Votes given by »VShade

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    Perché Liutern noooooooooooooooooo


    Congratulazioni amici :la:
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    Buonasera, gentili ascoltatori, qui è l'Empress che parla. Quest'oggi festeggiamo con grande gioia e tripudio la promozione dei seguenti staffer: Liutern, Omega e Shade, tutti e tre novelli Moderatori. In contemporanea, salutiamo tristemente altri due staffer che sono stati degradati: Phyrex, novello Creepy Fan, e Gauss, nuovamente Collaboratore.
    Come si suol dire, c'è chi viene e c'è chi va, grazie ai degradati e ai promossi per il loro prezioso contributo.

    Scusate la brevitas ma ho le fettine panate da scofanare.



    P.S.
    E' stato promosso Pisy ad Admin ma a nessuno importa.

    Edited by Indigo. - 13/3/2014, 18:35
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    Come dicono gli altri, una sezione del genere non avrebbe molto successo.
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    Ora.
    La storia è scritta bene, anche se avrei modificato leggermente alcuni passi per rendere l'atmosfera più teatrale. Mi piace la spiegazione della meccanica di chiusura della porta.
    La cosa che non mi piace è l'immagine. Troppo scontata, troppo spinta al "omfg una sagoma che paura!"
    L'avrei sfumata leggermente o addirittura cambiata.
    L'avrei resa così:
    [IMG][/IMG]


    o così:
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    Salve, gentili utenti.
    Si è reso necessario, da parte di noi staffer, comunicarvi qualcosa di molto importante. Abbiamo notato che, da diverso tempo, in shoutbox (temporaneamente sostituita dalla tagboard) si è diffuso un malcostume piuttosto particolare.
    Come tutti sappiamo, il regolamento del Creepypasta Forum prevede che prima di postare in qualsiasi sezione ci si debba presentare nella sezione ~ Welcome, e fin qui nulla di strano. Il problema arriva nel momento in cui un nuovo utente fa capolino in tag.
    Volendo imitare lo staff, avete letteralmente iniziato ad assalire tutti i neofiti chiedendo loro in massa e sgarbatamente di presentarsi, cosa che qualche giorno fa ha addirittura causato un flame che ha coinvolto varie sezioni del forum, oltre che alla tagboard stessa.
    Dovete capire che il primo approccio che i nuovi utenti hanno al Forum è fondamentale per la loro futura permanenza: se si trovano bene dall'inizio saranno maggiormente propensi a restare a lungo.
    Pertanto, non possiamo più ammettere che si ricorra a vecchie formule stilizzate diventate famose nel corso dei mesi (come ad esempio lo stra-abusato "Presentati prima di postare"), né vogliamo impedirvi di essere utili al foro ricordando ai nuovi utenti di presentarsi. Quindi, abbiamo pensato a dei punti che possano rendere questa moda un po' meno pressante:

    • È sufficiente che solo un utente, sia esso staffer o no, ricordi di dare il benvenuto;

    • è inutile chiedere in tagboard, oltre che presentarsi, di leggere il regolamento: verrà fatto nella sezione Welcome;

    • non usate formule stilizzate, ma cercate di essere gentili disponibili.


    Vi consigliamo, inoltre, l'uso delle emoticon. Mettetevi nei panni di un nuovo utente: è molto più probabile che egli segua il consiglio di chi si rivolge a lui con simpatia e gentilezza, piuttosto che con acidità e freddezza. Saremo costretti ad ammonirvi (o nei casi peggiori a ricorrere a piccole sanzioni), qualora questi tre punti non verranno osservati.
    Siamo certi che capirete che vogliamo venirvi incontro per aiutare a preservare un clima di pace all'interno della nostra community.
    Grazie per l'attenzione!

    ~ Lo staff.
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    La tua presentazione non mi piace... e nemmanco te. Malvenì!!! Bienvenì!
    Leggi il Regolamento & Riga dritto. :titto:
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    Ed anche questo periodo di prova si è concluso, e nuovi stolt-ehm staffer stanno per varcare le porte dell'inf-ehm dello staff.

