Votes taken by Ame_Spartan

  1. .
    LucidDreaming.bat sarebbe, secondo le voci e le leggende, uno dei (forse molti) fratelli di A Mind Joke.

    È stato prodotto nello stesso anno, nel 1999.
    L'unico ad averlo finora provato è stato un ragazzo che sostiene di aver rinvenuto un disco dall'aspetto anonimo, se non per la scritta "LucidDreaming.bat" su di esso, condividendo la sua esperienza su un forum, e corredandola anche di alcune immagini che allegherò anche qui.



    All'avvio il gioco non presenta nulla di particolare: uno scarno menu senza titolo, con disponibili solo le voci "New Game", "Shutdown" e la scritta Barely Games ben visibile in basso a destra.



    Avviando il gioco ci si troverà in un livello completamente nero, e non ci sarà né musica, né suoni. Il menu in-game presenterà solo caratteri illeggibili. Controlleremo un personaggio dotato esclusivamente della biancheria intima, e con una vistosa benda sull'occhio.

    A circondarlo, delle frecce posizionate sul terreno. Esse indicheranno due possibili direzioni diverse: andando a destra porteranno ad una scritta, composta da fiammelle blu, che recita "Leave now"



    Andando verso il basso, troveremo un tappeto in perfetto stile red carpet che conduce ad una porta. Tale porta condurrà in un altro livello, apparentemente psichedelico (il che spiegherebbe il nome del gioco) che vede una serie di passerelle di quello che sembrerebbe cristallo viola, fluttuanti in mezzo al cielo. Alcune saranno isolate dal percorso principali, ma i capi dei percorsi porteranno su alcune delle piattaforme vicine.



    Uno dei vicoli ciechi porterà in una stanza rosso sangue nel quale l'unica strada percorribile sarà un corridoio nero. Una volta in tale stanza, oltretutto, verremo investiti da un tema a 8 bit (primo suono che sentiremo) molto fastidiosa e dissonante. Durante il tragitto nel corridoio verremo anche tempestati da immagini a bassa risoluzione di un demone, probabile causa del sogno.



    Alla fine del corridoio il personaggio si bloccherà, e apparirà un menu a scelta multipla che recherà solo le voci "Sì" o "No".

    Il giocatore non ha voluto rivelare cosa avvenga nel caso si scelga l'una o l'altra opzione, sostenendo di essere troppo turbato al solo pensiero di ricordare quanto visto.

    L'unica menzione ulteriore che fa è riferita a quella che chiama "Sala degli Orologi": essa è una stanza molto buia difficilmente accessibile, perché il suo ingresso è nascosto nel primo livello, quello del Vuoto Nero. Potremmo vagare anche per ore prima di trovarne l'ingresso, e una volta dentro vedremo una serie di orologi appesi alla parete, e dall'altro lato della sala, di fronte ad essi, ci saranno delle bare. Davanti a tali bare fluttueranno dei fantasmi, tranne una, dove invece ci sarà uno sprite identico a quello del giocatore. L'autore del post originale riporta che il dettaglio più inquietante era che gli orologi posizionati davanti alle bare coi fantasmi erano rotti, mentre quello che ancora ticchettava era davanti alla bara posizionata di fronte allo sprite del giocatore.



    Toccare uno qualsiasi degli spettri avrebbe riportato in un punto casuale nel livello del Vuoto Nero.

    L'autore originale conclude chiedendo se qualcuno avesse altre notizie sul gioco o su BarelyGames e le rispettive origini. Gli sono arrivate ben poche risposte, tutte rimandanti ai vecchi post riferenti a A Mind Joke.
  2. .
    Sapevi che non sarebbe stato facile, però te ne sei fatto carico. Poteva toccare a qualcun altro, e invece è toccato a te.
    Succede.
    Vai avanti, in fondo sei il buono.
    È un posto orrendo, buio, soffocante.
    Ma devi andare avanti.
    Non è facile.
    Spesso ne esci ferito affrontando gli ostacoli.
    Affrontando chi vuole il tuo male.
    Sono orrendi, viziosi, malvagi.
    Tranquillo, peggiorerà. Andrà sempre peggio.
    Ma anche tu sarai più forte.
    Ti sei posto un obiettivo e devi raggiungerlo.
    Devi sporcarti man mano che ti avvicini. Sai come si dice, no? "Mors tua, vita mea"
    E dire che nemmeno concepivi simili brutture.
    Non starai mica diventando un po' come loro, man mano che vedi di cosa son capaci?
    Devi scendere in basso per arrivare al tuo bersaglio.
    Sporcarti.
    Vedere quanto sono stati capaci di scendere in basso, e man mano scendere anche tu con loro.
    Scendere al loro livello.
    Diventare un po' come ciò che più odi.
    E il livello per il tuo obiettivo è ancora tanto basso.
    Sempre più giù.
    Sempre più giù.
    Magari diventerai ciò che hai giurato di distruggere.

    E tu, quanto in basso pensi di poter arrivare?


    Edited by HexenKommando - 9/4/2018, 20:56
  3. .
    Con la fine della guerra la NATO creò delle organizzazioni paramilitari clandestine allo scopo di contrastare con atti di guerriglia sia un'eventuale discesa dell'Armata Rossa in terra europea, sia una ben più temuta rivoluzione (o elezione) comunista all'interno degli stessi paesi europei.

    Nel caso italiano, questa organizzazione era nota come Gladio. I cosiddetti "gladiatori" erano uomini, spesso membri delle forze armate, delle forze dell'ordine, o di gruppi di estrema destra. L'organizzazione contava più di mille uomini, che venivano addestrati presso il Centro Addestramento Guastatori, una base in Sardegna allora segreta, situata pochi chilometri a sud di Alghero, e tuttora utilizzata per addestrare le forze speciali italiane, quelle NATO, o di altri paesi alleati.

