Posts written by Mamugian

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    Speriamo malato sia in senso buono :siga: benvenuto!
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    Considerato che la città di provenienza è Ungherese, immagino sia l'amico di Roberto English.
    Anyway, welcome to the forum!
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    Innanzi a tutto benvenuto ^^

    Puoi condividere con noi tutto quello che ti pare, che sia una traduzione o una storia inventata da te. Ma non solo, anche le immagini, i video ed ogni genere di cosa trova una sezione qui sul forum. Per farlo hai due opzioni:
    1 - Lo smistamento (l'opzione classica): qui puoi postare tutto ciò che vuoi, gli admin poi procederanno a segnalare gli errori (nel caso) ed assegnare una sezione per il tuo racconto. Gli smistamenti sono 4 -> in ordine, per tutto ciò che è creepy, per le esperienze reali, per le "storie non paurose" e il quarto per le serie.
    2 - Il Work in Progress (wip) dove il tuo racconto sarà fin da subito visibile agli utenti che potranno commentarlo e nel caso aiutarti.

    Inoltre se sei interessato al deep web ti consiglio di dare un'occhiata alla sezione dedicata! Per entrarci dovrai votarci come Top Forum del mese, per farlo basta andare in alto sopra alla ShoutBox e premere il bottoncino. Spero di essere stato d'aiuto.

    Buona permanenza nel CPF!
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    Benvenuta^^
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    http://bfy.tw/BvFI

    ->https://www.youtube.com/watch?v=VT0xWqPBfCI
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    Beh non si può certo pretendere che tutto piaccia a tutti. Ma una persona mi basta ed avanza. Mi trovo d'accordo con Oessido su qualche riga, soprattutto in questa parte, però vorrei placcarti un attimo e dirti "Hey ferma un momento. Hai letto due parti su nove, che fra l'altro fungono da preambolo". Che poi ognuno esprima un parere non è quello il problema, mi fa piacere anche se non vi piace (mica l'ho scritta io lel) ma non la lascerò come pasta singola. Personalmente mi è piaciuta molto questa serie e di conseguenza adempierò comunque ai miei doveri di traduttore, ma la porterò a termine che vi piaccia o meno :siga: Inoltre vi invito ad esprimere un parere completo una volta finita, non al 20%.
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    Si, essendo NES Godzilla particolarmente lunga è stata divisa in ben 9 capitoli, che finalmente stiamo riuscendo a fare uscire. Metterla tutta in un solo post sarebbe stato un tumore per gli occhi, è davvero (ma davvero) lunga. Ad ogni modo per leggervela tutta non dovrete aspettare molto, tranquilli!
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    Mi fa piacere ti sia piaciuta, personalmente al tempo quando l'ho letta mi ha preso troppo. Farò di modo che la terza esca un pelo più velocemente :)
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    Molto carino questo gioco. Avevo visto qualche video su YouTube del primo, intento a scaricarlo, poi me ne ero dimenticato. A questo punto penso che me lo giocherò! Ovviamente bello anche l'articolo, smistabilissimo.

    Edited by WDR - 19/5/2017, 16:33
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    < PARTE 1

    Porca merda ragazzi.

    Porca.

    Merda.

    Beh, per iniziare, dato che state leggendo questo, sapete che son ancora vivo. Dopo che ebbi finito di postare la mia ultima storia, i demoni-

    No no, troppo veloce, non voglio fare un sommario dell’accaduto. Lasciate che velo spieghi esattamente per come sono andate le cose; avvertimento, questa sarà più lunga dell’ultima. Oh e se siete curiosi di sapere cosa mi è successo fin ora, vi raccomando caldamente di leggere il mio primo post (link sopra) prima di leggere più avanti.

    Quindi.

    Quando vi ho lasciato l’ultima volta, pensavo decisamente che quelle sarebbero state le ultime parole che avrei mai scritto. Diavolo, io - okay, chiariamo subito una cosa, dirò un sacco di volte “Inferno” o “Diavolo” in questo post. I giochi di parole, vi assicuro, non sono voluti. Comunque. Mi aspettavo che avrei speso il resto dell’eternità, a partire da quella notte, ad essere torturato nell’Inferno. Ne sarebbe valsa la pena? Forse. Il fatto di trovarmi fra le mani quella radio fu decisamente la cosa più interessante che mi fosse mai successa nella vita, ma essere punito per l’eternità ne valeva la pena? Ne dubitavo.

