Votes given by ~SheWolf~

  1. .
    Sono un Italiano di un film americano semplice, o sono un mafioso, oppure ho una pizzeria, e parlo siciliano pure se vengo da Trento.
  2. .
    "Markrath si trovava con Oessido il quale disse: " Markrath, vai a fanculo! " con volto malvagio e alieno.
    Markrath mise le mani sugli occhi per nascondere il pianto, e Oessido sorrise per il suo atto marrano. Poi disse al suo ratto preferito: Stavo solo scherzando, tranquillo! Andiamo al concerto di Kohei per farci regalare un paio di canotte speciali!"
    L'idea era davvero di merda, pensò il ratto, e per un po' ebbero un battibecco; si perdonarono dopo poco.
    Alla fine disse "Okkei, facciamolo" il ratto cominciò a scavare una buca per raggiungere il concerto, ma in quel momento incontrò un ABOMINIO che lo divorò.
    Oessido che lo stava seguendo rise ancora: "il mio piano malvagio ha funzionato ancora! Ora parto con Goku e un tizio che si sta fumando la CANNA di un camino, rischio di diventare piatto come l'acqua ma ho poteri gesucristici, ciao!"

    Edited by Oessido - 9/1/2017, 22:40
  3. .
    Questo non vuole essere il solito racconto dove c’è il mostro cattivo e il protagonista muore, qui è diverso. Sto parlando di Lei, senza preamboli o altre inani discussioni.
    Esatto, proprio Lei. Sciabolata morbida. ‘Cezionale.
    Certamente, immagino che voi non abbiate subìto quel che ho subìto io, che non possiate comprendere ciò che io ho compreso.
    Ma prima partiamo dall’inizio. Mi presento.
    Mi chiamo Giacovalda, e amo le galline. Le tengo tutte in cantina, le nutro, le accarezzo, le assisto durante il parto, le aiuto a scoprire il loro corpo. Posso assicurare che io sono come una seconda madre per tutte, indistintamente. E sono sicura che, come io amo loro, anche queste incantevoli creature apprezzano il mio benevolo operato.

    Facevo zapping in TV, prima che la mia vita cambiasse repentinamente. Amavo adocchiare, nel buio totale della mia casa, la luce fragorosa e grigia della televisione che svezzava la monotonia dell’oscurità.
    Pubblicità di shampoo, supermercati, cellulari, cuscini coccolati soavemente da donne, auto, profumi, mulini bianchi. Stavo cambiando ancora canale, ma qualcosa mi fermò: una voce, una rivelazione.
    Ciò che rovesciò la mia esistenza.
    ≪Rossitah...≫ un sibilo ispanico mi fece venire un brivido di piacere e di gelo in tutto il corpo: ≪Cazzo, di nuovo. Dillo di nuovo!≫ ma la pubblicità finì.
    Mi raccolsi le spalle ed elucubrai, con occhi fissi nei miei pensieri: ≪Cos’era quel brivido? Cosa significava? Perché ho detto quelle cose senza accorgermene?≫
    Mulino Bianco. Sorrisi caldamente al nulla e mi grattai il culo, sfregandomi le mani gelate come fa la mosca dinnanzi a un piatto di cacca. Avevo capito cosa fare, e non esitai. M’incamminai a piedi nudi verso la cantina. Le mie piccole stavano dormendo, e sentendomi passare si svegliarono emettendo versi preoccupati. Senza guardarle e provando violentemente ad annaspare le mie mani al buio alla ricerca del portatile, tentai di rassicurarle: ≪No, no, non abbiate... paura... ma dov’è? No, sono la mamma, non dovete preoccuparvi! ≫ sbottai alla fine, girandomi verso di loro, ma non accennavano a finirla. Sospirai ruotando gli occhi, e alla fine trovai il portatile nascosto tra numerose cartacce che usavo per pulire i loro deliziosi escrementi.
    Avevo qualcosa da sperimentare.
    Lo aprii, mi sedetti sull’enorme cassa di legno in cui era contenuto quell’impasto di pane e acqua che tanto piace alle mie piccole.
    Mi recai in direzione Creepypasta Forum. “Oessido” era il mio nome su internette, così contattai i miei amici ignari della mia vera identità.
    ≪Ciao Markrath. ≫
    ≪Ciao Oessido. ≫
    ≪Come stai. ≫
    ≪ Bene, tu? ≫
    ≪Sì. Ho bisogno di te. ≫
    ≪ Sono le quattro e mezza di notte. ≫
    ≪Ho bisogno di te. ≫
    ≪Sono qui. ≫
    ≪ Conosci questa parola: Rossitah? ≫
    ≪Certo che la conosco. Quando svuoto le palle, penso a quello. ≫
    ≪ Sì. ≫
    ≪ Bene. ≫
    ≪Abbiamo finito? ≫
    ≪Sì. ≫
    ≪Bello.≫
    La discussione si era rivelata molto.... ricca di spunti.
    Interrogai altri membri del forum, che avvertirono le mie stesse reazioni.
    Capii, alla fine che c’era qualcosa di... grosso.

    Stavo scrollando le pagine del forum in attesa di capire cosa fare, quando si aprì una pubblicità anti-virus, che mi fece sobbalzare. C’era qualcosa di molto sbagliato in quel che c’era scritto:
    “Doppiatore, regista, attore, produttore cinematografico SPAGNOLO si aggira nei meandri del web per trovare delle possibili vittime, aiutato da users poco raccomandabili - sono già state registrate una decina di vittime. Per sopravvivere scaricate *** adesso per non farvi soggiogare dal suo fascino!”
    Sembrava serio, ma non ci feci molto caso. Passarono altri dieci minuti. Un altro fastidiosissimo ratto che correva lungo il soffitto, nuove pubblicità dovute ai virus dei pornazzi che mi sono sparata e poi...
    Una notifica!
    Era proprio Markrath, il mio persona preferito!

    “Oessido, ho trovato quel ch’è di tuo interesse.”
    “Grazie. Cos’è?”
    “Insuposo.exe . Divertiti, ho faticato molto per trovarlo!”
    "Insuposo... puntoecsé?"
    "Hai parlato di Rossitah, nevvero? So dove puoi trovare quel che cercavi. È tutto qua dentro: devi solo cliccare."

    Le porte dell’inferno si spalancarono in un crepitio colossale al sol sentire quelle parole, ma ero troppo sorda, in quegli attimi, per via di quella parola: “Rossitah”. Quel sibilo mi era entrato in testa e ovattava ogni suono, mi rinchiuse in una esperienza superiore. Riuscivo a ignorare le galline stramazzanti che si dimenavano accanto a me, i ratti, il tizio che ho rapito e che non smette mai di urlare (e voglio vedere il paradiso e quindi ho bisogno che raggiunga un buon stato di rassegnazione.)

