Votes given by VampyrQueen

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    CITAZIONE
    Parlate tranquillamente ma intanto si parla di prove assurde contro un ex admin grafico, con provocazioni da parte vostra dopo i messaggi in cui qualcuno si lamenta. Ok. Lascio perdere questo perché tanto voi siete esenti dal rispetto del regolamento.
    Andando avanti, avete detto di voler discutere di un problema alla volta, ma non avete concluso sullo smistamento, quindi prima di continuare magari risolvete almeno quello. Inoltre, non sono mai stato vago in chat staff, avevo detto tutto. E più meno le stesse cose le vuole far presenti lying in questo topic. Basta che aspetti.
    Il fatto che tu non veda i problemi non forum non significa che non ce ne siano o non ci sarebbe chi si lamenta. Quando andrete avanti nella discussione vedrai gli altri problemi. Se lo trovi infantile, beh, semplicemente lo staff mi attacca da tempo, non mi sento proprio a mio agio e non mi piace discutere con chi mi insulta :)

    Trovo infantile il volersi accanire su di noi quando mi pare evidente che stiamo cercando di dialogare. Insulti sono volati da una parte e dall'altra, come trovo personalmente normale. Ora dimmi, se ora prendo e vado dalla mia coinquilina a dire "Saske è un rottinculo", ma poi mi impegno a collaborare con te, credi davvero che l'insulto dato dalla frustrazione valga di più del mio intento a risolvere la situazione? è uno sgarro al regolamento?
    Sullo smistamento abbiamo detto la nostra e cosa stiamo facendo, e come stiamo modificando il nostro approccio, inoltre Lying lo stiamo aspettando, ma nel frattempo mi sembra doveroso rispondere anche a voi.
    Inoltre, non ho detto di non vedere altri problemi, ho detto che tu non ne hai esposti altri, e credo non ne abbia nemmeno da esporre a questo punto.
    Sul tuo disagio non posso farci nulla, ti ho detto più volte che siamo aperti al dialogo per risolvere la situazione, se tu non lo sei per motivi di agio e comfort, questa conversazione è ad un punto morto.

    CITAZIONE
    Ah, certo, lasciamo perdere gli insulti, è normale, capita. Quindi io ora dovrei essere carino e gentile con voi. Chi mi ha riferito queste cose può dire quello che vuole, gli insulti rimangono e voi ve ne fregate altamente. Dovrei mettere da parte l'astio per persone che non fanno altro che insultarmi e venirmi addosso? Io ho detto tutto quello che avevo da dire, vedrò quando lying esporrà i problemi e cosa farete voi per risolverli. Per il resto, non riuscirò ad avere una discussione civile con voi che provocate e insultate in privato, mi sono già arreso mesi fa e il vostro atteggiamento nei miei confronti non è mai stato dei migliori. Mi aspettavo almeno delle scuse per gli insulti, ma evidentemente gli utenti sono sempre dalla parte del torto, mentre lo staff ha sempre ragione. Altrimenti ci sono le conseguenze, azz

    Per quanto mi riguarda, se ho rivolto insulti nei tuoi confronti, me ne dispiaccio, ma mi sembra abbastanza lampante che ce ne frega qualcosa, dato che siamo qui a rispondere a tutti, uno per uno e a cercare il dialogo. Se il dialogo non ti interessa, direi che la cosa finisce per forza con questo messaggio. Inoltre, non vedo quali "conseguenze" abbiamo messo in atto finora.
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    Mi sento un po' a disagio perché in queste ore i miei colleghi hanno espresso molto bene quelle che sono anche le mie considerazioni, per cui non so se risponderti con quello che sarebbe un collage di argomentazioni già scritte o limitarmi a quotare i messaggi qui sopra.
    Permettimi però di farti leggere ciò che ho scritto circa una settimana fa e che ho postato in SZ domenica all'interno di un topic di critiche e consigli ai nuovi staffer:
    CITAZIONE
    partiamo con un punto facile da affrontare, ossia il vostro comportamento in smistamento. Ammetto che ve la caviate bene nello stabilire a che sezione assegnare un certo topic, e che spesso e volentieri segnaliate ulteriori correzioni da fare, anche se lo ha già fatto il primo commentatore. Tuttavia, Devilz mi ha fatto notare qualcosa che, da staffer "addetto ai lavori", non mi sembrava affatto un problema: cioè che - permettetemi questa metafora - a volte non sembriate dei critici addetti ad analizzare i racconti, ma più degli inservienti, il cui compito è pulire e sgombrare lo smistamento; effettivamente, essendo questa la vostra mansione principale, è inaccettabile che vi limitiate a dire in che sezione spostare un certo topic, aggiungendo giusto poche parole a riguardo. Non basta dire "mi è piaciuta, CP", magari discutendone in chat, perché gli utenti vedranno solo un giudizio molto sommario e crederanno che i racconti vengano smistati senza un grande riflessione dietro; vale la pena, quindi, di perdere magari un paio di minuti in più a racconto, nel peggiore dei casi, per scrivere una breve analisi di quel contenuto. Non pensavo l'avrei mai detto, ma in un certo senso vi consiglio di prendere esempio da WDR: anche se nel suo modo nabbo, lui "recensisce" i racconti ed è lo stesso che dovreste fare anche voi. Dite se vi sia piaciuto o meno, elencate punti di forza e di debolezza, date un breve parere sull'atmosfera che evoca, sullo stile con cui è scritto, sulla consistenza o meno del colpo di scena; evitate magari il voto finale, ecco, però lasciate che agli utenti arrivi il ragionamento dietro il vostro "smisto in CP".
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    Ciao Lying!

