Il linciaggio di Jesse Washington

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  1. Ikarion
         
     
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    vabbè, allora laciamo persone così a piede libero?
     
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  2. Memnone
         
     
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    Beh, nel caso del linciaggio la "massa" era stata pompata dal loro ambiente e da giornalisti stile "dagli al negro". questo secondo me è un esempio creepy su come una folla di onesti e lavoratori cittadini possa tornare alle barbarie pensando di fare una cosa giusta e nascondendosi dietro la parola "giustizia". In questo caso si dovrebbero prendere i capipopolo e , con una bella balla di piombo con catena ai piedi, metterli dieci anni a spaccare sassi.
     
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  3. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 20:12) 
    vabbè, allora laciamo persone così a piede libero?

    1. Bisogna leggere la notizia nel giusto contesto: è successo nel 1916, non ieri. I diritti umani sono arrivati circa 30/40 anni dopo. La mentalità e l'educazione nel sud degli USA era pregna di razzismo e antisemitismo. Probabilmente, se fossi vissuto in quella città e a quel tempo, avresti partecipato con ardore al linciaggio.
    2. Non ho detto questo, ho detto che se tu avessi un po' di coerenza, sapresti che uccidere è sbagliato. Nessuna giustizia ideale o convinzione può giustificare un'uccisione.
     
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  4. Ikarion
         
     
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    CITAZIONE (- H e x a - @ 30/9/2011, 20:36) 
    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 20:12) 
    vabbè, allora laciamo persone così a piede libero?

    1. Bisogna leggere la notizia nel giusto contesto: è successo nel 1916, non ieri. I diritti umani sono arrivati circa 30/40 anni dopo. La mentalità e l'educazione nel sud degli USA era pregna di razzismo e antisemitismo. Probabilmente, se fossi vissuto in quella città e a quel tempo, avresti partecipato con ardore al linciaggio.
    2. Non ho detto questo, ho detto che se tu avessi un po' di coerenza, sapresti che uccidere è sbagliato. Nessuna giustizia ideale o convinzione può giustificare un'uccisione.

    1 ok, forse è vero
    2 anche questo, forse è vero. E dico forse. Se persone non provano rimpianto per aver ucciso una persona, non vedo perchè dovrei farlo io (con le dovute eccezioni). Mi spiego: se un'assassino non si riesce a catturarlo vivo, e io avessi una pistola in mano, penso che gli sparerei. Non so se ne avrei la forza, ma penso che lo farei. O ancora, se dovessi scegliere fra la vita di una persona che odio (non antipatia, ma odio puro) e la mia, io sceglierei di salvarmi. E' la cosa più logica da fare. Non capisco perchè tutti reputino la vita così sacra, questo assurdo attaccamento alla vita. Io penso che non avrei problemi a sparare in testa a un pazzo, se cercasse lui stesso per primo di far male a qualcuno. Tanto la vita per lui è già finita, se è piena di delitti. Tanto morirebbe comunque prima o poi, allora perchè prolungare la sua agonia? eppoi mi spieghi perchè non ti faresti scrupoli a uccidere una formica, ma una persona no? Il valore intrinseco delle due vite è identico. Anzi, la formica aiuta il formicaio, mentre il pazzo danneggia la società, se proprio vogliamo giudicare gli individui. L'attaccamento alla vita è una cosa stupida, per me. La morte fa tanta paura solo perchè provoca dolore nelle persone vicine alla vittima, non alla vittima stessa. Se io dovessi morire ora, in questo momento, non mi dispiacerebbe per me, per le cose che avrei potuto fare, dato che sono morto. Mi dispiacerebbe per coloro che piangerebbero per me. Se un pazzo assassino non ha contatti con la società, è solo un assassino e basta, non ha nessuno che gli voglia bene, allora tanto vale ucciderlo, visto che bene non può fare. L'unico rimpianto sarebbe di chi lo ha ucciso, forse. Per questo un probabile assassino, mentre uccide, deve fare questo percorso mentale che ho fatto ora io.
     
