. Arrivò anche al punto di suonare la canzone identica a quella del gioco e non ebbe effetto su nessuno, né i detective né Masuda, percepirono qualcosa di differente o strano. Anche se avevano ancora dei sospetti su Masuda e la canzone di Lavandonia, sembrava che avessero raggiunto un altro vicolo cieco.

    Tornando alle cartucce che avevano sequestrato dalle case dei bambini, decisero di dare un’occhiata più diretta ai giochi. Sapevano che i giochi davano ai bambini gli effetti malati, quindi fecero estrema attenzione. Infilando la cartuccia e accendendo il gioco, lo schermo sembrò avviarsi. La schermata del titolo apparve, così come l’opzione di continuare la partita o cominciarne una nuova.

    Quando decisero di continuare il gioco, apparve lo stato del Pokémon. Videro il nome del bambino che aveva giocato, di solito Rosso o un altro nome semplice. Comunque, la cosa interessante era il tempo di gioco e il numero di Pokémon posseduti. In ogni gioco, il tempo scorreva molto lentamente, e ognuno di loro aveva un singolo Pokémon nell'inventario. Capirono che non poteva essere la musica di Lavandonia ad aver fatto ammalare i bambini, perché era impossibile raggiungere quella parte del gioco in così poco tempo e con un solo Pokémon. Questo li portò alla conclusione che qualcos'altro accaduto prima nel gioco doveva essere la causa.

    Se non era la musica, o la schermata del titolo, doveva esserci qualcosa all'interno dei primi minuti di gioco. Non avevano altra scelta se non spegnere il gioco e tornare dai programmatori. Chiedendo la lista di tutti i programmatori a Takenori, trovarono, sorprendentemente, che uno dei programmatori si era suicidato dopo poco tempo che il gioco era stato rilasciato. Il suo nome era Chiro Miura, un programmatore molto oscuro che aveva fatto veramente poco per il gioco. Anche molto interessante, aveva chiesto che il suo nome non comparisse nei crediti del gioco, e così era stato.

    Esaminando le prove trovate nell'appartamento di Chiro, trovarono molti appunti scritti in grassetto. Molti erano fatti a pezzi o cancellati, rendendone difficile la lettura. Le sole poche parole che riuscirono a capire furono ‘Non entrare’, ‘fare attenzione’ e ‘COME FOLLOW ME (SEGUITEMI)’ in grassetto. I detective non erano sicuri di quello che significava, ma sapevano di avere una connessione. Dopo ulteriori ricerche, scoprirono che Chiro era un buon amico con uno dei disegnatori della mappa, Kohji Nisino, e questa era probabilmente la ragione per cui aveva una parte nella creazione del gioco.

    Kohji Nisino, dal rilascio del gioco, si era chiuso nel suo appartamento, lasciando a malapena l’oscurità per prendere qualcosa di cui aveva bisogno. Aveva detto ai suoi amici e ai familiari che era in lutto per il suo amico morto Chiro, ma loro non ci avevano creduto, dato che Nisino si era chiuso lì dentro da quando il gioco era stato messo in commercio, qualche giorno prima che Chiro si suicidasse.

    Fu difficile, ma le autorità persuasero Nisino a sedersi e parlare con loro. Sembrava che non dormisse da giorni, delle occhiaie nere circondavano i suoi occhi. Puzzava, aveva le unghie sporche di nero e i suoi capelli erano unti, attaccati al collo e alla fronte. Parlava con balbettii e mormorii, ma alla fine aveva qualcosa da dire.

    Quando gli chiesero se sapeva qualcosa a proposito dei bambini che erano morti dopo l’esposizione al gioco e se tutto ciò aveva dei collegamenti con il gioco, lui rispose loro scegliendo le parole con cura, pensando molto prima di rispondere. Disse loro che il suo amico Chiro aveva un’idea interessante per il giorno, qualcosa che voleva provare da quando aveva sentito che il progetto era iniziato. Nisino conosceva personalmente Takenori, il direttore e il programmatore principale, da tanto tempo, così poteva facilmente inserire un programmatore mediocre nel progetto con una piccola persuasione. Sembrava che Chiro avesse convinto Nisino di farlo entrare nel progetto e aveva funzionato.

