Votes taken by DamaXion

  1. .
    5. Stirpe di Pesce - Laura Spianelli
    genere: fantasy/drammatico ★★★★☆




    Questa è una serie di fumetti di un'autrice della mia città, che seguo e ammiro molto da un po': nel 2021 ho letto il volume finale, ma dato che ho terminato la serie, mi sembrava sensato recensirla tutta insieme.
    La serie è una rilettura della Sirenetta in chiave moderna, in una città immaginaria che riprende probabilmente le caratteristiche di Porto Marghera, polo di industrializzazione famoso per il pesante inquinamento del mare circostante.
    Sotto il mare vivono le sirene, di aspetto molto più spaventoso e 'pescioso' rispetto all'immaginario comune, che prendono i loro nomi dalle marche lette sui rifiuti lasciati dagli 'Asciutti', gli umani: la nostra protagonista è Purple, figlia del sovrano Re Swarowski. Per dirla in breve, come nella favola originale si innamora di un 'principe' della superficie, che scopriamo però essere Oliviero, il violento e viziato figlio di un industriale locale, non esattamente la figura romantica che la nostra protagonista si immagina. Purple però, disperata dopo essere stata costretta a 'sposare' uno dei generali di Swarowski e averne addirittura deposto le uova, fugge dalla Strega del Mare, che le appare come una bellissima fanciulla (lei ha un design fantastico, perché in realtà il corpo grazioso è letteralmente un'esca: il vero corpo della Strega è una rana pescatrice): Purple chiede le gambe per camminare in superficie, ma stavolta la Strega chiede in cambio una cosa diversa, ovvero il poter essere guidata alle uova della tribù per benedirle, raccontando di essere stata cacciata ingiustamente e di avere buone intenzioni. E come nella favola originale, la Sirenetta si fa fregare, come vedrete più avanti.
    Purple fugge in superficie dal suo uomo, che ne è subito affascinato, addirittura ossessionato ma purtroppo le sue intenzioni non sono delle migliori e la storia d'amore che lei sognava si trasforma in un incubo di violenza e di droga.
    Vero che non ho ancora parlato della sottotrama! Perché, oltre a Purple abbiamo un'altra protagonista, Danger, la sua migliore amica.
    Danger, dopo l'improvvisa scomparsa della sua amica cerca Rolex, uno dei generali di Re Swarowski e insieme scoprono il terribile risultato del patto con la Strega: tutte le uova della tribù sono state uccise. Disperata, parte per la superficie con un gruppo di tritoni e Singer, una sacerdotessa, aiutati da un Asciutto amico di Singer.
    Dopo molte difficoltà, l'abituarsi alle gambe e il cercare di non attirare troppo l'attenzione (Soprattutto Singer che è alta tre metri), arrivano finalmente da Oliviero, che intanto è impazzito e tiene Purple prigioniera legata ad un letto, emaciata e debolissima. Dopo una breve sparatoria con uno dei suoi amici, Oliviero muore e le nostre sirene possono recuperare Purple che, essendo stata troppo a lungo lontana dall'acqua sta morendo.
    Danger, Singer e gli altri recuperano le pistole rimaste lì e portano la nostra Sirenetta al mare ma è troppo tardi: come nella favola originale si dissolve in spuma, lasciando alla sua amica il diadema di regina, per permetterle di reclamare il trono dal malvagio re.
    Alla fine, per farla in breve e grazie al terrore causato dalle pistole che vengono viste quasi come oggetti magici, Danger e Rolex diventano i nuovi sovrani del regno sottomarino, creando una nuova epoca di prosperità e giustizia.

    Che dire, è un fumetto crudo e drammatico, le sirene sono malate, avvelenate dai rifiuti della superficie e hanno aspetti grotteschi e distorti. Il messaggio ecologico è chiaro, ma non è troppo pesante e non distoglie l'attenzione dalla storia principale.
    In fondo ad ogni volume ci sono schizzi, bozze e anche altre storie slegate dalla narrativa principale disegnate o scritte da altri autori, una bella aggiunta. E c'è anche un volume dedicato alla backstory di Singer, che contiene anche il racconto più bello di tutti, sull'amicizia di un bambino disabile e una sirenetta.
    Consiglio questa serie moltissimo, essendo auto-pubblicato può darsi che dobbiate prenderlo via internet, ma ne vale la pena!