    Abbastanza divertente è il fatto che sono stato così preso nel raccontarvi nel dettaglio tutto quello che mi è successo fin qui che non mi sono nemmeno accorto dei demoni che mi stavano tirando giù la porta. Voglio dire, sapevo che sarebbero entrati, sì, ma dopo aver inviato il post mi sono girato, più lento che mai, per incontrare il mio destino. Immaginai di vedere una pelle rossastra, o forse una totale mancanza di pelle su un terrificante demone-capra con delle corna enormi e degli zoccoli. Forse addirittura a fuoco.

    E ovviamente gli Hellhounds. Qualcosa tipo due lupi senza pelle con ardenti tizzoni a rimpiazzare muscolatura e legamenti qua e là. Più grandi di lupi normali, ringhiosi, che mi bruciavano il tappeto con la bava che sgocciolava dalla bocca mentre mi aspettavano, come loro prossimo pranzo.

    Per mia sorpresa, quello che vidi furono due uomini ben vestiti, rasati e puliti che stavano in piedi - uno con le braccia incrociate, l’altro, più grosso, che si sfregava le mani, aspettando pazientemente. Il più piccolo, comunque grande per lo standard umano, sembrava essere al comando. Indossava un vestito a righe, aveva i capelli neri leccati all’indietro, ed i suoi occhi erano… Beh, sorprendentemente non erano neri come vi potreste immaginare. Erano di un color grigio abbastanza piacevole, l’unica differenza era un piccolo anello color rosso ardente attorno all’iride. Se non fosse per quello, i suoi occhi si sarebbero abbinati perfettamente con l’abito, e non avrebbe dato nessuna impressione di venire dall’Inferno.

    Quello più grosso era enorme. Sicuramente qualcuno con cui non avreste mai sognato di fottere, anche se foste il più recente campione di MMA. Immagino che i suoi occhi fossero uguali, ma indossava gli occhiali. Espressione vuota, taglio a spazzola, vestito nero ricamato abbastanza decentemente. I muscoli.

    Immagino che mi abbiano lasciato guardare mentre ero in stato di shock per almeno un minuto buono prima di parlare. Al contrario di quello che potreste pensare, ho imparato che un sacco di demoni sono abbastanza gentili. Come se fossero invecchiati insieme alla civiltà umana, ma poi bloccati a metà fra gli anni ’50 e ’60. E di questo non me ne lamento.

    “Jason, ragazzo. È ora di andare,” disse il più piccolo, il suo accento sembrava uscito direttamente da un film italiano sulla mafia. Si voltò per andare, ma si fermò davanti alla porta - anzi, dove la mia porta “era” - e fece quello che posso solo immaginare sia un incantesimo. Mosse la mano e biascicò qualcosa che penso sia qualche sorta di Latino, nonostante alcune delle parole fossero pronunciate in una lingua che non ho mai sentito. Profonde, gutturali intonazioni che non potrei mai sperare di riprodurre. Poi, una fiamma rossa apparse e coprì la porta, aprendo quello che posso solamente immaginare fosse un portale. Potei sentire qualche urlo soffocato, quindi non ero poi così eccitato di dove stavo per andare.

    Dopo che il portale si aprì lo attraversò. Il più grosso aspettò, poi estese un braccio più largo del mio bacino in direzione del portale.

    Ora, alcuni di voi si sarebbero fatti prendere da un attacco di panico o avrebbero cercato di scappare a questo punto, e non vi biasimerei. Ma una parte di me capii che ero fottuto in ogni caso, e fra la via facile e quella difficile, capii che quella facile era la migliore delle scelte. Non fraintendetemi, sicuramente ero esitante, e sono abbastanza sicuro di essermi dimenticato come si faceva a camminare. Le mie gambe congelate si mossero come se fossi una bambolina meccanica, e immagino che i due fossero diventati un po' impazienti, quindi il tipo grosso mi afferrò per un braccio e mi “aiutò”.

    Nonostante la maggior parte delle interazioni furono sorprendenti fino a questo punto, il portale non era esattamente come ve lo immaginereste. Un vorticoso turbine di nero e rosso, con fiamme a leccare i bordi. Più mi avvicinavo più potevo vedere dall’altra parte: un piccolo ponte contornato da tizzoni che portava ad una porta bianca. Il demone più piccolo era lì che aspettava. Come feci il primo passo attraverso il portale, sentii un’ondata di calore travolgermi, come se stessi entrando in una sauna. Non era insopportabile, ma sicuramente nemmeno piacevole.