    Sono da cellulare quindi abbi pazienza :c

    A quanto ho capito tu stai criticando i commenti di giudizio e lo smistamento stesso delle storie. Come hanno già detto, siamo veramente in pochi e la maggior parte deve ancora prendere confidenza con le varie procedure. Chiunque avrebbe bisogno di tempo per ambientarsi e "farsi l'occhio" per esprimere giudizi validi e concreti.

    Io sono un traduttore, per tanto dovrei tradurre storie/scp/articoli e cose di vario genere. Ma ultimamente, per iniziativa, sto prendendo parte agli smistamenti, cercando di esprimere un parere soddisfacente, sia per l'autore sia per lo staff che vede.
    Posso confermarti che a volte su certe storie (di certi utenti) sono presenti commenti sterili, senza argomentare per come si deve.
    Ciò non vuol dire che lo staffer di turno non abbia letto la storia.
    A volte capita che qualcuno dello staff dia il suo parere correggendo, argomentando e consigliando, facendo tutto in modo omogeneo. Se io arrivo dopo di lui e leggo il suo parere, ho il diritto di essere d'accordo e semplicemente dire "Sono d'accordo col mio collega, *sezione storia* anche per me"

    Comunque se hai qualcosa di personale verso di me ti prego di dirmelo anche qui, senza scherzi :ahse:

    Mi fa piacere che tu abbia preso iniziativa aprendo questo topic. Tanto piacere :peoflow:
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    CITAZIONE
    Per quel che riguarda Kohei, avrei alcune cose da dire su di lui.
    Kohei, ti parlo sperando di ricevere risposta, tu mi dicesti che per te essere un Collaboratore volesse dire aiutare il forum in generale. In particolar modo, volevi farlo con grafica rinnovata e cose simili di cui m'intendo meno.
    Ebbene, vorrei indicarti il vecchio topic di Tenken sulle mansioni per ogni grado. Dicesti anche che ti occupavi della grafica per via dell'assenza dei grafici, per poi dire che t'eri messo "in squadra" con Este per creare la nuova skin; nessuna di queste affermazioni è risultata essere vera, e la prima ha fatto star male Este stessa, che s'è sentita sminuita nonostante tutto il lavoro svolto qui. Se volevi fare il Grafico, beh, potevi proporti lì.