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  5. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 20:56) 
    1 ok, forse è vero
    2 anche questo, forse è vero. E dico forse. Se persone non provano rimpianto per aver ucciso una persona, non vedo perchè dovrei farlo io (con le dovute eccezioni). Mi spiego: se un'assassino non si riesce a catturarlo vivo, e io avessi una pistola in mano, penso che gli sparerei. Non so se ne avrei la forza, ma penso che lo farei. O ancora, se dovessi scegliere fra la vita di una persona che odio (non antipatia, ma odio puro) e la mia, io sceglierei di salvarmi. E' la cosa più logica da fare. Non capisco perchè tutti reputino la vita così sacra, questo assurdo attaccamento alla vita. Io penso che non avrei problemi a sparare in testa a un pazzo, se cercasse lui stesso per primo di far male a qualcuno. Tanto la vita per lui è già finita, se è piena di delitti. Tanto morirebbe comunque prima o poi, allora perchè prolungare la sua agonia? eppoi mi spieghi perchè non ti faresti scrupoli a uccidere una formica, ma una persona no? Il valore intrinseco delle due vite è identico. Anzi, la formica aiuta il formicaio, mentre il pazzo danneggia la società, se proprio vogliamo giudicare gli individui. L'attaccamento alla vita è una cosa stupida, per me. La morte fa tanta paura solo perchè provoca dolore nelle persone vicine alla vittima, non alla vittima stessa. Se io dovessi morire ora, in questo momento, non mi dispiacerebbe per me, per le cose che avrei potuto fare, dato che sono morto. Mi dispiacerebbe per coloro che piangerebbero per me. Se un pazzo assassino non ha contatti con la società, è solo un assassino e basta, non ha nessuno che gli voglia bene, allora tanto vale ucciderlo, visto che bene non può fare. L'unico rimpianto sarebbe di chi lo ha ucciso, forse. Per questo un probabile assassino, mentre uccide, deve fare questo percorso mentale che ho fatto ora io.

    Non reputo la vita sacra, semplicemente penso che la pena di morte sia una barbarie, innanzitutto irreversibile, e che va contro i diritti umani. Se mi trovassi in una delle situazioni da te descritte probabilmente reagirei allo stesso modo, ma questo non è uno di quei casi. Qui è la mentalità della gente, cosa vuoi fare, ammazzarli tutti?
    In secondo luogo reputo la vita di un uomo più importante di quella di un animale. Sono specista, e non vedo perché non dovrei. Ok, sono contro i maltrattamenti gratuiti, ma per cibo o sperimentazione dei medicinali sono assolutamente d'accordo.
    In conclusione, sostengo che se a te da fastidio che qualcuno uccida, magari per un'ideologia, o per una sua idea di giustizia, perché dovresti fare lo stesso?
     
