Posts written by Annatar

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    Non ti preoccupare Mordekai, nessuno è nato sapendo disegnare come Raffaello. Si impara piano piano. Io amo disegnare dalla prima elementare e tuttora realizzo dei bei disegni che devo a tutta la fatica che ho fatto in passato cercando di fare disegni sempre più simili al vero. E non ti preoccupare di copiare da qualcosa, è il metodo migliore per imparare: la gente che pensa che si possa imparare a disegnare bene solamente immaginandosi i propri soggetti non capisce nulla.
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    Bella davvero! :)
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    Buonsalve a te dunque.
    Vedo che il tuo biglietto da visita è già una creepy, sono curioso di vederti all'opera :)
  4. .
    Il senso della creepy, per chi non l'avesse capito, é che
    le persone che noi chiamiamo schizofrenici in verità riescono a vedere i fantasmi e le presenze oscure, cercano di avvisarci ma per noi sono solo dei malati di mente...


    Edited by RullOmbra - 9/1/2014, 14:55
  5. .
    Ecco alcune mie creazioni: l'opera di una matita nelle mie mani o l'opera mia in mano ad una matita?


    Antares, personificazione di una stella.


    Questo invece è un disegno di Ombra :3


    La Bocca di Sauron


    Bilbo Baggins


    The Sorrow (Metal Gear Solid 3)


    Aurora (Child of Light)


    Psycho Mantis (Metal Gear Solid)


    Eltanin (il mio PG di D&D)


    Sempre il mio pg, Eltanin


    Disegno di ragazza stile "tatuaggio"


    Psycho Mantis avvolto da fiamme


    Loki (Marvel)


    Tom Riddle (Voldemort)


    Creepy Burlesque


    Cranio Umano


    Skull Face (Metal Gear Solid V)


    Edited by Annatar - 26/2/2016, 18:21
  6. .
    La notte, quando ItalianDragon pensa di poter in pace riposar,
    dal letto si solleva, ad un incontro di MMA deve partecipar,
    nel buio e tra le ombre, tanti immondi esseri dovrà pestar.

    XD
  7. .
    Questa storia vuole essere un piccolo omaggio al racconto "Ombra" di Edgar Allan Poe.


    L'uomo che si scosta dalla via della saggezza, riposerà nell'assemblea delle ombre dei morti. (Pro 21,16 )


    Non c’è voce, oltre alla mia, che sia capace di raccontarvi cosa accadde diverso tempo fa, in quell’anno così cupo, la cui data è stata cancellata e ottenebrata dal tempo e dagli uomini: molti, infatti, erano coloro che desideravano venisse dimenticata. Nemmeno io mi sento in grado di proferire quella data così funesta, durante la quale molti fatti inspiegabili si verificarono. I morti evadevano le proprie tombe e ombre indistinte, oltrepassato il muro della Notte, si mostravano ai vivi.

    E voi che fate ancora parte del mondo della luce, quando leggerete le mie parole, io sarò già partito per la regione delle ombre. Pochi saranno coloro che presteranno attenzione a ciò che scrivo, molti dubiteranno, ma ci saranno coloro, tra quelli che daranno fede al mio racconto, che mediteranno su quanto segue.
    In quell’anno terribile i segni si potevano osservare sul mare e sulla terra, e nel giorno più cupo anche i cieli presagivano sventura e disperazione. Quel giorno di eclissi lunare, infatti, il diabolico Marte, lucente di una fiamma infernale, entrava in congiunzione con l'enorme Saturno.

    Noi ci trovavamo in sei, ridevamo ed eravamo allegri, se così si può dire, per scacciare l’ombra di una pestilenza che aveva colpito le nostre terre già malate. Camminavamo verso l’ignoto, in cerca di un luogo, lontano dalle case e dalle strade, dove goderci il frutto del nostro lavoro. Noi, briganti, ladri e tagliagole, avevamo teso un imboscata ad alcuni viaggiatori, ed ora ci dirigevamo lontano da occhi indiscreti.

