Posts written by Medea MacLeod

  1. .
    CITAZIONE
    La frase "si quis ecc" non si traduce come nello spoiler.

    A parte quello bella wt^^

    Le gioie della traduzione libera sono sconosciute agli studenti del classico purtroppo. Comunque, se hai una proposta di traduzione, è più che bene accetta.
    Grazie per i complimenti :)
  2. .
    I libri nel Medioevo costavano una fortuna. Poiché la stampa non era stata ancora inventata, i libri venivano copiati e illustrati dagli amanuensi, monaci che dedicavano la loro vita alla produzione di questi piccoli capolavori, chini per ore e ore sulla pergamena, con solo la fioca luce di una candela ad illuminare il lavoro. Questo richiedeva molto tempo e fatica e il risultato era una vera propria opera d’arte, che come tale risultava molto costosa e ben lontana dalle tasche della popolazione comune.

    amanuense

    Avendo un valore così elevato, i libri rappresentavano un succulento bottino per molti ladri dai quali gli amanuensi e i proprietari dei libri dovevano difendersi con l’unica risorsa a loro disposizione: le parole.

    Le maledizioni di solito minacciavano il ladro delle peggiori pene per l’epoca, prima tra tutte la scomunica, con effetti collaterali come:
    • Nausea
    • Vertigini
    • Morte atroce e dolorosa
    • Perdita delle mani
    • Occhi cavati
    • Finire “tra lo zolfo e le fiamme dell’inferno”
    • Essere tagliati a metà da una spada demoniaca

    “Queste maledizioni erano l’unica cosa a proteggere i libri. Per fortuna, nel Medioevo si credeva a queste minacce. Se avessi strappato una pagina, saresti morto tra tremende agonie. Nessuno voleva rischiare una cosa simile.” afferma Marc Drogin, autore di Anathema! Medieval Scribes and the History of Book Curses (Anatema! Amanuensi e storia delle maledizioni dei libri).

    top_10_medieval_book_curses

    Ecco l’esempio standard di una di queste maledizioni:

    May the sword of anathema slay
    If anyone steals this book away.

    Si quis furetur,
    Anathematis ense necetur.

    Che l’anatema ti possa colpire
    Se questo libro provi a carpire.

    Le maledizioni potevano essere anche molto più dettagliate, descrivendo passo per passo cosa sarebbe successo al ladro oltre alla scomunica: in questo caso si parlava di “Anatema-Maranatha” (Maranatha significa “Il Nostro Signore è giunto”)

    “If anyone take away this book, let him die the death; let him be fried in a pan; let the falling sickness and fever size him; let him be broken on the wheel, and hanged. Amen.”

    "Se qualcuno dovesse rubare questo libro, fai che muoia, fai che venga fritto in padella, fai che lo colga il mal scellerato* e la febbre, fai che sia torturato sulla ruota e che penda dalla forca. Amen.”
    *Epilessia


    “For him that stealeth, or borroweth and returneth not, this book from its owner, let it change into a serpent in his hand & rend him. Let him be struck with palsy & all his members blasted. Let him languish in pain crying aloud for mercy, & let there be no surcease to his agony till he sing in dissolution. Let bookworms gnaw his entrails in token of the Worm that dieth not, & when at last he goeth to his final punishment, let the flames of Hell consume him for ever.”

    “Per colui che ruba questo libro o che lo prende in prestito dal suo padrone senza restituirlo, fai che il libro diventi un serpente tra le sue mani e lo laceri. Fai che lo colpisca la paralisi e che le sue membra esplodano. Fai che soffra e chieda pietà a gran voce e fai che non vi sia tregua per la sua agonia finché, stremato, non si metterà a cantare. Fai che i tarli consumino le sue viscere, come vendetta per il libro che non hanno potuto consumare e quando infine arriverà per lui il giudizio finale, fai che le fiamme dell’Inferno lo consumino per l’eternità”


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    Sembra che gli amanuensi non avessero molta fantasia, tanto che spesso molte maledizioni venivano copiate o riutilizzate su più libri. Nonostante non fossero particolarmente originali, questi anatemi ebbero un così grande successo che iniziarono ad essere usati anche in documenti come concessioni, testamenti e contratti, per fare in modo che i termini venissero rispettati.