    Era perfetto così.
    Cliccai su Insuposo.exe, e lì lo vidi in tutto il suo splendore. Il file eseguibile m’aveva condotto nel luogo supremo, dove uomini creano biscotti pieni di metamfetamina per drogare poveri bambini (per stuprarli meglio!) e dove attori falliti comunicano con galline. UN SOGNO!
    Lì capii subito che c’era qualcosa che non andava, ma ignorai questo sentore.
    Fui trasportata in una dimensione parallela. Ero in un mondo buono.
    Davanti a me, nel campo in cui sono spawnata, si parava il Mulino Bianco in una dimensione fredda e secca. Il grano color cinerino si rispecchiava nelle nuvole cariche di pioggia e nelle assi bagnate dei capanni lontani. Il vento spingeva il grano come lunghi capelli e le ante lontane sbattevano con forza. Dalla finestra estrema del Mulino, vidi un uomo, un dio.
    Era Antonio Bandiere, con una piccola creatura che si trovava nella spalla dell’uomo che sembrava sussurrargli qualcosa. Era troppo lontana, non riuscivo bene a distinguerla. Mi avvicinai.
    ≪ Ciao, Giacovalda. Avrai sentito parlare di me dalla pubblicità! ≫ tuonò Antonio Bandiere.
    Mi fermai improvvisamente. Risposi, con i pugni stretti lungo i fianchi.
    ≪ Sì! tu sei... ≫
    ≪Esatto!≫
    ≪Ma non ho ancora detto niente!≫
    La piccola creatura sulla spalla dell’Uomo del mulino sussurrò qualcosa. Rispose prontamente Antonio:
    ≪ Io vedo e sento tutto. In questo mondo, io sono dio e tu sei il mio amato ospite. ≫
    ≪Antonio Bandiere, dicevo prima... ≫
    Lui annuì ampiamente. Proseguii:
    ≪Ma ti ho anche visto in quella pubblicità dell’anti-virus! Ti hanno dipinto come un... criminale!≫
    La creatura alle spalle dell’uomo gli suggerì qualcosa, stavolta credo con più apprensione, e Bandiere rispose, con voce tuonante:
    ≪ E tu hai paura di me, Giacovalda? ≫
    ≪No, ma... voglio dire, c’è da fidarsi di quella pubblicità dell’anti-virus? ≫
    ≪ Sono solo miserabili perdigiorno, quelli. Ma... ≫ mi guardò con sguardo di rimprovero, sorridendo mangiandosi il labbro inferiore e con gli occhi sgranati. Ah, pareva proprio un coglione! Continuò:
    ≪ Perché non ti avvicini, ragazza mia? ≫
    ≪ Non rimarrò qui ancora a lungo! Volevo solo vedere... cioè sentire... ≫ mi sistemai i capelli vorticosi a causa della tempesta, e alzai tremendamente la voce:
    ≪ Volevo solo sentire quella parola... quella... ≫
    ≪ Forse intendi... “ROSSITAH”? ≫ disse Antonio, facendo echeggiare la sua voce divina in ogni angolo di quel mondo digitale.
    Un brivido mi corse lungo tutto il corpo, piegandomi con la bocca spalancata. Quasi svenni dal piacere... e non resistetti:
    ≪ Ancora, signor Andonio, non smetta! ≫
    ≪ ROSSITAHHHHH≫
    La voce mi raccolse e mi fece volare, ricongiungendomi con Dio in persona.
    Venni condotta in volo, totalmente assuefatta, da Andonio. E lì riconobbi l’essere che si trovava nella sua spalla. Era la gallina. Era Rosita.
    Mi trovavo dentro il mulino. C’erano tanti marchingegni che non si muovevano, ma uno era ancora in funzione, e sembrava contenere un liquido che bolliva. Per il resto, il grande piano di lavoro del Mulino Bianco era totalmente cosparso dall’oscurità e dal freddo. Non si vedeva niente.
    Bandiere mi toccò la spalla, portandomi a guardare il campo di grano specchiato nel cereo orizzonte e sibilò:
    ≪Questo posto... Bo Welch, eh? Che te ne pare? ≫
    Gli dissi chiaramente che quel posto mi piaceva molto. Gli feci qualche domanda innocua, poi passai ad un'altra:
    ≪ E chi è quella graziosa gallina? ≫ chiesi, senza pensare, fissando l'animale come si fissa un cane down.
    Bandiere mi guardò stupefatto, e con occhi brillanti e leggermente dubbiosi indicò rapidamente la gallina che si trovava nella sua spalla, come per dirmi: "Lei?"
    Io annuì silenziosamente.
    Lui disse: ≪Be’, lei è... ≫ si trattenne per non pronunciare il suo nome, evitando altri spargimenti di liquidi... avete capito. Risposi io: ≪Rosita?≫ con un sorriso consapevole. Lui annuì accondiscendente e proseguì: ≪Brava, Giovanna, brava! Perché me lo hai chiesto, se lo sapevi già? ≫
    ≪Umh... io...≫ ci pensai un attimo, con un po’ di imbarazzo... poi feci no con la testa, allargando le braccia e sorridendo ampiamente:
    ≪Non ne ho la più pallida idea!≫ feci cadere le mie braccia sulle gambe. Mi squadrò dall’alto in basso, a braccia conserte, come se stesse studiando un’opera d’arte.
    ≪Vieni. ≫ sibilò.
    ≪Vieni?≫
    ≪Ti porto a fare il giro del Mulino. Vuoi? ≫
    ≪ Emh... perché no? ≫ dissi. Bandiere accese una torcia, e così ci addentrammo nelle parti oscure del Mulino.