    Coloro che avevamo attaccato dovevano essere delle persone benestanti, a giudicar dall’oro che portavano e dalle provviste che tenevano nel carro. Fui io, Itys, ad uccidere l’uomo che guidava il carro. Silenzioso e veloce come l’oscurità che avanza al calar del sole, mi portai dietro le spalle del cocchiere. Avevo ucciso altre volte in passato, sapevo cosa fare, e nel farlo provavo sempre una sensazione di potere che mi gratificava. Estrassi dal fodero il mio pugnale, il ferro scuro come la notte. Ed ecco, con una mano coprii la bocca dell’uomo, con l’altra, velocemente, passai la fredda lama nel suo collo. Subito le mie mani, gelide per il ghiaccio invernale, furono investite dal caldo sangue, zampillava rosso dalla gola recisa.

    Gli altri miei compagni, appena videro il carro fermarsi, come avevamo pianificato in precedenza, si avventarono contro le portine della carrozza, con la stessa furia dei lupi che si lanciano su un cervo ferito.
    All’interno trovammo una donna e un bambino, e ciò può sembrare normale, ma non fu così. Con gran stupore infatti ci accorgemmo che i due erano stati colpiti dalla pestilenza. La madre teneva il bambino privo di forze tra le sue braccia, ci implorava di lasciarli proseguire, poiché doveva trovare delle cure mediche per il figlio. Non la ascoltammo.
    Le fracassammo il cranio con una pietra.

    Non potendoci portare dietro un bambino malato ora non sapevamo che fare. Dopo alcuni minuti di discussione, infine decidemmo che l’unica cosa da fare era uccidere anche lui, ma non eravamo tutti favorevoli e quando venne il momento di farlo nessuno di noi se la sentì.
    Il ragazzo continuava a tossire e a piangere sul corpo freddo e irrigidito della madre. Irato, Eaco prese un grosso bastone e decise di mettere fine a quella situazione. Il bambino cadde dopo il primo colpo.
    Lasciammo i corpi al fianco della strada, insepolti, e depredammo tutto quello che c’era di valore, ben attenti a non toccare con mano i cadaveri appestati.

    Camminavamo così, felici per il bottino e gioiosi, cercando di esorcizzare l’omicidio brutale di una madre e un bambino malati. Giungemmo infine alle catacombe, unico posto riparato e sicuro nelle vicinanze. Se avessimo potuto scegliere il luogo dove accamparci, naturalmente non avremmo optato per un cimitero, specialmente per delle vecchie catacombe.
    Per una buffa coincidenza trovammo un atrio con sei nicchie, così ci sedemmo tutti e sei, e nessuno dovette poggiarsi per terra. Il posto emanava un aura inquietante. Ma come eravamo soliti fare, mangiammo e bevemmo per dimenticare e riempire le nostre pance di buon cibo e i nostri cuori di allegra ubriachezza.

    Ridevamo e scherzavamo, ma ci faceva ridere in particolare il fatto che anche le persone ricche, come quelle che avevamo assalito poco prima, non possono salvarsi dalla morte pur possedendo tutto il denaro del mondo.
    Tra boccali di vino e canzoni la serata continuava, finché addormentati non cademmo tutti.
    Ricordo che il sonno fu terribile, mi sembrava, se non erro, di trovarmi sospeso nel vuoto, in caduta libera. Nulla vedevo, nemmeno le mie mani riuscivo ad intravedere. Il vuoto e l’oscurità erano totali.

    Poi mi svegliai: d’improvviso un urlo aveva rotto la parete nera del vuoto e mi aveva riportato alla realtà. Come aprii gli occhi e ripresi coscienza capii che era stato Eaco ad urlare. Subito il mio sguardo fu attirato da qualcosa che stava vicino a lui. Al suo fianco vidi un vecchio albero, era morto.
    Non ricordavo di averlo visto prima, e l'unica spiegazione che mi diedi fu che fosse apparso magicamente. E tuttora non riesco ad arrivare ad una soluzione razionale.
    Ma non era l'albero che aveva gettato terrore su Eaco, piuttosto, e me ne accorsi solo dopo alcuni secondi, era il corpo impiccato di un bambino: lo stesso bambino che egli aveva ucciso con un colpo di bastone.
    Tutti ci levammo in piedi, terrorizzati da quella visione. Nel farlo notammo un altro particolare inquietante: avevamo tutti le mani sporche di sangue.