    Arrivammo alla porta, che il demone col vestito a righe aprì, e uscì su un lungo corridoio. Era pieno di porte, praticamente identiche alla scena di Matrix. Era semplicemente un corridoio con porte. Illuminato, ma nessuna sorgente di luce era visibile. Tutte le porte erano esattamente uguali: bianche, pomello d’oro, con una piccola incisione dorata poco più su dell’altezza degli occhi. Forse a livello degli occhi di alcuni demoni, alte tipo 2 metri e 20 cm. Tutte le porte erano dotate di serratura, e noi entrammo in una particolare marcata “66.6 FM Lobby”.

    Quando il demone aprì la porta, quello che era un incommensurabile silenzio sparì dando spazio a qualcosa di cui tutti eravamo familiari.

    “…sentito era l’ultima hit di Belgotha, Flay me like a Mortal! Un amichevole avviso che l’ultimo blocco musicale vi è stato portato dal nostro nuovo sponsor, L’Apotecario di Abernax, il vostro magazzino di ingredienti per tutti i vostri rituali! Magie, pozioni, tomi, ne abbiamo di ogni all’Apotecario di Abernax.”

    Troppo stordito per muovermi, il demone più grosso praticamente mi portò attraverso il corridoio. Ci fermammo in quello che potrei solamente descrivere come uno stupendo atrio d’ufficio. Scrivanie da segretario cromate in giro, qualche demone ben vestito che camminava parlando ad un qualche sorta di auricolare fatto di fuoco puro, Diavolo avevano pure delle piante! Cactus, per essere specifici, ma chi si sarebbe mai immaginato qualsiasi tipo di verde laggiù?

    Era qui che finalmente realizzai di essere all’inferno. Tipo, l’underworld. La testa iniziò a girarmi, sentii qualche voce, e svenni.

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    Mi risvegliai in un eccessivamente comodo reclinabile in pelle. Il colore sembrava un po’ strano per una poltrona, e la fabbricazione era familiare, soffice. Non vorreste mai sapere esattamente di cosa poteva essere fatto. Diedi un’occhiata attorno a me per vedere se fossi effettivamente in quella che sembrava essere una sala d’attesa. C’erano altre due poltrone reclinabili ed un divano, tutte della stessa pelle, tre porte e una finestra. Una delle porte, accanto alla finestra, aveva una grande luce rossa accanto ed un cartello con scritto “Studio”, mentre una seconda porta accanto aveva scritto “Personale”. La porta finale, dall’altra parte della stanza rispetto alle altre, era senza descrizione. Erano tutte similmente larghe.

    Ero da solo nella stanza, ed abbastanza stordito, ma abbastanza “okay” da alzarmi in piedi. Barcollai un pochetto, cercando di ricordare cosa Diavolo fosse appena successo. Guardando attraverso la finestra potevo vedere diversi larghi microfoni. Seduto vicino ad uno di questi c’era un uomo abbastanza grosso, sembrava di discendenze Hawaiiane, ma potrei essere stato sviato dalla colorata camicia floreale che indossava. Sembrava abbastanza allegro, parlava e gesticolava selvaggiamente. Dalla sua fronte sporgevano due grosse corna nere che puntavano verso le orecchie, estendendosi oltre. Posso solo immaginare quanto potrebbe essere imbarazzante per lui bloccarsi mentre cerca di entrare in una porta di dimensioni umane.

    Seduta di fronte a lui c’era una donna incredibile, e intendo facilmente 11/10, veramente bellissima; la quale mostrava un sorriso che mi fece quasi fermare il cuore qui e là. Faceva sembrare le modelle di Victoria’s Secret come se fossero delle cesse che non si facevano una doccia da settimane. Non potrei mai descrivere quell’enorme bellezza a parole.

    Mi ritrovai immobile, a fissarla. Penso di aver addirittura smesso di respirare per un attimo. I suoi capelli erano tagliati corti, arruffati e ondeggiati, di un bianco brullo con tratti di grigio chiaro e viola purpureo. Da dietro le sue orecchie circolavano due corna color lavanda, che si incrociavano e salivano verso il retro e i fianchi della sua testa. Era eccessivamente pallida ed inizialmente dava uno sguardo innocente, ma il viola luccicante dei suoi profondi occhi (le labbra erano dello stesso colore) rivelavano un esperienza che avrebbe fatto venire nei pantaloni anche il più bravo dei donnaioli.