    I detective sapevano che c’era qualcosa dietro. Questo oscuro e sconosciuto programmatore, Chiro, doveva avere qualcosa a che fare con quel caso, qualcosa… loro chiesero qual’era l’idea di Chiro, perché voleva così ardentemente entrare a far parte di quel gioco per bambini. Nisino disse loro che Chiro non ne aveva mai parlato molto, solo alcuni dettagli ogni tanto. Voleva inserire un Pokémon speciale nel gioco, uno completamente differente dagli altri. Sarebbe servito come extra, una sorta di brivido fuori dal gioco per ogni giocatore. Non era, comunque, Missing No. Non poteva essere. Con il tempo di gioco registrato nelle cartucce, era impossibile per i bambini avere avuto il tempo di incontrare quel Pokémon.

    Nisino, durante tutta la conversazione, sembrava abbattersi sempre di più con ogni domanda. I detective lo incoraggiarono molto, cercando nella sua mente ogni frammento di conoscenza che aveva quest’uomo aveva sul gioco e su Chiro… e sulle intenzioni di Chiro…

    Fu quando chiesero degli appunti trovati a casa di Chiro che sbottò. Da sotto il divano su cui era seduto Nisino tirò fuori una pistola, puntandola dritta al poliziotto che stava qualche passo vicino a lui. Poi, velocemente, se la puntò al viso.

    ‘Non seguitemi…’ mormorò Nisino mentre si infilava la pistola in bocca e premeva il grilletto. È stato troppo veloce per permettere ai poliziotti di reagire. Era fatta. Nisino si era ucciso, ripetendo leggermente differenti le parole che erano scritte sugli appunti di Chiro…

    Sembrava che alla fine tutti i creatori fossero morti. Il team che aveva creato il gioco si stava dividendo, divenendo sempre più difficile da trovare. Era come se stessero nascondendo un segreto. Quando la polizia riuscì finalmente a parlare con tutti quelli che ebbero una parte nello sviluppo del gioco, anche gli oscuri designer dei personaggi e dei mostri, sembrò che essi non avevano nulla di interessante da dire. Molti di loro non conoscevano nemmeno Chiro, e i pochi che lo conoscevano lo avevano visto una o due volte lavorare sul gioco, per giunta da solo. Nonostante tutto ciò, l'unica cosa certa era che Chiro era sicuramente colui che aveva lavorato sulle parti iniziali del gioco.

    Passarono un paio di mesi prima che i suicidi e la frequenza delle morti iniziassero a calare. Sembrava che il gioco non stava più mietendo vittime tra i bambini. Il ritiro del gioco dai negozi che era stato pianificato fu cancellato, visto che sembrava che il gioco non fosse più dannoso per nessun bambino. Iniziarono a pensare che forse Takenori aveva ragione e che erano solo una strana serie di coincidenze o isteria di massa...Finche non ricevettero la lettera.

    Fu data ad uno dei detective,giusto fuori dalla centrale di polizia. E'stata una donna a consegnargli la lettera,che sembrava molto fragile, magra e malata. Gli diede la lettera velocemente, dicendogli che c'era qualcosa che doveva vedere, e senza aspettare una risposta o una parola, sparì nella folla. Il detective la portò in ufficio,e,convocando gli altri,la tirò fuori e la lesse ad alta voce.

    Era una lettera scritta da Chiro, ma non era quella trovata nel suo appartamento. Loro avevano cercato a fondo nella sua casa,quindi da dovunque fosse venuta quella lettera, non era stata tenuta in casa di Chiro. Era scritto di dover essere indirizzata a Nisino. Iniziò abbastanza formalmente, un "ciao, come stai?", saluti alla famiglia e cose così. Dopo una o due di righe come questa, i detective raggiunsero una parte in cui era richiesto a Nisino di farlo entrare nel Team del gioco del gioco, per dargli una posizione di programmatone nei giochi di Pokemon Rosso e Verde.