    Fra le tante voci e leggende che girano nelle caserme, questa è fra le più inquietanti:

    Si narra che nel 1973 un caporale, al tempo di stanza lì, cominciò a dare segni di paranoia. Inizialmente i compagni attribuivano il tutto alla durezza spossante dell'addestramento e alla carenza di sonno. Poi anche altri cominciarono a notare cose; un sergente paracadutista, una sera verso le ventitré, era seduto a un tavolo della mensa a esaminare alcune carte della zona, quando sentì come un flebile grattare alla finestra. Fece per voltarsi e poté solo intuire una sagoma nera sgusciare via con la coda dell'occhio. Si avvicinò alla finestra, la aprì, si sporse, controllando nella direzione verso quella sagoma pareva essere andata. Niente. Un qualche animale, pensò.

    Fece appena in tempo per tornare a sedersi, ma dopo qualche secondo sentì un urlo disperato e delle furiose raffiche di mitra. Si precipitò fuori nel cortile per capire cosa stava succedendo, trovando anche gli altri soldati che, svegliati dal frastuono, si erano precipitati fuori per capire anch'essi. In pigiama, ma armati. La sentinella, il giovane caporale che per primo aveva dato segni di squilibrio, stava fissando un punto sulla cima del muro di cinta, con gli occhi sbarrati, mentre con la mano cercava istericamente di sparare con un'arma ormai scarica a un bersaglio che chiaramente non c'era più.

    Alla richiesta di chiarimenti, il caporale rispose solo con farfugli e balbettii incomprensibili, intervallati solo da disperati "striscia sulle braccia", "occhi rossi come sangue" e altre frasi dettate dalla follia. Il soldato fu riformato per schizofrenia paranoide.

    L'addestramento continuava, ma il plotone sembrava turbato da quell'accadimento. Il personale di addestramento della base rassicurava le loro "vittime", talvolta fino a definirli dei bamboccioni impressionabili e creduloni. Il sergente però restava in pensiero, continuava a domandarsi se fosse possibile che ci fosse un collegamento tra ciò che gli sembrava di aver visto dalla finestra e la reazione della sentinella.

    Una sera, verso il tramonto, durante un addestramento nel bosco qualche chilometro a Est della base, una squadra si trovò a dover aggirare una grossa pietraia. Inoltrandosi nel bosco, il caposquadra diede ordine di fermarsi. Si voltò verso i suoi compagni, guardando i loro visi. Non vedeva solo la consueta concentrazione di quelli addestramenti, necessaria per la loro buona riuscita, ma anche tensione e una certa... inquietudine. Anche loro avevano capito che qualcosa non andava. Restarono in silenzio, in ascolto. Nulla. Era questo il punto: non si sentiva nulla. Non un cinguettio d'uccello, non un ronzio d'insetto, né squittii di roditori. Il mitragliere emise un breve sibilo, richiamando l'attenzione del caposquadra, poi portò l'indice e il medio agli occhi e poi indicò un punto una ventina di metri più a nord, puntando nel contempo la Minimi nella stessa direzione. Ciò che il caposquadra vide fu tanto confuso quanto inquietante. Fece solo in tempo a vedere una sagoma scura come la notte dileguarsi come un lampo nella boscaglia, notando solo dei riflessi rossastri all'altezza di ciò che sembrava essere la testa della creatura.

    Una volta scomparsa rimasero qualche secondo fermi a osservare, cercando di riuscire a scorgerla nuovamente tra i cespugli. Niente. Proseguirono nelle loro attività e la sera stessa riportarono l'accaduto al sergente, il quale riferì all'ufficiale in comando. Quella notte fu predisposta una massiccia operazione di ricerca, sfruttando quasi la totalità del personale della base. Diversi plotoni setacciarono il bosco in completo silenzio fino a notte inoltrata, alcuni avvalendosi anche degli allora pochi e sperimentali occhiali per la visione notturna. Verso le tre del mattino iniziò un violento temporale, mentre una squadra si trovò sul fianco di una collinetta a dover salire lungo una riva, per poter poi attraversare la radura sovrastante. La pioggia aveva trasformato la terra in fango scivolosissimo, tanto che uno dei soldati perse l'appiglio e rotolò giù. I suoi compagni si voltarono per seguirne la caduta, mentre quello cadeva rimbalzando sul fango e sul fogliame del sottobosco. Arrivato al fondo, video due luci rosse accendersi a una decina di metri da lui, mentre si riusciva a intravedere una sagoma quadrupede ma comunque umanoide attorno ad essi. Quando se ne accorse, il soldato estrasse la pistola dalla fondina e iniziò a sparare furiosamente verso la creatura mentre questa si avvicinava a lui lentamente, contorcendo la sua appena intuibile sagoma. Sparavano anche i compagni, da sopra, ma la creatura rimaneva immobile e imperturbabile, finché scattò all'improvviso, come una freccia, trascinando con sé anche il soldato.

    A nulla servirono le ispezioni sul luogo alla ricerca di tracce fisiche sul terreno che potessero condurre a un eventuale rifugio della creatura.
    Il comando archiviò il tutto come diserzione.

    Da quel giorno non si ebbero più segnalazioni della creature, né traccie del soldato.