    Siamo lieti di accogliere tra noi CavaliereNero, RullOmbra e Keyain!
    Complimenti a chi è passato, chi non ce l'ha fatta non si scoraggi, avrà altre occasioni ;)

    Come al solito, tengo aperto questo topic per permettervi di commentare... "commentare" non è sinonimo di "fare flame" o di "darsi al flood scatenato".
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    Cammino per la via centrale della città, è quasi Natale. Si sentono intonare canti in tutti gli angoli, in tutte le chiese. I commercianti ti accolgono con un sorriso ed i negozi di caramelle sono strapieni di bambini che cercano di racimolare il loro bottino.
    Sono stata anch’io bambina, ma non ricordo bene la mia infanzia, sembra quasi una stanza buia della mia vita, un posto nel quale tutte le mie azioni siano state cancellate, tutto il mio tempo sia passato senza che mi rendessi conto di nulla.
    Continuo a camminare in quella via gremita di gente. Genti di ogni nazione, costumi e lingue camminano uno a fianco all’altro con quello stupido sorriso stampato in faccia.
    Non li odio, ma non capisco perché il Natale renda tutto così lucente e trasformi le persone nelle personificazioni della gentilezza e della cortesia.

    Decido di fermarmi, c’è qualcosa che mi attira: una vetrina. Vendono libri, ma sono libri vecchi, smessi. Non vi è nessuna ghirlanda o decorazione natalizia all’esterno, solo un’insegna logora, della quale si distinguono solo le prime due lettere: fa.
    Titubante, decido di entrare. L’aria all’interno è polverosa, la luce che proviene dall’esterno è filtrata dalla forte presenza di acari.
    Alla cassa, un vecchio signore, con una lunga barba bianca e quattro denti, mi sorride. Ricambio con un timido sorriso e mi metto alla ricerca di una lettura leggera, interessante e poco impegnativa. Decido di cercare nel reparto fantasy, non il mio genere, ma comunque pieno di volumi interessanti.
    La polvere regna sovrana negli scaffali, l’odore di legno ammuffito rimarca tutto il negozio.
    Cerco di smuovere la polvere e noto un libro, con la copertina gialla. Mi colpisce, come un fulmine a ciel sereno, mi smuove qualcosa dentro la testa, i ricordi iniziano a emergere come un vulcano in eruzione, come se il tappo fosse rimasto lì per troppo, troppo tempo.

    Un lampo e tutto sparisce. Mi ritrovo in una casa familiare quanto sconosciuta.
    Sono io, alla finestra, con quel libro in mano, ma non sono io.
    Sono, diversa. Sono una bambina.
    La storia mi prendeva tanto che non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine. Mentre seguivo con attenzione la trama, la quale assorbiva tutta la mia attenzione, sentii un improvviso rumore che saliva dalla strada. Sarà stato un incidente, pensai. E ripresi a leggere. Ma subito dopo ecco un altro colpo. Il vetro della finestra tremò. Perfino il libro tremò tra le mie mani. Ma non volli a nessun costo staccarmi da quella pagina. Che m’importa di quello che succede in strada! Mi dissi. Al terzo colpo però è la casa intera che si scosse e traballò. E non riuscii a non alzarmi ed avvicinare la faccia al vetro. Quello che vidi mi fece cadere il libro dalle mani.

    Una macchina era appena esplosa, poi un’altra, ed un’altra ancora.
    Poi, il silenzio più assoluto, piangevo. Raccolsi il libro da terra, tremavo come una foglia nuda d’inverno, una foglia secca che ormai non ha più valore. Non sapevo il perché, le lacrime scendevano da sole, lasciai il libro lì, sul davanzale di quella finestra, non l’avrei più rivisto.
    Aprii la porta, e corsi giù per le scale, un altro boato mi fece sobbalzare. Cercavo mia madre, o mio padre, ma non riuscivo a trovare nessuno. Urlavo, ma qualcuno, la fuori, urlava più di me. Le sirene si facevano più vicine, ma un rombo simile ad un tuono fece esplodere i vetri del piano terra.
    Fui scaraventata contro il muro, battei la testa e svenni.

    Mi risvegliai all’inferno, vi era fumo ovunque, ero sola.
    Mi faceva male la gamba, era calda, pulsava, era bagnata.
    Provai ad alzarmi ma caddi a terra, e di nuovo, fino a quando sentii due braccia forti sollevarmi e portarmi fuori.
    Non era mio padre, era un ragazzo giovane, avrà avuto trent’anni. Mi sorrise, ma io non riuscii a cambiare la mia espressione facciale. Ero impietrita, ero spaventata, volevo i miei genitori.
    Mi curò la ferita alla gamba come meglio poté e sparì in mezzo alla folla.