    Sentii una forte presa sulla mia spalla. “Prima volta che vedi una succube, eh ragazzo?”

    Non mi vergogno di dire che saltai in piedi dallo spavento, voltandomi. “Che-? Io, uh…”

    Il tipo rise. Assomigliava al demone più piccolo con il vestito a righe, ma era decisamente più “bello” da vedere. Taglio pulito, fedora, taschino quadrato. Il tipo assomigliava al misto genetico ideale fra Frank Sinatra e Ryan Gosling. Con un pesante accento di Boston.

    “Rilassati, ragazzo. Il mio nome è Joe. Benvenuto all’inferno!”

    Fanculo. Questo non era un sogno. Afferrai la sua mano e la strinsi. Era dura, comparata alla mia molle mano umana.

    “Jason, giusto? Sai, ho falciato l’anima di un Jason qualcosa come un mese fa.” Mi strozzai per un secondo. “Sediamoci, okay?” Mi sedetti.

    “Senti, ragazzo. Sono qui solamente per via di Mira - la ragazza nello studio - ma ho sentito che hai trovato una di quelle fottutissime Radio Planari la fuori nella superficie, vero?”

    Annuì, immaginando che quello fosse il nome della radio che ho trovato. “Sì, io, uh, ne ho trovata una. Sì.” Mi sentivo come se stessi parlando ad una ragazza carina o cose del genere. La mia testa era ancora completamente incasinata. Immagino sia colpa di tutta quella cosa, sapete, prendere un portale per l’inferno.

    “Merda, ragazzo. Non ne abbiamo trovata una dagli anni ’50.” Guardò in alto verso la luce che entrava dalla finestra. In piedi, mi tirò una pacca sulla schiena e con uno sguardo morto mi fissò negli occhi. “Beh, congratulazioni, sei qui per un viaggetto infernale! Prova solo a non svenire più, okay?”

    Annuì, sforzandomi più che potessi. “La, uh, cosa del portale mi ha un po’ incasinato.”

    Joe mi fese un sorrisetto, poi rise. “Accipicchia, hanno addirittura creato un portale! Wow, considerati fortunato ragazzo, se ti avessero fottutamente teletrasportato qui staresti vomitando il tuo pranzo ovunque! Dovevano voler fare davvero una cazzo di bella impressione, merda, pure per un mortale come te.”

    Io ero lì in piedi, che cercavo di comprendere tutto quello che stava dicendo. Tutta questa cosa della magia e dei gangster mi stava distraendo. Almeno sembrava gentile. Mi sono quasi dimenticato del fatto che fosse un demone; non aveva nemmeno le corna, solamente quel solito anello rosso attorno all’iride. Si allontanò e guardò fuori dalla finestra, fece un piccolo cenno a Mira, prima di schiacciare il bottone che avrebbe iniziato a trasmettere l’intervista alla stanza dentro cui ci trovavamo. Per il bene di questo post, la metto in un formato più semplice:

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    Mira:… cercò di scusarsi comprandomi uno yacht, dicendo che non c’erano fili attaccati!

    Hawaiano: Che storia! Immagino che tu abbia falciato la sua anima lo stesso?

    M: Beh, in realtà noi non falciamo così tante anime quanto le divoriamo. Non abbiamo altro utilizzo per le anime se non per nutrirci, ma il potere che ci permette di fare degli scambi per qualcos’altro, sai…? *gli fa l’occhiolino.

    H: Whew, immagino! Signori lì fu-

    M: Si schiarisce la voce.

    H:… scusate, signore e signori lì fuori, se poteste vedere l’occhiolino di questa donna sono sicuro non vi dispiacerebbe pagare qualche anima per la sua, uh-

    M: Compagnia.

    H: Giusto! Ora, abbiamo diverse chiamate in entrata, ma i nostri produttori ci stanno dicendo che abbiamo tempo solo per una o due prima della pausa pubblicitaria. Ora ricordate tutti che, questa intervista è sponsorizzata da Krathosa’s Infernally-hot Lovely Ladies, l’unico gruppo di alta classe di escort nell’underworld! Bene, abbiamo una chiamata proveniente da Upper Brimstone, giusto, Mr. Xelroth sei in linea!

