Votes taken by ´ kagerou.

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    Puntai la pistola verso quel bastardo perverso che aveva ucciso mia moglie. Singhiozzò, spaventato per quanto stava per accadere.
    Premetti il grilletto.
    Se solo avesse parlato e avesse cercato di ragionare con me, forse adesso sarebbe vivo. Ma ovviamente non avrebbe potuto farlo.

    Dopo tutto, era nato solo da pochi minuti.



    Edited by ´ kagerou. - 21/3/2017, 17:11
  2. .
    Avrò avuto quattro o cinque anni, ero ancora un bambino ed era un periodo un po' particolare per la mia famiglia. Mio padre aveva appena smesso di lavorare fuori città (sono di Napoli e lui faceva il carpentiere a Bergamo, per imparare il mestiere e per risolvere i nostri problemi economici, perché mia madre era una casalinga) e per l'estate non avevamo idea di dove passare la vacanze, visto le ristrette possibilità economiche. Mio nonno, per darci una mano e non lasciare che le tasche dei miei genitori piangessero per costi di camere d'albergo e relative, rispolverò la sua vecchia roulotte e decidemmo di andare in campeggio.
    Mio padre è cresciuto in campeggio, perché per più di vent'anni aveva trascorso lì tutte le sue vacanze, quindi assieme al nonno conosceva tutto e tutti. Le persone che frequentano il campeggio generalmente sono sempre le stesse, quindi si poteva stare tranquilli, perché dopo vent'anni che frequenti un posto del genere ti integri perfettamente, come in un piccolo villaggio.

    Mio nonno, all'epoca, aveva un cagnolino da compagnia. Trascorreva le ore della giornata all'esterno del camper, forse perché sull'erba si stava più freschi, ed era un ottimo cane da guardia nonostante la mole ridotta (si trattava di un Pechinese, razza antichissima proveniente dalla Cina, in origine messo a guardia del trono del re). Siccome il nostro camper era sulla cima di una collina, Tommy (questo era il suo nome), osservava tutto e tutti, tenendo sott'occhio soprattutto i bambini (me e i miei cuginetti). Il campeggio era, tuttavia, generalmente un posto tranquillo, movimentato solo di notte.

    Una mattina caldissima iniziai a fare i capricci (come ogni bambino di quell'età) e decisi che non sarei sceso in spiaggia, motivo per cui i miei genitori, gli zii e il nonno andarono da soli. Io rimasi al camper con la nonna e il cane, e iniziai a disegnare su un piccolo tavolino da gioco per bambini che mia madre aveva sistemato dietro la roulotte. Erano circa le dieci del mattino quando notai che, tra gli alberi dietro il camper, c'era un certo... trambusto. Inizialmente non ci feci caso (dopotutto ero davvero piccolo e incosciente), ma dopo un po' la cosa iniziò ad infastidirmi. Mia nonna era sotto la doccia (trenta metri più avanti del camper, era una doccia pubblica), per cui non avrei potuto sperare di chiamare lei, quindi iniziai davvero ad agitarmi. Tommy, ancora seduto fieramente fuori dal camper come suo solito, d'un tratto mi raggiunse e iniziò a gironzolarmi attorno, com'era solito fare quando giocavo con gli altri bambini. L'unica cosa insolita del suo comportamento era che, per lunghi istanti, spesso si fermava a fissare un punto indefinito dietro gli alberi. Mi feci sopraffare dall'ingenua paura dell'apparizione di un mostro cattivo e scappai all'interno del camper, chiudendo la porticina. Poco dopo sentii Tommy iniziare ad abbaiare e ringhiare e la cosa mi spaventò a morte, perché non era solito farlo (i veri cani da guardia non abbaiano veramente mai, se non nel caso in cui qualcosa non quadri). Fortunatamente tutto quel suo abbaiare allarmò i "vicini di camper", i quali subito si precipitarono a controllare, pensando che Tommy avesse ingaggiato una lotta con un serpente o qualcosa del genere.