    Edited by Fiech95 - 13/9/2016, 11:07
  4. .
    Accetto qualsiasi critica, alla fine sono qui per questo ;)
    Ho parlato col mio migliore amico, che studia allo psicopedagogico quindi è preparato in fatto di psicologia. Lui mi ha spiegato che la mente umana si pone dei limiti, nel senso che quando giunge a conclusioni o risultati "troppo grossi" essa li rimuove in automatico.
    Questo mi sembra credibile anche perchè ricordo chiaramente, a distanza di due settimane che per prima cosa, nel sogno c'era comunque una punta di coscienza, come seconda cosa quando l'entità mi disse ciò che mi disse per me fu una rivelazione, nel senso "Ma certo! Ora son padrone della mia vita!"

    E quindi il cervello, furbissimo, la rimosso la risposta alla domanda della vita. Grande...
  5. .
    O sono stati risucchiati in qualche abisso infernale, oppure era tutta una burla, oppure se ne sono dimenticati/ne hanno parlato coi genitori del proprietario che gli hanno proibito di aprirlo.

    Secondo me la più probabile è la prima :asd:
  6. .
    Ma l'esplosione atomica che ha di strano?
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    Avrebbe dovuto essere una partita come un'altra

    Io e il mio amico, come ogni weekend, avevamo intenzione di completare l'intera campagna su uno dei nostri giochi preferiti, Halo 3 ODST, su XBox Live. A causa dell'atmosfera suggestiva in certe missioni, come Strade di Mombasa, pensammo fosse una buona idea testare ogni glitch
    di cui avevamo sentito parlare nella speranza di trovare qualche easter egg. Il gioco procedette come ogni volta: la cinematica iniziale di preparazione allo sbarco, lo schianto nelle strade di Mombasa ecc. Attraversammo Piazza Tayari come Buck, la Riserva Naturale come Dutch e Kizingo Boulevard come Mickey.

    Una volta ritornati nelle strade di Mombasa, mentre ci accingevamo ad andare a cercare l'indizio che ci avrebbe portato alla missione successiva, vidi in lontananza qualcosa che sembrava un personaggio. Esso non sembrava un Grunt o un Brute, e non poteva nemmeno essere il mio amico dato che lui era impegnato nella ricerca degli audio-logs per ottenere l'achievement Audiofilo. Andai da lui e gli dissi di aver visto qualcosa, ma quando tornammo indietro la figura sembrava scomparsa. Lui liquidò la cosa esclamando: "Probabilmente era solo un cecchino Jackal."
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    Continuammo a giocare come prima, cercando glitches e easter eggs. Non ripensammo più alla bizzarra figura di prima.

    Dopo aver finito il Sito Alfa ONI ed essere tornati nelle strade di Mombasa per cercare i pochi indizi rimanenti vidi nuovamente la figura. Senza distogliere lo sguardo per paura di perderla di vista chiamai il mio amico perchè gli desse anche lui un'occhiata.
    "Hai notato che il nostro visore non mostra la sua sagoma?" - chiese il mio amico - "Forse è troppo lontano, avviciniamoci"

    Non appena iniziammo a muoverci verso la figura, quella iniziò ad allontanarsi: questo per noi fu un forte shock, dato che non ci saremmo mai aspettati che si allontanasse. Era strano soprattutto perchè se fosse stato un nemico sarebbe stato sagomato di rosso e non sarebbe di certo scappato. Comunque, eravamo determinati a scoprire cosa fosse e continuammo ad inseguirlo.

    Era leggermente più veloce di noi: lento abbastanza per essere sempre nel nostro campo visivo, ma anche veloce abbastanza per non lasciarsi prendere. Sparare non aveva effetto, provammo di tutto per rallentarlo: ogni colpo delle nostre SMG, pistole, missili e tutte le granate a disposizione. Nulla di efficace.

    Dopo più di un'ora di inseguimento pensammo che fosse impossibile da raggiungere e che Bungie lo avesse inserito come uno scherzo. Non appena iniziammo a rallentare notai uno dei nascondigli sparsi per le strade di Mombasa. Mi avvicinai e, con mio piacere, quello si aprì rivelando due Mongoose. Invece di usarli entrambi decidemmo che il mio amico avrebbe guidato mentre io, stando dietro, avrei aperto la mappa e tenuto il percorso. Quando la aprii notai il simbolo del Supervisore (la faccia verde rotonda); pensai fosse un altro nascondiglio, ma poi notai che la faccia si muoveva, e anche a una notevole velocità, così indicai immediatamente al mio amico la direzione da prendere.

    Se solo lo avessimo lasciato stare

    Dopo un breve inseguimento lo raggiungemmo, e sulla mappa infatti le nostre icone erano vicinissime all'icona del Supervisore, ed era sempre la figura che notammo un'oretta prima. Era a Nord della mappa, e stava in piedi vicino all'oggetto che avrebbe avviato la missione della stazione Kikowani, ma non avevamo nessuna intenzione di avviare missioni. Ci avvicinammo lentamente, come se si potesse spaventare da un avvicinamento troppo veloce.

    Era un Elite. Precisamente, un Elite modello Halo 3; aveva la corazza da combattimento standard nera. Ridemmo, in parte di nervosismo e in parte di interesse: avendo una buona conoscenza dell'universo di Halo sapevo che in Halo 3 ODST non erano presenti Elite (vivi, almeno) e che l'armatura nera non esisteva nella gerarchia militare Covenant. Stavo per dirlo al mio amico, quando sentii il suono che emette il Supervisore
    quando vuole darti informazione dagli audio-log. Confusi da quel suono improvviso, ci girammo per cercare la fonte del rumore, ma non potevamo muoverci in nessuna maniera.