    Più si andava avanti nella lettura, e più dalla scrittura sembrava trasparire il nervosismo di chi l'aveva composta. Parlava di una grande idea che aveva, un modo di programmare qualcosa mai visto in nessun gioco prima di allora. Diceva che avrebbe rivoluzionato non solo l'industria dei videogiochi, ma tutto. Continuava dicendo che era una procedura davvero semplice per sviluppare questa idea nel gioco. Non doveva nemmeno aggiungere nessun programma esterno, ma poteva usare quello che già era presente nel gioco. Questo avrebbe reso impossibile da notare una qualsiasi programmazione oscura del gioco. Era un'idea perfetta per nascondere qualsiasi cosa fosse.

    La lettera finì senza un saluto a Nisino o alla sua famiglia, nessun "Aspetto la tua risposta" o "Grazie". Nulla del genere. C'era solo il suo nome, calcato sulla superficie del foglio che stava per rompersi. C'era solo il suo nome. "Chiro Miura"

    Quello era il punto di svolta per i detective. Non avevano più sospetti riguardo il caso. Chiro aveva programmato qualcosa nelle parti iniziali del gioco, qualcosa in grado di far impazzire le persone. Con questo ulteriore successo, scoprirono che i team per la programmazione lavoravano in coppie, cosa che faceva anche Chiro. Lui lavorò con un altro programmatore, Sousuke Tamada.

    Se qualcuno sapeva qualcosa riguardo al segreto del gioco, sarebbe stato Sousuke. Questa fu la loro ultima speranza per svelare il mistero una volta per tutte

    Scoprirono che Sousuke aveva contribuito molto alla programmazione del gioco, e sembrava essere un comunque bravo ragazzo e lavoratore. Ottennero facilmente il permesso di entrare in casa sua, un posto accogliente, ed entrarono nel salotto, nel quale si sedettero. Sousuke era in piedi accanto alla finestra del secondo piano, guardando verso la strada affollata. Stava leggermente sorridendo.

    Non c'è nessuna diretta testimonianza riguardo agli eventi che seguirono. L'unica prova della conversazione che è rimasta fu trovata in un registratore poggiato sul tavolo davanti ai due detective. Il dialogo che segue è la registrazione dei fatti:

    "Sousuke Tamada, quale compito avevi nei giochi Pokemon Rosso e Verde?" chiese il primo detective.

    "Ero un programmatore" La sua voce era chiara, amichevole, anche troppo amichevole. "Questo è tutto"

    "E' vero che i programmatori che lavoravano al gioco lavoravano in coppie?" chiese ancora il detective.

    Si poté udire un suono di piedi che si muovevano leggermente sul pavimento. "Si" disse Sousuke dopo un attimo di silenzio.

    "E il nome del tuo partner era--" Il detective fu velocemente interrotto dalla lugubre voce di Sousuke.

    "Chiro Miura...era quello il suo nome. Chiro Miura."

    Ancora silenzio. Sembrava che i detective fossero un po' a disagio con quell'uomo. "Potresti dirci se Miura si sia mai comportato stranamente? Qualche comportamento particolare che hai notato lavorando con lui?"

    "Non lo conosco così bene, in realtà. Non ci incontravamo frequentemente, solo le volte in cui ci scambiavamo i dati, o quando l'intero gruppo era chiamato per un'assemblea...Quelle sono le sole volte in cui io lo abbia mai visto. Si comportava normalmente, per quanto io possa dire. Era di piccola stazza, e penso che ciò gli abbia creato dei complessi. Era disposto a fare moltissimo lavoro per guadagnare un po’ di visibilità, questo è ciò che so di lui. Io credo..." Gli rispose Sousuke.

    Silenzio."Si?" chiese il detective, provando a farlo continuare. "Cosa pensi?"

    "Penso che fosse un uomo davvero debole. Penso che volesse provare a se stesso di non esserlo...e che volesse essere ricordato per qualcosa di speciale, qualcosa che avrebbe fatto dimenticare alla gente la sua debolezza e far invece prestare attenzione all'incredibile mente che risiedeva nel suo corpo..sfortunatamente per lui, in ogni caso... heheh... non era abbastanza forte per sostenere quell'intento."

    "Perché hai detto questo?" chiese il secondo detective.