    / statico, come se qualcuno stesse cercando il microfono /

    X: Sì, ciao Mira, hai una bellissima voce comunque!

    M: Grazie!

    X: Non c’è di che. Mi stavo chiedendo se fornissi servizi escort per aiutare a concludere i contratti? Sto lavorando su-

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    A questo punto, Joe schiacciò di nuovo il bottone mentre potevo vedere Mira guardare in modo strano l’Hawaiano mentre rispondeva a quello che ha chiamato. Posso solo immaginare che questo genere di cose fosse un po’ off-limits. Joe si sedette di nuovo mentre si grattava la fronte.

    “Senti ragazzo. Una cosa prima che incontri chiunque altro. Chiamalo un consiglio amichevole se vuoi.” Annuì, entusiasta per qualche genere di indicazione in questo posto.

    “Sii gentile. Questi stronzi possono stracciarti l’anima in qualsiasi momento vogliano, e gli piace farlo. Ah e una cosa divertente, non hai bisogno di un corpo per provare dolore, capisci?”

    Annuì ancora una volta.

    “Bene.” Si alzo, guardando alla finestra. “Oh, e uh, non firmare nessun contratto in sangue, okay?”

    Mi fece l’occhiolino, e non sono totalmente sicuro se stesse scherzando o meno. Ad ogni modo, non pianificavo di firmare o fare nessun contratto di nessun tipo mentre ero qui giù. Sicuramente, non avevo idea di cosa avrei fatto per evitarlo data la mia posizione, ma avrei pensato a qualcosa sul momento, giusto?

    La porta si aprì e Mira ne uscì fuori, dando a Joe un bacio sulla guancia mentre si abbracciavano. Grazie a dio lei non mi guardò affatto, sono abbastanza sicuro che se avesse fatto l’occhiolino verso la mia posizione generale, il mio cuore sarebbe letteralmente esploso e i miei testicoli avrebbero evacuato il loro contenuto come l’arca di Noè dopo l’allagamento.

    I due se ne andarono, lasciandomi da solo con il demone Hawaiano (seriamente?) nella sala d’attesa. Tirò un pesante, felice sospiro quando mi vide.

    “Jason, giusto?” La sua voce mi sembrava incredibilmente familiare, ma non ero ancora totalmente in me. Annuì. Sembrava iniziare ad essere l’unica cosa che ero in grado di fare.

    “Felicissimo di averti qui! Hellllll oh e benvenuto alla sede della sola ed unica Hell Radio!”

    “Tu sei-“ iniziai.

    Estese una mano paffutella che avvolse totalmente la mia, scuotendola con fervore. “Dante Damien Dan, host dello show. Ma per favore, chiamami Danny.”

    Il demone dell’incrocio tutto elegante si chiamava Joe. E ora l’host della stazione radio dell’Inferno, il cicciottello Hawaiano con camicia floreale voleva che lo chiamassi Danny. Questi erano veramente demoni? Questa cosa mi fece pensare a come potrebbe essere il paradiso. Magari gli angeli sono tutti deprimenti e si vestono come hipsters. Sì, conoscevo Dio prima che creasse gli umani. Era super trenchi ai tempi, prima di tutta quella storia della retribuzione divina. Conoscevo anche Lucifero, prima che se ne andasse sottoterra, man.

    “Uh, piacere di conoscerti. Sono un grande fan in realtà.”

    Sorrise a denti stretti. È qui che mi resi conto per la prima volta di quanto i demoni possano essere veramente terrificanti. I suoi denti sembravano come se avesse subito un trapianto di mascella da uno squalo bianco. File su file di appuntite e serrate ossa circondavano le sue fauci, facendomi scendere un brivido lungo la schiena. La sua espressione rimase gradevole, e mi feci una annotazione mentale di non farlo mai, mai incazzare. Come se volessi far incazzare qualcuno qui giù.

    “Grazie, felice di sentirtelo dire! Abbiamo sempre avuto all’incirca questa sensazione da quando ti abbiamo notato sulla Radio Planare. È passato molto tempo dall’ultima volta in cui voi mortali ne avete trovata una! Volevo appunto parlarti di questa cosa…”

    È la seconda volta che la sento venire chiamata con quel nome. Volevo chiedere quale fosse il problema. Ma non avrei sicuramente interrotto Danny. L’unica cosa a cui riuscivo a pensare erano quei denti.