    Girai il Mulino, e vidi l’orrore puro. Corpi insaccati come salumi appesi alle travi del soffitto, zucchero fatto con gli occhi dei bambini, impasti fatti di organi genitali asportati da giovani donne (così mi spiegava fieramente Antonio, come un bambino intento a mostrare agli amici piccoli ma importanti trofei). Da una finestra vidi che la ruota dell’edificio era completamente immobile, e il fiume rigoglioso che immaginavo era arido e denso di macchie fangose disgustose. Faceva un freddo cane nel Mulino, tutto era buio e ricco di ragnatele.
    E la tempesta non cessava, insomma, di bianco questo posto aveva un cazzo.
    Vidi quelle cose e quasi mi venne da vomitare, sentendomi così per tutto l’interminabile tragitto, trascorso in silenzio. Camminai a testa bassa, tentando di nascondere tutto il mio disgusto ad Antonio e a Rosita. "Non erano tipi a posto, quelli"... un sospetto che ad ogni angolo annidato del Mulino non faceva altro che germogliare.
    Ma avevo paura di dissentire di fronte a questa... questa follia!
    Spesso però vedevo il Signore del mulino titubante e incerto, come se stesse anche lui trattenendo l’orrore.
    ≪Signor Bandiere, si sente bene? ≫
    Rosita allora sussurrò con volto severo alcune parole al signor Bandiere, che mi rispose con aria non proprio autentica:
    ≪Certo, sto benissimo!≫ sorrise forzatamente come a una foto di rito.
    ≪ Io non credo, Antonio. Potrei aiutarla se solo mi dicesse cosa... ≫
    ≪ Sto benissimo, davvero! ≫
    Continuammo a visitare l’orribile posto, mentre Rosita talvolta lanciava, quando credeva che io non stessi guardando, occhiate tremende al signor Antonio. Io non resistetti, mi fermai di colpo, finendo alle loro spalle. Si girarono e mi chiesero:
    ≪Giacovalda, perché ti sei fermata? ≫ io deglutii, con lo stomaco su di giri, sistemando una ciocca dei miei capelli dietro l'orecchio:
    ≪ Perché a volte Rosita ti sussurra cose?... è sospetto tutto ciò! ≫
    Bandiere mi guardò con un misto di stupore e meraviglia, come se gli stessi dicendo cose insensate, ma subito venne interrotto da Rosita, che le sussurrò ancora qualcosa. Antonio Bandiere sembrò perdere immediatamente quello sguardo, e mi sorrise ancora, protendendo la sua mano in modo irresistibile.
    ≪Vieni, amica mia! Manca ancora l’ultima tappa.≫
    Ci incamminammo verso un puzzo deprimente e insopportabile, oltre a un rumore di liquido in fase di ebollizione. Notai che eravamo tornati esattamente di fronte alla finestra in cui Antonio con il suo “ROSSITAH” riuscì a trasportarmi, solo che questa volta il grande marchingegno sembrava muoversi più del solito. Io tossì mettendomi le mani alla bocca, urlando con voce imbottita e smorzata:
    ≪ Cos’è questa puzza? Perché siamo tornati all'inizio?≫
    Bandiere sembrò rispondere con certa insicurezza, e allora Rosita gli beccò il cranio, sussurrandogli violentemente all’orecchio cosa dirmi:
    ≪Ma io... io... ≫
    Rosita provò a mordergli l’occhio. Lui rispose con un sospiro atono, annuendo sconsolatamente.
    Si avvicinò a me con passo pesante. Io feci istintivamente un passo indietro e, una volta capito il suo intento, cominciai a correre, ma il mio tentativo fu del tutto inutile, mi bloccò.
    ≪Lasciami, lasciami! Cosa ti ha detto quella maledetta? ≫
    Prendendomi a forza, mi girò violentemente la spalla, dandomi un pugno forte sullo stomaco, facendomi piegare e sputare un rivolo di sangue e bile. Poi mi tirò dai capelli, trascinandomi tra le assi di legno umide e sudice.
    Mi sussurrò all'orecchio, mentre provavo a ingerire grandi quantità di aria incandescente - "Mi dispiace... io non voglio..."
    Urlare non servì a niente. Mi portò fino al marchingegno che si rivelò essere un grande calderone pieno di una sostanza chimica non ben riconosciuta. Io urlai dall’orrore, e vedendo Antonio col volto apatico e oramai vicino alla rassegnazione, provai a dirgli:
    ≪Sei meglio di così - squittii dal dolore, proseguii con foga febbrile - Antonio! Puoi resistere! ≫
    Nessun minimo cenno di risposta. Mancava poco oramai, prima di essere buttata nell'acido. Continuai con voce infranta e fragile:
    ≪Non devi farti soggiogare! Tu sei buono, lo so, lo sappiamo tutti! Tu puoi farcela! Non sporcarti ancora le mani, non commettere gli stessi errori, non macchiarti di altri crimini! ≫
    Bandiere a queste parole rallentò, con volto perduto nel basso e in sé, e io continuai sul momento, provando a sorridergli con il mio volto rigato dalla disperazione e dalla speranza:
    ≪Ritorna ai tempi felici. Puoi fermare ora tutto questo, devi solo volerlo, devi solo farlo! ≫
    Allora Rosita entrò in gioco, provando a sussurrare qualcosa ad Antonio. Ma questa volta sembrò lui a rispondere! Prese per il collo la gallina e la scaraventò via. Eravamo proprio all’orlo del calderone, e io tirai un sospiro di sollievo.
    In seguito, con voce finalmente più naturale, l’Uomo del mulino mi tese la mano, la stessa che aveva usato per tirarmi brutalmente i capelli:
    ≪Perdonami, piccola. Quell’essere abominevole mi aveva come... posseduto! ≫
    Fu allora che vidi qualcosa di mostruoso e atroce: la gallina, dall’oscurità del mulino, si precipitò da Bandiere, e il suo becco affondò nell’occhio del pover’uomo. Dalla cavità oculare fiottò un fiume di sangue interminabile, che bagnò le mie gambe ancora sul pavimento.
    Bandiere urlò dal dolore allucinante, provò a difendersi dalla gallina tentando di cacciarla via dal suo petto ma le sue mani vennero divorate vena dopo vena. Poi passò al collo, e dopo qualche rapida convulsione, Antonio morì gloglottando qualcosa dal collo in rovina.
    Rosita allora disse, con voce profonda e assassina, pulendosi il becco con una delle sue ali:
    ≪Com’è che dicevano quelli di lassù?... ≫
    Poi spostò il suo sguardo dal corpo di Antonio al mio:
    ≪...Un mondo buono!≫
    E s’avventò su di me. Io la colpì con un calcio provando a spingere via Rosita, riuscendoci. Pertanto provai a rialzarmi, ma il panico mi fece solo strisciare e inciampare goffamente, dando la pancia sul pavimento e la schiena sul soffitto.
    Sentii il peso di Rosita zampettare verso la mia testa e i suoi artigli ripugnanti provarono ad affondare nel mio cranio, io allora provai a difendermi tentando di afferrarla, ma lei proteggeva i suoi artigli con il becco. Provai dunque a rigirarmi, riuscendo a portarla fuori equilibrio. Mi alzai velocemente, facendo attenzione al suo balzo mortale.
    Difatti, una volta in piedi dopo la caduta, prese la rincorsa urlando:
    ≪GIACOVALDA! ≫
    Io però l’afferrai al volo con tutt’e due le mani. Si dimenava come una pazza, provando a mordermi le mani (che tenevo a distanza sicura dal viso) e mi spostai leggermente di qualche passo verso il calderone. L'avrei buttata giù.
    ≪ Addio Rosita..≫ dissi, lapidariamente. La gallina allora, capendo d’esser giunta ormai alla sua ultima ora, ultimò così la sua vita: ≪Quantunque tu riesca a ritrovare la via di casa, Giacovalda, cosa ti fa credere che questo sia un addio? Ci sarà un’altra pubblicità, un nuovo giorno, una nuova opportunità, un altro utente da ingannare. Non puoi fermare Insuposo.exe! Nessuno può! Io rinascerò... ≫
    E rise in modo agghiacciante, quasi alla cancellazione delle corde vocali, dimenandosi violentemente. La fissai con occhi misti di odio e suprema tranquillità ≪ Rosita, sai cosa vuole dire essere... inzupposi? ≫ lei interruppe la risata, e non rispose.
    ≪Solo ora, cara mia ≫ dissi alzando il mento e tenendo la sottile bocca un po’ aperta ≪ Solo ora mi rendo conto che il tuo nome fa proprio cagare! ADDIO! ≫
    E la gettai in pasto al calderone.
    Guardai giù, e vidi il volto disperato di una gallina inzupparsi fino a cancellare le piume, poi organi, poi le ossa.
    ≪Tsk... inzupposo... ≫