    "Beh, è la semplice verità" rispose velocemente Sousuke. Si poteva sentire il rumore dei suoi passi attraverso il pavimento piastrellato. "Non era nulla di speciale, anche se voleva crederci. Non puoi diventare grande, nemmeno se ci credi. E' impossibile...in qualche modo, credo che Chiro lo sapesse, da qualche parte dentro di lui, lo sapeva"

    I detective erano di nuovo zitti, non sapendo su cosa dirigere la conversazione. Dopo un attimo, continuarono. " Potresti dirci qual'era il compito di Chiro? Su cosa lavorasse di preciso?"

    Sousuke rispose più velocemente di prima. "Nulla...intendo, nulla di importante. Lavorava su qualche piccola parte dell'inizio del gioco"Una pausa, poi un'altra piccola informazione. " Precisamente quella di Oak. Lavorava su alcune parti di Oak... quando è visto all'inizio, capite..."

    "Qualcos'altro?" insistettero i detective. Potevano sentirlo dalla voce di Sousuke. Lui sapeva qualcosa. " Noi sappiamo che tu sei a conoscenza dei bambini e delle morti. Sappiamo che è stato Chiro. Sappiamo che lui ha installato qualcosa nel gioco"

    "Che cosa state insinuando?" chiese Sousuke. Sembrava come se cercasse di trattenere la sua voce.

    "Intendiamo dire che visto che tu sei il eri il suo partner, se ci stai nascondendo qualcosa, allora potresti essere anche tu responsabile per le morti di quei bambini come lo è Chiro!"

    "Non potete provare nulla!" gridò Sousuke.

    "Dicci cosa ha fatto Chiro al gioco!" gli chiesero ancora i detective.

    "CIO' CHE GLI HO DETTO DI FARE"

    Silenzio. Completo silenzio.

    'Lo volete sapere, eh?' chiese finalmente Sousuke, rompendo il lugubre silenzio, ma rimpiazzandolo con la sua voce.:"Volete sapere cos'è questa storia? Chiro era un idiota. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per un po’ di attenzione. Non era capace di programmare un cazzo. L'unica cosa che sapeva fare, in ogni caso, era essere manipolato. Gli potevi dire cosa fare, e lui l'avrebbe fatto. Non avrebbe nemmeno domandato riguardo ciò, l'avrebbe fatto. Solo per sentirsi dire "Grazie" quando tu ricevevi il prodotto finito, quelle erano le sue ragioni. Era tutto ciò che lui voleva"

    Si poterono udire due scatti venire dalla pistola del detective

    "Potevo controllarlo senza problemi. Lui era molto simile a Takenori...Ovviamente nessuno di voi lo sa, ma io ero chi aveva formulato l'idea del gioco, l'idea dell'intera operazione. Ho semplicemente detto al mio compagno cosa fare, e lui mi ha ascoltato senza dubbi. Lui non sa nulla, proprio come Chiro"

    Si sentì il suono di una finestra aprirsi, seguito dai detective

    "Non ti muovere o spariamo!"

    "Fatemi parlare riguardo ad un meccanismo nel gioco," continuò Sousuke. La sua voce era più affrettata, ma manteneva ancora una certa scaltrezza. "Consideratelo come un indizio, ok? Se passate nell'erba un Pokemon apparirà, e voi avrete l'opportunità di combatterlo. E' in ogni caso una parte necessaria del gioco, capite?"

    "Allontanati dalla finestra! Non te lo ripeteremo di nuovo"

    "All'inizio del gioco devi camminare nell'erba prima che Oak appaia e tu riceva il tuo primo Pokemon, mi capite?In circostanze normali, era programmato per non far apparire nessun Pokemon anche se si fosse stati nell'erba...Io l'ho modificato. Ho manipolato quel Chiro, gli ho detto cosa mettere nel programma, gli ho dato tutte le istruzioni su come farlo e lui l'ha fatto senza problemi. E' raro, ma può capitare..Facendo un passo in quell'erba, uno potrebbe apparire..."

    "Sousuke, noi non vogliamo sparare!"