    Subito prendemmo dell’acqua per lavarci. Ci domandammo a chi appartenesse quel sangue, nessuno di noi era stato ferito infatti. Purtroppo, nonostante tutti gli sfregamenti e gli sforzi che facevamo, il sangue non scompariva dalle nostre mani. Nulla sembrava poterlo cancellare: eravamo eternamente macchiati.
    Il cadavere impiccato cominciava a esercitare uno strano effetto sulle nostre menti, sembrava che ci fissasse e che sussurrasse maledizioni. Eaco lo sentiva ridere, ci disse.

    Ci allontanammo in fretta da quelle catacombe maledette. Prendemmo tutto ciò che ci serviva e lasciammo il corpo del bambino appeso all’albero. Correvamo nella notte, veloci, con i cuori in preda al terrore. Le sagome degli alberi erano curve e sinistre. L’oscurità avvolgeva ogni cosa. Non vedevamo dove stavamo andando. Talvolta qualcuno inciampava o si feriva con i rami di quegli alberi maledetti. Io, Itys, correvo dietro ad un mio compagno, non sapevo chi fosse, tale era il buio, ma continuavo ad andargli dietro, girandomi di tanto in tanto per paura che qualcosa strisciasse fuori dalle tenebre.
    Ad un tratto sentii un forte rumore, guardai avanti e vidi che il compagno che stavo seguendo aveva sbattuto violentemente contro un ramo. Mi fermai ansimante e mi accostai al suo corpo inerte. Fu solo quando avvicinai la mia faccia alla sua che fui in grado di capire che il corpo, senza più polso del mio compagno, era quello di Eaco.

    Stordito e terrorizzato non sapevo che fare. Provai a chiamare gli altri ma, prima che potessi aprire bocca, vidi, a cinque passi da me, il cadavere impiccato del bambino ucciso da Eaco. Quel ragazzo dannato sembrava sorridere, nonostante avesse una corda al collo.
    Fuggii senza fermarmi. Mai corsi tanto in vita mia. Nemmeno i demoni che cavalcano i venti della Notte si spostano così velocemente.
    Non so dire quando corsi prima di uscire dalla foresta. E fu li che trovai i miei compagni; e quando li vidi erano fermi. Sul momento mi domandai perché si fossero bloccati sul limite della foresta e non fossero usciti. Poi mi avvicinai e notai che, terrorizzati, fissavano un punto al centro della grande radura. Non riuscivo a vedere però ciò che li atterriva.

    Fu solo quando in cielo la luna ricomparve tinta di rossa, che vidi, con grande orrore, che ad una decina di metri da noi giaceva il corpo della donna uccisa in precedenza. Sopra di essa stava un alta ombra, dalla forma oblunga e indistinta.
    Lentamente avanzò.
    In poco tempo si trovava in mezzo a noi.

    Nessuno parlò tra i miei compagni, nessuno emise un suono. Il silenzio della Notte catturava ogni rumore.
    Solo io, Itys, dopo diversi momenti d’interminabile attesa, scanditi solamente dal battito dei nostri cuori, presi la parola e domandai all’ombra, con voce tremante, cosa volesse.
    E quella rispose: - Io sono un ombra, e sono condannata a vagare per queste terre finché non troverò la pace, e molto tempo mi occorrerà per trovarla. Ma molto più tempo ci impiegherete voi. O voi che vi siete macchiati le mani del sangue dei figli di Adamo, giorno dopo giorno. Anche adesso, lentamente, state entrando nel Mondo delle Ombre - .