    “Vedi, vorremmo espanderci. Più ascoltatori significherebbero un capo più felice, che significherebbe un maggiore budget per noi. Le anime non sono economiche, sai!”
    Rise di cuore, così tanto che mi sembrò si sentire le pareti scuotersi. Sorprendentemente, iniziavo a sentirmi un po’ meglio riguardo a tutta questa cosa. Mi fissò con le sue iridi marroni e infiammate, aspettando per un qualche tipo di risposta.

    Non avevo idea di cosa volesse da me, comunque. “Beh, io, uh… Come posso essere utile?”

    Fece nuovamente una pausa, poi mi fece cenno di sedermi. Non avevo pensato di sedermi.

    “Vedi, Jason,” disse, abbassando leggermente il solito tono della sua voce. “Potremmo essere la stazione radio numero uno qui giù, ma tutti hanno comunque accesso alle stazioni lassù da dove vieni.” disse mentre indicava verso l’alto. “Considerando quello che la maggior parte di noi fa qui per vivere, hai presente tutto quel falciare anime e torturare; ai demoni piace ascoltare le stazioni radio umane. Per una qualche sorta di connessione, per comprendere un po’ meglio cosa ti fa battere il cuore.”

    Mise enfasi su ognuna di queste ultime parole, indicandomi con le sue enormi mani. Alla fine di ogni dito spuntava fuori un artiglio nero, simile alle sue corna. Feci un’altra nota mentale sul non accettare mai un massaggio da lui.

    Non avevo ancora idea di quello che volesse da me, e dopo un’altra pausa imbarazzante, se ne rese conto anche lui, e continuò. “Vedi, i produttori hanno deciso di allocare qualche minuto d’onda un paio di volte al giorno per un nuovo segmento chiamato,” iniziò a battere le mani sulle ginocchia. Dovevo continuare a ricordarmi che era un demone. Un demone che si fa la batteria sulle gambe. “Chiacchiere Mortali con Jason l’Umano!”

    Vaffanculo.

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    Ovviamente accettai. Non sapevo bene cosa avrebbe comportato, ma Danny si rese conto che avevo avuto una giornata abbastanza di merda e mi offrì di pagarmi un hotel - sì, un hotel nell’Inferno - e mi disse che lo studio avrebbe pagato per ogni mia spesa, finché avrei continuato a lavorare per loro. Tenendo presente che i dollari americani qui non si convertono propriamente in valuta Infernale, anime, mi sentivo sia sollevato che colpevole. Se avessi ordinato un paio di drink, avrei pagato con l’anima della mia bisnonna? Ne valeva la pena per uno shot di whisky?

    Sì cazzo che ne valeva la pena. Ma ve ne parlerò fra un attimo.
    Il demone tutto muscoloso che mi fece da scorta nel mio viaggio attraverso il portale si mostrò allo studio per aiutarmi ad arrivare all’hotel. Danny mi spiegò che i demoni non sono propriamente abituati a trattare bene gli umani, o a lasciarli andare a zonzo senza che vengano torturati.
    Il mio nuovo bodyguard si chiamava… Beh, tutto quello che disse furono una serie di suoni profondi e gutturali, quindi lo chiamerò semplicemente Grunty.

    Comunque, Grunty mi guidò fuori dallo studio e nuovamente giù nella lobby (avete presente il posto in cui sono svenuto) e poi fuori, attraverso la porta principale. Questa volta però non ci portò in quel corridoio pieno di porte. Ma cazzo, faceva caldissimo.

    Grunty aprì la porta posteriore di una limousine nera con decalcomanie di fiamme sui lati e aspettò che entrassi. Ma non riuscivo a muovermi.

    Questo era l’Inferno. No, non tipo “porca merda fa un caldo Infernale,” o tipo “o Dio mio guarda che Inferno!” Come ho detto prima, i giochi di parole non sono voluti. Prima di essere spinto in macchina ho cercato di guardare tutto quello che potevo.

    Prima di tutto, il cielo era grigio. Non nuvoloso o cosa, solo completamente grigio. C’era anche un Sole, che bruciava di un rosso caldissimo dietro una piccola nuvola nera che ogni tanto brillava di lampi bianchi. Fuori dalla limousine c’era una piccola strada di pavé che si interrompeva brutalmente, i bordi erano a picco su un mare di lava appena sotto.