    Chissà, forse potremmo inventarci un anatema per difendere le nostre storie da certi Ragazzetti che le copiano su altre pagine senza creditarci. Avete proposte? Scrivete qua sotto, possibilmente in rima!

    beineckecurse






    Edited by WDR - 26/11/2016, 11:09
  3. .
    Le voci non hanno tutte lo stesso tono.

    Alcune urlano in gruppi, nel clamore generale.

    Altre sono solo un sussurro, un brusio lontano, ma le puoi sentire ugualmente. Non le senti solo con l’udito, alcune si infilano sotto la tua pelle, si fanno strada, come piccoli aghi, tra le costole e risalgono i polmoni, fino a circondare il cuore. Ad ogni palpito l’ago sprofonda nella carne, sempre di più, fa sempre più male.

    L’hai detto alla maestra, ma lei non ti ha ascoltato. Dice che devi andare d’accordo con gli altri bambini, che non ti prendono in giro alle spalle.

    Non è vero.

    Li senti durante la lezione, li senti quando ti accerchiano in cortile e ridono e ti additano, con le loro dita appiccicaticce e cicciotte, impregnate di sabbia e sudore e ridono a crepapelle con le loro bocche sdentate, la bava che lucida gli angoli della bocca e cola disgustosa verso il mento. Infilano i loro aghi sottili vicino alle tue arterie, come ti solleticano gli occhi per farti piangere.
    E li odi, li odi e vorresti rompergli la testa, vorresti prendere a pugni quella strega della maestra, piantarle le tue unghie deboli e delicate sulla pelle e graffiarla finchè non si strappa, finchè la faccia non le si disfa tra le urla.
    Ma non puoi farlo, ci hai provato, ma ti hanno messo in punizione. Ma un giorno, un giorno avrai la tua vendetta, li sentirai urlare e allora sarai felice.



    E gli anni passano e passano. E il cuore non ti fa più male, ma ha quella sensazione stana, quel torpore. È come quando le tue dita sono tenere, e la pelle sottile si sfalda e si arrossa. Fa male a lungo, ma poi la pelle ricresce come l’erba cattiva ed è dura, è spessa, non brucia più come faceva prima. Ma non è solo il dolore che non senti più. Il callo ti protegge anche dalle sensazioni piacevoli, dalle cose morbide, le tocchi, ma non senti più nulla se non una strana, anonima pressione.
    C’è una ragazza che ti piace, le sue labbra hanno lo stesso colore rosa scuro delle tue dita sbucciate. È bella, è gentile. Non sai cosa fare però. Il callo è troppo spesso e non sai cosa farne di quelle sensazioni ovattate. Cerchi di starle vicino, perché non sai cosa fare con lei. Non hai il coraggio di dire nulla, speri solo che standole vicino la pressione possa aumentare fino a sentire qualcosa di diverso.
    “Mi viene sempre dietro, scommetto che è un maniaco”.
    I calli non proteggono dalle martellate.


    Odi tutti, li vorresti veder crepare, vorresti prendere la loro testa e sbatterla contro il muro, ancora e ancora e ancora e vedere gli occhi che saltano fuori dalle orbite, agitandosi a penzoloni contro le guance, rimbalzando sugli zigomi, sentire il cranio che si disintegra in tante schegge, penetrando la dura madre, sentire il liquido cerebrale che ti scorre tra le dita e cola lento giù per il tuo braccio, arriva al gomito e cade al suolo, insieme ai denti, che esplodono come pop corn. Li odi, li odi tutti ed avrai la tua vendetta.