    Lying ho sempre apprezzato la tua sincerità e con tanta sincerità ti rispondo dicendoti che secondo me dovrebbe essere la stessa EsteBunny a esporre le sue perplessità. Son contento che voi siate in ottimi rapporti, però vorrei farti capire una cosa. È anche grazie a lei se sei a conoscenza di alcuni commenti che sono avvenuti in chat staff o nella SZ (es. topic "Caso Lying Figure"). Questi commenti dovrebbero essere privati e lei, in qualità di Admin Grafico, non avrebbe dovuto portarli all'esterno. Poi sei libero di negare, ma davanti a delle prove concrete, la vedo difficile. Tutto questo per dire che anche lei ha infranto il regolamento, tradendo la fiducia dello Staff. Se ci avesse tenuto realmente al forum, avremmo parlato civilmente in chat e ne avremmo discusso, ma lei ha preferito mollare per "impegni personali" oltre che per il fatto che "non ce la faceva a leggere le nostre opinioni su di te".
    Chiusa questa parentesi, vorrei farti presente che mi ero realmente accordato con lei circa la skin. Avevamo stabilito che io mi sarei occupato di tutta la progettazione, mentre lei avrebbe fatto il logo e altre parti grafiche. Forse non te l'ha detto, ma le avevo proposto di condividere i meriti, proprio per evitare che un misero Collaboratore potesse scavalcare, agli occhi degli utenti, uno staffer di grado superiore. Alla fine a me non interessa essere il "figo" del forum che fa una skin da paura, perché la mia notorietà sul circuito in questo ambito già ce l'ho. Quello che mi interessava realmente era di creare qualcosa che potesse migliorare nettamente l'esperienza utente. Quindi credimi se ti dico che l'attuale skin non è per niente funzionale. Anche il codice HTML e CSS è stato creato senza una logica dietro, attaccando pezzi a casaccio. Puoi chiedere a fa cosa ho in mente, dato che lui fa il web designer di professione e sa che ciò che ho in mente, è la soluzione migliore per il forum.
    Infine, anche se mi fossi proposto come Grafico, saremmo arrivati allo stesso punto, perché quello che lei non è accetta è di essere stata "spodestata" da qualcuno che, per qualche motivo, ne sa più di lei. O almeno, da quello che scrivi, queste sembrano essere le sue convinzioni.
    Quanto al mio ruolo di Collaboratore, sono pronto a lasciare questa targhetta se è ciò che desideri, ma la situazione non cambierebbe più di tanto.
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    CITAZIONE
    Mi fu detto l'esatto contrario da Kohei, durante un dialogo via MP.
    Disse che l'interesse dell'utenza era calato, e che la qualità delle storie uscite era dovuta a quella e al fatto che nello Smistamento ci fossero più topic postati dallo Staff che da un qualsivoglia utente. Correggetemi se ho frainteso (nel caso ho ancor salvati i MP).
    Poi, questo è un caso che mi fece dire "Dai, non ci credo": qui. E mi pare sia abbastanza recente come discussione, a meno che lo smistamento non fosse ancor stracolmo, come dici tu.

    Non sono al corrente di quello che vi dite tu e Kohe, però c'è anche da dire che Kohe non si occupa più di tanto dello smistamento, in ogni caso sarà lui a rispondere di quello che ha detto.

    CITAZIONE
    E sì, so bene come funziona lo smistamento e so che i messaggi di correzione vanno sempre eliminati (ciononostante alcune volte vi sfuggono, ma evito di discutere). Che vi siano venti messaggi contenenti correzioni è un conto, ma in questo caso criticavo i pareri dati. Che io sappia, correggere e dare il nome di una sezione come destinazione finale di un topic non è l'equivalente di argomentare (e te lo dice uno che lo faceva ogni volta; non so se si possano ancor reperire dei miei messaggi durante la prova).

    Hai tirato fuori proprio il topic di cui parlavo io: quella storia non hai idea di quante volte è stata rimaneggiata e riscritta. Penso sia stata rigirata almeno 4 volte completamente e poi tutte le correzioni minori e maggiori del caso. Capirai anche tu che dopo così tante correzioni sullo stesso testo anche noi non capivamo più nulla.

    Se non sbaglio le correzioni che avevi riportato tu erano dovute ad una natura "tipografica" (spazi mancanti dopo i punti soprattutto) che per qualche strana ragione di formattazione o quello che è, a metà dello staff risultava corretto (con gli spazi) e a metà no: per esempio sul mio pc risultava sbagliato, mentre su un altro lo vedevo corretto (perché c'era lo stacco di paragrafo). Non abbiamo ben capito a cosa sia dovuto, ma supponiamo abbia a che fare con la versione mobile e la versione Desktop, o qualcosa del genere.