    Ero sola, nuovamente, non sapevo dove fossero i miei genitori, avevo fame; non potevo restare lì. Mi alzai con molta fatica, avevo bisogno di trovare un posto dove mangiare.
    Camminai per non so quante strade, sembravano tutte uguali, erano tutte uguali.
    Trovai un piccolo bar, il gestore, spaventato almeno quanto me, mi fece entrare e mi diede una cioccolata calda.
    Piansi, come non avevo mai pianto. Volevo tornare a casa, volevo il mio libro, volevo sapere dove il coniglietto sarebbe finito, volevo sapere se e quando sarebbe riuscito a tornare a casa.

    Camminai tutta la notte. Perché erano esplose quelle macchine? Perché davanti a casa mia?
    Dovevo tornare lì. Dovevo trovare tutte quelle vie che mi avevano portato via dal mio libro, quelle vie che mi avevano allontanato da mia madre, quelle vie, tutte così uguali.
    Seguii i rumori, seguii le sirene che non smettevano di suonare. Erano blu come il cielo, forse un po’ più blu, e rosse, rosse come il sole quando sparisce dietro la montagna.
    Tornai a casa, ma non la trovai, non c’era più casa, né mamma, né papà.
    Non c’era il coniglietto rosa, dove era la mia casa?

    Sentii tante persone piangere quella notte, vidi tante lacrime scendere.
    C’era una radio accesa, una voce parlava, era una voce triste, fredda, quasi meccanica.
    “E’ scoppiata la guerra” diceva la voce “E’ iniziata la guerra per avere il potere.
    Signore e signori, questa è la guerra dei poveri, poiché solo i poveri perderanno tutto. Signore e signori, questa è la guerra degli innocenti, poiché solo gli innocenti…”
    Non potevo ascoltare ancora, mi venivano le fitte allo stomaco.
    Vomitai più volte e piansi.

    Camminai per uno o due isolati, o forse dieci. Dormii in piedi, ma non dormivo realmente. Pensavo a cosa fare, a dove andare, ma la mia testa era vuota, non avevo più nulla.
    Avevo solo quattordici anni e tanta paura.
    Mi fermai davanti ad un negozio di elettronica, aveva una tv accesa in vetrina.
    Mostravano le foto di chi aveva perso la vita nelle esplosioni della notte.
    I miei genitori non c’erano, magari erano sopravvissuti, magari mi stavano cercando.
    Un barlume di speranza comparve nel mio cuore, forse potevo ancora riempire quell’angosciante vuoto che mi logorava dall’interno.
    Ma tutto si distrusse all’improvviso.

    La guerra era alle porte, e i rumori iniziavano ad essere chiari: spari, spari in lontananza, grida.
    Grida di donne, grida di madri, di uomini che cercano di salvare le proprie vite, di salvare le vite di chi amano, di cercare un riparo, di scappare dalle proprie invenzioni malsane.
    Passi, urla, esplosioni, sempre più vicini, venivano a prendermi nella notte più buia della mia vita.
    Iniziai a correre, nelle gambe avevo una forza mia vista prima, la forza della paura.

    Corsi per metri, chilometri, senza fermarmi. Corsi verso mia madre, corsi verso il cielo, il vento mi trasportava, mi cullava e mi allontanava dalle mie paure.
    Ma non ero abbastanza veloce, come si può essere più veloci della luce, pensai.
    Le luci mi raggiungevano, luci rosse, luci di morte; una mi passò così vicina che potevo sentirne il calore.
    Poi vidi un’altra luce, piccola, poi sempre più grande. Veniva verso di me, voleva darmi il suo caldo abbraccio.
    Poi nero.

    Mi svegliai in ospedale, era tutto così, bianco.
    Mi faceva male tutto, dal bacino in su, impazzivo dal dolore.
    Provai a muovermi ma l’unica cosa che riuscii a muovere fu il quinto dito della mano destra, e subito mi si avvicinò un infermiere. Mi cambiò la flebo e andò via con un sorriso.
    Passarono velocemente i giorni, ma non riuscivo a sentire le mie gambe. Dove erano le mie gambe?
    Le avevo perse, insieme a tutta la mia vita. Avevo perso la voglia di vivere, avevo perso il mio libro, la mia famiglia, la mia casa, la mia terra.