    Muovemmo le levette e schiacciamo ogni bottone, ma quel suono sembrava averci immobilizzato. Eravamo bloccati verso l'Elite, che si mosse fuori dai nostri schermi verso la direzione dalla quale eravamo venuti. Pochi secondi dopo aver lasciato la nostra visuale, il suono del supervisore apparve nuovamente, solo che sembrava riprodotto all'indietro ma non era nulla in confronto a ciò che era appena accaduto. Ci girammo velocemente per inseguire l'Elite a piedi (i nostri Mongoose erano spariti), e lui ci portò a uno dei grossi scudi che bloccano certe zone della città per renderle inaccessibili ai giocatori. L'Elite si fermò brevemente davanti ad esso e guardò nella nostra direzione. Sembrava ci stesse aspettando, come se volesse che lo seguissimo. Si girò, e attraversò lo scudo.

    Perchè, perchè lo seguimmo?

    Avendo una certa esperienza di glitches, riuscimmo a superare lo scudo usando qualche medikit e delle batterie al plasma. Le parti inaccessibili della città, come dice il nome, non sono previste per i giocatori, perciò erano scarsamente illuminate, e anche con l'uso dei nostri visori la visibilità era scarsa. Da quel che ho visto, la parte esterna alla mappa è identica a quella interna, solo con una minore presenza di elementi scenici quali auto e barricate. Era anche pieno di texture non completamente renderizzate e di muri che apparivano semplicemente neri. Il suono del supervisore si ripeteva ogni 15-20 secondi senza alcun effetto su di noi. L'Elite sembrava non essere in nessun luogo da cui potesse essere visto.
    Dopo circa un altra ora di ricerca dell'Elite cominciammo a perdere le speranze di ritrovare quell'Elite; probabilmente Bungie lo aveva fatto per ridere di chi si era passato il tempo a inseguire l'Elite. Proprio quando stavamo per lasciar perdere notai un audio-log in un telefono appeso al muro: ero confuso, perchè mettere un audio-log fuori dalla mappa? Mi avvicinai, forse avevo davvero trovato un easter egg.

    Premetti RB e riprodussi l'audio-log: era sempre il suono del supervisore, ma era distorto, come la voce dei posseduti. Si ripetè per circa 30 secondi, e il mio amico chiese cosa avesse riprodotto. "Da brividi" rispose, quando glielo dissi. Non ci prestai molta attenzione allora ma, adesso che ci ripenso, il simbolo circolare verde del supervisore era diventato rosso. Poteva essere distinto un testo sotto di lui: "Torna indietro!"

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    Se solo lo avessimo fatto

    Man mano che continuavamo la ricerca dell'Elite ero sempre più su di giri, mi sentivo come se qualcosa, o qualcuno, mi stesse osservando. Quando lo dissi al mio amico lui mi accusò di essere una femminuccia e andò avanti. Più camminavamo, più il suono del supervisore si faceva frequente e aggressivo, tanto che cominciò a venirmi il mal di testa. Dopo un'ora di cammino controllai la mappa: ne eravamo decisamente fuori, cercare le nostre icone era inutile, potevo solo presumere che fossimo da qualche parte a Nord-Ovest della mappa. Cominciarono ad apparire tabelloni sopra di noi, recanti tutti il messaggio "Torna indietro!" Man mano che diventavano più frequenti iniziarono a mostrare messaggi differenti: "Vattene ora!" "Te ne pentirai!" "Tornerei indietro se fossi in te!"

    "Diavolo, 'sta cosa sta diventando ridicola, andiamocene ora" dissi.

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    "Andiamo, non è ovvio che la Bungie vuole spaventarci? Se andiamo avanti potremmo diventare famosi su Internet" rispose lui, nonostante fosse ovvio che non fosse sicuro delle sue parole.

    Il suono del supervisore ormai era quasi costante e più aggressivo che mai. Ora i tabelloni non erano solo sopra di noi, ma anche sulle pareti, ognuno sfarfallante diversi avvertimenti e minaccie, ognuna più intimidatoria dell'altra. Come se non bastasse lo sfarfallio per disorientare, le texture cominciarono a sfocare dentro e fuori fuoco, con singoli gruppi di pixel che cambiavano colore.

    Pensavo che la mia Xbox stesse per rompersi quando, velocemente come era iniziato, tutto si fermò. La strada su cui stavamo camminando era buia e silenziosa; non si sentiva nessun suono, come se qualcuno avesse ammutolito la TV. Poi lo vedemmo: un tabellone sopra di noi. Non era aggressivo, anzi sembrava felice con un brillante color verde. Mostrava un messaggio semplice: "Ora è troppo tardi per tornare indietro."

    Perchè non ascoltammo prima?

    Restammo entrambi fermi. Non eravamo sicuri sul da farsi, come se potesse succederci qualcosa se ci fossimo mossi. Il mio amico, facendosi coraggio, guardò lungo la strada, e io feci lo stesso. Un brivido mi percorse la schiena quando lo vidi: era l'Elite.
    Non si muoveva ma, dopo quello che avevo visto, non poteva essere più spaventoso.

    "Beh, ce l'abbiamo fatta" disse il mio amico con voce tremula

    "Non ne sarei così sicuro" risposi io con voce ancora più tremolante

    "Smettila di fare il babbuino! Abbiamo superato tutto, ora tutto ciò che ci resta da fare è avvicinarci all'Elite per diventare i primi ad aver completato un easter egg così figo."

    "Qualcosa mi dice che Bungie non ha nulla a che fare con il gioco" Ma lui era sicuro "Bene allora, io andrò dall'Elite e riceverò il merito di ciò che è successo, tu puoi stare a guardare mentre divento famoso" Cominciò a camminare verso l'Elite.