    Ti assicuro che le correzioni sono state fatte, ma errare è umano e noi non siamo macchine purtroppo (o per fortuna). Poi posso capire, che voi non essendo coinvolti nello smistamente caso per caso, non possiate comprendere la storia dietro ogni "storia"

    Edited by Medea MacLeod - 25/5/2016, 01:47
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    Cioè... vi state creando un sacco di problemi se farvi dare due schiaffi o meno e c'è chi, come me, si fa problemi sul centrare il buco giusto la prima volta.
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    dark hallway



    Buonasera utenti del Creepypasta Forum e benvenuti in questo nuovo e divertentissimo contest! Come sicuramente ricorderete, in passato vi abbiamo sottoposto più volte contest di scrittura, ma adesso è giunto il momento di stravolgere un po' la quotidianità con un contest che valuti le vostre capacità in ambito fotografico. Tranquilli, non è necessario possedere una Reflex di ultima generazione, basta che utilizziate semplicemente il vostro smartphone o un qualsiasi dispositivo che vi consenta di scattare foto in digitale.



    Il tema


    Il tema scelto per il contest è la paranoia.




    Per paranoia si intende una psicosi caratterizzata da un delirio cronico, basato su un sistema di convinzioni, principalmente a tema persecutorio, non corrispondenti alla realtà.



    In parole povere le vostre foto dovranno ritrarre qualcosa che ispiri paranoia o che, comunque, sia ben visibile nella foto.



    Requisiti per partecipare


    Per partecipare è necessario essere registrati al forum. Per chi non lo fosse, vi ricordo che è possibile creare un account compilando il form a questo indirizzo.



    Durata


    Il contest inizierà il 20 maggio e terminerà il 20 giugno. Avrete quindi un mese di tempo per postare le vostre foto.



    Regolamento


    • È possibile proporre da una a tre foto da postare nei commenti qui sotto.

    • È possibile fotografare luoghi purché non vi siano persone e, nel caso vi fossero, è obbligatorio che i loro volti non siano riconoscibili. Dunque, dovrete censurarli in qualche modo. L'unica persona accetta, sarete voi stessi che partecipate, inviando una vostra foto sul tema della paranoia.

    • Inviando una foto personale, è obbligatorio che forniate il vostro account Facebook per accertarne la paternità.

    • È consentito un utilizzo moderato dei filtri grafici, tuttavia non è consentito utilizzare programmi di fotoritocco per stravolgere la foto.


    Votazioni


    Questa volta lo Staff non si impegnerà a leggere e ad assegnare ad ognuno dei vostri lavori un voto, bensì saranno gli utenti a votare la loro foto preferita, tramite lo strumento +1 dei topic.



    Premi


    La foto vincitrice verrà postata come immagine di copertina della pagina Facebook. Sarà impostata come messaggio importante sia sulla pagina sia in un topic del forum e lasciata tale in entrambe le home per una settimana. Inoltre verrà postata come immagine del mese nella Wikia.


    * L'utente potrà richiedere allo Staff che la sua foto venga modificata con un programma di fotoritocco.


    ** Il vincitore riceverà una targhetta personale.



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    Sono d'accordo un po' con tutti e mi spiace hce le cose finiscano sempre per degenerare.
    In ogni caso, voglio solo darvi una dritta sulla shout: ognuno la vede in modo diverso e vuole che abbia un ruolo diverso all'interno del forum; essa rimane innanzitutto il primo luogo in cui è possibile relazionarsi con la community, e anche lo strumento principale per tenersi in contatto tra utenti.
    E' giusto che venga usata per fare due chiacchiere, ma che poi ci si sposti su un topic se l'argomento di conversazioni inizi a monopolizzare la shout. E' stato così' sin dal 2011, quindi non ci stiamo inventando nulla sul momento.
    Tuttavia, essere aggressivi con gli altri utenti non va affatto bene, alimentare il clima di tensione di questo periodo nemmeno, cerchiamo quindi di creare un po' di pace sul forum :peoflow:
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    Flammy, io non credo che tu sia nel torto, anzi, credo che tu non abbia fatto niente di male.
    Devilz, anche tu hai ragione, la Shout non dovrebbe essere una chat, però è ormai passi comune in tutti i forum usarla come tale, personalmente parlando, non vedo ragione perché esista se viene usata solo per dire buongiorno e buona sera, ma questa è la mia personale opinione in merito.

    Inoltre, parli di "parti" e #TeamOldGen, personalmente, già questa distinzione mi ricorda tanto quando qualche anno fa c'era il TeamEdward e il TeamJacob per un famoso film di vampiri.
    Il prolema dei team, è che sono competitivi, il problema dei team competitivi come quelli sui vampiri ridurrà il forum ad un'enorme puntata di Ciao Darwin, ci manca solo Bonolis.