    Edited by DamaXion - 3/4/2021, 14:19
  2. .
    Lo so che le review di cose brutte sono più divertenti ma sto leggendo un sacco di roba bella, che ci vuoi fare? ^^"

    4. Impronte - Stefano Martinuz
    genere: fantasy ★★★★★




    Questa volta per cambiare parlo di un libro illustrato, da un artista che seguo da tanto e di cui adoro le illustrazioni.
    Cooomunque... quello di cui parla è di Abel, un ragazzino la cui fattoria (contenente tutta la sua famiglia) viene distrutta dal risveglio di un'antica creatura. Solo e spaventato, decide di partire, di andare lontano dalla distruzione e cercare qualcuno. Per sua fortuna, quel qualcuno è Juha, un giovane cacciatore che accetta l'aiuto di Abel per cercare le proprie sorelle disperse nel Desolatio, un terribile deserto.
    Il viaggio è costellato di incontri con creature bizzarre e personaggi singolari, il tutto condito da bellissime illustrazioni: la storia è semplice, quasi più adattata alle immagini che viceversa ma non per questo non è meno profonda e toccante. Perché Abel deve affrontare prima il suo lutto, poi l'allontanamento dai tre fratelli a causa della creatura che teneva le sorelline intrappolate e la conseguente perdita di una gamba nello scontro.
    Deve imparare ad essere coraggioso, poi gentile e poi paziente ed è incredibile la sensibilità dell'autore nel rendere queste emozioni.

    Il libro è breve, purtroppo non è sempre disponibile sullo store dell'autore ma è una lettura che consiglio a tutti: ci sono abbastanza disegni per chi ama l'arte e abbastanza testo per chi ama la lettura, e ammetto di essere di parte perché l'autore mi è anche molto simpatico come persona.


    Edited by DamaXion - 3/4/2021, 14:17
  3. .
    Ebbene sì, ho deciso di provare a darmi alle recensioni, quindi ecco qui: recensirò i libri e i fumetti che leggo, evitando solo eventuali seguiti o libri di una serie che ho già iniziato perché giustamente non ci capireste niente. Dire che ci potrebbero essere spoiler è ovvio, ma terrò ogni recensione nascosta così se non volete sapere nulla c'è il modo di non vedere.
    Non aspettatevi da me libri impegnati ed aspettatevi invece un'incredibile monotonia nei generi che leggo :>

    1. Capitan Tempesta - Emilio Salgari
    genere: avventura/storico ★★★★☆




    Il libro si svolge durante il vero episodio storico dell'Assedio di Famagosta, a Cipro, nel 1571: il nostro protagonista è Capitan Tempesta, giovane nobile italiano che nasconde un terribile segreto... che ci viene svelato più o meno dopo quattro pagine: è in realtà una donna. Salgari frigge d'impazienza per dare indizi estremamente sottili come "nell'insieme sembrava più una graziosissima fanciulla che un capitano di ventura", ma non è di certo il mistero che si cerca di solito tra le pagine dello scrittore perciò non mi cruccio più di tanto.
    Comunque, Capitan Tempesta (o Eleonora come scopriamo chiamarsi solo verso metà libro circa), che altri non è che duchessa di Eboli, si trova lì per ritrovare il suo fidanzato che lei chiama misteriosamente solo per cognome, Le Hussière, intrappolato dai cattivissimissimi turchi: con lei ci sono il fedelissimo El-Kadur, su cui dovrò soffermarmi più tardi perché è un personaggio singolare, e un altro tizio di cui mi sfugge il nome in questo momento, per farvi capire quanto è influente sulla storia.
    C'è anche un polacco che la odia a prescindere, un certo Capitano Lazinski che sicuramente non ci darà più fastidio dopo essere stato umiliato, sì sì...
    Dopo aver sfidato e battuto a duello il bellissimo e non assolutamente ennesimo interesse amoroso (praticamente Eleonora ha un harem di spasimanti intorno a lei) Muley-El-Kadel, soprannominato il "Leone di Damasco", la storia fa purtroppo il suo corso e Famagosta cade, lei cade, tutti cadono, un massacro, muoiono donne e bambini e cani... tranne l'eroico e sempre in lacrime El-Kadur, che ogni volta che esce di scena la nostra Duchessa pensa "Povero cristo che mi ama, ma io ho già il mio fidanzato che sicuramente non morirà per fare spazio al bellissimo Leone di Damasco", che salva tutti i personaggi più importanti.
    Ma.. oh no! Le Hussière è prigioniero della cattivissimissimissima Haradja, la "Tigre di Hussif" che è ovviamente innamorata del Leone di Damasco (e chi non la sarebbe?), e costretto a pescare sanguisughe usando le proprie gambe come esca! Ma Eleonora, fingendosi il figlio del Pascià di Medina, non si sa come passando per araba e dandosi l'originale nome di "Hamid Eleonora", riesce a convincere questa donna terribile di essere lì per portare il prigioniero francese da un'altra parte e tutti ci cascano come scemi.
    Haradja però, che si era invaghita di "Hamid", dopo aver scoperto l'inganno, e più oltraggiata di essere diventata bisex per un paio di giorni che per il furto della sua esca da sanguisughe, riesce a ricatturarli subito aiutata da... Lazinski! E chi se lo aspettava?
    E poi il polacco che fa? Annega Le Hussière dopo tipo un giorno che i due innamorati si sono ritrovati e dopo che il poveretto, oltre che dissanguato è pure stato colpito al petto da una pallottola! E che cavolo!
    Ma il conflitto dura poco: dando fuoco alla nave su cui sono prigionieri ed aiutati dall'onnipresente Leone di Damasco e da un rapidissimo arabo nuotatore, tutti si salvano ma El-Kadur muore per uccidere il polacco, che ovviamente ha fatto tutto il casino per sposarsi Eleonora. Per la morte di Le Hussière la nostra fanciulla va in crisi per un po' di giorni e dopo si mette Muley-El-Kadel con grande sorpresa di nessuno.