    Terrorizzati da quelle parole, non solo per il loro significato, che ci accompagnò per il resto della nostra vita, ma sopratutto perché non una sola, ma più voci parlavano assieme. Oltre a quella della donna uccisa, riconoscemmo gli accenti di Eaco e di mille amici scomparsi.

    E così, atterriti, decidemmo che giunto il sole avremmo abbandonato quelle terre.
    E ci separammo: mai ci rincontrammo di nuovo, se non occasionalmente.
    E quando accadde non ci parlammo, nemmeno una parola, solo veloci e tristi sguardi.

    In quanto a me, Itys, mi dedicai alla pesca, stanziandomi nelle isole dei mari di grecia. Sei volte cambiai residenza, sperando di fuggire dall'incubo terribile, cercando di scappare al mio triste destino. Ma ora sono vecchio e non servirà a niente spostarsi ancora, il fato non può essere cambiato.
    Infatti, nonostante siano passati diversi anni da quegli avvenimenti, continuo a fare quell’orribile sogno di caduta nel vuoto. Sempre avvolto nelle tenebre e nel silenzio, ed ogni anno che passa mi sembra di cadere sempre più in profondità, prima di essere svegliato improvvisamente da una sgradevole sensazione, come una lama fredda che mi recide la gola.



    Edited by RullOmbra - 14/8/2014, 00:37
  8. .
    No no :) fatta io, grazie ad un sogno che ho fatto...
  9. .
    Salve, sono registrato da un po, qua c'è la mia presentazione :P https://creepypasta.forumcommunity.net/?t=55156390
    Mai bannato etc... etc.. :)
  10. .
    Rispondo a ciò che avete scritto...

    CITAZIONE
    "Mi ha ricordato lo stile di The Rake."
    "In effetti ricorda The Rake."

    È vero, ricorda The Rake... ma semplicemente per il fatto che vi è una descrizione e delle testimonianze. Così accade per diverse altre creature, non solo per The Rake. Io penso che sia lo stile più adatto per descrivere un mostro di questo tipo. Avevo già utilizzato quest'impostazione per scrivere sul Wendigo.

    CITAZIONE
    "Possibile che sia stato scambiato con il Mothman? Ci assomiglia parecchio, anche se il Mothman viene descritto come "benevolo"..."

    Buona osservazione. Mi sono ispirato al Mothman per creare questo mostro, ma volevo renderlo più disgustoso e perciò ho scelto un ibrido tra un uomo ed una cavalletta.
  11. .
    Il Matamloth è una raccapricciante creatura, un ibrido tra una cavalletta e un uomo.
    C'è chi dice sia dotato di ali, chi invece afferma che più probabilmente sia in grado di arrampicarsi per le pareti. Molti testimoniano infatti di essersi svegliati nel cuore della notte e aver scorto un orribile figura fuori dalla finestra, increduli della cosa per il fatto che abitavano a piani elevati.


    La maggior parte dei testimoni afferma che il Matamloth appaia con un corpo d'uomo, decadente e scheletrico, delle ali sulle schiena e una testa da cavalletta. Tuttavia alcuni dicono di aver visto un "insetto con la testa d'uomo". Sembra comunque che il Matamloth sia in grado spostarsi su due zampe in posizione eretta e che raramente possa emettere dei suoni agghiaccianti simili a parole.

    Non si hanno molti avvistamenti nelle città, men che meno nelle metropoli. Pare che il Matamloth si aggiri per i piccoli centri abitati, le periferie o le zone di campagna. È ricorrente nelle testimonianze l'accenno dell'assenza della Luna nel momento dell'avvistamento. Si desume quindi che il Matamloth possa manifestarsi maggiormente nelle notti di novilunio.

    Ma il fatto più inquietante è che si verifichino strane morti o misteriose sparizioni in coincidenza con l'apparizione del Matamloth. È stato notato infatti che alcune persone siano decedute poco prima dell'avvistamento del Matamloth. Un uomo nel 1920 venne colpito da un fulmine durante la notte, pur essendoci cielo sereno. Poco dopo un gruppo di ragazzi disse di aver visto una creatura disumana, simile ad un insetto, allontanarsi dal luogo dell'incidente per scomparire tra gli alberi li vicino.