    È sera, è tardi. Sei in quell’angolo da ormai un bel po’, senti le punte dei piedi intorpidirsi, dondoli il peso da una gamba all’altra sperando di scacciare il freddo. Hai studiato tutto nei minimi dettagli, ma sono in ritardo. Anche la mano che impugna la lama è rattrappita nel guanto di pelle. Ed ecco che le senti, e voci, lontane, distanti. Un brusio, sempre più vicino.
    È il tuo momento, è la tua vendetta, già la pregusti. Cali la maschera sul volto, cali sulle vittime ignare come un’ombra oscura. Il tuo cuore si scioglie di gioia nel sentire la sorpresa e il terrore nelle loro urla.


    Ti levi la maschera, togli i vestiti. Non bisogna farsi vedere con quelli addosso, non dopo il turno. Osservi distrattamente la foto che hai davanti a te e non puoi che sorridere. Non speravi nel caso, ma finalmente il volto sulla celluloide ha qualcosa di familiare. Ti sembra ancora di vederlo, con le dita cicciotte e la bava alla bocca.


    “Questo veniva a scuola con me”
    “ah sì?”
    “Sì, era il capo dei bulletti, si è messo insieme alla ragazza che mi piaceva”
    “uh, beh, il tuo bulletto se l’è fatta addosso. Devo andare a pulire il pavimento, di nuovo. Certo che il tuo costume nuovo li terrorizza proprio i visitatori!”

    Sorridi, finalmente hai avuto la tua vendetta.



    Edited by Rory - 4/1/2017, 19:54
  4. .
    Grazie a tutti!

    Attenzione, questa storia potrebbe contenere tracce di uova, frutta a guscio ed esperienza autobiografica.

    CITAZIONE
    e già... avete capito, ora sono un fantasma è perseguiterò l'autore di questa Shitpasta per l'eternità
    "caro" mio, hai appena vinto la cacca d'oro, quindi ben fatto

    Cattura
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    Cattura_0
  5. .
    Doveva essere una shitpasta. Mi sa che manca la parte della pasta. Di shit ce n'è in abbondanza in compenso.


    Era stata una giornata difficile, aveva dormito 15 minuti più del dovuto la mattina e aveva iniziato a studiare in ritardo. La domenica pomeriggio era passata troppo in fretta, ad un certo punto si era pure addormentata sulla sedia, per un’ora buona.
    Aveva sospirato rassegnata e aveva deciso di uscire nella fredda aria invernale, nella speranza che il freddo le avrebbe dato una svegliata, una piccola botta sulla fronte, per svegliarla, un principio di congelamento alla punta del naso giusto per aumentare gli introiti della Tempo.

    E camminava e camminava per le strade illuminate solo dai lampioni e finisce sempre lì, alla stazione. Sorpassa i distributori di giornali gratuiti e le macchine per i biglietti ed entra nel piccolo magico mondo della Coop della stazione. Quella piena di svizzeri che stanno in mezzo alle balle e che non si sanno muovere, perché l’organizzazione svizzera è più che altro una leggenda, se ne è resa conto mesi fa.

    La coop alle cinque e mezza di domenica è un piccolo brodo primordiale caotico. È l’unico supermercato aperto in tutta la città la gente, lei compresa, ci si lancia dentro, per poi pentirsene subito. Prende un cestino e si aggira tra le corsie, supera il muro di caffelatte in brik da viaggio, considera di comprare dell’insalata e si ferma a guardare il frighetto dei dolci.

    Osserva il contenuto, con tante belle monoporzioni di torte. Pare che il Monte Bianco sia passato di stagione, lasciando spazio a tante belle millefoglie, organizzate in confezioni da due o quattro tronchetti. Ritira tutto quello che ha detto sull’organizzazione svizzera, chissenefrega se l’orario delle lezioni è un casino, l’organizzazione è proprio lì, nella millefoglie monoporzione disponibile in pacchetti da due o quattro tronchetti. Che paese civile la Confederazione Elvetica.