    Sorpresa, non c'era nessun serpente, solo un uomo mezzo nudo che nessuno aveva mai visto al campeggio e che tentava ora di divincolarsi dalla presa di Tommy, che gli azzannava le caviglie. Venne portato di forza al centro informazioni e la sicurezza gli fece alcune domande, poi venne allontanato dal posto. Mio padre venne a sapere dell'accaduto dai vicini e decise che quello sarebbe stato l'ultimo anno che saremmo andati in campeggio.

    Quindi, uomo mezzo nudo dietro la nostra roulotte, spero di non incontrarti mai più.

    Edited by ´ kagerou. - 20/3/2017, 20:37
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    Provengo dai Paesi Bassi, vivo con il mio ragazzo. Tutto ciò ci è successo due anni fa circa, quando vivevamo da poco in questo piccolo appartamento. Questo tizio è sempre stato un po' strano, ma ho vissuto in un brutto vicinato e lui non aveva mai fatto altro che strani rumori.

    Siamo nel cuore della notte e stiamo tutti dormendo, quando ad un tratto il mio cane inizia ad abbaiare, svegliandomi. Sento vagamente il rumore di una specie di graffio continuo provenire dal salotto, quindi decido di svegliare il mio ragazzo. Si alza per andare a controllare e scopre che è il vicino del piano di sopra, che cerca di forzare la piccola finestra che abbiamo nella zona cucina. Inizia a dire che gli buttiamo la spazzatura nel balcone (ma vive sopra di noi, quindi sarebbe un'impresa farlo), perciò il mio ragazzo lo manda via, sapendo che ovviamente avesse qualche strana intenzione.

    Un paio d'ore dopo, mi alzo per portare fuori il cane e vedo un camion dei pompieri fuori casa nostra. Qualcuno aveva dato fuoco ad un appartamento accanto al nostro. Fortunatamente gli inquilini non erano all'interno e qualcuno aveva allarmato tutti.

    Sorpresa, sorpresa, è stato proprio il tizio sopra di noi ad incendiarlo. Sapevamo già che fosse stato lui, e pare che avesse già dato fuoco ai nostri bidoni della spazzatura l'anno precedente, quindi è stato messo dentro quasi immediatamente.

    Anche oggi continuiamo a dormire, anche se ne abbiamo passate parecchie. Siamo fortunati che il nostro cucciolo abbia cominciato ad abbaiare o saremmo probabilmente morti. Tizio strano del piano di sopra, non incontriamoci.



    Edited by ´ kagerou. - 20/3/2017, 16:06
  4. .
    Era quasi arrivato il momento.
    Se gli umani avessero potuto vederle- le avide, bramose anime che affollavano l'ospedale, avrebbero urlato. Dopotutto, esse riempivano praticamente ogni centimetro del posto. L'aria d'apprensione che c'è quando sta arrivando un bambino non era proprio quella che doveva essere. Erano loro, impazienti di vivere ancora una volta. Occupavano ogni spazio, dal pavimento al soffitto.

    Coprivano il rumore.

    Urlavano, allungando le braccia verso la difficoltosa, piena di aspettative, sala materna, desiderando di non perdere la loro occasione. Urlavano, desiderando di essere ascoltate sopra tutte le altre, come se ciò potesse fare la differenza tra l'essere nati e provare il dolce sapore della vita ancora una volta, o continuare in questo stato di dannazione per un milione di secondi in più. Un miliardo. Nessuno di loro lo voleva.

    Quindi urlavano.

    Urlavano, urlavano e urlavano, finché-

    -smisero.

    Un'ombra umana non legata ad un essere umano. Un disgustoso, oppressivo fetore. Lo conoscevano bene. Sangue. L'anima ostinata si avvicinò sempre di più alla quasi-vita. Sebbene fossero come sardine in una scatola, indietreggiarono spaventate al muro, schiacciate, per nulla disposte a cercare di fermarla. Tranne alcune. Si rifiutarono di lasciare che un'anima del genere occupasse un corpo così puro e incontaminato.