    Tornai in cantina, nel mio mondo, e fu come respirare per la prima volta.
    Le galline s’erano riappacificate. Il mio prigioniero non si dimenava più. Svegliai le galline, le condussi di sopra, dove c’era il mio appendiabiti. Indossai dei guanti, una cappotto nero e un cappello. Tirai su col naso e aprii la porta di ingresso: era mattina. L’alba dorava la neve che circondava il mio giardino, e i pochi fili d’erba che sopravvivevano a quel manto parevano code di lucertole. Decisi di portare le galline fuori da casa mia, e di abbandonarle al mondo. Una lacrima mi rigò il viso, e i loro versi mi gettavano nella malinconia.
    ≪Co-co-co-coott! ≫
    ≪Lo so, ragazze mie, lo so, è troppo anche per me! ≫
    Mi morsi le labbra dal dolore per quella scelta (troppo scagazzo dopo Rosita, capite) e mi voltai indietro, verso la porta di casa, correndo in un struggente crescendo di un cazzo.
    Fu così che presi il mio portatile e lo portai in cucina, e una volta poggiato sul tavolo e cominciai a pensare e a riportare quanto di scritto vedete qui.
    Ora sono una persona... maturata. Posso dire di aver vissuto una terribile esperienza, e che voi possiate crederci o meno, io adesso mi sento come nuova. Ecco perché... urgh, maledizione, tutto tace e solo quei maledetti ratti continuano a fare rumore, questa volta un po’ più del solito.
    Dalle casse del mio portatile fuoriesce una melodia per niente nuova.
    Invero, è una notifica di Markrath.



    Edited by Oessido - 14/3/2018, 20:57
  4. .
    Facciamo così,se questo commento raggiunge 0 mi piace esco la faccia.
  5. .
    Un caloroso benvenuto Y.J..A da me e dal mio amigo GIorgio.

    Giorgio: Hey bro vuoi venire a un festino con droga e belle donnine? Ti abbiamo organizzato il benvenuto!

    36468eae615b3b3288f6693332a1f33a

    Poliziotto: POLIZIA! APRITE ABBIAMO UN MANDATO Ci è stata segnalata la presenza di stupefacenti !

    tt748_f

    Giorgio: PORCA P*****A LE GUARDIE! Nascondi la droga Y.J..A

    Sock_puppet

    CalzinoRappresentanteMr.Sandwitch: State andando in Off Topic! bla bla cose noiose sul regolamento.
  6. .
    Non è forse vero che l'attesa dei risultati del 15° creepycontest, è essa stessa i risultati?
  7. .
    "Figliolo, devo parlarti a proposito d'internet"

    Questo è ciò che dissi a mio figlio un giorno che stava sul suo computer. Stava giocando a Minecraft, su un server pubblico. Era assorbito nel gioco, fissando lo schermo. Si potevano vedere le conversazioni scorrere sulla finestra di chat.

    "Figliolo, puoi smettere di giocare per qualche minuto?"


    Per una volta, accettò di lasciare il gioco e spegnere il computer. Mi chiese se gli avessi ancora raccontato una delle mie "storie banali". Finsi di avere il cuore spezzato facendogli capire che di solito avesse l'aria che gli piacessero le mie storie banali.
    Era cresciuto ascoltando le mie storie che parlavano di bambini che incontravano streghe, fantasmi, lupi mannari, troll... Come molti genitori, usavo queste storie per insegnargli, in qualche modo, la prudenza. Padri single come me hanno bisogno di utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione per l'educazione dei propri figli.

    Mi disse gentilmente che a sei anni amava le mie storie, ma ora che era cresciuto, non ne aveva più paura e le trovava anche un po' stupide. Aggiunse che era comunque disposto ad ascoltare ogni cosa riguardo internet, ma solo se lo avessi reso spaventosa la storia .

    Ero un po' titubante, ma mi ricordò che aveva 10 anni e lui non era un fifone, così dissi che ci avrei provato.

    Scendemmo in salotto e iniziai il racconto.

    "C'era una volta, un bambino di nome Colby..."

    Si poteva vedere la delusione sul suo volto. Sembrava dire "Un'altra storia per bambini."


    "Colby si era collegato a internet e aveva navigato su diversi siti per bambini. Dopo un po' aveva iniziato a parlare con altri bambini attraverso dei giochi online, o su dei forum. Era divenuto amico di un altro ragazzo di 10 anni, soprannominato Helper23. Amavano gli stessi videogiochi e le stesse serie tv. Ridevano alle battute l'uno dell'altro. Scoprirono nuovi giochi insieme.

    Dopo diversi mesi di amicizia, Colby gli aveva regalato 6 diamanti nel gioco in cui stavano giocando in quel periodo. Era un regalo molto generoso. Il compleanno di Colby si stava avvicinando, Helper23 voleva fargli un bel regalo e consegnarglielo nella vita reale. Colby pensò che non fosse un problema se avesse dato il proprio indirizzo all'amico a condizione che avesse promesso di non dirlo ad estranei, o adulti. Helper23 giurò di non dirlo a nessuno, nemmeno ai suoi genitori e spedì il pacchetto."

    Interruppi il racconto per domandare a mio figlio cosa ne pensava, se per lui era stata buona idea che il bambino avesse dato il proprio indirizzo a Helper23. Rispose di no. A suo malgrado era finito per farsi trasportare dalla storia.


    "Beh, nemmeno Colby trovò buona la propria idea . Si sentiva in colpa per aver dato il suo indirizzo, il suo senso di colpa non fece che aumentare, sempre di più. Quando indossò il pigiama la sera successiva, il suo senso di colpa e la sua paura erano tali che non aveva mai provato nulla di simile prima. Si era convinto a dire la verità ai suoi genitori. La punizione sarebbe stata pesante, ma almeno avrebbe avuto la coscienza a posto. Si infilò nel letto, in attesa che i genitori andassero ad augurargli la buona notte."