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  6. Ikarion
         
     
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    CITAZIONE (- H e x a - @ 30/9/2011, 21:04) 
    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 20:56) 
    1 ok, forse è vero
    2 anche questo, forse è vero. E dico forse. Se persone non provano rimpianto per aver ucciso una persona, non vedo perchè dovrei farlo io (con le dovute eccezioni). Mi spiego: se un'assassino non si riesce a catturarlo vivo, e io avessi una pistola in mano, penso che gli sparerei. Non so se ne avrei la forza, ma penso che lo farei. O ancora, se dovessi scegliere fra la vita di una persona che odio (non antipatia, ma odio puro) e la mia, io sceglierei di salvarmi. E' la cosa più logica da fare. Non capisco perchè tutti reputino la vita così sacra, questo assurdo attaccamento alla vita. Io penso che non avrei problemi a sparare in testa a un pazzo, se cercasse lui stesso per primo di far male a qualcuno. Tanto la vita per lui è già finita, se è piena di delitti. Tanto morirebbe comunque prima o poi, allora perchè prolungare la sua agonia? eppoi mi spieghi perchè non ti faresti scrupoli a uccidere una formica, ma una persona no? Il valore intrinseco delle due vite è identico. Anzi, la formica aiuta il formicaio, mentre il pazzo danneggia la società, se proprio vogliamo giudicare gli individui. L'attaccamento alla vita è una cosa stupida, per me. La morte fa tanta paura solo perchè provoca dolore nelle persone vicine alla vittima, non alla vittima stessa. Se io dovessi morire ora, in questo momento, non mi dispiacerebbe per me, per le cose che avrei potuto fare, dato che sono morto. Mi dispiacerebbe per coloro che piangerebbero per me. Se un pazzo assassino non ha contatti con la società, è solo un assassino e basta, non ha nessuno che gli voglia bene, allora tanto vale ucciderlo, visto che bene non può fare. L'unico rimpianto sarebbe di chi lo ha ucciso, forse. Per questo un probabile assassino, mentre uccide, deve fare questo percorso mentale che ho fatto ora io.

    Non reputo la vita sacra, semplicemente penso che la pena di morte sia una barbarie, innanzitutto irreversibile, e che va contro i diritti umani. Se mi trovassi in una delle situazioni da te descritte probabilmente reagirei allo stesso modo, ma questo non è uno di quei casi. Qui è la mentalità della gente, cosa vuoi fare, ammazzarli tutti?
    In secondo luogo reputo la vita di un uomo più importante di quella di un animale. Sono specista, e non vedo perché non dovrei. Ok, sono contro i maltrattamenti gratuiti, ma per cibo o sperimentazione dei medicinali sono assolutamente d'accordo.
    In conclusione, sostengo che se a te da fastidio che qualcuno uccida, magari per un'ideologia, o per una sua idea di giustizia, perché dovresti fare lo stesso?

    Perchè il loro non è un motivo valido per uccidere. Il mio sì.
     
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  7. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 21:05) 
    Perchè il loro non è un motivo valido per uccidere. Il mio sì.

    Ma non farmi ridere.
    Ogni assassino sano di mente la pensa così. Guarda cos'è successo in Norvegia, guarda i terroristi di ogni religione. Guarda le crociate e l'inquisizione. Secondo loro, erano nel giusto.
    Chi sei tu per arrogarti il potere di togliere una vita?
     
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  8. Ikarion
         
     
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    Dipende che vita. E poi è sempre stato così, da che mondo è mondo. "diritto" non è una parola da usare, qui si sta parlando di assassini, il "diritto" di vivere è già un concetto troppo evoluto, che oggi non esiste quasi più. Se secondo loro è giusto uccidere un uomo in quel modo, fatti loro. Se secondo me è giusto uccidere loro in quel modo, fatti miei. Se secondo te, per esempio, è giusto che tu mi uccida, fatti tuoi. Se secondo un cacciatore è giusto uccidere un cervo (non dico un cacciatore povero che vive solo di cervi, eh) fatti suoi. E' la stessa cosa. DA che mondo è mondo, ogni uomo crede sempre di essere nel giusto quando uccide in nome di qualcosa, gli esempi li hai fatti tu. Eppure se gli assassini credevano di essere nel giusto, non vedo perchè non dovrei crederlo io, dato che come essere umano sono identico a loro (poi cosa penso è un'altro discorso), se gli assassini uccidono, non vedo perchè non devo farlo io, se so di essere nel giusto. Certo, poi divento un'assassino a mia volta e un altro può cercare di uccidermi pensando di essere nel giusto... non vedo perchè non debba farlo, se è convinto davvero in ciò che fa.
     