    "Spararmi?" chiese Sousuke, ridendo nel contempo. "Sparare A ME? Siete ottusi come lo era Chiro!Appena scoprì la verità,voleva farla finita!Era sua la colpa dopotutto!Si è sparato per quello!Se siete così determinati a finire quel vostro caso, se lo volete sapere, giocate a quel dannato gioco! Girate la ruota, e chi lo sa? Forse comprenderete il segreto da soli!"

    Si udì uno sparo, forte abbastanza da distorcere l'audio. Urla,si poteva udire un mormorio. Il tavolo su cui c'era il registratore si distrusse. Si sentirono distorsioni sconvolgenti. Silenzio. Poi risate. Sousuke stava ridendo,si udirono delle parole."Come follow me...Come follow me..." E poi nulla

    Il registratore continuò a registrare finché non finì la pellicola. Non c'era più nulla sopra. La polizia arrivò velocemente sulla scena, e per il loro orrore scoprirono Sousuke e i due detective morti. Erano stati tutti uccisi, ma non dopo aver combattuto. I detective erano stati sparati più volte, almeno dieci a testa, prima di morire venendo sparati in mezzo agli occhi. Sousuke era chiaramente morto per i due spari al suo petto, giusto attraverso il cuore.

    Questo gioco stava causando un massacro. Erano morti almeno un centinaio di bambini. Nisino, morto. Chiro, il giocattolino manipolato, morto. I due detective, morti. Ed ora, anche il creatore, la causa di questa atrocità, Sousuke, è morto. Questo gioco stava andando molto oltre il suo scopo originario. Stava uccidendo chiunque fosse stato coinvolto.

    Il capo detective decise di archiviare il caso. L'uomo che commise il crimine era morto, quindi non c'era più nessuna ragione per continuare il caso. Tutte le prove,gli appunti,le lettere, furono chiusi a chiave, tenuti nell'oscurità da dove provenivano. C'erano discorsi riguardanti l'intero progetto, piccole conversazioni di ora e di allora, ma durante gli anni hanno iniziato a scomparire. Alla fine, il caso era solo un ricordo nelle menti di chi lo hanno sperimentato in prima persona.

    Erano passati dieci anni. Era il 27 Febbraio del 2006. Il capo detective, l'uomo che chiuse a chiave le prove dieci anni prima, si ricordò dell'orribile fatto. Anche se non era più nelle forze dell'ordine, aveva ancora accesso ai file ed è stato aiutato quando poteva. Il ricordarsi dell'evento gli fece pensare al passato, gli fece aprire il contenitore sigillato che conteneva tutte le prove

    Iniziò a leggere tutte le lettere e gli appunti. Si ricordò della donna che gli apparve sul ciglio della strada un giorno e che gli diede una lettera che cambiò completamente il corso delle indagini. Si chiese chi lei fosse, e da dove fosse venuta. Forse era la madre di Chiro...o magari quella di Sousuke. Era troppo tardi per continuare tutto ciò. Troppo tardi...

    Mentre sigillava di nuovo il contenitore, ne vide un secondo giusto dietro il primo. Tirandolo fuori, lesse cosa c'era scritto sopra. "Prova#2104A"La aprì, e ci guardò dentro. A riempirlo c'erano esattamente 104 cartucce di Pokemon Rosso e Verde, tutte in perfette condizioni,non toccate da quando le controllarono per l'ultima volta dieci anni fa.

    Ne tirò fuori una, Pokemon Rosso. Non ne vedeva una da molto tempo. Non sapeva cosa avrebbe pensato dopo, ma raggiunse la sua scrivania e tirò fuori un vecchio Gameboy. Lo ricevette molto tempo addietro, ma funzionava ancora. Era di suo figlio, ma lui era morto qualche anno prima. Se n'era andata anche sua moglie. Mise la cartuccia nel inserto del Gameboy e accese la consolle.

    La schermata del titolo. Poi l'opzione di continuare o iniziare un nuovo gioco."Tanaka". Quello era il nome del bambino che ci aveva giocato per primo. Era morto, probabilmente, insieme a tutti gli altri. Premette Nuovo Gioco, ed iniziò un novo gioco. Era tutto normale,nella media. Andò in giro, parlò con sua madre, andò fuori. Ed iniziò a camminare verso l'erba.