    In generale, il libro è avventuroso e divertente, e l'edizione che ho è pure illustrata, hardcover e con la copertina tutta dorata insomma: una meraviglia! Ci sono rappresentazioni poco gentili di turchi, arabi e chiunque non sia bianco ma è anche un libro scritto nel 1905 e penso sia inutile prendersela con un uomo morto 110 anni fa per le sue idee arretrate, no?

    El-Kadur, El-Kadur: povero schiavo mio... è talmente tragico da essere comico e ogni volta che appariva era una nuova esperienza: il suo ruolo nel libro è ricordare ad Eleonora di essere stato suo schiavo, salvato da suo padre nel bla bla e che anche se è stato liberato lui le sarà fedele bla bla. La sua soluzione ai problemi è afferrare un coltello e affermare le proprie intenzioni omicide verso chiunque stia leggermente infastidendo la sua beniamina e trovo che sia un mood molto comprensibile. Ne è talmente innamorato che vuole uccidere in ordine: Lazinski, Muley-El-Kadel, Sé stesso, Le Hussière e di nuovo Sé stesso. Alla fine, un personaggio così serviva solo per morire, ma ricorderò sempre questo assoluto pazz'uomo.


    Edited by DamaXion - 3/4/2021, 14:12
  4. .
    Sono uno psichiatra di professione e, durante la mia carriera, ho avuto a che fare con molte persone che hanno problemi strani e inusuali. Tuttavia, tra tutti un caso particolare mi disturbò particolarmente.

    C'era una famiglia di tre persone che viveva accanto a me. Erano una coppia sulla sessantina e avevano un figlio che aveva circa trent'anni. Lui era ciò che in Giappone chiamiamo un 'Hikikomori'. Qualcuno che è introverso, solitario ed isolato. Qualcuno che si è ritirato dal contatto sociale.

    Non vedevamo mai il figlio. Gli hikikomori solitamente si chiudono in camera loro ed evitano gli altri. Non mi venne spiegata la sua condizione direttamente dai genitori. Immaginavo non volessero parlarne. In Giappone le persone sono molto preoccupate della propria reputazione, e avere un figlio hikikomori è una vergogna.

    I giorni passavano, e il figlio usciva sempre meno. Ad un certo punto smise di uscire di casa del tutto. Ogni notte, la voce furiosa di sua madre che gridava ed inveiva contro di lui poteva sentirsi da camera sua. Ogni volta che incontravo quella povera donna, lei sorrideva e mi salutava, ma si vedeva la fatica sul suo volto. Era diventata pallida ed emaciata.

    Erano sei anni che non si vedeva più il figlio. Un giorno, il padre bussò alla mia porta e mi chiese di andare a casa sua. Sapeva che ero uno psichiatra, e dato che eravamo vicini di casa decisi di fare il possibile per aiutare la sua famiglia.

    Quando arrivai alla loro porta di casa, la moglie ci stava aspettando. Mi guidò al piano di sopra dalla stanza di suo figlio.

    Batté con il pugno sulla porta e gridò, "Stiamo entrando!"