    Ma un'aria di pura sete di sangue proveniente da quell'anima fece in modo che anche le più coraggiose tra le anime si tirassero indietro. Migliaia di disperate, infelici anime si separarono come il Mar Rosso, rassegnate con risentimento al fatto che non sarebbero sfuggite al vuoto dell'aldilà- questa volta.

    La violenta anima entrò gioiosamente nella stanza. Le altre trasalirono non appena entrò. Di certo, i numerosi crimini che questa anima aveva commesso quand'era ancora viva sarebbero stati commessi di nuovo- questa volta in un nuovo corpo.

    Incontrando poca resistenza, superò innanzitutto le fragile carni.

    E nacque il bambino.



    Edited by RàpsøÐy - 11/3/2017, 12:21
  5. .
    Metto un +1 perché ho davvero apprezzato. Non sento nemmeno il bisogno di un finale più dettagliato, trovo sia una storia carica di tensione anche lasciata così, un po' sospesa. Mi è piaciuta molto.
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    Non è mica come andare dal salumiere per chiedere un panino. È una procedura lunga e che richiede molto molto tempo.
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    Sì, davvero un incubo. Questo tipo di tematiche mi toccano sempre sul personale, non potevo non postare sul forum questa vignetta. Mi ci sento parte. La trovo bella, cruda, reale. Ottimo spunto di riflessione.
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    È una lei in un corpo maschile. Pertanto, pronomi femminili.
  9. .

    MShfHyr





    Edited by RàpsøÐy - 24/2/2017, 21:41
  10. .
    In una qualsiasi città, in un qualunque paese, recati presso una qualsiasi festa in maschera in corso. Ricorda di portare con te una maschera. Lì dovresti trovare una donna con un vestito rosso che siede da sola in un angolo. Potrai giurare di averla già incontrata in passato. Avvicinati a lei e inizia la conversazione. Assicurati che le faccia piacere, perché in quel momento il tuo destino sarà nelle sue mani. Se dovesse pregarti di andartene, allontanati velocemente dalla città e non tornarci mai più. Credimi, nessuna maschera può nasconderti dai tuoi inseguitori.

    Se dovesse gradire la conversazione, riderà. Quando lo farà, avvicinati e sussurra al suo orecchio nel modo più dolce possibile: "Cosa stanno nascondendo?".

    Tutti i presenti alla festa si volteranno a guardarti. Non guardarli negli occhi, perché sarebbe come guardare nella profondità dell'inferno. Al contrario, chiedi alla donna di concederti un ballo. Se non dovesse accettare, prega che la tua morte sia rapida. Se dovesse accettare, prendile la mano e balla. Sarai sopraffatto dalla sua bellezza. Molti Cercatori si sono persi per sempre, condannati a ballare con lei per l'eternità. Se la tua volontà sarà abbastanza forte, ballerai attraverso lo spazio e il tempo e ti ritroverai in una bellissima casa. Di nuovo, ti sembrerà di esserci già stato, in passato.

    La donna ti lascerà la mano e la tenderà verso quello che sembra essere il suo bambino. Avvicinati a lui. Sentirai che qualcosa non va. In quel momento, il bambino si volterà verso di te con il ghigno più malvagio che tu abbia mai visto. Sarai completamente travolto dal panico e dalla paura. Immediatamente dovrai chiedere ancora una volta: "Cosa stanno nascondendo?".

    Cadrai sul pavimento. Il bambino si avvicinerà e starà in silenzio per qualche istante, prima che inizi a raccontarti di ciò che non è come sembra, di tutte le cospirazioni nel mondo e di tutte le persone false e bugiarde di questa Terra. Quando avrà finito, inizierà a trasformarsi. Chiudi velocemente gli occhi e pensa alla tua casa. Ti sveglierai nel tuo letto. Accanto a te ci sarà una maschera.