    Qualcosa mi scese lungo la schiena "FERMO! NON FARLO!"
    "Dio mio, sei cos-"

    Il suono del supervisore risuonò di nuovo, più veloce e aggressivo di quanto pensavo fosse possibile. Lo schermo si sfocò e il simbolo del supervisore iniziò a lampeggiarci in quelli che sembravano intervalli di verde neutrale e rosso aggressivo. Dopodichè la mia Xbox iniziò a fumare e la TV si spense. Gridai subito nel microfono: "Hey, ci sei? Stai bene? Meglio che non sia uno scherzo, non è divertente!!"
    Nessuna risposta. Vidi che la mia Xbox era cerchiata di rosso, ma non era il momento per preoccuparsi. Presi il telefono e composi il numero del mio amico: nessuna risposta. Tentai più volte senza successo. Solo una cosa poteva essere fatta: andare da lui. Cosi più velocemente che potei, anche più veloce di quanto pensai di poter fare, tanto da raggiungere casa sua in tempo record. La sua porta era aperta, così potei entrare subito.
    Non appena misi piede dentro notai subito che qualcosa non andava, c'era troppo silenzio.

    Poi udii il suono che quel giorno mi aveva spaventato tanto: il supervisore. Veniva dal salotto del mio amico; aprii la porta, lentamente, immaginando cosa avrei trovato dentro. Il mio amico non si vedeva, la sua sedia era rovesciata, la sua bibita era tutta sparsa sul pavimento e qualcosa che vorrei non aver mai visto campeggiava sul televisore: una rotonda faccia verde con sotto la scritta "Ti avevo detto di tornare indietro!"



    Edited by Fiech95 - 14/8/2013, 20:01
  8. .
    Inizio 2009, il momento in cui venni concepito. Nulla intorno a me, solo le sagome dei miei fratelli: il sergente, Hicks, Stacker, Bisenti.
    Semplici sagome, linee vettoriali sospese nel vuoto che si intersecano a formare i loro corpi; stringhe di binario che avvolgono i loro corpi e ci ruotano intorno. Lo stesso vale per me.

    14/03/09
    Passano le settimane, comincio a sentire qualcosa, delle voci. Pare che da qualche altra parte, una sezione diversa di dove sto io, ci siano nemici.
    Probabilmente quando tutto sarà pronto dovremo ucciderli. Aspetto novità.

    17/03/09
    A quante pare siamo in guerra con quei mostri. Cose che prima non ricordavo riaffiorano nella mia mente, nessuna immagine, solo informazioni: loro distruggono i nostri mondi, e uccidono i miei simili. Mi dicono che saremo amati, chi arriverà alla fine sarà adorato da un sacco di persone, vedrà gloria e fama per sè e per i suoi compagni. Prima però dovremo vedere il campo di battaglia, vincere questa guerra: non vedo l'ora che arrivi la mia occasione.

    25/03/09
    Il sergente è quasi completato, talvolta vedo il suo file integrato con altri. Quando torna dice che vede cose inimmaginabili, non trova nemmeno le parole per descriverle, ma conferma le voci: ci aspetta una dura strada, ma alla fine vedremo onore, stima e fama.
    Non riesco più ad aspettare.

    01/04/09
    Finalmente! Anche io sono del tutto formato: ho una skin splendida, sono perfetto. C'è ancora un sacco di lavoro da fare prima che il nostro possa iniziare, ma io sono completo, posso ritenermi soddisfatto... per ora. Sono ansioso di vedere il campo di battaglia, guadagnarmi gli onori promessi.

    04/04/09
    Sono 3 giorni che nulla cambia, mi sto preoccupando: che ci abbiano abbandonato? Impossibile, siamo così promettenti, perchè abbandonarci ora? Aspetta, arriva un'informazione. ... Dannazione, dicono che siamo stati sostituiti, hanno un nuovo progetto in mente. Quasi non ci credo, e ora cosa succederà?

    05/04/09
    Ci stanno massacrando! Il sergente è stato fatto a pezzi, anche Stacker, Bisenti e Hicks. Pure i miei mostruosi nemici, non ho potuto non provare compassione per loro quando li ho visti smembrare parte per parte. Li cancellano così, un raggio li attraversa, li brucia, spezzettando i loro codici, smembrando i loro codici. Aaaah! I miei occhi, bruciati anch'essi! Ora le gambe, le braccia...un dolore bruciante. I miei occhi...non vedranno mai i campi di battaglia, tanto meno l'onore e la fama che avremmo dovuto avere. Bastardi, cos'hanno loro che noi non abbiamo?? Il mio corpo ormai è inutile, in frantumi, ne arrivano altri al mio posto, spero per loro che abbiano più fortuna.
    Halo: Chronicles è il titolo di un videogioco cancellato dell'Universo di Halo a partire dal 2009. Secondo la Bungie UK, Halo: Chronicles sarebbe stato più un film interattivo che un videogioco, dove alcune parti erano semi-giocabili. La Bungie Studios aveva creato un team per la creazione del videogioco, ma quando il progetto fallì lo stesso team fu mantenuto per Halo 3: ODST. Il 24 Luglio 2009 il progetto fu cancellato per il semplice fatto che non era più in fase di sviluppo. In quello stesso anno uscì Halo 3: ODST. Dead_Marine_by_TDSpiral


    Edited by Fiech95 - 26/2/2013, 13:20
  9. .
    Siamo qui. Siamo qui e basta, non sappiamo perchè. Non sappiamo nemmeno come siamo arrivati qui. Se si guarda bene, dopotutto, è un'isola nel bel mezzo del nulla. Combatto, è nel mio istinto farlo; uccido e basta. Talvolta siamo da soli contro tutti, altre volte ci troviamo ad allearci, ma l'obiettivo è sempre lo stesso: sopravvivere, e magari vincere. Capita che talvolta ci si trovi a dover portare in salvo il teschio di un vecchio compagno o nemico caduto, altre volte altri oggetti.