    Non dovrebbe mangiare troppi dolci però, quindi passa oltre. Si volta appena. La millefoglie la fissa. È certa di vedere un brillio intelligente nella glassa. Si volta, e prosegue verso il pesce, sentendo lo sguardo glassato che le penetra la schiena. Prosegue tra le corsie e torna all’inizio, finisce di nuovo davanti al frighetto dei dolci.

    Ed eccolo lì! Il commesso etichettatore! Dio benedica la Confederazione Elvetica! Quella figura mitica che verso sera piglia la magnifica macchina delle etichettine ed appicca sconti del 50% su tutti i prodotti in scadenza. Ed è proprio lì, che appiccica le etichette scarlatte, sulle torte. Sulla millefoglie. E ora la millefoglie la guarda come un cucciolo in un canile, con i suoi occhietti e l’espressione contrita. E niente, un cane lo lascerebbe lì, che un cane non lo puoi mangiare.

    E fu così che la millefoglie tornò a casa con lei.

    Si preparò una cena un po’ troppo abbondante e si accasciò sul divano, sfinita dallo sforzo gastrico. Di nuovo sì sentì addosso quello sguardo. Quello sguardo, quel concentrato di saccarosio e carboidrati complessi che dal tavolo fa fissava. La millefoglie la fissava con i suoi occhietti edulcorati e lei non poté che restituire lo sguardo.
    Non avrebbe dovuto farlo.

    Perché quando guardi la millefoglie, la millefoglie guarda dentro di te.

    Lei sa, lei vede tutto. Vede il suo futuro, dentro di te. Vede come la sua crema giallina diventerà colesterolo, che si aggrapperà alle pareti del tuo muscolo cardiaco come una capra di montagna che si inerpica sulle pareti di una diga alpina.
    Vede come i suoi zuccheri corroderanno le tue cosce, scavando nella pelle e nei muscoli per creare gli inestetismi della cellulite che è una malattia e i medicinali possono curarla, ma mannaggia a Big Pharma, manco con il Somatoline passa.

    Dicono che se fissi l’abisso, l’abisso diventa parte di te.

    Solo che l'abisso non lo puoi mangiare.

    Non so se valga per l’abisso, ma la millefoglie è diventata di sicuro parte di me.

    Edited by InKubus - 15/11/2016, 16:38
  6. .
    Ragazzi, basta OT.


    ve lo scrivo in rosso, come il colore del brontosauro ;D
  7. .
    Non sai cosa siano i Let's not Meet? Guarda qui!


    Allora, in pratica una notte di due anni fa, io e due mie amiche stavamo guidando verso casa dopo una cena messicana. Abbiamo visto delle luci rosse e blu dietro di noi e ovviamente pensammo subito alla polizia. Amy, che era al volante, non se la sentiva di accostare, poiché era molto tardi e la strada che stavamo percorrendo non aveva lampioni. Perciò rallentammo, ma senza fermarci. Ashley pensava che non potesse essere davvero la polizia perché sembrava un'auto vecchia e malandata.
    L'auto quindi accelerò e ci sorpassò. Decidemmo di chiamare il 911 e il centralinista ci confermò che non c'erano pattuglie nella nostra area. Ci disse di rimanere al telefono e che avrebbe mandato qualcuno.
    L'auto cercò di tagliarci di nuovo la strada. Finalmente arrivò la polizia vera, noi accostammo, ma l'altra auto accelerò, inseguita dalle forze dell'ordine. Non scoprimmo mai cosa successe o chi fossero.
    Finto poliziotto, non incontriamoci mai più.