    Poi, irruppe nella stanza e strillò, "Pensi di dormire per sempre? Alzati, fannullone buono a nulla!"

    Prima di capire cosa stesse succedendo, lei prese una mazza da golf e iniziò a colpire la figura sotto le coperte. Per un attimo, rimasi allibito mentre lei continuava a colpire e colpire. Poi partii all'azione e le strappai di mano la mazza lottando contro di lei per farla uscire dalla stanza.

    Tornai dentro in fretta per controllare le ferite del figlio, ma quando tolsi la coperta non potei credere ai miei occhi. Sotto le coperte giaceva un corpo mummificato.

    Rimasi lì immobile, sbigottito a fissare il mucchietto di ossa e pelle rinsecchita.

    Il padre mi si avvicinò, chinando il capo dalla vergogna.

    "Quella che volevo vedesse era mia moglie", mi disse. "Sta andando avanti così da anni. Non ce la faccio più…"



    Edited by DamaXion - 22/2/2021, 11:48
  5. .
    “Per la cronaca locale: il lago di Blackwater, uno stabile di Blackwater, in Florida è stato comprato dalla Amos Entertainment Company. L'azienda si è fatta avanti di recente, annunciando di avere l'intenzione di prosciugare il lago per fare spazio allo sviluppo di una sede per la loro nuova catena di cinema. Nonostante gli appassionati di natura facciano pressioni per la conservazione del lago, le autorità locali hanno votato per il prosciugamento-”

    “Era l'ora, dannazione!” disse Mac Harris. I suoi occhi, come quelli della maggior parte dei clienti dell'O’Brian’s pub, erano fissi sullo schermo piatto appeso sopra il bancone del bar. La reporter ('Una bella pupa bionda' come l'aveva definita spesso la moglie di Mac, non senza una certa dose di disprezzo) sparì nello sfondo mentre tutti nel pub spostavano la loro attenzione sul vecchio. "Ben gli sta. Quel lago non ha mai dato altro che problemi."

    Il locale risuonava di mormorii, alcuni annuivano in segno d'assenso, altri erano scettici. L'unica eccezione era Harry Tomlin. Le ombre si inseguivano sul suo volto rugoso mentre stava piegato sul bicchiere di birra. L'unico segno che mostrava che stesse prestando attenzione, se stava davvero prestando attenzione, era l'impercettibile contrazione della bocca sotto i suoi baffi incolti.

    “Oh su, smettila," rispose Tim O’Brian (Tim O’Brian dell'O’Brian’s pub in persona). Mac valutò che Tim dovesse essere sulla tarda trentina, basandosi sulle sue profonde linee del sorriso e i capelli che si stavano diradando. Molto diverso da O'Brian padre, ma probabilmente era quello che succedeva quando lasciavi la città per andare al college statale a Ocala, suppose Mac. Ti riempiono la testa di così tante idiozie utili che non riesci più ad usare il buonsenso.

    "Non c'è niente di strano in quel lago. Sono solo leggende popolari. Ci sono stato un sacco di volte."
    "Niente di strano in quel lago, lui dice" Lo canzonò Mac. "Ridi quanto vuoi, ma per quanto tu sia istruito non hai il minimo buonsenso. Ti dimentichi la vecchia leggenda di Thomas Dunn!"
    “Ci risiamo,” Mormorò Tim, scuotendo la testa.

    “Nel 1752, molto prima che questa città esistesse, Dunn aprì bottega vicino al lago di Blackwater. Si trasferì con le due figlie e la moglie. Era là da soli pochi mesi quando persero tutti i contatti con lui. Quando lo trovarono, lo beccarono che stava trascinando una delle sue figlie nel lago. Scoprirono che aveva già annegato sua moglie e l'altra ragazza, dicendo che era stato il lago stesso a dirgli di farlo."
    "Ho sentito anch'io quella storia", Rispose Tim "Di solito intorno ad un falò-"
    "Ci vivono gli squali in quell'acqua!" Disse Dick, il proprietario del negozio di pesca. I clienti del pub si girarono verso di lui, alcuni guardandolo incredulo mentre altri lo ascoltavano disinteressati e divertiti.