    Poteva ancora sentire le parole di Sousuke risuonare nella sua testa. Anche se lui non era lì, anche se lui non aveva mai visto quell'uomo in tutta la sua vita, poteva ancora vederlo, sentirlo. "Come follow me"

    Si avvicinava sempre di più, mancavano solo uno o due passi.

    "Girate la ruota, e chi lo sa? Magari comprenderete il segreto da soli! "

    Entrò nell'erba. Lo schermo non fece niente all'inizio. Niente di niente. Stava semplicemente lì, come il detective, completamente paralizzato, come sei il tempo si fosse fermato solo per loro. Lo schermo diventò nero. E poi si riaccese.

    Gli occhi stanchi del capo detective si spalancarono. Non poteva credere a ciò che aveva di fronte.

    "Come follow me, come follow me, come follow me. Mi manchi papà, mi manchi mio amore, mi manchi così tanto"

    Uscirono lacrime dai suoi occhi, scendendo lungo le sue guance. Pagine e pagine di testo apparivano e lui premeva spasmodicamente il pulsante A per scorrerle. Erano sua moglie e il suo bambino. Gli stavano parlando, chiamando, piangendo con lui. Lo volevano vedere, lo amavano, lui li amava.

    "Vi amo anche io,"mormorò l'uomo con una voce rauca.

    "Come follow me. Vogliamo vederti, abbracciarti, e rimanere con te per sempre e per sempre e per sempre!"

    "E PER SEMPRE E PER SEMPRE..."

    "Non starci lontano. Ci puoi vedere anche tu...Ci manchi..Come follow me. Ti amiam--"

    Uno schermo nero. Gli occhi del detective si spalancarono, e rimase a bocca aperta. Lo schermo si riaccese, e Oak lo conduceva fuori dall'erba "Come follow me," disse Oak.

    "NO!" gridò l'uomo,facendo cadere il gioco sul pavimento. Subito si butto in avanti, prendendolo, e riportando lo schermo verso la sua faccia. "Riportali indietro, riportameli indietro!!"Il gioco continuò come suo solito, senza badare al detective. "Mia moglie, il mio bambino, ascoltami! Riportameli indietro, ti ho detto!"

    Voci...udì delle voci, centinaia di voci. Si girò, guardando dietro di se, e dietro di lui nella sua piccola stanza c'erano dei bambini, molti bambini. Alcuni non avevano gli occhi, altri avevano anelli attorno alla loro gola, alcuni erano ustionati su tutto il corpo. Stavano urlando, protendendosi verso di lui.

    "Riportatemi mia madre, riportatemi mio padre, riportatemi il mio animaletto!" urlavano tutti,provando a raggiungere il gioco, le loro bocche spalancate dall'orrore e dal dolore. "Non voglio che se ne vadano via, riportatemeli, riportatemeli!"

    "No!" gridò il detective. "E' mio! C'è la mia famiglia dentro, non toccatelo!" L'orrore attraversava la sua faccia.

    "Come follow me..." disse una voce. Il capo detective guardò in quella direzione, in un angolo della sua stanza, accanto ad una vecchia scrivania, c'era Sousuke.,Stava nell'angolo, alto, pettinato, pulito. C'era un sorriso sul suo volto, che si allargava attraverso i suoi lineamenti. "Come follow me..."


    Il capo detective saltò in piedi, arretrando, provando ad allontanare i bambini che si dirigevano verso di lui, cercando di afferrare il gioco tenuto stretto con entrambe le sue mani. "Che sta succedendo qui!? Che sta succedendo!? Dov'è la mia famiglia!?"


    Sousuke sorrise gentilmente. "Te lo mostrerò. Ti aiuterò a scappare da loro, capisci? Come follow me" Sousuke si chinò, e aprì un cassetto della vecchia scrivania. Il capo detective,dimenandosi tra folla dei bambini, provando ad uscirne, vi guardò dentro.


    Collocato lì, coperto dalla polvere, c'era la sua vecchia pistola di quando era nelle forze dell'ordine. Non l'aveva usata per tanti anni, e l'aveva messa via,non volendo ricordare le cose che dovette fare con quella pistola. Ma ora non la vedeva come qualcosa che aveva causato dolore o aveva ucciso. Brillava, era illuminata. Era qualcosa che poteva liberarlo.