    Ecco, stiamo per iniziare. Mi ritrovo al fondo di un corridoio, in mano ho un fucile d'assalto e una pistola, non ricordo dove li ho presi ma non mi interessa, devo sopravvivere. Beh, se voglio vivere devo liberarmi di questo fucile, è un'arma davvero inutile; c'è un fucile a pompa lì, quello dovrebbe andare bene. Me lo metto in spalla ed estraggo la pistola. Movimento! Un rosso, è di spalle, non mi ha visto. CRACK! Un pugno dritto alla base del collo, un debole rantolo, è a terra. Raccolgo le sue munizioni, una fucile blu fosforescente e un fucile uguale a quello che ho buttato trenta secondi fa: pezzente. Cammino su per il pendio, verso l'interno dell'isola; non so perchè, è come se una forza, una volontà esterna mi spingesse in quella direzione. Sento esplosioni distanti, qualche urlo, e poi la vedo: una struttura identica a quella da cui sono uscito, cambiano solo i colori. Un rosso appare davanti a me, inizia subito a sparare. Io estraggo il fucile a pompa, quello fa appena in tempo a ferirmi che crolla con una scarica di pallettoni in piena faccia. Entro nella struttura: eccola! La bandiera! La prendo, devo farlo, non so perchè sia importante ma va presa. Boh, dopotutto, che importanza può avere un drappo legato a un bastone? Naah, la bandiera è la bandiera. Devo portarla con me dove sono partito.

    Esco dalla struttura, percorro qualche metro, ed eccoli lì: uno, due, tre rossi che mi stanno puntando. Sono ancora distanti, forse ce la faccio.
    Arrivano due dei miei, corazze blu, uno ha pure un lanciafiamme, perfetto. Il primo, quello con la pistola viene abbattuto, soverchiato dai rossi; quello col lanciafiamme fa il suo lavoro, ma è preso da altri, non può coprirmi. Ne ho tre addosso, vicini, cerco di scappare via. Un allarme nella mia testa, dolore, poi niente...

    Va sempre così, quando mi sparano. Non vedo niente intorno a me, vedo solo silhouette uguali alle mie, ma senza colori, come trasparenti.
    Non hanno nulla in mano, sono come sospese a mezz'aria, sembrano in trance. Alcune spariscono, dopo qualche secondo ne arrivano altre.
    Un formicolio, come di una lieve scarica, che copre tutto il mio corpo...

    ...3

    ...2

    ...1

    ...In attesa di spazio da liberare

    Ecco, un altro è andato al mio posto, io sono tornato. È il nostro destino, sappiamo fare solo questo. Non sappiamo perchè a noi, non sappiamo nemmeno i nostri nomi, nemmeno perchè odiamo i rossi. Non sentiamo nemmeno come nostra la volontà di odiarli, di ucciderli.
    Ci tocca, solo questo sappiamo fare, andrà avanti così per sempre. Gladiatori del 2000, codici da usare per il divertimento umano.
    Mi ritrovo al fondo di un corridoio, in mano ho un fucile d'assalto e una pistola, non ricordo dove li ho presi ma non mi interessa, devo sopravvivere...


    Edited by Fiech95 - 23/11/2014, 22:19
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    Halo 3 ODST è stato il più innovativo episodio di Halo, fino ad Halo 4. Inserì un nuovo metodo di racconto della storia, poi purtroppo abbandonata, e soprattutto inserì la modalità Sparatoria. Questa modalità consiste nel sopravvivere a ondate di nemici man mano sempre più forti e numerosi. Può essere giocata da soli o insieme ad altri giocatori, fino a un massimo di 4. A differenza di Halo Reach le mappe Sparatoria non sono disponibili fin dall' inizio del gioco ma vengono sbloccate man mano che si completano le missioni della Campagna in cui appaiono gli scenari. Nella missione Riserva Naturale ci troviamo a impersonare l'addetto alle armi pesanti della squadra dispersa, Dutch. Una volta che avremo trovato una jeep ci sarà ordinato di attraversare la riserva, soccorrere un plotone di marines circondato dai Covenant e poi fuggire. Una volta che avremo completato la missione, nel menu Sparatoria troveremo il nuovo scenario appena sbloccato, Il plotone scomparso, che presenta proprio l'agglomerato di edifici nel quale i soldati si erano asserragliati per sopravvivere.

    Adesso veniamo al creepy. Ormai avevo finito la campagna da tempo, in Halo 3 avevo già tutti gli achievement, perciò, non avendo il Live per il multiplayer, optai per una partita sparatoria; scelsi la mappa del plotone scomparso, impostai la difficoltà su leggendario e attesi il conto alla rovescia. In quel momento notai una cosa: quando si sta impostando una partita, nel lato destro dello schermo, si può vedere il proprio personaggio sparatoria, cioè il personaggio che useremo per combattere. Io avevo scelto Dutch, mi piace la sua corazza, ma non portava l'elmetto e sembrava avere un'espressione malinconica, come se provasse vergogna o rammarico. Non potei verificare perchè la partita iniziò. Tutto normale: armi a posto, salute a posto e nemici più incazzati che mai. La partita proseguì normalmente, almeno nelle prime tre ondate, poi iniziarono le stranezze.
    Già il semplice fatto che fossi ancora vivo dopo 10 minuti ad una simile difficoltà e pure da solo era di per sè strano, però ammettiamolo, ci gioco un sacco, sono bravino, pensai a una botta di fortuna aggiunta alla bravura. Alla settima ondata decisi di tornare nel punto di spawn per ricaricare la pistola e raccogliere qualche granata, svoltai l'angolo e mi prese un' inquietudine pazzesca: avrei giurato di vedere una gamba umana sparire dietro l'angolo opposto del muro. Maledissi la mancanza dello sprint e andai a controllare con la solita velocità di default, ma quando arrivai all'angolo trovai solo un Grunt morto ma, sinceramente, non ricordavo di averlo steso.