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  9. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 21:17) 
    Dipende che vita. E poi è sempre stato così, da che mondo è mondo. "diritto" non è una parola da usare, qui si sta parlando di assassini, il "diritto" di vivere è già un concetto troppo evoluto, che oggi non esiste quasi più. Se secondo loro è giusto uccidere un uomo in quel modo, fatti loro. Se secondo me è giusto uccidere loro in quel modo, fatti miei. Se secondo te, per esempio, è giusto che tu mi uccida, fatti tuoi. Se secondo un cacciatore è giusto uccidere un cervo (non dico un cacciatore povero che vive solo di cervi, eh) fatti suoi. E' la stessa cosa. DA che mondo è mondo, ogni uomo crede sempre di essere nel giusto quando uccide in nome di qualcosa, gli esempi li hai fatti tu. Eppure se gli assassini credevano di essere nel giusto, non vedo perchè non dovrei crederlo io, dato che come essere umano sono identico a loro (poi cosa penso è un'altro discorso), se gli assassini uccidono, non vedo perchè non devo farlo io, se so di essere nel giusto. Certo, poi divento un'assassino a mia volta e un altro può cercare di uccidermi pensando di essere nel giusto... non vedo perchè non debba farlo, se è convinto davvero in ciò che fa.

    Non vedi perché?
    Perché questa è una mentalità medioevale, anzi, ancora prima. Fatti un ripasso di storia per vedere a cosa a portato questo tipo di pensiero.
    Un conto è dire "la sacralità della vita", ma tu stai facendo l'estremo opposto.
    Bah, tanto è inutile parlare, vai pure ad uccidere chi vuoi, tanto non gliene frega a nessuno.
    Ah, giusto, c'è una cosa chiamata "Legge", che è stata elaborata in circa duecento anni, a partire dall'illuminismo fino ai tempi moderni, da pensatori, sociologi, e da noi. Ma se tu ti credi superiore a tali sciocchezze, fai pure.
     
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  10. Ikarion
         
     
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    SArà una mentalità medievale, ma c'è ancora gente che uccide, le guerre ci sono ancora. Potresti dirmi che è colpa di quelli che uccidono, ma meglio diventare assassini che subire, subire subire. La legge sarebbe una bella cosa, se qualcuno la rispettasse e non venisse cambiata in favore dei potenti. E' che il sistema non funziona e non può funzionare, perchè i soprusi ci sono sempre. E in parte, e proprio la legge il problema, a che serve un qualcosa a favore dell'ordine se l'ordine non può garantire? tutti infrangono la legge, probabilmente l'hai fatto anche te una volta. E' un reato, certo sempre minore di uccidere, ma sempre reato è. Ci vorrebbe un uomo perfetto che rispettasse la legge, ma anche se esistesse, ci sarebbe colui che lo potrebbe facilmente manipolare, con la legge stessa. E poi guarda, proprio coloro che hanno scritto la prima costituzione hanno ucciso, un re spregevole, ma insomma l'hanno ucciso decapitandolo. Senza quest'omicidio dove saremmo ora? Non dico che uccidere sia giusto, questo mai, ma certe volte è necessario. Il problema è capire quando è necessario, quando è giusto uccidere... è nel concetto del giusto che si perde la legge stessa, l'uomo può diventare un mostro o un eroe (Garibaldi, ad esempio? uno dei più grandi eroi della storia italiana, quante persone ha ucciso?) I maya, inoltre, mi sembra che praticavano sacrifici umani, all'ordine del giorno... erano un popolo pacifico, avanzato, ma guarda un pò, per loro era giusto uccidere la gente. Allora dimmi, secondo te, cosa è giusto e quando no, se uccidere non è MAI giusto, a quest'ora saremmo davvero ancora al medioevo che tanto disprezzi. Inoltre non ho bisogno di uccidere proprio nessuno.
     