    Edited by Medea MacLeod - 13/11/2016, 21:00
  8. .
    CITAZIONE (Barachiel @ 7/11/2016, 19:25) 
    questa è una delle storieche si trovano su quel "Lets not meet " di di cui si parlò in quell'altro post ?!? incredibile pensare che è una RE (o comunque si spera che non sia un fake) dovrò dare un occhiata a questo sito ... quando me ne terrà di leggere in inglese :asd:
    bella storia comunque e si può anche notare con un pizzico di malata ironia nel l'attaccamento alle armi dei cari USA per noi europei che leggiamo

    Già, proprio quella! Comunque ho una buona notizia per te: stiamo traducendo più storie tratte da "Let's not meet" così che non dobbiate leggerle in inglese :D

    Stay tuned!
  9. .
    Non sono una brava scrittrice, perdonatemi se questa storia non è scritta bene. Comunque, successe quando avevo 11 anni e la mia amica Casey rimase a dormire a casa mia.
    Dovete sapere che soffro di apnea notturna, il che di solito disturba chiunque dorma con me, ma Casey aveva il sonno molto, MOLTO pesante, non si sarebbe svegliata manco con una bomba.

    Comunque, alle 11 circa abbiamo deciso di andare a dormire. Un'altra cosa che dovete sapere è che ho un futon appoggiato contro il mio letto, così una parte è contro il muro e sull'altra c'è il futon.
    Comunque, ricordo di non sapere che ore fossero, così cercai a tentoni il mio telefono sul pavimento. Quando lo trovai e lo accesi, la luce dello schermo era così forte che dovetti rivolgerla altrove.
    La luce del telefono illuminò la stanza e, al suo interno, vidi una donna magrissima, sui 50, con lunghi capelli bianchi, chinata sul letto, che fissava Casey. Ovviamente mi misi ad urlare e la donna scappò.

    In casa mia la camera di mia mamma è proprio accanto alle scale e bisognava passare per la stanza di mio fratello per arrivarci. Sentendomi gridare come un'ossessa, mio fratello si svegliò di soprassalto, giusto per vedere la donna che scappava dalla mia stanza.
    Mia madre aprì la porta e il mio cane schizzò avanti per attaccare l'intrusa. Il mio cane non è né un pastore tedesco né nessuna razza particolarmente aggressiva, è un labrador, ma ci difenderebbe a costo della vita.

    Morse la caviglia della donna, permettendo a mio fratello di bloccarla mentre mia madre e io chiamavamo la polizia. Svegliai Casey, ma non lasciammo la stanza.
    Quando la polizia finalmente arrivò per portarla via, si scoprì che la donna soffriva di un grave caso di demenza senile. Mi dispiacque molto, ma al tempo stesso non riesco a descrivere a parole quanto fossi spaventata per me e per Casey.

    Qualche giorno dopo, mentre riordinavo la mia stanza, spostai il letto per pulire sotto e vi trovai molte confezioni di cibo e cartoni di succo.
    Quindi, spaventosa donna che si è nascosta sotto il mio letto per chissà quanto, non incontriamoci mai più.









    Edited by DamaXion - 16/5/2021, 00:10
  10. .
    Era solo il testo originale ragazzi, potete stare tranquilli, non avete perso nulla di rilevante per la pasta.
    Al momento il sito di hosting sta avendo qualche problema, vedremo di trovare un'alternativa il più presto possibile
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    Sentite il bisogno di una colonna sonora per il vostro CreepyHalloween?
    Abbiamo creato per voi una playlist apposita!

    Buon ascolto!

    Ovviamente, se avete consigli, non esitate a linkarci la canzone che volete vedere nella playlist!
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    Bravi tutti! Venite a farvi schiavizzare :P
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    Congratulazioni a tutti! Bravi :peoflow:
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    Se può essere utile per le vostre congetture, 1914 è un gioco in scatola davvero esistente e che funziona più o meno come Risiko!
    Quindi niente Battlefield XD
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    Ciao! Grazie per avere commentato.
    In ogni caso, non ho più aggiunto nulla poiché non ci sono più stati avvenimenti rilevanti e ora mi troverò altrove per un po' di tempo.
    Per quanto riguarda invece la cosa del balcone, la struttura non permette veramente di vedere nessuno, perché anche i balconi sono "inglobati nella parete" e non vanno verso l'esterno, quindi l'unico mezzo sarebbe stato vederla sulle scale
334 replies since 27/3/2012
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