    "Come follow me," disse Sousuke, prendendo la pistola e mettendola nelle mani del capo detective. Egli mise le mani in modo da impugnare la pistola, poi se la portò alle tempie. "Devi solo premere il grilletto. Questo è tutto"


    Il capo detective si voltò. I bambini lo stavano assalendo, afferrando le sue gambe e tirandolo. Stavano per afferrare il gioco. L'uomo si girò verso Sousuke, e sorrise.


    "La mia famiglia...ti seguirò."Premette il grilletto. Bang. Pezzi di cervello e sangue macchiarono il muro e lui cadde a terra, morto.


    Passò qualche giorno prima che il corpo venisse scoperto. Era steso sul pavimento, con sangue dappertutto. In una mano teneva una pistola scarica, e nell'altra c'era un classico Gameboy con Pokemon Rosso nell'inserto. La batteria era inutilizzabile da tempo, e rimaneva solo un vuoto schermo nero.


    Questo fu l'ultimo omicidio che le rimanenti autorità avrebbero permesso. L'ultimo detective che aveva mai fatto parte in questo caso portò via personalmente tutte le 104 cartucce, e le bruciò tutte, assicurandosi che nemmeno una sopravvivesse. Non avrebbero più causato problemi.


    Tuttavia, questa non è la fine della storia. Si dice che il codice sia sopravvissuto, ed addirittura passato ad altre versioni del gioco. Se hai un vecchio gioco dei Pokemon, puoi inserire la cartuccia nell'inserto del classico Gameboy, accenderlo, e girare la ruota, chi lo sa? Magari potresti comprendere il segreto da solo.


    Visto che sulla pagina ufficiale non mi andava di postarla poichè sennò la leggevano tutti, ho deciso di mettere qui la traduzione fatta da me ed un'altra ragazza di questa pokepasta stupenda! :sese: Ah, se c'è bisogno di qualche aggiustamento ditemelo che la correggo.

    Attenzione perchè è molto lunga. Per il mad: Mettila anche sulla pagina di facebook se la ritieni buona.



    Edited by DamaXion - 2/1/2017, 14:16
     
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  2. Niigaki~
         
     
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    Oddio.
     
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    Perchè è numerato?
     
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  4. Deviljam
         
     
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    Non so, l'ho trovata così
     
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  5. BeusV
         
     
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    Oddio, è stupenda.
     
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    mi ha fatto davvero spaventare,non ho capito solo una cosa,che intende con girare la ruota?
     
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  7. WhiteQueen
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    Gira la ruota yeah yeah! 8D
    Seriamente..è un pò creepy e un pò triste :cry:
     
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  8.      
     
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    CITAZIONE (Solid~Snake @ 17/5/2011, 22:29) 
    mi ha fatto davvero spaventare,non ho capito solo una cosa,che intende con girare la ruota?

    Intende la casualità degli eventi: Possono succedere, oppure no.
     
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  9. Abandoned by Time
         
     
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    Ora sapete che con questa pasta ho capito come costruire il finale della mia Hack.
     
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  10. Deviljam
         
     
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    io consiglierei di metterla anche sulla pagina principale perchè la ritengo magnifica u.u poi deve decidere il mad
     
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  11. «Beth.~Megu»
         
     
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    Mi sembrava di averla già letta, è davvero molto bella, anche se pokemon lost silver rimane la pokepasta per eccelenza IMHO. :zizi:
     
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  12. Niigaki~
         
     
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    Per me rimane al top Lavandonia :ahse:
     
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  13. GazDerKonig
         
     
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    Buona, l'avevo già letta in lingua originale...P.S. Evidence è prova, non evidenza XD
     
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  14. Lu'
         
     
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    scusate la mia totale stupidità... ma sto fatto è vero? e poi se l'ex poliziotto era solo, come l'hanno documentata?

     
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  15. AlphaCharly
         
     
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    Ovviamente no :ahse:
    Però le morti di bambini dopo l'uscita di Pokemon rosso e verde mi sà che è vera :gratt:
     
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61 replies since 17/5/2011, 17:51   15603 views
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