    Mio figlio comprese che la parte spaventosa stesse per arrivare. Nonostante quello che aveva detto prima, era ancora un po' ansioso e si aggrappò al mio braccio.

    "Colby sentiva i soliti rumori in casa sua. Lavatrice nella stanza accanto, i rami degli alberi che colpivano la finestra, il suo fratellino che dormiva nella stanza accanto. E altri rumori... che non riusciva ad identificare. Alla fine sentì i passi di suo padre che si avvicinavano alla porta della sua stanza.


    "Papà?" Chiese nervosamente. "Ho qualcosa da dirti."


    Il padre infilò la testa attraverso porta, ma l'angolo con cui lo fece era strano. Nell'ombra, sembrava che la sua bocca non si muovesse e che i suoi occhi non fossero come al solito.


    "Sì, figliolo?"


    Neanche la sua voce era normale.

    "Va tutto bene, papà?" chiese Colby.


    "Sì, sì", rispose il padre, sempre con voce strana. Colby si strinse nelle coperte, preoccupato.


    "Uhm... c'è mamma?"


    "Eccomi!" La testa di sua madre emerse sotto quella del padre. La sua voce era strana, forzata.
    "Stavi per dire che hai dato il nostro indirizzo di Helper23? Non avresti dovuto farlo! Ti abbiamo sempre detto di non rivelare i dati personali su internet!"

    Continuò.

    "Non era un bambino! Ha solo fatto finta di esserlo. Sai cosa ha fatto? È venuto da noi, è entrato in casa, ci ha ucciso! Solo per avere un po' di tempo con te!"

    Un uomo emerse da dietro la porta della sua stanza, tenendo in mano le due teste mozzate. Colby urlò con tutto il fiato che aveva in corpo, mentre l'uomo lasciava cadere le teste sul pavimento, sguainando un grosso coltello. Entrò nella stanza e si diresse verso il piccolo."

    Mio figlio urlò. Si stava coprendo gli occhi con le mani. Ma la storia era solo all'inizio.

    "Dopo diverse ore, il bambino era quasi morto, le sue urla si erano trasformate in lacrime. L'assassino notò il pianto di un neonato provenire dalla stanza accanto. Fu come un dono per l'uomo, che non aveva mai ucciso un neonato, era entusiasta all'idea. Helper23 ritirò dal ventre di Colby il coltello lasciandolo agonizzante, prima di seguire il pianto per la casa, come il richiamo di una sirena.

    Nella stanza del neonato, si avvicinò alla carrozzina e prese il piccolo tra le braccia. Si diresse verso la luce per vedere meglio. Mentre lo teneva tra le braccia, il pianto del bimbo cessò. Sorrise. Helper23 non aveva mai tenuto un bambino in braccio, ma lo cullò come se lo avesse fatto per tutta la vita. Si asciugò le mani insanguinate su una coperta, così da poter accarezzare la guancia neonato.
    "Ehi, cucù!"

    Il bagliore di sadismo nei suoi occhi si spense, lasciando posto ad uno sguardo dolce e caldo. Uscì dalla stanza, aveva deciso di chiamarlo William e di portarselo a casa per crescerlo come figlio suo."

    Quando terminai di raccontare la storia, mio figlio era visibilmente turbato. Stava ansimando, balbettò: "Ma papà... anch'io mi chiamo William!".

    Gli feci un occhiolino d'intesa, mentre gli accarezzavo i capelli.

    "Lo so, figlio."

    William ritornò nella sua stanza di corsa, piangendo tutte le lacrime che aveva in corpo.
    Ma in fondo... Credo che gli sia piaciuta la storia.



    Edited by InKubus - 11/11/2016, 11:52
  8. .
    Ho lasciato casa in fretta per prendere mio figlio da scuola. Il traffico scorreva abbastanza bene quel giorno, non trovai alcun ostacolo tranne un paio di semafori rossi. Fu mentre aspettavo davanti a uno di essi che vidi la donna.

    Non ho idea di quanto a lungo se ne sia stata lì a fissarmi, ma dopo averla notata non potei distogliere lo sguardo. Stava sorridendo come una maniaca e mi salutava con una mano, mentre con l'altra accarezzava i capelli di un bambino. Il bimbo, che pensai fosse suo figlio, indossava degli abiti sformati color marrone e una maschera nera da capra. Era un costume davvero strano, inoltre chi indossava un costume il giorno dopo Halloween?

    Anche lui mi salutava e mi guardava attraverso quella maschera inquietante, ma i suoi movimenti erano forzati e sembrava essere a disagio. Gli occhi della donna riuscivano a guardarmi dentro e io potevo quasi sentire fisicamente il suo sguardo fisso su di me. Non sbatteva neanche le palpebre. Mi sentivo come se fossi nudo ed ero estremamente agitato. Gli occhi del bambino, oddio, gli occhi supplichevoli del bambino che chiedevano aiuto. La donna iniziò a diventare impaziente, scuotendo la mano sempre più velocemente.

    Ho girato lo sguardo. Per qualche ragione ero terrorizzato. Dovevo andarmene da lì. Una volta che scattò il verde, dopo quella che mi sembrò essere un'eternità, schizzai via. Non osai neppure guardarmi indietro.

    Pensai che non ci potesse essere niente di più terrificante di quella sensazione estremamente inquietante che sentii sotto lo sguardo di quella donna e di suo figlio. Ma poi arrivai a scuola e mi dissero che mio figlio non era lì. Mi dissero che era già venuto a prenderlo mia moglie. Ma io non ho una moglie. Mi diedero un foglio in mano, dicendo che lei gli aveva chiesto che lo dessero a me. Non ci sono parole per descrivere ciò che provai quando lessi il foglio. "Non dire che non ti ho dato una possibilità per dirgli addio."



    Edited by DamaXion - 18/12/2016, 12:17
  9. .
    Giusto, spaccare pietre dalla mattina alla sera è un passatempo rilassante che fa bene alla salute, al cuore e alla mente. Per questo ci manderei GRATIS i politici, ne torneranno come nuovi, carichi di energia per governare il Paese nel modo migliore possibile.
  10. .


    La ballata del biancospino.
  11. .
    "Non ci stai neanche provando. Ancora!"

    Le mie mani callose danzano sui tasti. Mi scivola un dito e il pianoforte geme.

    "Tuo padre si sarebbe vergognato. Ancora!"

    La mia vista offuscata va dallo spartito ingiallito all'avorio sbiadito. Sbaglio un'altra nota.

    "Più veloce. Ancora!"

    Con l'aumentare del ritmo, incespico ancora una volta.