    "Non essere ridicolo", Gli disse Tim, alzando gli occhi al cielo. "Forse dovresti smettere di bere per stasera".
    "Non farmi la predica, ragazzo!" Scattò Dick, le rughe sul suo volto largo che si approfondivano. "Erano circa dieci anni fa. A me e mio figlio, David, piaceva prendere la barca e andare a pescare là fuori. Non abboccava mai niente di grosso, ma era un buon modo per passare un pomeriggio tranquillo."
    "Era uno di quei giorni pigri. Si stava avvicinando la fine della primavera, più o meno all'inizio di aprile. Me lo ricordo per il calore di quel giorno. Era caldo abbastanza da cuocere le uova sul marciapiede, vi giuro."


    "Comunque, eravamo là fuori nel bel mezzo del lago. In quella zona, la più profonda, è tutto nero come il peccato. Il mio ragazzo veniva sempre con me in quel punto per pescare, è dove abboccano meglio, ma non nuotava mai. Francamente, non lo biasimo.
    Eravamo lì con la mia barca a remi da due posti. Era una bella giornata e avevamo lanciato le lenze, godendoci la giornata. Io mi stavo rilassando mentre Daniel giocava con il suo... Gameguy? Snitch? Quei cosi sono tutti uguali per me.
    Stava giocando con il suo affare quando la barca ha beccheggiato. Gli grido di smettere di agitarsi. Lui mi dice di non essersi mosso di un centimetro. Guardo nel lago ma con il riflesso del sole e l'oscurità, non vedo niente.
    Mentre guardo nel lago, la barca dondola di nuovo. Quasi si rovescia e David grida. Io mi reggo così forte ai lati della barca che le mie nocche diventano bianche. Quasi si risistema sulla superficie del lago, quando qualsiasi cosa la stia colpendo lo fa di nuovo. E in men che non si dica, la nave si cappotta e cadiamo nell'acqua.


    Non riuscivo a riemergere. Era tutto troppo scuro. Credevo che sarei annegato, sentivo che i polmoni mi stavano per esplodere, quando vidi il sole. Poi, vidi una figura venire verso di me. All'inizio pensai fosse David, solo che si muoveva troppo velocemente... in modo troppo innaturale come se, più che nuotare, galleggiasse. Poi, arrivò sotto la luce e quasi affogai lì sul posto.
    Ero faccia a faccia con uno squalo. La sua faccia stretta era a pochi centimetri da me e quando aprì la bocca tutto ciò che vidi furono denti. Si aprì ancora e ancora, così grande che avrebbe potuto ingoiarmi la testa"
    Mike, un giovanotto di circa ventidue anni, sporse la testa e chiese: "E tu che hai fatto?"
    "Feci la prima cosa che mi venne in mente," Rispose Dick. "Lo colpii. Lo colpii il più forte possibile. Lì nell'acqua il mio pugno sembrava andare lento come una lumaca. Ho avuto fortuna che il mio braccio non gli sia finito in bocca. Invece, lo colpì dritto sul muso.
    Nuotò via. Io ritrovai mio figlio e scappammo via. Non persi nemmeno tempo a prendere la mia barca. Probabilmente è ancora a galleggiare da qualche parte."


    Un attimo di silenzio cadde sulla stanza. Venne rotto solo dalla risata di Tim.
    "Non puoi essere serio," ribatté il giovane barista. "Squali in un lago d'acqua dolce? Ma dai."
    "È vero," rispose Harry. la sua voce era poco più di un sussurro, ma tutto il pub sembrò sentirla. In un attimo, il chiacchiericcio si fermò. Molti clienti abbassarono la testa arrossendo alla realizzazione che Harry era tra di loro durante la conversazione. Molti altri (tipo Mac) tennero la testa alta, nascondendo l'imbarazzo dietro alla loro risolutezza. I clienti più giovani invece, come Tim, voltarono i loro visi incuriositi verso l'uomo in fondo al pub. Qualunque fosse la reazione degli avventori, Harry non sembrò notarlo e rimase a testa bassa.
    Passarono molti secondi e nessuno osò parlare. I suoi occhi grigi esplorarono il pub da sotto le sopracciglia cespugliose prima di trovare Tim che si sporgeva sul bancone.