    La maschera è l'Oggetto 573 di 2538. Nel momento del bisogno, indossala.



    Edited by RàpsøÐy - 25/2/2017, 21:09
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    Geniale. Son proprio io :siga:
    Tanto mi amate tutti, nonostante io sia davvero poco gentile quando prendo parte ai vostri tentativi di traduzione XD
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    Che strane, piccole creature che sono. Se spegni le luci e apri le finestre, in genere vanno via. Altre volte, si sistemano in un piccolo angolo accogliente e diventano un problema. Perché se non riesci a prenderlo, la dannata bestia non se ne va. Se si nasconde dietro un armadio o qualcosa di simile, puoi scuoterlo, colpirlo, urlargli contro, ma il piccoletto non farà altro che strisciare più a fondo, finché non sposterai la dannata mobilia lontana dal muro e non scaccerai il piccolo mascalzone.

    Ecco perché Lucky è così utile. Lo tengo nel seminterrato, ed ogni volta, i pipistrelli, si fanno strada là sotto. Le piccole braccia di Lucky riescono ad arrivare praticamente in ogni nascondiglio e, quando finalmente prende il pipistrello, diventa un po' complicato. Ma va bene così. Lucky se l'è guadagnato, è un bravo animaletto domestico, tiene a bada i topi e i pipistrelli.
    Una volta era parecchio rumoroso, ma ho corretto il comportamento con un po' di cara vecchia disciplina. Adesso, semplicemente, si nasconde nel seminterrato e caccia. Di tanto in tanto c'è ancora qualche problema, come quando Lucky sente qualche rumore provenire dall'esterno e cerca di chiamare aiuto, piange, colpisce il soffitto con le mani, strilla e urla finché non se ne va la voce. Ma nessuno lo sente, nessuno verrà. Hanno smesso di cercarlo circa due anni dopo la sua scomparsa. Credo che gli negherò un pasto o due per educarlo. Si lamenterà all'inizio, ma prima o poi un minuscolo pipistrello si farà strada laggiù e la caccia di Lucky ricomincerà.



    Edited by ´ kagerou. - 8/3/2017, 17:19
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    In qualsiasi città, in qualsivoglia paese, recati in una qualunque prigione tu possa raggiungere. Vai direttamente a parlare col direttore e chiedi di poter visitare la persona che si fa chiamare "Il Possessore della Legge". Il direttore ti sorriderà in modo triste, come a dire, "Povera anima," poi si alzerà e ti condurrà in uno stretto corridoio con le celle sui due lati. Non avvicinarti troppo ad esse, o i prigionieri ti divoreranno l'anima.

    All'inizio i prigionieri sembreranno dei normali umani, ma più ti addentrerai nel corridoio, più appariranno mostruosi, finché non assomiglieranno per niente ad un essere umano.

    Prima o poi, vedrai una cella aperta. Dentro di essa, una guardia starà picchiando spietatamente un prigioniero ammanettato. Non appena entrerai, la guardia ti attaccherà in preda ad una furia omicida.

    Dovrai uccidere la guardia prima di porre al prigioniero una domanda, "Cosa hai fatto per meritarti questo?". Il prigioniero risponderà raccontandoti una lunga e triste storia di omicidi e inganni. Quando avrà finito di raccontarla, capirai chiaramente che ha imparato la lezione. Ti chiederà dunque di essere liberato. Puoi fare come ti chiede: quest'uomo non ti farà del male.

    Scava nelle tasche della guardia di prigione fino a che non troverai una chiave. Usala per togliere le manette al prigioniero. Ti ringrazierà sentitamente e se ne andrà.

    Uscendo dalla cella, tutte le porte delle celle che hai superato saranno aperte, liberando i mostruosi prigionieri al loro interno. Corri più veloce che puoi verso la fine del corridoio, e prega che non ti prendano. Se riuscirai a scappare, ti ritroverai nel posto che chiami casa.