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  11. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 21:34) 
    SArà una mentalità medievale, ma c'è ancora gente che uccide, le guerre ci sono ancora. Potresti dirmi che è colpa di quelli che uccidono, ma meglio diventare assassini che subire, subire subire. La legge sarebbe una bella cosa, se qualcuno la rispettasse e non venisse cambiata in favore dei potenti. E' che il sistema non funziona e non può funzionare, perchè i soprusi ci sono sempre. E in parte, e proprio la legge il problema, a che serve un qualcosa a favore dell'ordine se l'ordine non può garantire? tutti infrangono la legge, probabilmente l'hai fatto anche te una volta. E' un reato, certo sempre minore di uccidere, ma sempre reato è. Ci vorrebbe un uomo perfetto che rispettasse la legge, ma anche se esistesse, ci sarebbe colui che lo potrebbe facilmente manipolare, con la legge stessa. E poi guarda, proprio coloro che hanno scritto la prima costituzione hanno ucciso, un re spregevole, ma insomma l'hanno ucciso decapitandolo. Senza quest'omicidio dove saremmo ora? Non dico che uccidere sia giusto, questo mai, ma certe volte è necessario. Il problema è capire quando è necessario, quando è giusto uccidere... è nel concetto del giusto che si perde la legge stessa, l'uomo può diventare un mostro o un eroe (Garibaldi, ad esempio? uno dei più grandi eroi della storia italiana, quante persone ha ucciso?) I maya, inoltre, mi sembra che praticavano sacrifici umani, all'ordine del giorno... erano un popolo pacifico, avanzato, ma guarda un pò, per loro era giusto uccidere la gente. Allora dimmi, secondo te, cosa è giusto e quando no, se uccidere non è MAI giusto, a quest'ora saremmo davvero ancora al medioevo che tanto disprezzi. Inoltre non ho bisogno di uccidere proprio nessuno.

    Sisi, il notro sistema è marcio, non funziona e blablabla.
    Vorrei costruire una macchina del tempo solo per farti fare un viaggio di sola andata prima dell'illuminismo, lì si che il sistema funzionava. Il nostro non è un sistema perfetto, ma è il migliore che abbiamo (Churchill, se non sbaglio).
    Inoltre il tuo è un ragionamento stupido, come dire "Ehi, visto che la bomba atomica ha posto fine alla seconda guerra mondiale, perché non sganciarne una ovunque c'è guerra?".
    Gli errori sono stati fatti, ed ovviamente il rapporto causa/effetto ha portato il mondo a diventare ciò che è ora. Ma gli errori sono fatti per non essere ripetuti.
     
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  12. Ikarion
         
     
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    CITAZIONE (- H e x a - @ 30/9/2011, 21:45) 
    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 21:34) 
    SArà una mentalità medievale, ma c'è ancora gente che uccide, le guerre ci sono ancora. Potresti dirmi che è colpa di quelli che uccidono, ma meglio diventare assassini che subire, subire subire. La legge sarebbe una bella cosa, se qualcuno la rispettasse e non venisse cambiata in favore dei potenti. E' che il sistema non funziona e non può funzionare, perchè i soprusi ci sono sempre. E in parte, e proprio la legge il problema, a che serve un qualcosa a favore dell'ordine se l'ordine non può garantire? tutti infrangono la legge, probabilmente l'hai fatto anche te una volta. E' un reato, certo sempre minore di uccidere, ma sempre reato è. Ci vorrebbe un uomo perfetto che rispettasse la legge, ma anche se esistesse, ci sarebbe colui che lo potrebbe facilmente manipolare, con la legge stessa. E poi guarda, proprio coloro che hanno scritto la prima costituzione hanno ucciso, un re spregevole, ma insomma l'hanno ucciso decapitandolo. Senza quest'omicidio dove saremmo ora? Non dico che uccidere sia giusto, questo mai, ma certe volte è necessario. Il problema è capire quando è necessario, quando è giusto uccidere... è nel concetto del giusto che si perde la legge stessa, l'uomo può diventare un mostro o un eroe (Garibaldi, ad esempio? uno dei più grandi eroi della storia italiana, quante persone ha ucciso?) I maya, inoltre, mi sembra che praticavano sacrifici umani, all'ordine del giorno... erano un popolo pacifico, avanzato, ma guarda un pò, per loro era giusto uccidere la gente. Allora dimmi, secondo te, cosa è giusto e quando no, se uccidere non è MAI giusto, a quest'ora saremmo davvero ancora al medioevo che tanto disprezzi. Inoltre non ho bisogno di uccidere proprio nessuno.