    "È vero,” ripeté Harry, questa volta addolcendo la voce. "Credeteci o no. Non sono qui per convincervi del contrario. Non mi importa. Ma vi dirò cos'è successo. È quello che volete tutti. Lo volevate da anni, immagino."
    Harry prese un lungo sorso dalla sua birra. Nell'arco di pochi secondi sembrò invecchiare di dieci anni-i suoi occhi apparivano infossati, i solchi sul suo viso più profondi. C'era uno sguardo lontano nei suoi occhi, come se non fosse mentalmente lì in quel momento. Harry Tomlin era in un altro tempo e luogo. Infine, posò il boccale -almeno tre quarti della birra erano spariti- deglutì forte ed iniziò.
    "La storia inizia nel '71. Io e la mia famiglia eravamo tra le prime quaggiù. Lakeview Homes. Così doveva chiamarsi. Compra una bellissima casa con vista sul lago! Io lavoravo per l'azienda che si occupava del progetto di sviluppo. Mi danno una bella casa con vista, una buona pensione, e tutto quello che devo fare è disegnare pubblicità per il post. Assicurarmi che tutto vada liscio.
    Vivevamo lì da appena un mese quando iniziarono i casini. A volte, quando ero nel mio studio a lavorare ad una nuova scadenza, sentivo qualcuno gridare da qualche parte. Pensavo fosse Becky, mia moglie, o la televisione. Vedete, era sempre una voce femminile. Ogni volta che andavo ad investigare, non trovavo nulla. Cercavo in tutta la casa, poi uscivo fino a restare sbalordito sulla riva del lago. Era così tranquillo lì fuori, soprattutto di sera, non si sentivano gli uccelli cantare. Nemmeno una dannata cicala.
    Potevo conviverci. Probabilmente era qualcosa di spiegabile. Forse l'ululato di qualche animale che sembrava una donna. Il vento in una crepa. Diavolo, sarei stato pure contento se fossero stati fantasmi. Lasciare perdere. E invece, non era così.
    Billy... mio figlio... iniziò ad avere delle crisi. Iniziò ad essere sonnambulo qualche settimana dopo il nostro arrivo. Prima lo faceva solo dentro casa. Niente di terribile. Poi iniziò ad uscire. Arrivava fino alla riva del lago, stando fermo lì. Ogni volta che lo raggiungevo e lo scuotevo per svegliarlo mi chiedeva, "Dov'è andata?"
    Gli domandavo di chi stesse parlando. E rispondeva sempre 'la signora nell'acqua'.


    Lo portai dal dottore. Disse che era solo sonnambulo... niente di cui preoccuparsi.
    Avrei dovuto fare le valigie e andarmene. Lasciare quel dannato posto. Ma no, non lo feci. Avevo un ottimo lavoro, una bellissima casa. Pensavo fosse un qualche disturbo. Pensavo che se avessimo chiesto aiuto... preso le giuste medicine..."
    La voce di Harry si ruppe mentre usciva dalle sue labbra tremolanti. Chinò la testa, tremando in tutto il corpo. Un'ondata di vergogna si abbatté sul pub, e perfino Mac si trovò a dimenarsi sulla sedia a disagio. Dopo pochi secondi, Harry tossì e risollevò il capo. Il tremito si era interrotto, ma i suoi occhi erano lucidi nella penombra.

    “Fu quella notte. Venni svegliato da delle grida. Suonavano lontane. All'inizio pensai di star sognando. Ma poi capii che era quella di Billy. A quel punto anche Becky si era alzata. Lei si mise a perlustrare la casa, io andai a cercarlo fuori.. Appena fuori dalla porta di casa vidi degli spruzzi dentro il lago. Billy era lì, si dimenava. Gridando. Mio Dio... quelle grida...
    Mi tuffai, nuotando il più in fretta possibile. Mi ricordo che si dimenava per stare in superficie. Lo presi tra le braccia... lo avevo in mano. Lo stavo trascinando a riva quando..."
    La voce di Harry si affievolì, lasciando di nuovo il pub in silenzio. Restò lì per qualche minuto, fissando nel bicchiere ora vuoto.


    Mac si schiarì la voce prima di alzarsi dallo sgabello, i soldi del conto già appoggiati al bancone e uscì dal pub. Meglio tornare a casa prima che Maggie faccia una scenata, pensò, nascondendo il tremito nelle sue vecchie ossa. Lo sbattere della porta del pub sembrò riscuotere Harry.
    "Stavo tirando fuori Billy," disse. "Ma... c'erano delle mani. Che uscivano dall'acqua. Le mani di un'altra persona. Lo presero per le spalle e lo trascinarono giù." La testa di Harry dondolò avanti e indietro gentilmente per vari minuti. Tutti aspettarono che Harry cadesse giù dalla sedia ubriaco o che continuasse a parlare. Harry fissò gli occhi su O'Brian. "Mettimelo sul conto, va bene?"
    E con quello, Harry si alzò e barcollò fuori nella notte. Nel pub si sviluppò un basso mormorio, anche se l'argomento del Lago di Blackwater venne lasciato fuori dalla conversazione. Nonostante questo, un'ombra inquietante pendeva sul pub, anche quando l'ultimo cliente usciva dall'O'Brian e Tim chiudeva per la notte.