    Si parla anche di casi in cui furono ritrovati corpi privi di lingua, bulbi oculari o altre parti del corpo; cadaveri carbonizzati o estremamente pallidi, come privi di sangue. Alcune volte è perfino capitato che custodi di cimiteri, dopo aver avvistato il Matamloth aggirarsi tra le lapidi, abbiano trovato tombe profanate e bare aperte, prive dei defunti.

    Non conosciamo appieno i poteri del Matamloth. Possiamo dedurre dalle testimonianze che sia in grado di volare o almeno compiere grandi balzi. Ciò gli permette di coprire grandi distanze in poco tempo. Inoltre viene descritto come un abile arrampicatore, capace di muoversi senza emettere il minimo rumore.
    Non si sa se il Matamloth sia il diretto responsabile di queste morti o sia solo un "araldo", il premonitore di strane morti o di fatti inspiegabili causate da entità ben più oscure e potenti.

    Testimonianze
    Di seguito sono riportate le testimonianze degne di nota riguardanti il Matamloth:

    Saint-Flour, Sud della Francia, anno 1874.
    "Era una sera strana, l'assenza di luna conferiva un'aura spaventosa al paese. Rientravo a casa quando lo vidi. Comparve da un lato della strada, sotto ad un lampione. Un essere mostruoso, nulla di umano sicuro: aveva il corpo di un uomo e la testa di una locusta. Ma rimase poco allo scoperto; subito scomparve dietro agli alberi. Veloce rientrai in casa e chiusi porte e finestre.
    Il giorno dopo uscii e vidi, legato ad un albero, il corpo di un uomo privo di braccia e gambe."

    Ballingeary, Sud Irlanda, anno 1897
    "Come ogni sera dovevo fare il giro del cimitero prima di chiudere il cancello. Avevo quasi finito, quando all'improvviso vidi una strana figura, simile ad una grande cavalletta, scomparire dietro ad una tomba. Chiesi chi fosse, ma non ricevendo nessuna risposta mi avvicinai tremante. Davanti a me trovai una tomba scoperchiata. Non c'era nulla al suo interno. Il defunto era scomparso, così come la misteriosa figura."

    Santa Rita, Nord Argentina, anno 1939
    "Io e mia moglie stavamo dormendo quando ad un tratto fummo svegliati da uno strano rumore. Sembravano dei lamenti, erano agghiaccianti. Presi il fucile e aprii la finestra. Non riuscivo a vedere molto perché c'era poca luna. Ad un tratto però udii in rumore provenire dal tetto. Non feci in tempo a sollevare lo sguardo che un essere mostruoso mi comparve davanti agli occhi. Era raccapricciante, aveva un corpo tra quello di un uomo e quello di un insetto. Mi partì un colpo. Non so se colpii la creatura o la spaventai solamente, per fortuna però si allontanò dalla finestra e non fece più ritorno."

    Havre, Nord Montana, anno 1956
    "Ieri notte giravano strane voci in paese. C'erano delle persone che sostenevano di aver visto una creatura dal corpo d'un uomo e la testa d'insetto volare vicino ai campi di grano appena fuori città. Inoltre stamattina è stato trovato il corpo di una donna privo di vita nel suo giardino sotto casa. La cosa inquietante è che era priva di lingua e gli occhi sembravano essersi disciolti."

    Jabiru, Nord Australia, anno 1977
    "Jabiru è sempre stato un paese tranquillo. Ieri notte invece accadde qualcosa di inspiegabile. Stavo guidando verso casa mia, non ero ancora entrato in paese. Mancavano circa 10 km quando alla mia sinistra scorsi nell'oscurità una strana figura, corpo d'insetto e volto umano, che volava al fianco della mia auto. Aveva gli occhi fissi su di me, accelerai. Giunto all'ingresso del paese la creatura demoniaca scomparve. Mai ero stato tanto spaventato in vita mia. Ma sembra non sia stato l'unico quella notte. Pare che anche altri siano stati testimoni dell'apparizione di quel mostro."