    Nel frattempo i cari Covenant erano sbarcati: settima ondata, il che significava che erano i arrivo Grunt delle forze speciali, Brute con jetpack, almeno un Chieftain e, se la sfiga voleva, pure due Hunter. Buttai un occhio col binocolo e con un sospiro di sollievo constatai che gli Hunter non c'erano: meglio così.
    Il primo gruppo fu relativamente semplice da gestire, però notai che in alcuni punti della zona c'eri cadaveri Covenant che io non ricordavo di aver ucciso, ma lo considerai come una dimenticanza, era stato tutto talmente frenetico che potevo essermi dimenticato di qualche nemico.
    Arrivarono pure i rinforzi Covenant: tutto regolare. Aspettai che si avvicinassero all'edificio per attaccarli, e non appena furono abbastanza vicini feci una sorpresina ai Brute mandandoli allì'altro mondo sotto le ruote della jeep. Wow, quattro kill, mi ero liberato dei più rompiballe in un colpo solo. I grunt, una volta tanto furono più svegli e riuscirono con una granata a ribaltare la jeep facendomi uscire fuori. Cominciarono a spararmi, erano tanti, una volta che li avevo eliminati tutti la mia resistenza era scarica e la saluta aveva una sola tacca.
    Mi girai e vidi il Chieftain che mi caricava col suo martello: cominciai a sparare e indietreggiare, ma era veloce e io mi ero pure bloccato contro un muro: "È finita" pensai. Poi l'inaspettato: quattro scoppi di fucile di precisione, la testa del Brute che scoppiava e moriva, e la mia salute improvvisamente di nuovo piena... WTF? Ero da solo, e il fucile di precisione lo avevo lasciato nella rastrelliera delle armi per usarlo quando fossero arrivati gli Hunter. Corsi a controllare e non c'era effettivamente, ma non avevo sparato io.
    Ancora...urli di Covenant, getto un'occhiata dal tetto dell'edificio e li vedo correre: il grunt spazzati via da una calibro 50, assurdo, l'unica calibro 50 nella mappa era montata sulla jeep, e non l'avevo certo lasciata così distante. Beh, se non altro questi...questi? Cosa? Fantasmi? Non lo so, ma se non altro erano già più cordiali delle guardie di Burrone di sangue (http://tinyurl.com/bmsghrq) o dei Fantasmi di Abbandono (http://tinyurl.com/a4azyx8).

    Poi li vidi: marines, ODST, ma non erano i soliti. Erano molto più agguerriti, sparavano come dei dannati, ma la cosa più strana la vidi dopo.
    Stavo per accingermi a raggiungerli per dargli una mano, ma volevo osservare la scena ancora un po' con il binocolo: notai che molti Brute sparavo verso i soldati con i loro fucili a spuntoni, però quando gli umani venivano colpiti non barcollavano in un alcun modo, rimanevano saldi nella loro posizione; altri ancora, invece, venivano direttamente attraversati dai proiettili senza alcun danno, come fossero immateriali. La cosa mi inquietò assai, era tutto troppo complicato per essere un semplice glitch. Ovviamente i Brute vennero sopraffatti poco dopo, essendo i soldati umani invulnerabili, a differenza loro.
    Mi avvicinai e... mio Dio. I loro corpi erano coperti di sangue; i volti, quelli non coperti dagli elmetti, non erano i soliti che si vedono nel gioco, erano le smorfie di dolore e terrore che si possono vedere sui CADAVERI dei marines, alcuni sembravano piangere, e tutti mi fissavano con un'espressione che sembrava profonda tristezza.

    D'improvviso capii: Dutch non era riuscito a salvare quel plotone, erano stati spazzati via dalla follia religiosa dei Covenant che addita gli umani come bestemmie viventi. Ora loro erano tornati indietro, ma perchè?
    Volevano forse vendicarsi di Dutch, o dei Covenant? Oppure avevano salvato Dutch perchè avevano capito che lui aveva comunque fatto il possibile per salvarli? Rimasero fermi, immobili, a fissare quello che dovrebbe essere l'obiettivo della telecamera, fino a svanire lentamente.
    Il gioco proseguì normalmente, ma non riuscivo più a concentrarmi, e venni ucciso una volta ad ogni ondata fino a perdere. Non ho più giocato quella mappa finchè non ho ripetuto la missione con Dutch fin quando non riuscivo a salvare ogni singolo marine. Solo dopo ricaricai quella mappa Sparatoria, e andò tutto liscio.


    Edited by Fiech95 - 16/2/2013, 15:38
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    Premetto che non mi sto inventando la storia di sana pianta, è un fatto successo davvero, e c'è lo screen a dimostrarlo.

    Il mio primo Halo non lo comprai, mi fu regalato da un mio compagno di scuola, ma solo dopo quasi un anno, quando ottenni il computer, potei giocarci; questo succedeva 3 anni e mezzo fa.
    Poi scoprii la Custom Edition, un' edizione di Halo Combat Evolved esclusiva per PC, in cui non era presente la campagna, ma era possibile crearsi le proprie mappe. È anche possibile inserire i cheat, cosa impossibile nella versione originale, e anche modificare l'interfaccia utente e le missioni: in pratica potevi anche inventare una mappa multiplayer dove la squadra rossa aveva i modelli di Sonic, quella blu i modelli di Zelda, e trovarti a combattere nel castello della principessa Peach; forte eh?
    Bè, in questa versione era possibile fare anche un' altra cosa: inserire AI nelle mappe online, in modo da fare una sorta di co-operativa infinita. Quando iniziai a giocare su queste mappe, notai subito che quando venivo ucciso dalle AI appariva la scritta "John117 è stato ucciso dalle guardie".
    Specifico che nella versione inglese si chiamano "guardians" cioè guardiani, non "guards" ossia guardie. Bè, sta di fatto che ai tempi non ci diedi troppo peso, in mappe fatte da programmatori esterni ne avevo già viste di tutti i colori, anche se questo sembrava troppo nello stile della Bungie per far pensare a uno scherzo di qualche modder.