    Davis accese una sigaretta mentre guardava l'ultimo getto d'acqua uscire dal canale lungo quindici miglia che collegava il lago con il Golfo del Messico.

    Che liberazione, pensò, prendendo una lunga boccata dalla Marlboro. Amos aveva ingaggiato la sua società di Sarasota. Davis era a Blackwater da due mesi ed era già pronto ad andarsene. Il caldo era infernale e le zanzare che volavano in giro rendevano chiunque paranoico sulla malaria. Ma, Santo Cielo, quei campagnoli di Blackwater bastavano per farlo impazzire. Era fortunato che ci fosse un Walmart lì. Oltretutto, quel luogo, il lago in particolare, gli metteva i brividi. C'era qualcosa nell'aria, il fatto che non sembravano esserci animali selvatici o che il vento soffiasse a malapena. Gli faceva drizzare i peli delle braccia. Era come se la Terra stesse trattenendo il fiato.

    Davis guardò in alto, osservando le sfumature arancioni che iniziavano a tingere il cielo azzurro.
    “Aiuto.”
    Il corpo di Davis si irrigidì, così tanto che le sue giunture scricchiolarono. Volse la sua attenzione in basso e vide la propria squadra che sciamava al centro della fossa fangosa. C'era qualcosa nei loro movimenti -qualcosa di frenetico- che lo fece sedere più dritto.
    "Merda," mormorò, scendendo dalla collina e riponendo la sigaretta in tasca. Riconobbe la scena lì sotto, il grido d'aiuto.
    Cazzo, ora avrò bisogno delle scartoffie dell'operaio come uno stronzo qualunque, pensò, scendendo nel lago vuoto. Davis andava verso la cinquantina ed era relativamente in forma (mangiava il più sano possibile nell'America moderna e andava in palestra almeno due volte a settimana) ma quello non impedì alle sue ginocchia di schioccare. Sapeva che le sue gambe avrebbero urlato quando fosse tornato in albergo. Fai piano, si disse. Ma il secondo coro di "Aiuto!" lo costrinse ad accelerare.

    Una figura si divise dalla folla- uno dei ragazzi più giovani che aveva appena assunto prima di questa piccola spedizione in Florida centrale. Gli pareva che si chiamasse Gibbins. Il sudore colava dal suo volto, appiccicandogli la frangia di corti capelli castani alla fronte. Era l'assenza di colore sul suo volto che fece accelerare il battito di Davis.

    "Gesù, che succede?" Chiese Davis. "Chi si è fatto male."
    Gibbins stette immobile, aprendo e chiudendo la bocca mentre si girava da Davis al gruppo di lavoratori qualche metro più in là. Davis ebbe la mezza idea di tirargli uno schiaffo per farlo tornare in sé quando lui finalmente rispose, "É meglio se venga lei a vedere di persona."
    Davis grugnì e corse avanti. Il terreno gli risucchiava la suola degli stivali, come se stesse cercando di assorbirlo.
    Quando il suo passo non cadde nel modo giusto, il fango rischiò di fargli fare una spaccata.
    "Andrà tutto bene," Disse Davis, spingendosi tra la folla. "Qualcuno chiami il 911-"
    Le parole gli morirono in bocca quando raggiunse il centro.

    Quando Davis era un bambino, lui e la sua famiglia andavano a Rainbow River. Suo fratello aveva la brutta abitudine di gridare 'alligatore'! Lui correva allora a riva, il corpo che combatteva contro il fiume per sfuggire all'alligatore. Ovviamente, ogni volta che arrivava a terra, suo fratello si piegava in due dalle risate. Davis non riusciva a non cascarci ogni volta. La parte razionale della sua mente lo sapeva che era solo suo fratello che faceva lo stronzo. Però, la sua parte primitiva continuava a mostrargli la stessa immagine -una mascella aperta irta di denti appuntiti.


    Era quell'impulso primordiale che stava dicendo a Davis di scappare.
    "Che cosa cazzo è quello?" chiese senza fiato.