    Io invito tutti a ragionare come utenti, come gruppo e non come #TeamX, in modo da portare avanti il forum, invece che ammazzarlo con lotte intestine.
    Finiamola con le discussioni in Shout, dove si dice allo staff che non c'è dialogo.
    Abbiamo parlato tanto bene in altre discussioni, come in quella di Telegram, perché non possiamo farlo anche con questo?
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    Sono sostanzialmente d'accordo con fa, ciò che dice è inoppugnabile (la pagina FB, comunque già esiste, eh).
    Riassumendo:
    -il canale telegram è utile e non si butta via niente se non richiedere troppo tempo e fatica, ma fornisce un minimo di risultati.
    -il gruppo FB è già stato approvato e stiamo aspettando a lanciarlo perché vogliamo chiarire bene il modo in cui gestirlo. In ogni caso, i contro saranno mitigati dalla nostra capacità di non allontanare gli utenti, ma ha una serie lunghissima di pro: consoliderebbe la community attorno alla pagina, attirerebbe utenti da lì, sarebbe una valvola di sfogo, e così via.
    -una chat su telegram non mi dispiace, ma voglio prima vedere come vada il gruppo FB. nulla vieta che intanto la si possa fare tra utenti in privato, ma una ufficiale va prima discussa
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    Questo racconto meriterebbe molta, molta più fama. E' una delle opere migliori che abbia letto qui in cinque anni
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    Devilz, ma esiste una CP che ti piaccia? Non vedo un tuo commento positivo da mesi xD
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    Un tempo, sulla midway dei circhi o dei Luna Park, fra l’odore di hot dog e le grida degli imbonitori, si potevano vedere straordinarie attrazioni secondarie, dai mangiatori di fuoco alle donne barbute, dalle ballerine elettriche alle mostruosità più esotiche (ne abbiamo parlato ad esempio qui e qui).

    Eppure, oltre al fascino che ancora esercita su di noi quest’epoca di ingenua meraviglia, c’è un’altra e meno conosciuta ragione per cui dovremmo essere grati alle vecchie fiere itineranti: fra coloro che stanno leggendo queste righe, quasi uno su dieci è vivo anche grazie ai sideshow.


    Questa è la strana storia di come i Luna Park, e la caparbietà di un medico visionario, contribuirono a salvare milioni di vite umane.



    Fino alla fine dell’800, i bambini nati prematuri non avevano pressoché alcuna possibilità di sopravvivenza. Gli ospedali non disponevano di unità neonatali in grado di assicurare cure efficaci per il problema, dunque i prematuri venivano ridati ai genitori affinché li portassero a casa — in pratica, a morire. Con ogni evidenza, Dio aveva deciso che quei bambini non fossero destinati a sopravvivere.

    Nel 1878 un celebre ostetrico parigino, il Dr. Étienne Stéphane Tarnier, visitò una mostra chiamata Jardin d’Acclimation in cui veniva esibito anche un innovativo metodo di allevamento del pollame in ambiente riscaldato da un sistema idraulico, inventato da un impiegato dello Zoo di Parigi; immediatamente, il medico pensò di applicare lo stesso sistema ai neonati prematuri e commissionò la costruzione di una scatola che permettesse di condizionare la temperatura dell’ambiente in cui il bambino si trovava.

    Dopo le prime, positive sperimentazioni all’Ospedale di Maternità di Parigi, ben presto l’incubatore fu dotato di una campanella che suonava quando la temperatura si alzava troppo.

    Il suo braccio destro, Pierre Budin, sviluppò ulteriormente il concetto dell’incubatore di Tarnier, studiando da una parte come isolare e proteggere i fragili neonati dalle malattie infettive, e dall’altra ricercando le modalità e le quantità corrette di alimentazione di un bimbo prematuro.



    Ma nonostante i buoni risultati, la comunità medica stentava a riconoscere l’utilità degli incubatori. Si trattava principalmente di una riserva dettata dalla mentalità dell’epoca: come ricordato, riguardo i bambini prematuri l’atteggiamento era piuttosto fatalista, e la morte dei piccoli più deboli era considerata inevitabile fin dall’alba dei tempi.


    Fu così che Budin si decise a spedire un suo collaboratore, il Dr. Martin Couney, all’Esposizione Mondiale di Berlino nel 1896. Couney, il vero protagonista della nostra storia, era un personaggio fuori dal comune: al di là delle sue competenze di ostetrico, aveva uno sviluppato carisma e la verve di un vero animale da palcoscenico; queste sue doti si rivelarono, come vedremo, fondamentali per la riuscita della sua missione.