    All’improvviso, eccomi di nuovo fuori dal libro.
    Sono in una libreria, polverosa e ammuffita. Spingo la mia carrozzella fino al bancone, e mostro il libro.
    Il vecchio sorride e mi dice “Quel vecchio ammasso di pagine ammuffite, seriamente? Te lo regalo, non vale nulla!”
    “Grazie, lei è veramente gentile, ma questo ammasso deforme di pagine è la mia vita, tutta la mia vita, quindi vorrei che mi dicesse il prezzo.”
    Una volta pagato, esco all’aria aperta. Strano quanto la mia vita costi così poco, ma una vita può valere davvero qualcosa?
    Continuo a muovermi tra la folla, avvicinandomi ad un parco e, cercando, riesco a trovare riparo sotto un grosso albero, una quercia credo.
    Apro finalmente il libro, sento l’odore di vecchio salirmi in testa, e inebriare i miei sensi.
    Pagina sessantatré, capitolo nove, il coniglietto rosa torna a casa.
    Forse la mia vita non era finita.

    Edited by Pixel. - 17/3/2014, 20:18
  9. .
    "Tre anni fa nasceva il Creepypasta Forum".
    "Arrivai tre anni fa nel Creepypasta Forum".
    "Conobbi il Creepypasta Forum grazie a...".

    Sarò sincero. Ho scritto un memoriale su questo forum, ma non fu qualcosa degno di nota, qualcosa di particolare che spiccasse sul resto. Essenzialmente, mi sono limitato a seguire l'onda: scrivere come sono arrivato, quello che ho fatto, le persone che ho conosciuto. Il tutto con un tono molto allegro.
    Devo però fare una precisazione: il Creepypasta Forum ha segnato per me un punto di svolta abbastanza importante per quella che è l'annoiata viva di questo liceale. Ho scoperto di poter fare ben più di quanto avrei immaginato, e devo ammettere che stare qui mi ha cambiato e mi ha insegnato, nel bene e nel male, qualcosa di più. E' per questo che sento il bisogno di parlare con il cuore in mano.

    Questo non è un memoriale. Precisiamo questa cosa, ciò che scriverò avrà anche lo scopo di riportare alla memoria quello che fu il CPF, ma ciò che mi preme davvero è dirvi veramente quello che penso, quello che vedo, quello che provo riguardo questo forum. Se volete a tutti i costi dargli una definizione, vi fornisco io un titolo.

    C'era una volta il Creepypasta Forum.

    Oggi vi scrivo non per denunciare le scellerate azioni di determinati soggetti all'interno del forum, oggi non attacco coloro che intasano gli smistamenti con abomini inenarrabili (e non farò nomi al riguardo: chi sa di essere tra questi deve confrontarsi con la propria coscienza, non con me. Non ho intenzione di fare guerra a nessuno), oggi vi scrivo per ricordarvi cosa mi ha spinto qui e cosa ha spinto altri come me ad affollare e riempire questo posto di materiale.

    Quando mi iscrissi, ciò che vidi fu qualcosa di totalmente nuovo per me. Non avevo mai preso parte alla vita di forum prima del mio arrivo qui, e ciò che trovai mi colpì profondamente. Digitare questo dominio, creepypasta.forumcommunity.net, non voleva dire solamente accedere ad un forum di Creepypasta, alla più grande e prima fonte italiana di Creepypasta, entrare in questo sito voleva dire venire a contatto con persone sparse per tutta l'Italia delle più disparate età che conviveva allegramente e pacificamente. La tagboard era sempre affollata, i topic sempre commentati, e non con secchi e insignificanti "Bella pasta", "Che bello", "OMG UN MONSTER" (citazione doverosa), ma con critiche costruttive, opinioni personali. Era un posto dove se una persona scriveva qualcosa, non solo non si aveva paura di staccarsi dal gruppo e dire "Non mi piace perchè...", si sentiva il dovere di alzare una critica nei confronti dello scrittore, e chi era dall'altra parte non solo non si offendeva, ma anzi ringraziava, era avido di queste critiche, sentiva il bisogno di migliorarsi per poter dare il meglio ogni giorno di più.