    Guardandomi attorno e guardando le altre strutture mi resi conto che stavamo galleggiando in aria. Non individualmente, ma la piattaforma su cui ci trovavamo. Ogni costruzione aveva sotto di sé una strada di pavé simile alla precedente, abbastanza spaziosa per circa due macchine, che galleggiava a mezz’aria. Tutti gli edifici sembravano fuori luogo, considerando tutta questa cosa della mancanza di gravità, ma sembravano essere nella norma, tolto quello. Tipo quelli che vedresti in ogni città.

    Ma intendo ogni città. C’erano grattacieli, un tempio cinese, un museo molto carino, uno chalet invernale, persino una piccola caffetteria. Tutti che galleggiavano in giro nel cielo.

    E le macchine. Le macchine volavano da posto a posto. Il che non aveva senso, nonostante la mancanza di gravità. Non c’era alcuna propulsione. Diavolo, avevano pure delle ruote normali. Ed anche quelle erano di ogni genere. Una lambo. Una Jeep. Una modello T. Una Rolls Royce. C’erano addirittura scuolabus che volavano in giro.

    C’era così tanto da capire fino in fondo. C’erano anche alcuni demoni che apparivano e sparivano qua e la in una nuvola di fumo nero. Ma prima che potessi vedere qualcosa d’altro, Grunty mi afferrò per il braccio ed educatamente ma brutalmente mi sbatté nella limousine. Decollammo, e sfortunatamente i finestrini erano talmente scuri che non riuscivo a vedere nulla di ciò che si trovava fuori mentre volavamo all’Hotel.

    Il Check In fu decisamente veloce, tenendo sempre presente che Grunty si occupò di tutto personalmente e che io non avevo bagagli. La ragazza alla reception era decisamente carina, sotto un punto di vista demoniaco, con le sue corna laterali e larghi canini. Tutti gli altri nell’hotel erano persone di un mix di ogni era riguardo al loro modo di vestire, e ogni qualvolta qualcuno mi notava venivo fissato per qualche momento, prima che tornassero a farsi gli affari loro.
    Venni accompagnato alla mia stanza, che era abbastanza carina nonostante sembrasse quella di un resort a cinque stelle in salsa medievale. Parlo di un gigantesco morbido lettone, con una qualche sorta di mentina sul cuscino, lungo un muro di pietra con candelieri a muro.

    La stanza era abbastanza larga, decisamente una bella suite. I produttori dovevano davvero volere che mi sentissi a mio agio, così magari avrei smesso di perdere lucidità e sarei stato pronto per parlare tranquillamente a tutti i demoni in ascolto sul nuovo segmento. Pensandoci un attimo, anche questa cosa mi fece un po’ sclerare. Volevano che io parlassi come una persona normale di qualcosa che sarebbe stato ascoltato da non so quanti demoni. Spero mi diano una mano a preparami in qualche modo.

    Grunty mi informò che la cassettiera e l’armadio contenevano diversi outfit che erano stati selezionati apposta per la mia taglia e che avrei potuto indossare tutto quello che volevo. Alcuni dei vestiti erano decisamente eleganti - i demoni sembrano adorare gli abiti su misura, credo. Fra il contenuto c’era ogni tipo di t-shirt colorata, inclusa una tye-dye, un paio di jerseys, maglioni, cardigan, felpe, giacche, pantaloni, jeans, shorts, una tuta da sub, un accappatoio, e un’amaca a forma di banana.

    L’armadio era composto principalmente da camice e bei pantaloni, e un abito che mi avrebbe fatto sembrare un soldato. O uno di quei vecchi giudici inglesi. C’erano anche alcuni abiti che uscivano direttamente da Harry Potter. Questo posto aveva letteralmente ogni tipo di outfit a cui potessi pensare, e solo un paio in cui mi ci avrebbero trovato morto dentro.

    La stanza includeva anche una radio-orologio che mostrava le “12:00” e un tablet, su cui vi sto scrivendo questo. La connessione internet non è molto veloce qui, almeno su questo coso, e ho capito che il tempo è abbastanza traballante. Sicuramente non funziona come funziona dove siete voi.

    Mi cambiai il più velocemente possibile, pensando che se mi fossi vestito come un demone non mi avrebbero più fissato così tanto, poi uscii, dirigendomi direttamente verso il bar, tablet al seguito. Grunty mi seguì, ovviamente.