    Couney, al fine di creare un po’ di clamore e diffondere meglio la novità, ebbe l’idea di esporre negli incubatori dei bambini prematuri in carne ed ossa. Dimostrando una notevole faccia tosta, chiese direttamente all’Imperatrice Augusta Vittoria di poter utilizzare alcuni infanti dell’Ospedale di Carità di Berlino. Il favore gli fu accordato, visto che comunque i neonati erano destinati a morte certa.

    Però nessuno dei bambini alloggiati negli incubatori morì, e l’esposizione di Couney, intitolata Kinderbrutanstalt (“vivaio di bambini”) ebbe un’eco clamorosa in tutta la città.




    Il successo si ripeté a Londra l’anno seguente, all’Esibizione di Earl’s Court (Couney totalizzò 3600 visitatori al giorno), e nel 1898 all’Esposizione Trans-Mississippi ad Omaha, Nebraska. Nel 1900 tornò a Parigi, all’Esposizione Mondiale, e nel 1901 alla Pan-American a Buffalo, NY.


    L'edificio costruito per gli incubatori a Buffalo.

    L’edificio costruito per ospitare gli incubatori a Buffalo.


    Gli incubatori all’Esposizione di Buffalo.


    Negli Stati Uniti, però, c’era una resistenza ancora maggiore nell’accettare questa innovazione e implementarla negli ospedali.

    C’è da sottolineare che nonostante Couney stesse esibendo un’invenzione medica, lo stand con gli incubatori veniva (con suo grande disappunto) invariabilmente relegato nelle aree destinate al divertimento invece che nella sezione scientifica.

    Fu forse per questo motivo che nel 1903 Couney prese una coraggiosa decisione.


    Gli americani pensavano che quella non fosse altro che una trovata da circo? Bene, allora avrebbe dato loro l’intrattenimento che volevano. Ma a pagamento.


    Infant-Incubators-building-at-1901-Pan-American-Exposition



    Baby_incubator_exhibit,_A-Y-P,_1909


    Couney si trasferì definitivamente a New York, e aprì una nuova attrazione al parco di divertimenti stabile di Coney Island. Per i 40 anni successivi, ogni estate, il medico esibì bambini prematuri nei suoi incubatori, al costo di entrata di un quarto di dollaro. Il pubblico affluiva numeroso per contemplare quei bambini estremamente sottopeso, gracili e indifesi, che dormivano nelle loro scatole di vetro temperate. “Mio Dio, guarda che piccolo!“, si sentiva esclamare dalla folla, mentre la gente scorreva lungo la ringhiera che la teneva separata dalla corsia di incubatori, infilati l’uno dietro all’altro.




    Couney, per enfatizzare le dimensioni minute dei suoi neonati, cominciò a ricorrere anche a trucchi da vero e proprio imbonitore: se il bimbo non era abbastanza minuscolo, aumentava le coperte che lo avvolgevano per farlo apparire più piccolo. L’infermiera Madame Louise Recht, al fianco di Couney fin dalle primissime esibizioni a Parigi, di tanto in tanto infilava il suo anello sul braccio dei neonati, per dimostrare quanto fossero sottili i loro polsi: peccato che l’anello fosse in realtà di dimensioni sproporzionate anche per il dito dell’infermiera.


    Madame Louise Recht con uno dei neonati.

    Madame Louise Recht con uno dei neonati.


    Bambino prematuro con al polso l’anello dell’infermiera.


    L’attività di Couney, che presto si allargò a contare due centri di incubazione (uno a Luna Park e uno a Dreamland), può sembrare ai nostri occhi piuttosto cinica. Eppure non era affatto così.

    I bambini ospitati nelle sue attrazioni erano stati rifiutati dagli ospedali della città, e consegnati ai genitori che non avevano speranze di vederli sopravvivere; il “Doctor Incubator” prometteva alle famiglie di curarli senza alcuna spesa da parte loro, a patto di poterli esporre al pubblico. I 25 centesimi che il pubblico pagava per vedere i neonati coprivano interamente le elevate spese di incubazione e di alimentazione dei piccoli, garantendo addirittura un modesto margine di guadagno per Couney e i suoi collaboratori. In questo modo, i genitori avevano un’opportunità di salvare il proprio bambino senza sborsare un soldo, e Couney poteva continuare la sua opera di sensibilizzazione sull’importanza e l’efficacia del metodo.