    A colpo d'occhio gli sembrò uno squalo di due metri che si dimenava nel fango. I suoi occhi neri si sollevarono verso di loro, la bocca spalancata piena di denti affilati che si apriva e chiudeva come se faticasse a respirare. Il suo corpo snello si stringeva in mezzo, dove due braccia si agitavano con mani palmate che raschiavano il terreno. Due gobbe sporgevano dal suo petto e ci volle qualche secondo perché Davis capisse che erano seni. La parte inferiore della creatura terminava in una pinna che colpiva il terreno con un tonfo umido. Frammenti bianchi circondavano l'essere semisepolto nel fango, sparsi per metri e metri intorno a loro. Ossa, notò Davis inorridito. Centinaia di ossa seppellite.
    Gli occhi neri della creatura si fissarono in quelli di Davis.


    Aprì la bocca e pronunciò solo una cosa:
    "Aiuto."



    Edited by DamaXion - 27/4/2021, 14:55
  6. .
    Al mio ragazzo, anche se in realtà è più una cosa generale, riguardo appunto a come vedo l'empatia
  7. .
    • Se vai da solo, non portare una torcia. Vedrai cose che non vuoi.
    • Non portare gruppi di più di 12 persone.
    • Porta dell'acqua e degli snack, ma niente vino.
    • Se devi fermarti a dormire, dormi nel santuario, ma non su un banco.
    • Se proverai a leggere l'innario, le parole non saranno più nella tua lingua.
    • Le Bibbie saranno vuote finché non ti confesserai.
    • Non andare nel confessionale. L'uomo che ti parla non è il prete, e non vuoi sapere la sua vera natura.
    • La croce sul muro cambia posizione, non guardarla troppo a lungo.
    • Se vedi qualcuno pregare all'altare, non ti avvicinare. Se loro si avvicinano, non parlarci. Vattene immediatamente.
    • Se senti l'organo suonare mentre sei nel seminterrato, sappi che il tuo tempo sta per finire.
    • Se suona mentre sei nel santuario, il tuo tempo è scaduto.
    • Prendi quello che vuoi, ma se ti accorgi di aver perso qualcosa di tuo, non cercarlo. Lasciaglielo avere. Non vale quanto la tua vita.
    • Se trovi un rosario, non indossarlo. Non aiuterà.
    • L'acqua non è più santa. Lanciarla contro i demoni nell'ombra non funzionerà.
    • Bevi il vino se desideri non andartene mai più.
    • Non separarti dai tuoi amici.
    • Se decidi di trascorrere la notte, vattene all'alba o entrerai in un altro piano della realtà senza vie di fuga.
    • Se non trascorri la notte lì, esci dalle porte da cui sei entrato.
    • Potresti guardarti indietro dopo averla lasciata e vedere che la chiesa non è più lì. Vuol dire che hanno preso ciò che desideravano.
    • Non entrare mai nella stessa chiesa abbandonata due volte. Perfino (soprattutto) se hai dimenticato lì qualcosa. È un'esca. Alla tua seconda visita, ti conosceranno abbastanza per sapere come tenerti lì.



    Edited by DamaXion - 24/12/2020, 12:51
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    Io shippo Rory e Kohei ( ͡° ͜ʖ ͡°)
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    Io ho trovato questo articolo, di solito BUTAC è una buona fonte di info: www.butac.it/jonathan-galindo-e-la-voglia-di-click/
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    Una cosa deprimente è vedere come, quando descrivo il mio capo tutti si stupiscano di quanto sia una brava persona e di quanto ci tenga a mantenere un buon ambiente di lavoro. E lì penso "non dovrebbe essere la norma?"

    Trattare le persone con rispetto, scherzare con loro, dare paghe giuste ed orari vivibili quindi sono un'eccezione, una rarità? Lo trovo molto triste...
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    Complimenti! E buona fortuna ;)
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    Bentornato! ^^
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    Più passa il tempo e meno crollo: sto leggendo di più, disegnando sul serio ed ho intensificato l'allenamento... sto quasi bene, ma dubito che la malinconia potrà passare del tutto
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    Dopo mesi di silenzio, il ritorno sulla Terra del primo astronauta ad aver messo piede su Marte è grandioso: tutta l'America tiene il fiato sospeso, quando l'uomo in tuta avanza lentamente sul palco davanti alla Casa Bianca. L'ovazione di centinaia di migliaia di persone accompagna i suoi gesti, mentre si toglie il casco.
    Ciò che ne esce è un teschio bianco e pulito, che rotola sulle assi, e una nube nera e ronzante che si dirige verso il pubblico inorridito.
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    Rory ecco il tuo disegno! ^^

226 replies since 9/11/2011
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