    Lei si alza dal panchetto. "Assolutamente inutile. Hai finito per oggi." Abbasso la testa per l'imbarazzo. Sapevo cosa stava per accadere.

    Le assi del pavimento scricchiolano mentre Madre ritorna dalla cucina. Sussulto.

    È già abbastanza difficile suonare con tre dita. Sarà ancora più difficile con due.



    Edited by DamaXion - 18/12/2016, 12:43
  12. .
    "Papà, la bambola si muove!"
    Che scena banale, tutto già visto, mia figlia crede che la bambola si muova, ora andrò a controllare.
    La bambola sarà lì, ferma, io dirò che l'immaginazione fa brutti scherzi, me ne andrò e, appena chiuderò la porta, la bambola prenderà vita. Scommettiamo che sarà così?
    Andiamo.

    Cammino davanti la stanzetta della piccola, mia figlia mi si è attaccata alla gamba, trema di paura.
    Apro la porta. La bambola è stesa sul lettino, immobile. Come volevasi dimostrare.
    "L'immaginazione fa brutti scherzi" - le dico.
    La bimba trema ancora attaccata alla mia gamba, le metto una mano sulla testa per tranquillizzarla, chiudo la porta, sento degli strani rumori da dentro, come dei piccoli passi.

    La bambola ha preso vita.
    Che banalità.
    Sempre le solite cose.

    "Hai sentito, papà? C'è qualcuno nella mia stanza!". La bimba spalanca gli occhi, trema ancora di più.
    "È solo una tua impressione. Vieni a dormire nel mio letto" - le dico, sperando di calmarla, anche se sono sicuro che stanotte dal mio letto sentirò altri rumori strani. Dai, sarà sicuramente così. Che banalità.

    Mia figlia ha finalmente preso sonno, le accarezzo i capelli, chiudo la luce dell'abat-jour e mi metto a dormire anche io. O almeno ci provo.
    Sento dei passi provenire da fuori la mia stanza. Mi alzo lentamente dal letto. Dovrei essere spaventato, ma non lo sono, è tutto così banale, sa tutto di già visto.
    Apro la porta della stanza, vedo una bambina bionda, pallida, vestita di bianco.
    In mano ha la bambola di mia figlia.
    "...a me non piace il camino..." - mi dice. Una frase enigmatica, che banalità, scommettiamo che il camino è la causa della sua morte? Perché i fantasmi non possono essere più chiari. Che gli costa?

    Lentamente il viso della bambina si trasforma in uno sguardo di terrore, indica col dito mia figlia, che sta ancora dormendo.
    "...perché mi hai ucciso...?" - chiede disperata.
    Ok, questa è nuova. "Come può averti ucciso lei? Ha solo sei anni" - le chiedo.
    "Non parlo di lei..." - continua la fantasmina - "parlo dell'uomo che le dorme vicino".
    Cavolo! Come ho fatto a cascarci? L'uomo che nessuno riesce a vedere ma che sbuca all'improvviso. È un classico. Ora mi volto e vedrò un'ombra nera, un mostro o cose così.
    Banale.

    Sposto il capo in direzione del letto. Vedo mia figlia dormire e accanto non c'è nessuno. La fantasmina mi sussurra: "Svegliati!"
    No, ma stiamo scherzando? Adesso aprirò gli occhi e mi renderò conto che si è trattato di un sogno? Davvero? L'escamotage del sogno?? Ma è banale. Banalissimo. Cazzo. Smettetela di essere banali! Smettetela. Stringo il collo di quel dannato fantasma biondo. Stringo forte, molto forte. Lei cerca di dirmi qualcosa, del tipo "Papà, mi fai male, basta con questo gioco", ma io premo più forte, ancora più forte, finché il fantasma biondo non cade a terra, senza vita. Mia figlia apre gli occhi, guarda il fantasma biondo steso a terra e urla disperata.
    Sento aprire la porta d'ingresso. Mia moglie parla dal piano di sotto. "Bambine, sono tornata!" - non sente risposta, sale le scale: "State ancora giocando con papà?" - chiede -" Lo state ancora aiutando a trovare delle idee per il prossimo libro?"

    Questa trovata è originale. Mi piace.

    Edited by Pasta Alla Creepy - 2/9/2016, 15:12
  13. .
    YOOU WERE SOMETHIN I CAN'T REPLACE
    YOU EMPOWERED MEE
    YOU MADE ME STRONGER
    I'M NOT LETTING GO
    I'M NOT LETTING GOOO
  14. .
    Pokemon. Un gioco che ha accompagnato l'infanzia di molti di noi e con le nuove versioni riempe ancora la fantasia dei più piccoli e dei piccoli di un tempo.

    Chi di noi durante il suo innocente divagare di idee non ha mai desiderato prendere parte a questa avventura in cui un ragazzino comune come noi intraprende un'avventura mozzafiato, affrontando mille ostacoli e nemici, circondandosi di innumerevoli creature pronte a seguire in capo al mondo il loro allenatore e superando ogni avversità ''Sulle ali dell'avventura'', come citava una famosa sigla del cartone animato.

    Ebbene forse questo meraviglioso mondo non è così sospettosamente perfetto come siamo soliti credere ma nasconde elementi e teorie di non chiaramente identificata natura.

    Chi di noi non ha mai sentito delle teorie su Lavandonia, Sulla madre di Cubone, sul terreno in costruzione di Aranciopoli...ma oggi non parleremo di complotti o teorie astratte, più semplicemente analizzeremo dati che il gioco stesso ci da per assodati con un occhio scientifico e meno bambinesco, i risultati di alcune elucubrazioni possono lasciare davvero strane sensazioni addosso.

    Comincia ora un viaggio in un mondo fatto di pixel, avventura, amicizie, e cruda realtà.




    Come tutti sanno alcuni Pokemon appaiono pericolosi, almeno per aspetto, citare Tyranitar, Gyarados o Dragonite riporta subito alla mente la potenza di questi colossi ma di loro non ci è dato sapere molto, nonostante sia facile immaginarne la pericolosità.

    Ci sono casi invece in cui Pokemon spesso sottovalutati nascondono capacità predatorie insospettate:

    Di seguito riporterò alcune inquietanti descrizioni riportate dal pokedex nelle varie versioni.

    Golbat






    Se il pensiero di un Pipistrello succhia-sangue alto 5 piedi (1,420 metri circa) non risulta già di per sè spaventoso, osserviamo insieme ciò che il Pokedex ci riporta.