    Cosa più unica che rara nell’America di inizio secolo, Couney non faceva nemmeno distinzioni di razza, esibendo neonati di colore a fianco di neonati dalla pelle chiara. I suoi incubatori annoverarono fra i loro “ospiti” anche la figlia prematura di Couney stesso, Hildegarde, che più tardi divenne infermiera e affiancò il padre nella gestione dell’attrazione.


    Infermiere con bambini alla Fiera Mondiale di Flushing, NY. Al centro la figlia di Couney, Hildegarde.


    Oltre ai suoi due stabilimenti di Coney Island (uno dei quali rimase distrutto nel terribile incendio del 1911), Couney continuò a portare in tour per tutti gli Stati Uniti i suoi incubatori, da Chicago a St. Louis a San Francisco.

    In quarant’anni di attività Couney trattò circa 8000 bambini e salvò almeno 6500 vite; ma la sua instancabile ostinazione nel divulgare l’incubatore ebbe effetti ben più vasti. I suoi sforzi, sul lungo termine, contribuirono all’apertura delle prime unità ospedaliere di cura intensiva neonatale, oggi presenti in tutto il mondo.




    Dopo un picco di popolarità a inizio secolo, sul finire degli anni ’30 il sucesso degli incubatori di Couney cominciò a calare. Si trattava di un’attrazione ormai vecchia e risaputa.

    Quando il primo reparto per bambini prematuri venne inaugurato al Cornell’s New York Hospital, nel 1943, Couney confidò a suo nipote: “la mia opera è conclusa“. Dopo 40 anni di quella che aveva sempre considerato propaganda a fin di bene, chiuse definitivamente la sua attività a Coney Island.


    Martin Arthur Couney (1870–1950).


    La maggior parte delle informazioni presenti in questo post provengono dallo studio più approfondito sull’argomento, ad opera del Dr. William A. Silverman (Incubator-Baby Side Shows, in Pediatrics, 1979).


    (Grazie, Claudia!)




    Fonte: Bizzarro Bazar
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    Nel 2002 Lydia Kay Fairchild, una donna di 26 anni residente nello stato di Washington, era già madre di due bambini, con un terzo in arrivo, e senza lavoro fisso; aveva quindi deciso di fare richiesta di assistenza pubblica.

    La prassi stabiliva che i figli fossero sottoposti al test del DNA per confermare che loro padre era effettivamente Jamie Townsend, l’ex-fidanzato della Fairchild. Doveva essere un controllo di routine, ma qualche giorno dopo la donna ricevette una strana chiamata in cui le si chiedeva di presentarsi nell’ufficio del procuratore per i Servizi Sociali.

    E fu lì che il suo mondo rischiò di crollare.


    Una volta entrata, gli ufficiali chiusero la porta dietro di lei e cominciarono a interrogarla severamente: “Chi sei davvero?“, continuavano a domandarle con insistenza, senza che lei capisse cosa stava succedendo.

    Il motivo di questo accanimento era assolutamente imprevedibile: i test del DNA avevano dimostrato che Jamie Townsend era in effetti il padre dei bambini… ma che Lydia non era la madre.



    Per quanto la donna ripetesse di averli portati in grembo e di averli partoriti, i risultati lo escludevano categoricamente: i profili genetici dei suoi figli erano infatti costituiti per metà dai cromosomi ricevuti dal padre, e per metà da cromosomi di una donna sconosciuta. Il rischio era che a Lydia Fairchild venisse revocato l’affidamento dei bambini.

    Di fronte alla disperazione della donna, gli assistenti sociali ordinarono un secondo test, che però diede esattamente gli stessi risultati. Lydia non aveva nessun tipo di parentela genetica con i suoi figli.


    Per i 16 mesi successivi, le cose continuarono a peggiorare. Gli ufficiali avviarono le procedure per togliere alla Fairchild la custodia dei figli, in quanto avrebbe potuto trattarsi di un caso di traffico di bambini, e lo Stato inviò perfino un funzionario del tribunale ad assistere al parto del terzo figlio, in modo da poter eseguire il controllo del DNA immediatamente dopo la nascita. Ancora una volta il neonato non mostrava geni in comune con Lydia, che cominciò dunque ad essere sospettata di surrogazione di maternità dietro compenso (che nello stato di Washington è considerato un reato).