    Questo ero io. Ero uno scrittore in erba, un adolescente sbarbatello che la sera, non avendo nulla da fare, passava il suo tempo a scrivere muri di testo sul tastierino di un iPhone semplicemente per far sapere alla gente che c'ero, e che volevo contribuire con un verso. Nottate intere passate in tagboard a parlare del più e del meno: boss più difficili dei videogiochi, creepypasta più inquietante, la metro allagata, la real experience più stupida che sia mai esistita. Avevo tempo, voglia ed entusiasmo, ed insieme a me c'erano altri utenti che scrivevano, traducevano, parlavano, contribuivano. Un luogo dove si cresceva non solo come scrittori, non solo come navigatori del web, ma come persone. Come persone, perchè dall'altra parte poteva esserci un liceale sbarbatello oppure un universitario annoiato, non ti serviva sapere chi era l'altro, ti bastava sapere che c'era e che sarebbe stato lì per aiutarti, e tu lo stesso.

    Per questo più volte tentai di entrare nello staff. Più volte venni respinto, ma non mollai mai, nonostante tutto ciò che cambiava, tutto ciò che accadeva: l'introduzione degli smistamenti, il pesce d'aprile, i flame tra staffer e utenti. Incidenti di percorso. Ciò che caratterizzava la mia presenza qui fino alla mia scalata tra i ranghi dello staff era il mio impareggiabile entusiasmo.

    Eppure sono pochi tra i nuovi che hanno anche solo una vaga idea di chi io sia. Talvolta è capitato che persone entrate nel gruppo Hangout del forum venissero a sapere della presenza di un altro admin su Facebook, e non qui. Cosa è cambiato tanto da spingermi lontano da questo posto? Dove è finito il mio entusiasmo? Ma soprattutto cosa mi spinge a rimanere qui nonostante tutto?

    La verità è che, nonostante la mia carica e il mio (piccolo) contributo, ciò che rimane di Hidden, o Fox, come preferite chiamarmi, è uno spettro. Uno spettro che vaga per il forum, che talvolta compare all'improvviso, dal nulla, spara la sua battuta di scarso effetto e si occulta nuovamente, svanisce nella nebbia. Ciò che mi spinge a rimanere? Forse il fatto di essere uno dei pochi che ha un piano estremamente preciso della decadenza del Creepypasta Forum, come d'altronde lo sono anche gli altri admin. Cosa mi spinge lontano, cosa mi ha spinto anche a dare le dimissioni dalla mia carica di admin? L'inesorabile discesa nel baratro.

    E' molto "romantica" questa cosa. Questa comunità non esiste più. Tutti coloro che erano punti di riferimento qui dentro sono spariti nel nulla. Tutto ciò che caratterizzava il nostro archivio è finito dimenticato. Tutto ciò che era alla base del Forum è crollato. Mi è difficile dire quando è cominciato questo processo. Forse fin dal primo giorno c'era questa aria di cambiamento, è impossibile per me dire precisamente cosa sia accaduto. Quel processo che ha portato alla netta divisione tra "Utenti/Staffers", "Newfags/Oldfags", "Creepyfan/Veterani" ha distrutto quello che era per me il CPF.

    Più volte ho fatto presente questa cosa, più volte ho ricevuto consensi, più volte ho tentato insieme al resto dello staff di fare qualcosa. Eppure ogni tentativo non ha fatto altro che aumentare questa voragine che si è aperta tra gli utenti. In un certo senso stare qui dentro in determinate situazioni sembra una tortura, un costante promemoria del mio fallimento. Non di un nostro fallimento, di un fallimento dello staff, di un fallimento mio personale, come utente, come collaboratore, come moderatore, supervisore, amministratore. E' per dare sfogo alla mia frustrazione che ora vi scrivo.

    Ciò che mi tiene qui è la speranza che tutto torni come prima. Ciò che mi piacerebbe vedere di nuovo è il forum vivo in ogni suo contenuto. Mi piacerebbe vedere di nuovo quel processo di crescita che mi ha reso quello che sono e che mi ha spinto a dare tutto me stesso per mantenere in piedi questo posto, anche quando sembrava che ogni speranza fosse perduta.