    In Heart Gold (Cuore d'oro) veniamo informati di quanto le sue prede non possano sottrarsi in alcun modo alla sua sete di sangue ''However hard its victim's hide may be, it punctures with sharp fangs and gorges itself with blood. '' Beh, certo non possiamo considerarla cosa buona...se possibile le cose peggiorano leggendo il Pokedex di Leaf Green (Verde foglia): ''Once it bites, it will not stop draining energy from the victim even if it gets too heavy to fly. ''

    In pratica Golbat sarebbe in grado di mordervi e bere il vostro sangue finchè non sarà troppo pesante per volare.
    Vi ricordate quando ho detto che era alto in media 1,4 metri? Proviamo a pensare quanto sangue può bere prima di non poter più volare...circa 56,8 Kg di sangue.( calcolo effettuato considerando capacità alare di un normale pipistrello adattato ai dati di Golbat)

    Deduciamo quindi che un Golbat in volo notturno possa fare strage di umani in particolar modo bambini e ben sappiamo quanto questo Pokemon sia diffuso per le mappe.

    Per rendere ancora più chiaro quanto questa bestia sia terrificante basta applicare un po' di conoscenza umana di base a calcoli di bassa difficoltà:

    Generalmente un uomo non sopravvive se perde circa il 40% del suo sangue, e questa percentuale è data con intenzionale generosità. In zone selvagge, dove spesso il nostro allenatore si troverà, anche poco più del 20% risulterebbe fatale. Dal momento che un adulto ha una media di 5 litri di sangue in corpo, perdendone poco più di 2 litri sarebbe in mortale pericolo. Immaginatevi che a Golbat basta la quantità di Cola contenuta in 2 bottiglie e mezzo grandi, ovviamente in sangue, per uccidere un adulto.
    Per i bambini questo ammontare è circa dimezzato.



    Iniziate a chiedervi improvvisamente quanto il mondo del Pokemon sia accogliente?

    Ma andiamo avanti;

    Hypno



    hypno_by_snook_8-d3e7saz

    C'è una sorprendente libertà nel mondo dei Pokemon, anche per quanto riguarda i bambini...e c'è da chiedersi il perchè quando in giro ci sono predatori come Hypno, che aspettano soltanto di attirare vittime innocenti.
    Certo tutto ciò vi suonerà sporco, inquietanti...ed è vero ma leggendo il Pokedex presto sarà anche perverso e terrificante:

    Hypno utilizza il suo pendolo per ipnotizzare le sue vittime e indurle al sonno, portandole poi in luoghi sconosciuti.

    Hypno è solito appostarsi vicino alle scuole e in vicinanza di strade poco trafficate, pronto ad ipnotizzare ignari ragazzini per farli sparire per sempre.

    Le Implicazioni sono terrificanti:

    Esiste quindi un luogo là fuori dove centinaia di bambini rapiti vengono portati?

    Lo vogliamo davvero sapere?

    Probabilmente no.



    Apriamo ora una lunga sessione di analisi incentrandoci su un particolare tipo di Pokemon...quelli che, alla fine dei conti,fanno presagire il peggio.


    Parlo dei Pokemon Spettro;vediamone qualcuno:

    Lampert



    180px-608Lampent

    Nuovo arrivo direttamente dalla 5a Generazione.

    Ho sempre pensato quanto inquietante possa essere vivere in un mondo in cui anche gli oggetti possano essere creature animate e una candela che evolve in una Lampada (Lampert) e poi in un candeliere incarna questo pensiero.

    Nulla di così anomalo qui, se non per il fatto che questa Lampada cerchi di nutrirsi della tua anima.

    This ominous Pokémon is feared. Through cities it wanders, searching for the spirits of the fallen. It arrives near the moment of death and steals spirit from the body.

    Questo Pokemon quindi rappresenta un presagio di morte fatto a Lampada...vederne uno a distanza ravvicinata potrebbe essere il segnale che da li a poco perirete (e non di vecchiaia si parla).
    Come se non bastasse la vostra anima verrà rubata... resta da sperare solo che nessuna religione contempli più la salvezza dellla suddetta.


    Senza divagare introduciamo il prossimo fantasma:


    Duskull



    ___pogheys____Duskull_by_Rainbow_Cemetery

    Certamente vedere un Pokemon con la faccia da teschio non fa presagire il meglio.

    ''Duskull can pass through any wall no matter how thick it may be. Once this Pokémon chooses a target, it will doggedly pursue the intended victim until the break of dawn. If it finds bad children who won't listen to their parents, it will spirit them away--or so it's said. It loves the crying of children.''

    Quindi questo Pokemon ama il pianto dei bimbi e passa attraverso i muri per privare le vittime della loro anima... in pokemon lo spiritualismo non avrebbe vita facile.

    Ancora un dettaglio: se equipaggerete questo Pokemon con uno strumento chiamato ''Reaper Cloth''... esatto il ''Reaper Cloth'' esso diventerà un un orrore ciclopico in grado di captare le onde radio e che scorta i morti verso l'aldilà.



    Già che parliamo di bambini e rapimenti:

    Drifloon



    drifloon_by_deliciouscakeee-d3bl9j5

    ''It tugs on the hands of children to steal them away. It is whispered that any child who mistakes Drifloon for a balloon and holds on to it could wind up missing''

    Un palloncino che rapisce i bambini, seriamente inizio a considerare il mondo dei Pokemon un posto molto pericoloso specialmente per i bambini.

    Poco altro da aggiungere su di lui, non differisce troppo da altri pericolosi elementi già descritti.

    Ultimo ma non ultimo un Pokemon spettro che molti si aspettavano qui descritto:

    Gengar



    %2Bgengar%2Bfinal%2B%2528flat%2529

    Ecco cosa il Pokedex riporta di questo incubo:

    ''Sometimes, on a dark night, your shadow thrown by a streetlight will suddenly and startlingly overtake you. It is actually a Gengar running past you, pretending to be your shadow. To steal the life of its target, it slips into the prey's shadow and silently waits for an opportunity. On the night of the full moon, if shadows move on their own and laugh, it must be Gengar's doing.''

    Non credo ci sia molto da spiegare a riguardo se non ad un dettaglio che molti già conoscono ma è sempre stato considerato pura speculazione.

    Molti fans sostengono che Gengar sia l'ombra del dolce Clefary, anch'esso legato alla luna piena in quanto incontrabile in quel periodo.

    Questo punto non lo espanderò... poche informazioni e troppa fanFiction a riguardo, concludo ,però, con una informazione; il nome Gengar deriva da Doppelganger.





    Nonostante tutto,però, anche gli umani hanno operato atti crudeli verso i Pokemon, in modo indiretto o meno e il primo esempio arriva proprio dall'ultima serie:

    Yamask





    Yamask è un Pokemon che mi inquieta ancora oggi. La sua apparizione risale a Pokemon Black&White (Nero e Bianco), Yamask è di tipo Spettro e lo potrete trovare nel Relic Castle.

    Nonostante i Pokemon spettro siano inquietanti più di tutti Yamask spinge il concetto ancora oltre.