    Le manette sono l'Oggetto 320 di 538. La legge ora è nelle tue mani.

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    In qualche modo dovevano aver fatto inversione nei tunnel e dovevano essere arrivati ad un'uscita differente rispetto a quella da cui erano entrati. Era l'unica spiegazione alla tenda arancione, che adesso si trovava inspiegabilmente sistemata nella radura appena fuori dalla caverna.

    Dentro la tenda, i ragazzi trovarono un uomo disteso in uno sporco sacco a pelo, coi capelli arruffati di sangue seccato. Era privo di sensi ma respirava regolarmente, il petto che s'alzava e s'abbassava.
    "Dobbiamo cercare aiuto," sussurrò Jake. "Lo so," disse Ryan. "Aspetta, lo senti? È il mio cellulare."
    Entrambi i ragazzi si voltarono verso la caverna.
    "Mi deve essere caduto lì," disse Ryan, toccandosi le tasche, mentre tornava indietro all'ingresso. "Resta con lui. Tornerò presto."

    Jake si mise a sedere fuori alla tenda, preoccupato. I loro cellulari non avevano mai funzionato nel bel mezzo del bosco, prima d'ora. Guardò il suo schermo. Nessun segnale.

    Com'è che il cellulare di Ryan stesse funzionando? E non dovrebbe averlo già trovato? Jake poteva ancora sentire lo squillo sordo provenire dall'interno della caverna.

    Gli ricordò le storie che sua nonna era solita raccontargli. Lei era cresciuta vicino alla foresta, e sentiva sempre la voce della sua sorellina chiamarla dagli alberi.

    Sua sorella era morta annegata quando aveva quattro anni.

    "In questi boschi vivono creature malefiche," diceva la nonna di Jake. "Imitano gli umani, ci imitano per ciò che appariamo e per come parliamo, per farci fidare di loro, per attirarci nelle profondità della foresta. Sono gli unici predatori naturali della specie umana."
    "Quindi come si riconoscono?", le chiedeva Jake.
    "Osserva le idiosincrasie. Potrebbero non sbattere mai le palpebre. O potrebbero non sudare mai quando fa caldo. O ancora, la loro voce ha un che di sbagliato, come la voce di mia sorella, che era sempre mischiata al suono dell'acqua del fiume."
    Si sentì un gemito dalla tenda. Jake diede una sbirciatina, sollevato di non essere più da solo.
    "Ho sete," sussurrò l'uomo.
    Jake cercò un paio di bottiglie d'acqua nello zaino di Ryan. Le sue dita toccarono qualcosa che lo fece rabbrividire e sudare freddo.
    Il cellulare di Ryan. Non lo aveva perso. E non aveva alcun segnale.
    "Devo cercare il mio amico," disse Jake. "È in pericolo."
    "Aspetterò." L'uomo sorrise e ammiccò, poi iniziò a fischiare. Il motivetto era vagamente familiare, e Jake si chiese per quale ragione lo inquietasse.
    "Ryan!" urlò verso la caverna.
    "Sono quaggiù! Sono uscito dall'altra parte!" La voce di Ryan proveniva dal bosco nella parte opposta alla radura, ma era difficile localizzarla con precisione.
    Jake si voltò a zittire l'uomo, il quale stava ancora fischiettando allegramente. Sotto al sacco a pelo, il petto continuava tranquillamente, misuratamente, il suo abbassarsi ed alzarsi.

    Stava fingendo, Jake lo capì. Fingeva di respirare, fingeva di fischiettare, una performance perfetta se non fosse per il fatto che non si possono fare entrambe le cose simultaneamente.
    "Sono qui!" Ryan lo chiamò ancora dagli alberi. "Sono uscito dall'altra parte!"
    La sua voce fece eco, come se fosse ancora all'interno della caverna.


    Edited by RàpsøÐy - 14/2/2017, 18:02
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    Sono un americano semplice: sono divorziato.
199 replies since 4/8/2009
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