    Sisi, il notro sistema è marcio, non funziona e blablabla.
    Vorrei costruire una macchina del tempo solo per farti fare un viaggio di sola andata prima dell'illuminismo, lì si che il sistema funzionava. Il nostro non è un sistema perfetto, ma è il migliore che abbiamo (Churchill, se non sbaglio).
    Inoltre il tuo è un ragionamento stupido, come dire "Ehi, visto che la bomba atomica ha posto fine alla seconda guerra mondiale, perché non sganciarne una ovunque c'è guerra?".
    Gli errori sono stati fatti, ed ovviamente il rapporto causa/effetto ha portato il mondo a diventare ciò che è ora. Ma gli errori sono fatti per non essere ripetuti.

    Questo è vero. Il fatto è che non tutti sono errori. La rivoluzione francese non è stata un errore, anzi è giustissimo che sia stata fatta, anche se ha portato alla morte moltissime persone. Insomma quello che penso io (lo, mi vergogno, è un pensiero un pò fascista questo e me ne vergogno profondamente, ma sono convinto che sia giusto) è che il fine giustifica i mezzi. Certo, dipende anche che fine.
     
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  13. - H e x a -
         
     
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    CITAZIONE (Ikarion @ 30/9/2011, 21:55) 
    Questo è vero. Il fatto è che non tutti sono errori. La rivoluzione francese non è stata un errore, anzi è giustissimo che sia stata fatta, anche se ha portato alla morte moltissime persone. Insomma quello che penso io (lo, mi vergogno, è un pensiero un pò fascista questo e me ne vergogno profondamente, ma sono convinto che sia giusto) è che il fine giustifica i mezzi. Certo, dipende anche che fine.

    Non penso si dovrebbe vergognare delle proprie opinione, siano esse fasciste, comuniste o quant'altro. L'importante è che siano pensate da noi, non prese e ripetute a pappagallo.
    Comunque anche io sono d'accordo, in determinati casi, il fine giustifica i mezzi. Ma nel caso di omicidi (o specificamente di questo) non bisogna giudicare e basta, bisogna contestualizzare e capire il motivo di tale atto.
     
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  14. Ikarion
         
     
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    La cosa brutta è che la folla credeva di essere nel giusto (poi vabbè, quando l'uomo è dentro una folla, come ci insegna il caro Manzoni, perde anche molta lucidità). Sarebbe tutto molto più bello e più facile se, come nei cartoni, nei libri, nei fumetti, ci fossero i malvagi veramente malvagi. Il brutto è che, nella vita vera, ognuno pensa di essere nel giusto. Ed è facile, ora, per noi dire: hanno sbagliato qui, hanno sbagliato là. Secondo la nostra mentalità moderna, in passato sono state commesse delle barbarie. Nel momnto stesso in cui accadevano, c'erano persone che pensavano cose orrende del tipo :"a, meno male che ci tolgono di mezzo gli ebrei!" oppure "ah, meno male ci tolgono di mezzo gli eretici!" o ancora "ah, comodi questi schiavi!".
    Magari fra 100 anni, saremo così evoluti da pensare che mangiare un'animale sia una cosa orribile (qualcuno lo pensa già). Quindi il problema sta tutto nel capire quel che è giusto o sbagliato.
     
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  15.      
     
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    con tutto il rispetto per la vostra conversazione, però cercate di non andare sempre off-topic, in fondo vi siete discostati dal tema del topic. Chiudetela qui, anzi, meglio, create un topic a parte se volete continuare
     
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32 replies since 29/9/2011, 13:42   1123 views
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