    Col tempo persi interesse per il giocatore singolo e cominciai a giocare alla versione online originale; spesso aprivo una partita online in locale, senza limiti di tempo, in modo da poter cazzeggiare liberamente per le mappe, fare acrobazie, suicidarmi in modi assurdi e via discorrendo.
    E fu in uno di quei momenti che accadde: ero da solo, sulla mappa Gefirofobia, mia sorella stava guardando lo schermo da dietro di me, quando mi chiese "Ame, con chi stai giocando?" "Sono da solo, sto esplorando la mappa" "Allora cos'è quel pallino rosso sul radar?" Controllai. Effettivamente c'era un contatto nel radar, ma era impossibile, per due motivi: in primo luogo ero in locale, nessuno poteva connettersi, e poi quella posizione corrispondeva ad un abisso, non si può raggiungere il fondo dell'abisso senza morire, neanche con sovrascudi o con un aereo. Pensai ad un' AI, ma poi ricordai di essere nella versione originale, non potevano essercene. Decisi di avvicinarmi, ma non appena mossi un passo il puntino sparì. Bah, sarà stato un bug, pensai.


    Trascorsero un paio di settimane, quando, mentre bazzicavo in Burrone di Sangue (un nome, una garanzia) il mio Spartan, nella sua scintillante corazza, cadde a terra come un sacco di patate. Solo un debole rantolo e cadde prono. Ma che caz'? Poi lo notai: "Sei stato ucciso dalle guardie" Come diavolo era possibile, c'ero solo io. Era strano davvero, ricordai poi delle guardie nelle mappe di Custom Edition, ma possibile che ci fossero AI fantasma che uccidevano i giocatori? Quando successe ero in campo aperto, non stavo usando glitch o cose simili, stavo semplicemente camminando quando sono morto, cosa poteva aver scatenato quel fenomeno? Continuai a giocare, ma adesso ero molto più teso; mi portai dietro una pistola e un fucile a pompa, giusto per avere a disposizione una discreta potenza di fuoco. Cominciai a dirigermi verso il luogo in cui ero appena morto senza motivo apparente. Avevo appena percorso circa 20 metri dalla base quando mi arrivò una pallottola che scaricò di poco il mio scudo. "Eh no cazzo" -pensai- "questa volto ti gonfio!" Bè, per uccidere qualcuno in un gioco, che sia un giocatore reale o un AI, prima devi vederlo: i colpi erano di un fucile d'assalto, perciò non mi dovevo preoccupare finchè stavo a una certa distanza, dato che è preciso quanto uno starnuto. Però la cosa strana era che venivano da una direzione, ma non vedevo il soldato. Zoomai con la pistola, era un ingradimento 2x, ma ad una simile distanza lo avrei visto. Bè, quello che vidi non mi piacque affatto: appariva soltanto la fiamma che esce di solito dalla bocca di fuoco del fucile, ma senza fucile e senza personaggio.


    Ormai era chiaro che non era un giocatore: PC non connesso a Internet causa guasto, e soprattutto, anche se un giocatore usa l'invisibilità, quando spara ritorna visibile, e quello stava sparando da quasi 20 secondi senza pausa (munizioni infinite?) senza però tornare visibile. In base alla posizione della fiamma calcolai approssimativamente la posizione della testa e feci fuoco: "Almeno li scudi sfarfalleranno" -sperai- "e finalmente potrò suonare questo buffone come un tamburo". Smise di sparare....già morto? Non c'erano segni sul rilevatore di movimento, non erano cadute armi o simili, e non avevo visto scintille o sfarfallii. Mi avvicinai, e di nuovo, il suono di un attacco corpo a corpo, un debole rantolo e poi, di nuovo, "Sei stato ucciso dalle guardie" Bestemmiai, quel tipo per arrivarmi alle spalle avrà pur dovuto muoversi! Come mai il radar non dava segni? Decisi di staccare, giocavo già da troppo, ma continuai comunque ad interrogarmi per un bel po'. Possibile che ci fossero AI malvagie addormentate nelle mappe online? Perchè vengono fuori così di rado? Chi sono? Che aspetto hanno? Ma soprattutto, a COSA fanno la guardia così ferocemente? Perchè diavolo sono lì? Non avevo scaricato mod, tutte le mod esistenti sono americane, e incompatibili con la versione italiana per qualche oscuro motivo. Ci avevo provato, ma mi crashò il gioco. Prima che qualcuno ci provi lo dico, Halo ammette solo un certo numero di caratteri nel nome del profilo, e il nome "the guardians" non ci entra. Continuerò ad indagare...


    Edited by Fiech95 - 28/12/2014, 18:55
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    Che dire, sono un appassionato di leggende metropolitane e di videogiochi. Mi occuperò soprattutto di gamepastas, dato che i videogiochi sono l'argomento che meglio conosco. Detto ciò, il mio gioco preferito è Halo, e infatti la prima pasta che pubblicherò riguarda un bizzarro fenomeno che talvolta accade nelle sessioni online. Sperando di non aver annoiato, cordialmente Fiech95, chiudo.
12 replies since 1/1/2013
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