    Vediamo cosa riporta il Pokedex di Pokemon Bianco:

    ''These Pokémon arose from the spirits of people interred in graves in past ages. Each retains memories of its former life.''

    Quindi ogni Yamask possiede i ricordi dell'uomo che ora giace in una tomba e la cui faccia è trasportata dalla maschera del Pokemon...come se non bastasse il Pokedex di Black peggiora ancora le cose:

    ''Each of them carries a mask that used to be its face when it was human. Sometimes they look at it and cry.''

    Questi Pokemon sono, quindi, pienamente Senzienti, esseri razionali. Se ne avete mai usato uno in battaglia pensate alle implicazioni:

    Avete forzatamente catturato, imprigionato e spedito a combattere un essere umano. A differenza di molti Pokemon più ''bestiali'' Yamask sembra essere al corrente del mondo intorno a lui, in quanto umano un tempo, probabilmente cercherà di trovare la sua famiglia, invano.


    Sempre in tema di malvagità verso i Pokemon voglio trattare di una macchina di tortura, sconosciuta malvagità ai più, utilizzata come attrezzo base per la cattura dei pokemon:

    Lei...

    Pokeball



    Pokeball_Open.jpgb5188ef7-506a-48bc-82ec-7db4da5c975fLarge

    Cosa accade ai Pokemon nelle ball?

    C'è un dibattito attivo tra i fans che sono divisi in 2 schieramenti rappresentanti le 2 diverse ipotesi maggiori.

    Nonostante non vi sia spiegazione chiara e definitiva sul funzionamento base delle pokeball, le 2 teorie hanno connotati raccapriccianti:

    Alcuni sostengono che quando un Pokemon è racchiuso nella Ball, questi sia cosciente e in grado di percepire lo spazio ed il tempo.

    Questa teoria è supportata dal fatto che un pokemon risponde ai comandi anche mentre è ancora nella sfera, come quando viene invocato in battaglia dal proprio allenatore.

    Tutto ciò è per molti incredibile perchè implicherebbe che un Pokemon potrebbe essere imprigionato per l'eternità, cosciente del mondo intorno a lui, ma impossibilitato a fuggire.

    Prova a pensare soltanto a quanti Pokemon hai nei Box che non vedono la luce del sole da troppo tempo..brutto vero?


    Dal momento che questa prima teoria è particolarmente scura come implicazioni molti hanno accettato di fatto la seconda: I Pokemon nelle sfere sono incoscienti e ridotti ad uno stato comatoso.
    Pare il tutto un poco più umano...almeno a prima vista;
    La maggior parte del tempo i pokemon lo trascorrono nelle Pokeball, eccetto per combattere, certo ogni tanto vedrai Pokemon camminare a fianco dei loro allenatori, ma non è così per la maggior parte di loro.
    Se sono incoscienti, questo significa che non hanno percezione della vita all'interno della Pokeball...il che può non sembrare male finchè non realizziamo che per il 90% dei Pokemon la vita è data da un eterno ciclo di battaglie.

    I Pokemon non conoscono riposo, pace, felicità.

    Solo battaglia dopo battaglia.


    Certo anche il mondo selvatico pone i Pokemon soggetti a sofferenze non indifferenti passiamo quindi, ora ad un pokemon della prima Generazione, se possibile, più sfortunato e dannato del precedente:

    Machoke



    png

    Il colossale Machoke è un membro dei leggendari 151.

    Chi di noi non ha mai notato le lunghe linee rosse sui bicipiti e avambracci della creatura, ma riuscite ad immaginare di cosa si tratti?

    Machoke sta letteralmente esplodendo di muscoli, e si può facilmente credere che quelle linee rosse siano i suoi muscoli,zone sottocutanee dove la pelle si è letteralmente strappata.

    Eppure in molti immagini è rappresentato come se sorridesse...Forse non sta realmente ridendo ma le sue sono smorfie di dolore e agonia.

    Inoltre il Pokedex ci riporta di uno speciale apparecchio, dicendo:

    ''MACHOKE's boundless power is very dangerous, so it wears a belt that suppresses its energy. ''

    Questo desta domande ancora più terrificanti:

    Cosa accade ai Machoke selvatici? La cintura che indossa è chiaramente artificiale, quindi che accade ai Machoke che vivono liberi?

    L'unica opzione è che finiscano per morire esplosi in una massa contorta di inarrestabili muscoli?

    Non certo si tratta di evoluzione, che è assodato essere un processo istantaneo quasi esplosivo per rapidità.


    Prima di concludere trattiamo però ancora un argomento di rilevante interesse.

    In questo caso bisogna essere un pochino più familiari con il gioco;

    Molti giocatori hanno una vaga idea riguardo l'origine dei Pokemon, durante il corso del gioco ci viene anche detto che si suppone che queste creature provengano dallo Spazio inesplorato.

    Nonostante ciò non riveli più di poco, basta però a mostrare la punta dell' Iceberg e, di seguito, qualcosa di più oscuro.

    Inseriamo ora un nuovo elemento:

    Pokerus



    rus1

    Un raro virus che infetta i Pokemon e si propaga tra essi, aumentandone la forza e facendo avanzare incredibilmente il loro sviluppo.

    Nonostante possa sembrare fantasioso il Pokerus è reale: un evento assestante del gioco a partire dalla seconda generazione.
    Molte persone non lo conoscono a causa della rarità con cui viene contratto esattamente una possibilità su 65°533.

    Nel gioco il Pokerus può essere trasmesso ad altri membri sani della squadra e (ma questo non è dato saperlo) potrebbe essere trasmissibili all'uomo.

    Il virus, quindi, causa un'estrema mutazione e crescita...la perfetta spiegazione sulla genesi dei Pokemon.

    Arrivato chissà come dallo spazio aperto , il Pokerus ha infettato normali animali, come pesci e uccelli trasformandoli in ciò che oggi chiamiamo Pokemon ...ciò spiega perchè molti Pokemon assomiglino così tanto ad animali.

    Non spingiamoci oltre in teorie su possibili infezioni umane, anche se bambini con le capacità di lasciare case così giovani possono destare sospetti.



    Alla fine di tutto forse ci conviene ignorare questi fatti, caricare il nostro Game Boy e ripartire per una nuova avventura.

    Gotta Catch' em all.







    Commento dell'autore...leggere solo se interessati:

    Un nuovo modo di affrontare le creepytheories....porle come un documentario.

    E' un'idea un po' strana ma personalmente non me la cavo con le Pokèpasta, mentre adoro trovare dettagli nascosti in insospettabili soggetti.

    Beh mi auguro che la mia improvvisazione di Piero Angela/ Roberto Giacobbo dei Pokèmon venga apprezzata
  15. .
    La persona ovviamente, povero cagnolo, ha tutta una vita di innocenza davanti! D:
15 replies since 19/7/2016
.