    Devils Lake, North Minnesota, anno 1983
    "Ero uscito con mio figlio per pescare. Avevamo preso diversi pesci e visto che l'ora si era fatta tarda decidemmo di accamparci in zona, mangiare e poi tornare a casa. Mentre caricavamo le ultime cose in macchina abbiamo scorto un essere mostruoso vicino alla riva del lago, volare sopra una grande imbarcazione. Sembrava un uomo ma la testa era quella di una cavalletta. Corremmo via senza perdere tempo. Il giorno seguente sentimmo alla radio che sul lago era stata trovata una barca priva di equipaggio o passeggeri. A bordo rinvenirono solamente una mano, probabilmente di una bambina."

    Ladismith, Sud Africa, anno 2001
    "Abito da sola, sono ormai anni che mio marito è scomparso. È sparito nel nulla, durante una notte. Una notte senza luna, come quella di ieri.
    Dormivo nel mio letto quando improvvisamente sentii rumori provenienti della cucina. Pensai fosse un ladro, presi il taser e scesi giù. Come accesi la luce mi trovai davanti un essere raccapricciante. Sembrava un insetto gigante però aveva dei lineamenti umani. Sparai. La creatura evitò gli elettrodi e corse via urtandomi. Mi rialzai subito e corsi dalla mia vicina. Dormii da lei quella notte.
    La mattina dopo venne trovato appena fuori città il corpo privo di vita di mio marito. Era praticamente carbonizzato e la pelle in alcuni punti presentava strane macchie bianche."




    Edited by RullOmbra - 15/1/2014, 21:24
  12. .
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    C'è un posto maledetto che non è parte di questo mondo: i dannati lo chiamano "Faded Rose", Rosa Sbiadita. L'unico modo per arrivarci è accedervi casualmente durante il sonno.
    Il luogo si presenta come una vecchia abitazione dalle piccole dimensioni.

    Una volta che si è dentro alla Rosa Sbiadita ci si ritrova dapprima in un normale salotto, illuminato da un antico lampadario. Sulle pareti sono disposti diversi quadri di paesaggi o soggetti umani. Vi sembrerà tutto normale.

    Ciò che attirerà la vostra attenzione però saranno le stanze adiacenti al salotto. Nessuna luce proviene da quelle sale oscure. A separare la stanza dove vi trovate da quelle buie sono le soglie delle porte, ma non vi è nessuna porta da chiudere, solo dei neri varchi rettangolari.

    Ad un tratto vi accorgerete di una scala a chiocciola posta ad un lato della stanza. Giurerete che prima non vi era nulla in quel posto. Ma vi dirigerete verso la scala. Come attratti da una forza innaturale.
    Salita la scala a chiocciola vi troverete in una stanza piccolissima, le pareti troppo vicine.
    Davanti a voi l'unica cosa che vedrete sarà un armadio. Purtroppo lo aprirete...

    Il vostro grido di terrore sarà prolungato e si diffonderà per tutta la casa.
    Dentro all'armadio vi sta un corpo mummificato. È di un uomo, senza capelli, la bocca deformata in un urlo.
    Subito tornerete indietro. Correrete verso la scala e farete le scale di corsa. Tutti lo fanno.

    Ma il salotto non sarà più come l'avete visto prima. La stanza è immersa nell'oscurità e il lampadario non c'è più. Al suo posto comparirà una debole luce di candela. E non ci vorrà molto perché i vostri occhi si abituino al buio.
    Lentamente, minuto dopo minuto inizierete a capire in quale inferno siete capitati.
    Le pareti ora sono nere, le macchie d'umidità disegnano strani volti sui muri. Sembrano urlare.
    Anche i quadri sono cambiati. Nessun verde paesaggio, solo dipinti maledetti: figure scheletriche, sabba, corpi deformi, mani che emergono dall'oscurità e volti disumani.