    Questo è un appello a voi utenti. A tutti voi, che siate veterani, fan, nuovi arrivati, staffers, perchè anche gli staffers sono utenti. Siate nuovamente quella comunità attiva di lettori che eravate un tempo. Date tutti voi stessi per mantenere questo posto in piedi e farlo splendere di luce nuova. Da soli è impossibile, insieme è facilissimo. Riprendiamo quel sentimento altruista che abbiamo perso nel tempo, riprendiamo quello spirito di autocritica, riprendiamo a fare ciò che una comunity fa: collaborare. Manteniamo viva la tagboard, riempiamo di commenti i topic, combattiamo i comportamenti più sbagliati. Un utente flamma? Fermiamolo. Non ci serve una targhetta per farlo. Un topic è fuori luogo? Facciamolo notare a chi lo ha postato. Non ci serve una targhetta per farlo. Vi state annoiando e nessuno fa niente? Proponete una cosa qualunque. Non ci serve una targhetta per farlo.

    Perchè quello che non abbiamo capito è che la differenza tra me, Hidden in the Shadow, amministratore, e un utente qualunque, forse nemmeno Creepy Fan, è semplicemente una targhetta. Hidden in the Shadow e Pinco Pallo, prima di essere Admin e utente, sono persone, e come tali dovrebbero collaborare e interagire.

    C'era una volta il Creepypasta Forum. Facciamo in modo che continui ad esserci.
  10. .
    CITAZIONE
    ma non sono stupido

    ;)
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    CITAZIONE (GonXKillua @ 19/2/2014, 17:38) 
    -Shintaka: perché condividi il mio stesso destino di dimenticato perenne e ci dobbiamo conoscere meglio ;)

    I-Io... davvero... :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma: :dramma:
    Leggo tutti i memoriale anche se so di non trovare un riferimento a me, eppure stavolta... oh, abbracciami, mio conterraneo e compagno di dimenticanze! :piango: :piango: :piango: :piango: :piango:
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    Devi fare attenzione ai russi quando scrivi ste cose (<3), a te, per gli hang fantastici che abbiamo passato.
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    Visto il successo della radio di stasera per il doppio festeggiamento, perchè non renderla un appuntamento fisso? Che ne so, una volta al mese qualche staff che ha dato disponibilità si occupa di trasmettere, o anche qualche utente che è un "pezzo storico" del forum... Insomma, chiunque riteniate adatto. Magari si potrebbero nominare degli utenti appositi (?)
    Fatemi sapere la vostra opinione, sia che siate staff sia che siate semplici utenti che vogliono dire la loro :)
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    Finalmente, signore e signori, è arrivato il momento che tutti stavamo aspettando: il Creepypasta Forum compie tre anni!



    Ebbene sì, cari utenti. Proprio tre anni fa questo forum iniziava a muovere i suoi primi passi nel grande mondo dell'Internet, e non c'è che dire, passi da gigante. In tutto questo tempo siamo riusciti a regalarvi, si spera, un brivido che vi ha percorso la schiena, un incubo, un po' di sana paura.
    Da parte nostra è stata messa tutta la passione possibile per far sì che noi tutti potessimo creare una community fatta da persone responsabili e devote, e non possiamo che essere contenti di ciò.
    Ma il merito non è certamente soltanto dello staff, anzi. Sarebbe sciocco pensare che voi non abbiate avuto un ruolo fondamentale in questa impresa, ma è da ritenere che, invece, siate stati il carburante che ha permesso a questa grandiosa macchina di andare avanti.

    Ma oggi, oltre a fare gli auguri al Forum, vi volevamo ringraziare anche per un altro importantissimo traguardo. È ormai da qualche giorno che abbiamo oltrepassato la soglia del milione di visitatori. Che siate ci seguiate dalle origini o no, che veniate dalla pagina facebook o dalla wiki, tanti auguri a noi e un sincero ringraziamento da parte dell'intero staff.

    Vi ricordiamo, come ultimo punto, di rimanere sintonizzati con noi. Prima delle 21 avrete la possibilità di assistere a una sorpresa che stiamo organizzando per voi.



    Enjoy your nightmares.

    CPF: feeding monsters under your bed, since 2011.













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258 replies since 16/5/2013
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