    Lydia Fairchild stava vivendo un vero e proprio incubo: “mi sedevo a cena con i miei bambini e di colpo cominciavo a piangere. Loro mi guardavano, come a dire ‘cosa succede, mamma?’, venivano ad abbracciarmi, e non glielo potevo spiegare, perché io stessa non capivo“.


    Il suo avvocato Alan Tindell, pur essendo rimasto inizialmente perplesso dal caso, decise di indagare più a fondo e un giorno si imbatté in una storia simile avvenuta a Boston, e descritta in uno studio apparso sul New England Journal of Medicine: una donna di 52 anni, Karen Keegan, si era sottoposta a un esame istologico in vista di un trapianto e i risultati non avevano mostrato alcuna corrispondenza fra il suo DNA e quello dei suoi figli.

    Molto spesso le soluzioni dei misteri più intricati si rivelano deludenti, ma in questo caso la spiegazione era altrettanto incredibile.

    L’avvocato comprese che, proprio come la madre di cui parlava l’articolo scientifico, anche Lydia era una chimera.



    Il chimerismo tetragametico avviene quando due ovuli vengono fecondati da due spermatozoi diversi e, invece di crescere autonomamente e risultare in due gemelli eterozigoti, si fondono assieme ad uno stadio precoce. L’individuo chimerico è dotato di due differenti corredi genetici, e può sviluppare interi organi che posseggono cromosomi diversi da tutti gli altri. Gran parte delle chimere nemmeno sanno di esserlo, dato che l’esistenza di due linee cellulari spesso non è evidente; ma portano dentro di sé ad esempio il fegato o qualche ghiandola che avrebbero dovuto appartenere al loro gemello mai nato.

    Nel caso della Fairchild, gli organi “estranei” erano proprio delle ovaie. Al loro interno si nascondevano quei cromosomi sconosciuti che avevano formato il corredo genetico dei bambini di Lydia, come confermato da un’analisi delle cellule prelevate con un pap test.


    Finalmente l’accusa mossa contro di lei venne ritirata. Nell’emettere il proscioglimento, il giudice si domandò apertamente quanto affidabili siano i test del DNA, ancora oggi ritenuti fondamentali in ambito criminologico — ma se il criminale in questione fosse una chimera?

    Oggi Lydia Fairchild è tornata alla sua vita normale, lasciandosi questa terribile avventura alle spalle. E qualche anno fa ha felicemente dato alla luce la sua quarta figlia; o, se volete, la quarta figlia della sorella che non ha mai avuto.



    L’articolo del New England Journal of Medicine citato nel post è consultabile qui. Per approfondire alcune forme di chimerismo meno conosciute, consiglio questo articolo (in inglese).




    Fonte: Bizzarro Bazar

    Edited by & . - 23/6/2020, 23:03
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    Vuoi sapere perché il nostro amore non è ancora finito? Prova a pensare alla foto che hai sul comodino. Sì, quella foto. Si vede che non hai dimenticato, l'hai fatto apposta per avere ancora un ricordo a cui aggrapparti, una scusa per vederci insieme, di nuovo, all'infinito, finché il ricordo di quella foto non svanirà per sempre assieme ai nostri sentimenti. Per te, ancora, sono parte del tuo mondo, quella parte essenziale senza la quale la tua esistenza non avrebbe un senso, perché hai permesso a me di darti quel senso che tanto cercavi. E ora, con gli occhi spenti nel vuoto, fissiamo una parte di esistenza ricordando quello che è successo tra di noi, quello per cui combattevamo assieme e se in questo momento solo provassimo ad incrociare il nostro sguardo, facciamo entrambi finta di non conoscerci. E' impossibile dire che tutta quella magia sia svanita, ma i nostri piccoli e fragili cuori iniziano a battere forte, come la prima volta che ci innamorammo l'uno dell'altro, afflitti e consapevoli della nostra situazione attuale. E con una fitta al cuore, ammetto che non facciamo nulla per cambiare le cose e ci rassegniamo a non poterci più amare. Sai cos'è il profondo blu? Il profondo blu si trova tra il cielo e il mare e lì viviamo intensamente perché sappiamo che forse quei momenti non ricapiteranno più nella nostra vita, sentendoci tristi ma felici allo stesso tempo, e sperando che uno di noi non abbandoni il campo per sempre.



    Edited by sedimitik - 11/4/2016, 18:25
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