    Infine, quando ormai sarete abituati all'oscurità, riuscirete a vedere cosa c'è nelle stanze buie.
    Dall'oscurità emergeranno diverse figure: corpi di uomini, di donne e bambini.
    Tutti mummificati. La pelle marcia sembra quasi colare verso il basso...

    Nell'aria si alzeranno varie voci, sussurri, quasi lamenti.
    Li sentirai nella tua testa, sempre più forti li sentirai.
    Le voci ti parlano, urlano a bassa voce "Rosa Sbiadita".

    Così ti sveglierai dall'incubo e sul comodino vicino al letto troverai un fiore. Una rosa leggermente scolorita.
    Non permettere che muoia, altrimenti il giorno stesso sognerai nuovamente la Rosa Sbiadita e questa volta non tornerai più indietro. Stavolta diverrai uno di loro...

    Per l'eternità intrappolato nella dannazione, costretto a morire in un mondo di solitudine, con l'unica compagnia dei morti che sussurrano. La vita ti lascerà poco a poco, sarai come la rosa appassita, sbiadita... Un'altra mummia nella casa maledetta.



    Edited by RullOmbra - 25/12/2013, 00:06
  13. .
    Credi di sapere cosa succede veramente durante la notte.
    Quando tutte le luci della casa sono spente.
    Sei convinto che nulla di strano possa accadere.

    Regna il silenzio, durante l'ora delle ombre.

    L'oscurità copre ogni cosa.
    E tu ti sforzi di sentirti al sicuro, quando sai che non è così.

    Davvero credi che resterai sdraiato nel tuo letto, una volta addormentato?
    No... ti alzerai.

    Sonnambulismo?
    La mente umana ha voluto dare spiegazione a qualcosa di irrazionale.

    Ti alzerai e andrai al centro della stanza.
    Sottovoce parlerai al contrario, dicendo cose irripetibili.
    Rimarrai fermo...

    Occhi aperti e il sorriso sulla faccia, avvolto nell'oscurità.
    Intorno a te strisceranno creature senza nome.
    Alla finestra apparirà un deforme volto bianco.

    Ti dirigerai, poi, in un altra stanza.
    Camminando nel buio, sarai spiato da scheletriche creature.
    Chiuderai la porta dietro di te e rimarrai accovacciato sul pavimento.
    Per ore resterai in quella posizione, ridendo o gemendo.

    Oppure andrai nella camera dei tuoi genitori.
    O dei tuoi figli.

    Nemmeno loro stanno dormendo.
    No... sono seduti sul letto con gli occhi aperti e la bocca spalancata.
    Nell'aria strane voci, parlano una lingua sconosciuta.
    Sussurrano...


    Magari non ti alzerai dal tuo letto.
    Non andrai da nessuna parte.
    Ma qualcuno verrà da te.

    Qualcuno starà fermo al centro della stanza.
    Occhi aperti e sorriso raccapricciante.
    Ti fisserà per ore...

    Forse poi si avvicinerà a te.
    Ti soffocherà dicendo parole rassicuranti.
    Non sapendo nemmeno quello che sta facendo.
    Mentre alla finestra urla il volto bianco.

    E al mattino ognuno tornerà nel suo letto.
    E nessuno si ricorderà di ciò che è accaduto.
    Di aver dormito accovacciato, nel posto più oscuro della casa.
    Insieme alle ombre, a quelle orribili presenze notturne.

    Ma in fondo questo è solo sonnambulismo...

    Edited by RullOmbra - 27/12/2013, 21:07
  14. .
    Salve popolo del Mondo Paura, io sono Pietro, alias RullOmbra.
    Vi intratterrò con storie horror completamente inventate o riscritte da me. Molto spesso troverete come immagini delle mie pagine alcuni disegni fatti da me e colorati col PC...

    Perché RullOmbra? Visto che su Youtube mi chiamo Rulloxxxx (andiamo, hai mai visto asdfmovie doppiato in italiano? ecco si, sono io che gli do la voce) e la mia prima creatura horror inventata si chiama Ombra ho solo reso più facile ricordarmi l'avatar! :P
209 replies since 5/11/2012
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