    Il bar era un misto fra una bettola malandata e un nightclub di alto rango. Per dire, adorerei un posto simile dietro all’angolo di casa mia come se fosse un pub normale. Ed erano anche ben forniti. C’era ogni genere di liquore tu possa immaginare, dal Crown al Bombay e dalla Jimmy alla Grey Goose, giusto per nominarne un paio. Avevano almeno due dozzine di birre artigianali alla spina, e guardandole mi accorsi che alcune di loro erano edizioni limitate di qualche anno fa.

    Non mi vergogno a dire che sembrava di essere più in Paradiso che all’Inferno.

    Sfortunatamente, feci parecchia fatica ad ordinare un drink. I baristi erano un demone Grosso e brutto con, letteralmente, del fuoco che gli usciva dalla testa (non avevo idea del perché cazzo lavorasse con i liquori tutto il giorno) e una dolcezza stile punk-rock che si prendeva cura dei clienti. Il tipo grosso sembrava pulire bicchieri vuoti all’infinito, fissandomi senza venire da me nonostante i miei immensi sforzi. Nemmeno Grunty mi aiutò.

    Ero lì lì per perdere le speranze e andare e vedere se nel minibar nella mia suite avrei trovato qualche alcolico quando notai un accento familiare. Mi voltai e il mio sguardo si incrociò con quello di Joe, che venne verso di me. Grazie al cielo Mira non era in giro e il tipo con cui stava parlando se ne stava andando.

    “Jason! Come te la passi ragazzo?”

    Annuì, sorridendo per la prima volta in ore ed ore. “Abbastanza bene in realtà.”

    Anche lui annuì approvando, scolandosi il resto del suo martini - ovviamente un tipo così ordinerebbe un martini - e andando verso il bar. “Ti va un drink? Pago io.”

    “Sì, cer-“

    Si guardò intorno. “Hey, Gumball!” La bella rockettara si voltò. lo guardò, e pattinò fin da lui. Sì, indossava dei roller skates. Nulla di strano dato quel che ho visto finora qui giù.

    “Joe! Come va? Mira è ancora così stupida da starti accanto?” Gli tirò un leggero pugno sulla spalla.

    “Eh, sono proprio uno stronzo fortunato, che posso dire. Senti, un altro di questi per me, e qualcosa per il mio ragazzo.”

    “Oh merda! È lui il tipo di cui mi stavi parlando?” Mi guardò come se fossi un pezzo di carne. “Quindi diventerai la nuova star della radio, eh?”

    Annuì, arrossendo un poco. Ho sempre avuto qualcosa verso le ragazze stile punk. “Sì, già, eh… potrei avere un Jameson on the rocks? Uno grande, favore.”

    “Arriva!”. Mi fece l’occhiolino prima di pattinare via. La guardai per ancora qualche istante prima di voltarmi, Joe stava sghignazzando per tutto il tempo.

    “Quindi, Jason, hai accettato, sì?” Annuì. “Fantastico, sono molto eccitato per te! Non hai firmato nulla, vero?” Scossi la testa. “Bene, bene.”

    Gumball mi portò il drink e ne feci un grosso sorso. Vieni da papà, dolce alcol. Pattinò via di nuovo ed iniziò a preparare il martini per Joe.

    “E non hai stretto su nulla, vero? Domanda stupida, lo so.”

    “Huh? Beh, sì, ho stretto la mano di Danny.”

    Joe si fermò, sembrava morto. Il ghigno sparì e mi fisso negli occhi.
    “Hai stretto la mano su un accordo?”

    “Sì?” Cominciavo a non sentirmi tanto bene di nuovo. Bevvi altro whisky, quasi mi scolai l’intero drink.

    “Quindi mi stai dicendo, hai fatto un fottuto accordo, con un fottuto demone, e hai stretto la sua fottuta mano. Sto capendo tutto fottutamente bene?”

    Annuì, pronto per un altro grande bicchiere di whiskey. Potrei aver bisogno di alcuni shots inoltre.

    Penso di aver fatto un cazzo di casino ragazzi.


    Edited by & . - 24/6/2020, 15:25
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    Motivo in più per non chiudere il topic. Toy Maker è qualcosa di stupendo, il creatore è riuscito a "incantare" centinaia di persone con questo giochino creepy buggatissimo.
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    Benvenuto e buona permanenza ^^
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    Benvenuto e buona permanenza ^^
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    lollai
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    Se non sai come tradurre qualcosa chiedi pure, siamo traduttori per un motivo :D
155 replies since 18/11/2012
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